Conversation with friends

Anno: 2022

Paese: Irlanda, Uk, Usa

Episodi: 12, 1 stagione, conclusa

Genere: drammatico, sentimentale

Regia: Lenny Abrahamson

Soggetto: omonimo romanzo by Sally Rooney

Cast: Alison Oliver, Sasha Lane, Joe Alwyn, Jemima Kirke

Trama: due ventenni universitarie diventano amiche di una coppia celebre, lei scrittrice e lui attore. Ben presto la loro relazione diventa complicata.

Sinceramente l’ho vista solamente perché trasmessa su RaiPlay ed il singolo episodio non durava più di mezz’ora. Ma ho definitivamente capito che la Rooney ed io non andiamo e mai andremo d’accordo.

Il titolo parla di conversazioni, ma sono praticamente l’unica cosa che manca nella trama. E non è una cosa voluta, e quindi un titolo ironico, dato che ho letto che nel libro ci sono moltissimi scambi di mail, è che gli sceneggiatori si sono proprio dimenticati di inserirli nella serie. E poi il tutto avviene in modo troppo veloce, soprattutto all’inizio. Una trentenne invita due ventenni a casa sua così dal nulla, solo perché le è piaciuta una poesia da loro recitata e scritta. Senza mai parlare con loro di poesia o letteratura. Il marito e la “poetessa” si trovano subito in sintonia perché entrambi timidi ed introversi. E ci può anche stare, ma poi la loro relazione clandestina parte dal più totale nulla.

La protagonista poi sembra sempre in balia degli eventi. Apatica ed infastidita da tutto, è nel torto, ma pretende alcune cose da lui, tipo il non dormire con la moglie. Tra l’altro lui le ha espressamente detto di continuare ad amarla alla moglie, quindi è logico che farà sesso anche con lei, no?

Altro punto a sfavore è il fatto di vedere tutto attraverso il punto di vista della protagonista. Degli altri, di cosa fanno o dicono quando lei non c’è, abbiamo solo le loro versioni riportate a lei. Non sappiamo se siano vere al 100%. Tuttavia non sono riuscita lo stesso ad empatizzare con lei.

Il protagonista maschile non l’ho trovato né affascinante né carismatico. In più quel suo modo di parlare sussurrato e mellifluo era irritante e tendeva a dare sensazioni di manipolatore.

Come nel precedente lavoro della Rooney, il libro che ho letto, non salvo praticamente nessuno dei protagonisti.

L’amica è invadente, egocentrica e maleducata. La moglie lo ha tradito per prima perché lui era caduto in depressione. Se l’autrice vuole portare alla luce il peggio della società moderna ci sta riuscendo alla grande, ma non è il genere di storie che piace a me. Soprattutto perché alla fine si romanticizza il tutto dato che in rete ho trovato centinaia di commenti positivi al riguardo.

Anche il finale non l’ho capito. E’ bastata una telefonata, una conversazione alquanto sterile sul fatto che nonostante tutto provassero ancora qualcosa l’uno per l’altra per far ricominciare la relazione più o meno clandestina (perché a questo punto la moglie ne è a conoscenza). Non importa se anche l’attuale partner di lei (non faccio spoiler) si era pronunciato a favore delle coppie aperte o poligame, perché comunque lei ha deciso di iniziare di nuovo questa frequentazione senza consultarlo. E per me è lo stesso una mancanza di rispetto.

Dell’ 80% delle scene di sesso soft porn si poteva tranquillamente fare a meno. Davvero, non capisco questa moda degli ultimi tempi di mostrare praticamente l’atto sessuale quasi al completo.

Tutta la questione sulla sua malattia si poteva evitare che non è che abbia portato qualcosa alla trama dato che ne ha parlato sì e no mezza volta, come al suo solito. Non c’è stato un affrontare l’argomento seriamente con qualcuno, che fosse il partner o l’amica o la madre. Ad un certo punto ne ha accennato a lui, ma poi è finita lì. L’unica nota positiva come ha reagito all’ennesimo collasso l’amica. Ma tutto molto insipido.

Ecco, se penso a questa serie l’aggettivo che mi viene in mente è insipida.

Mchan

A storm for Christmas

Anno: 2022

Paese: Norvegia

Episodi: 6, 1 stagione

Cast: Ida Elise Broch, Alexandra Rapaport, Hanna Ardhn, Valter Skarsgard, Sus Wilkins, Maibritt Saerens, Dennis Storhoi, Ariadna Cabriol, Line Vendal, Ravdeep Singh Bajwa, Carmen Perez, Jon Olgarden, Jan Gunnar Roise, Tiril Eeg-Henriksen, Ghita Norby, Kyrre Hellum, Kalle Hennie, Edward Schultheiss

Trama: varie persone rimangono intrappolate in aereoporto a causa di una tormenta di neve.

Sembra una sorta di Love Actually in versione serie tv norvegese ambientato in aereoporto.

Potevano farne un film perché 6 episodi anche se da circa 25 minuti l’uno sono troppi.

Alcuni personaggi li avrei tagliati. Tipo la tizia che deve prendere il traghetto (con annesso fidanzato ed amante) oppure il pilota e la tipa che deve andare a Parigi. Questi ultimi poi super inutili, a me non hanno dato nulla nemmeno a livello di romance. Meglio il ragazzino con il cane.

Alcune storie si sono capite solo nel finale come quella della madre e figlio spagnoli. Avrei preferito dedicassero più spazio alla storia di background che non a quello che succede loro in aereoporto.

Sinceramente mi sono annoiata parecchio anche perché era un drama continuo, non ci sono stati intervalli divertenti.

Ridicolo che in tutto l’aereoporto ci fosse un solo negozio, che il turno lavorativo dello staff  sembri durare più di 12h e che l’aereoporto si fosse svuotato del tutto nel finale. Gli aereoporti non si svuotano mai del tutto.

Mchan

The Santa Clauses

Anno: 2022

Paese: Usa

Episodi: 6

Cast: Tim Allen, Elizabeth Mitchell, Eric Lloyd, David Krumholtz, Austin Kane, Elizabeth Allen-Dick, Matilda Lawler, Devin Bright, Rupali Redd, Kal Penn

Trama: Santa Clause sta per andare in pensione. Ciò comporta che lui e la sua famiglia, moglie e due figli, debbano tornare nel mondo reale e bisogna anche cercare un nuovo Santa Clause.

Basato sulla serie di film The Santa Clause.

Sinceramente non ho visto la serie di film per cui se aveasi saputo che ne era il sequel non l’avrei vista.

La trama era molto più adatta ad una versione da 90 minuti che non da sei episodi seppur di una durata di circa 25 minuti ciascuno.

Davvero troppo allungata la storia e comunque io mi aspettavo più una visione della vita della famiglia di Santa Clause che non una ricerca del prossimo Babbo Natale con tanto di “sbaglio” e rincorsa all’aggiustare la questione.

Carini gli elfi, soprattutto Betty & Noel.

Simpatici i figli che nella realtà virtuale giocano a vivere in una cittadina normale ed andare alla posta piuttosto che pagare le bollette.

Non ho capito tutta la questione della moglie. Prima è stufa di essere costretta in quel ruolo e di dover vestire quei determinati panni (capelli raccolti in una crocchia, abito rosso e rappresentazione da casalinga paffuta), poi però rinuncia di nuovo ad una vita normale come se niente fosse, anzi ne è felice seppure era super contenta di avere finalmente un lavoro ed un certo riconoscimento. E poi si scopre pure che lei era la prima moglie di Santa Clause quindi tutte quelle tradizioni sulla sua persona non esistevano. Un enorme buco di senso logico nella trama. Mah…

Mchan

Xmas Time 2022

Quest’anno sono usciti molti film natalizi già dal mese di novembre, ma io ho deciso di vederli solo nel mese di dicembre o comunque durante le feste.

Siccome oggi è solo il primo dicembre, vi metto il link di una serie che ho visto l’anno scorso:

https://mylovelytrips.wordpress.com/2021/12/18/natale-con-uno-sconosciuto/

E di cui Odio il Natale (a breve su Netflix) ne è il rifacimento italiano.

Sinceramente questo nostro rifacimento non penso di vederlo perché già dal trailer ho notato che non è solo la versione italiana della serie tv norvegese Home for Christmas/Natale con uno sconosciuto, ma ha praticamente anche le stesse identiche battute e situazioni, per cui avendo visto l’originale vedere questa sarebbe un po’ come rivederla di nuovo secondo me.

E non capisco affatto a che scopo riprodurla uguale identica se è stata trasmessa in italiano proprio sulla stessa piattaforma solamente un anno fa.

Mchan

The summer I turned pretty

Anno: 2022 in corso

Paese: Usa

Episodi: 7, 1 stagione

Genere: drammatico, sentimentale

Soggetto: omonimo romanzo by Jenny Han

Cast: Lola Tung, Jackie Chung, Rachel Blanchard, Christopher Briney, Gavin Casalegno, Sean Kaufman, Alfredo Narciso, Minnie Mills, Colin Ferguson, Tom Everett Scott

Trama: Belly è una sedicenne che passa tutte le estati alla casa al mare della migliore amica della madre che ha due figli più o meno della stessa età. Di uno dei due ha una cotta da sempre e forse questa estate cambierà qualcosa.

Anche se sapevo già essere una serie per adolescenti e volendo vederla giusto per svagare un po’ la mente senza stare troppo a pensare alla trama, sinceramente l’ho trovata un po’ inverosimile in molti aspetti.

Ora, lasciamo stare il fatto che la protagonista sia cambiata fisicamente nel giro di un anno scolastico solo perché ha tolto occhiali e apparecchio, che è abbastanza superficiale come cosa, ma davvero questi ragazzi, nell’era dei social, perché la serie è ambientata ai giorni nostri, non hanno mai avuto interazioni? Eppure passano tutte le estati insieme da praticamente sempre e le loro mamme sono migliori amiche. Mah… Io ricordo che alla loro età con le mie amiche estive (che vedevo solo in estate andando sempre allo stesso posto) durante l’inverno ci telefonavamo ed addirittura scrivevamo lettere. Certo, magari non tutte le settimane, ma almeno una al mese, giusto per rimanere in contatto, e loro, con tutto il vantaggio della tecnologia odierna, non si sono mai scambiati nemmeno un WhatsApp? Ma quanto può essere inverosimile?

Comunque, per favorire la trama facciamo finta che non sia anormale.

Tutti commenti in giro che dicono che Conrad sia un amore tossico (che poi questa parola, tossico, riferita ad una persona e/o relazione secondo me è stra abusata e servirebbe un po’ più di educazione relazionale, altrimenti chiunque abbia dei problemi può essere definito tossico), ma per me l’unica “relazione tossica” che ha la protagonista è quella con la sua migliore amica. Nonostante sia il suo compleanno pretendeva di decidere tutto lei ed alla fine si è pure arrabbiata perché la protagonista si è fatta delle nuove amicizie. Per non parlare di quando la spingeva più verso uno dei due fratelli sui quali era indecisa, usando trucchetti per farli stare insieme durante la partita di beachvolley od addirittura creando su Instagram una pagina dedicata a loro due come coppia. E la madre di lei che la esorta pure a fare pace perché le amicizie sono per sempre mentre i ragazzi passano. Sì, ok, è vero, ma io un’amica del genere preferirei perderla. Soprattutto a quest’età dove è più facile fare nuove amicizie durature negli anni.   

Che poi cosa avrebbe di tossico Conrad? Non è che l’ha illusa, ha giocato con lei o la tratta male (e no, farle qualche dispetto e prenderla un po’ in giro non è trattarla male). Ha fatto il geloso del tipo con cui lei è uscita esattamente come gli altri due ragazzi. Ha i suoi problemi e si vede lontano un miglio, non ha voglia di parlarne e fa lo scontroso come il 90% degli adolescenti maschi.

E poi questo mettere per forza le etichette a tutto e tutti ha anche stancato. E se uno un giorno si sveglia ed ha la luna storta per affari suoi e quindi è scontroso non è detto che sia una pessima persona sempre e comunque. Ci vorrebbe un pochino più di empatia nella vita.

Momento più cringe secondo me è quando lei bacia il fratello minore del tipo che le piace e che l’ha rifiutata solo quel pomeriggio. Tra l’altro dopo aver “pensato/ricordato” che la madre dei due le aveva confidato che era da quando era nata che voleva che da grande si mettesse con uno dei suoi figli. Della serie: ‘ndo cojo cojo. Che se lo avesse fatto con due estranei pure pure, ma con due fratelli con i quali ci ricordi ogni 2×3 di esserci cresciuta insieme…

Anche il finale è così: per la protagonista i due fratelli sono interscambiabili. Nemmeno si degna di dire a quello che aveva baciato che nonostante tutto ha poi comunque scelto il fratello. Mah… In queste serie adolescenziali il rispetto per gli altri è completamente sparito. Ma ridatemi tutta la vita Dawson’s Creek nel quale si facevano migliaia di pippe mentali e c’era lo stesso uno scambio di coppie frequente, ma almeno un po’ di rimorsi li avevano.

Altro momento super cringe è stato la coreografia degli accompagnatori al ballo delle debuttanti. Sembrava di essere nel film Magic Mike. Che imbarazzo! Ma poi il senso???

Tralasciando tutte queste “pecche” alla fine è una serie che si lascia vedere facilmente, niente di troppo impegnativo e con una colonna sonora che strizza molto l’occhio ai teen odierni, anche se con qualche intrusione (tipo la mitica Teenage Dirtbag dei Wheatus, classe 2000, che io ho sempre adorato).

E stranamente la protagonista non è malaccio, anche se abbastanza manipolabile, ricordo invece che quella di To all the boys I loved before era antipaticissima (sia nel libro che nei film).

Una cosa davvero bella della serie  l’amicizia delle due mamme. E come l’una si preoccupi dei figli dell’altra e viceversa.

Il finale fa commuovere fino alle lacrime, anche se ti avevano preparato precedentemente.

Plus: Non capisco la fissa dell’autrice per i genitori di etnia mista e sempre la madre asiatica ed il padre caucasico.

Mchan

Ps: il titolo italiano (L’estate nei tuoi occhi) è osceno.

Surviving summer

Anno: 2022 in corso

Paese: Australia

Episodi: 10, 1 stagione

Genere: drammatico, sentimentale

Cast: Sky Katz, Kai Lewis, Lilliana Bowrey, Joao Gabriel Marinho, Savannah La Rain

Trama: Summer è un’adolescente costretta a trasferirsi in Australia da New York per via dei suoi comportamenti ribelli e dal fatto che la madre deve andare all’estero per lavoro. Qui conoscerà i membri di una specie del club del surf e si appassionerà allo sport.

Sinceramente non ho sopportato la protagonista dal minuto uno. E più andava avanti più risultava semplicemente fastidiosa. Prima di tutto perché non è che sia evoluta più di tanto durante l’arco della stagione e poi perché anche il motivo per cui era così alla fine non è stato proprio ben spiegato. Ok, la madre sempre in giro per lavoro, ma poi? Davvero non può essere solo questo, dato che comunque alla fine l’ha pure perdonata dicendole che in fondo quello era il suo lavoro, ma per arrivare lì non c’ stato nulla. Ha passato almeno 8 episodi su 10 a voler fuggire da quel posto, non ha mai parlato sul serio con nessuno perché i suoi problemi erano i più problematici di tutti. Nonostante la trama ci abbia fatto vedere che i suoi nuovi amici di problemi ne avevano anche loro, e non erano da meno dei suoi, lei sembrava non preoccuparsene. O meglio, lì per lì, quando ne veniva a conoscenza, sembrava che le importasse e capisse, ma poi tornava a comportarsi come prima. Quindi per me è un grande no come carattere.

Il resto dei ragazzi invece sono stati meglio gestiti. Soprattutto Poppy che è la mia preferita. Da migliore amica timida e sempre un passo indietro l’abbiamo vista diventare la migliore surfista del torneo e con una bella storia di background.

Altro personaggio male gestito è stato il protagonista maschile. Tutta la situazione del suo infortunio è stata nebulosa. E fino ad un certo punto ci poteva anche stare, ma poi si doveva fare chiarezza. La sua riappacificazione con il miglior amico è stata frettolosa e poco veritiera, infatti gli attriti ci sono stati anche dopo. Le sue infatuazioni molteplici e repentine. Se volevano rappresentare l’adolescente medio tutto ormoni e poco cervello ci sono riusciti in pieno. I genitori no comment. Completamente assenti per la maggior parte della situazione (si sono persi i ragazzi più di un paio di volte), per poi apparire e dettare regole a casaccio. Giusto per complicare la trama, mica per svolgere il proprio dovere.

Le competizioni un po’ troppo presenti.

Il finale assurdo.

Ci sarà una seconda stagione, ma non so proprio cosa si inventeranno.

Carina da vedere in estate perché i paesaggi sono spettacolari, anche se le luci sono un po’ troppo “nuvolose”, nel senso che dovrebbe essere estate ma sembra che sia autunno, comunque… Ed adattissima per svagare un po’ la mente.

Mchan

The Gilded Age

Anno: 2022 in corso

Paese: Usa

Episodi: 9, 1 stagione

Genere: drammatico, costume

Ideatore: Jullian Fellowes

Cast: Christine Baranski, Carrie Coon, Audra McDonald, Donna Murphy, Louisa Jacobson, Morgan Spector, Dene Benton, Taissa Farmiga, Harry Richardson, Blake Ritson, Thomas Cocquerel, Simon Jones, Jack Gilpin, Cynthia Nixon.

Trama: la vita dell’alta società di New York negli ultimi anni dell ‘800.

Iniziata solo per la bravissima Christine Baranski.

Primo episodio troppo lungo e noioso. Va bene la presentazione di tutti i personaggi, però è stato davvero troppo lungo.

Bei costumi, anche se alcuni sono un po’ troppo eccentrici, non so quanto possano essere veritieri, specialmente il mix di fantasie su uno stesso abito.

A metà stagione posso dire di non sopportare nessuno. Ma davvero nessuno all’infuori di Peggy, che comunque è un personaggio secondario.

Marian, che dovrebbe essere una delle protagoniste, è scialba, senza alcun spessore. Fa alcune cose molto a caso. Il suo entrare nel circolo della beneficenza è solo un modo per uscire di casa e l’unico che le zie approvano, perché non ho trovato nessuno spirito davvero altruistico in lei. E la sua trama amorosa è scontata e prevedibile.

La “vecchia” alta società è snob, classista e razzista, ma non è che i Russell, coloro che in teoria dovremmo “tifare”, siano da meno. Lei soprattutto. Odiosa come mai nessuna. Pensa che siccome ha il denaro allora le debbano aprire tutte le porte. Nella vita per farsi accettare servono anche altre qualità, tipo la gentilezza, l’umiltà e l’intelligenza. Tutte cose che lei non ha. Perché non puoi dirti intelligente se non capisci che più ostenti e meno sei apprezzata (da coloro che non hanno secondi fini come spillarti soldi per opere di carità ed affini).

Non parliamo poi di come tratta la figlia. Per lei è solamente una pedina per entrare ancora di più nell’ambiente a cui aspira tramite un matrimonio di convenienza.

L’unica cosa positiva è il rapporto d’amore con il marito, o meglio il fatto che lui la ami incondizionatamente tanto da non tradirla quando ne avrebbe l’opportunità, perché per il resto lo manovra come una marionetta.

E nel finale assumono anche dei modi da mafiosi davvero odiosi.

Il personaggio della Baranski mi ha abbastanza deluso. A parte il fatto che i suoi minuti on screen si contano sulle dita di una mano, ma non ha la stessa verve di altre sue interpretazioni passate. Nonostante questo ha comunque le migliori battute.

Mchan

Ps: la sigla è stupenda 😍

The great

Anno: 2020 in corso

Paese: Usa

Episodi: 20, 2 stagioni

Genere: drammatico, comico, storico, satira

Cast: Elle Fanning, Nicholas Hoult, Phoebe Fox, Charity Wakefield, Sebastian de Souza, Adam Godley, Belinda Bromilow, Gwilym Lee, Sacha Dhawan, Douglas Hodge, Gillian Anderson  

Trama: la vita di Caterina la Grande di Russia e suo marito Pietro II

La prima stagione mi era piaciuta molto, battute sagaci, bel feeling tra i due attori protagonisti, bellissimi costumi e scenografie, ed anche se la realtà storica era stata leggermente alterata poteva anche starci.

La seconda stagione non è solo liberamente ispirata alla realtà storica, ma va proprio nella più totale fantasia degli autori. E questa è una cosa che non sopporto nelle serie tv a carattere storico. Perché Caterina e Pietro sono vissuti realmente e non c’entrano minimamente con i due personaggi raccontati in questa serie. Potevano benissimo inventarsi un regno X con due regnanti Y e Z e raccontare le stesse cose in questo modo.

Tra l’altro potevano anche allungare di più le vicissitudini della prima stagione dato che è successo tutto molto velocemente. Sarà che nel frattempo sto leggendo la biografia di Caterina, ma davvero la sua storia reale é molto più avvincente così com’è.

Il culmine poi lo hanno raggiunto quando hanno introdotto il personaggio della madre di lei. Era veritiero il rapporto madre/figlia e l’attrazione che Pietro provava per lei, ma non la cronologia degli eventi. La madre la accompagna in Russia e se ne va subito dopo il matrimonio. E Pietro non era il figlio di Pietro il Grande, ma il nipote.

So che ci sarà una terza stagione, ma a questo punto non so proprio se proseguirò con la visione dato che finire di vedere la seconda è stato un tormento.

Sarà una mia fissazione, ma moltissime persone al mondo guardano queste serie tv storiche e pensano che ciò che vi è descritto sia realmente accaduto per cui mi dà davvero molto fastidio che cambino gli eventi, la loro cronologia ed anche il background culturale solo per accontentare il più possibile lo spettatore medio. Mi dispiace davvero molto perché sia Elle che Nicholas sono eccezionali, la cura dei dettagli è stupenda, ma non capisco davvero perché stravolgere così la reale storia che comunque aveva molto da offrire in termini di intrecci amorosi e lotta per il potere.

Mchan

With Love

Anno: 2021 in corso

Paese: Usa

Episodi: 5, 1 stagione

Genere: commedia, sentimentale

Cast: Emeraude Toubla, Isis King, Rome Flynn, Mark Indelicato, Desmond Chiam, Gloria Calderon Kellett, Constance Marie, Vincent Rodriguez III, Todd Grinnell, Benito Martinez, Andre Rojo, Renee Victor, Pepe Serna

Trama: le vicissitudini amorose dei componenti di una famiglia latina a Portland, Oregon.

Il primo episodio è divertente e carino ed i personaggi sono presentati tutti molto bene. Io sinceramente mi sarei fermata a questo. A parte l’eccessiva lunghezza degli episodi, 50 minuti, gli argomenti trattati sono ripetitivi. La coppia omosessuale ha continui screzi dovuti ad incomprensioni e mal assortimento di caratteri che guarda caso si appaiono in ogni finale di episodio per poi tornare in quello successivo. La cugina si arrabbia con il tizio che sta frequentando ed invece di parlarci se ne va. I genitori dei protagonisti dopo quasi 30anni di matrimonio nemmeno si parlano però poi succede una tragedia se lei si fa corteggiare da un altro. E non riescono a parlarsi nemmeno nel momento in cui lui lo scopre. Non c’è un vero e proprio dialogo chiaritore tra adulti. Sembra che nessuno, a parte i comprimari, abbia un lavoro.

La scelta di dividere gli episodi per feste comandate ci può anche stare, ma avrei raggruppato Natale e Capodanno che non è che sia successo chissà cosa nel secondo episodio. Invece poi da San Valentino si passa al 4 luglio e Sol non ha ancora conosciuto il figlio del compagno con il quale sta da 6 mesi. Tra l’altro ho trovato di pessimo gusto presentare la nuova compagna durante una festività. Di solito i figli di genitori divorziati passano le feste un anno con un genitore ed un anno con un altro, non mi sembra il caso di fare questo incontro in una giornata un po’ più speciale. Tra l’altro nei sei mesi precedenti non hanno trovato un weekend? Assurdo. Poi è normale che il ragazzino sia stranito dalla situazione.

La protagonista non riesco proprio a capirla: concede una chance ad un tizio che l’ha derisa al primo appuntamento (e sull’argomento visione dell’amore), quindi senza nemmeno conoscerla davvero, solo perché è figo e la prima volta che l’ha visto ha avuto le farfalle nello stomaco. Peccato che poi ci siano state delle bandiere rosse grandi quanto una casa, ma vabbè… Poi, pure sta storia decisa già dal minuto tipo 5 del primo episodio. Infatti poi va anche peggio, ma no, l’amore vince su tutto. Non è così. Secondo me con delle visioni così distanti della vita non si va da nessuna parte. Uno dei due sarà sicuramente costretto a sacrificare il suo e ciò non va bene perché prima o poi questo si ripercuoterà sia sulla persona sacrificante che sull’intera relazione. La teoria che gli opposti si attraggono può valere fino ad un certo punto. Non si può passare la vita a bisticciare o rimanere passivi.

Il fratello è semplicemente pessimo. Un altro che se non accade tutto come vuole lui mette il muso. Il fidanzato un santo. Addirittura essere contrariato che dopo un anno di festività con la sua famiglia il fidanzato voglia passare almeno il Ringraziamento con i suoi. Che poi fanno vedere che loro ci tengono tanto alla famiglia, sì, ma solo alla propria, quella dei propri partner può anche scomparire dalla faccia della terra.

Era partito davvero bene e poi si è perso. Se ne avessero fatto un film sarebbe stato meglio che di vedere per cinque ore le stesse vicissitudini ripetersi di continuo a me è venuta la noia. Per non parlare del conoscere più a fondo i personaggi che ti vengono in antipatia quasi tutti.

Gli unici carini i nonnini latinos e cattolicissimi, ma moderni, messi da parte praticamente già al secondo episodio. Invece secondo me potevano essere molto più protagonisti ed incisivi. Basti pensare alle poche battute della nonnina nel terzo episodio.

Il finale è un happy ending smielato che va benissimo se finisce qui come in teoria dovrebbe. Perché una seconda stagione non so su quali basi la possano scrivere.

Mchan

The Wheel of Time

Anno: 2021 in corso

Paese: Usa

Episodi: 8, 1 stagione

Genere: fantasy, avventura, azione

Ideatore: Rafe Lee Judkins

Soggetto: omonima saga cartacea by Robert Jordan

Cast: Rosamund Pike, Daniel Henney, Josha Stradowski, Zoe Robins, Madeleine Madden, Marcus Rutherford, Barney Harris, Kate Fleetwood, Priyanka Bose, Hammed Animashaun, Sophie Okonedo, Kae Alexander, Daryl McCormack, Alexandre Willaume, Michael McElhatton, Alvaro Morte  

Trama: Moiraine è una Aes Sedai, una donna con dei “poteri magici”, che sta cercando la reincarnazione del Drago, un ragazzo od una ragazza di all’incirca 20anni, insieme al suo fedelissimo custode Lan. Trova quattro potenziali reincarnazioni e li persuade a seguirla per raggiungere la Torre Bianca, la sede di tutte le Aes Sedai. Nel viaggio incontreranno vari pericoli ed addirittura si perderanno di vista dividendosi in tre gruppi, ma alla fine si ricongiungeranno tutti alla Torre Bianca avendo fatto nel frattempo nuove conoscenze ed anche svariati incontri spiacevoli.

Non ho letto ii libri da cui è stata tratta, ma mi è piaciuta molto. Anche svariate cose che ai lettori non sono andate giù a me invece non hanno infastidito. Tipo il non sapere da subito la vera identità del Drago Rinato. Questa suspence secondo me ha giovato alla serie, perché sinceramente se avessi saputo subito chi fosse stato (anche se lo avevo intuito), non penso che avrei proseguito la visione con la stessa curiosità. E sicuramente mi sarebbe importato molto di meno di tutto il resto dei personaggi.

Mi é piaciuto anche il fatto che le varie “profezie” siano state svelate pian piano, sempre per lo stesso motivo che se mi sveli tutto all’inizio, nel pilot, avrei potuto benissimo smettere di continuare la visione della serie.

L’unica cosa che avrei preferito approfondire è tutta la divisione delle Aes Sedain dato che sono state spiegate solamente quattro fazioni: la blu, la rossa, la verde e la gialla, ma mi pare di averne viste almeno altre due. Ed anche il motivo per cui i mantelli bianchi siano così ostili nei loro confronti.

Bella la scenografia come la fotografia. Paesaggi splendidi. Anche gli effetti speciali sono ben fatti. Stupenda la scena di lotta all’inizio del penultimo episodio. Il primo poteva essere leggermente meno cruento, ma trattandosi di un fantasy ci può stare.  

Il mio personaggio preferito al momento è Lan, prima di tutto perché Daniel Henney in questo ruolo è di una figaggine assurda.

Era un gran bbono (semicitazione di Penelope Garcia diventata per un secondo una romanaccia di settima generazione) anche ai tempi di Criminal Minds, ma qui si è decisamente superato. Tra l’altro superlativo nella scena del funerale del suo amico e collega. L’unica pecca è che ha una liason con il personaggio che meno tollero, Nynaeve. Bellissimo invece il suo rapporto con Moiraine. E felicissima che sia rimasto platonico perché è davvero bello e puro così.

In lotta per la pole position c’era anche Perrin, perché adoro che abbia un legame speciale con i lupi. E perché mi è sembrato un orsacchiotto dall’inizio.

Il protagonista mi è abbastanza indifferente, come la sua compagna di love story. E poi Josha roscio e con i riccioli non mi piace granché.

Moiraine è interessante, ma la recitazione della Pike non mi convince sempre, a volte, spesso, è troppo statica.

Il personaggio di Loial il Costruttore l’ho trovato inutile e superfluo. Non ha dato nulla alla trama e non è stato nemmeno ben presentato. Non si è praticamente detto nulla su di lui tranne che sa leggere bene le mappe.

Curiosa di vedere come gestiranno l’allontanamento volontario di uno degli attori dei protagonisti principali, se spiegheranno il suo cambiamento di connotati oppure lasceranno correre.

L’episodio finale è stato un po’ una montagna russa. Da una parte tutta la battaglia, tanto attesa, tra il Drago Rinato ed il Tenebroso è stata molto deludente. Più che uno scontro mi è sembrato una chiacchierata tra un venditore insistente ed il possibile futuro cliente che cercava di mandarlo via. Invece quello che è successo in città, agli altri tre superstiti, è stato più interessante, anche se comunque sembrava ugualmente fatto svolgere troppo in fretta.

Naturalmente la scena finale è un cliffhanger per la prossima stagione.

Sinceramente non ho capito le critiche efferate che gli sono state fatte. O meglio, le ho capite, ma prima di tutto non le condivido e poi non ne vedo il motivo. Sarà pure stato pubblicizzato come il nuovo Game of Thrones, ma prima di tutto si tratta appunto di marketing e poi non ha nulla a che vedere con esso. Io non l’ho visto, ma da quanto ho capito era di sicuro rivolto ad un pubblico più adulto. La ruota del tempo mi sembra di più un romanzo fantasy di formazione. Ci sono questi quattro ragazzi appena entrati nell’età adulta che intraprendono un viaggio, al massimo lo si può paragonare a Il signore degli anelli. Quindi andargli contro solo per “difendere” l’onore di fantasy con la F maiuscola di Game of Thrones lo trovo pretestuoso e puerile.

Sono state fatte critiche pesanti anche ai costumi (della serie: sciatti, pieni di fango, banali). Vero che il montone del protagonista era un po’ troppo contemporaneo, per il resto l’ho trovato consono. E mi è piaciuto soprattutto che i quattro ragazzi non abbiano avuto cambi di abito, perché l’ho trovato molto realistico dato che erano in viaggio/fuga e comunque provenivano da famiglie povere per cui i loro abiti semplici erano perfetti. Come è stato perfetto che ad un certo punto fossero logori e sporchi dopo essere stati in mezzo ai boschi per giorni.  

E le critiche alle location sono state anche peggio. Si sono lamentati perché sono stati usati troppi set in studio. A parte che non mi risulta dato che ci sono anche molte foto in rete dei backstage in spazi aperti per le riprese del viaggio (con tanto di trasferta in Repubblica Ceca), ma poi è normale che le stanze ed i palazzi siano ricostruiti in studio, come in ogni altra serie tv.

Riporto le critiche, anche se stupide, perché non erano giusto un paio, ma decine, per questo l’ho trovato davvero un accanirsi senza senso.

Ora attendo la seconda stagione anche se sarà una lunga attesa dato che mi pare stiano ancora girando.

Mchan