The Buccaneers


Anno: 2023
Paese: Usa, Uk
Episodi: 8, 1 stagione in corso
Genere: drammatico, costume

Regia: Susanna White
Ideatore: Katherine Jakeways
Soggetto: omonimo romanzo di Edith Wharton
Cast: Kristine Froseth, Matthew Broome, Guy Remmers, Alisha Boe, Imogen Waterhouse, Aubri Ibrag, Josie Totah, Christina Hendricks, Mia Threapleton, Josh Dylan, Barney Fishwick


Trama: seconda metà del 1800, cinque ragazze della nuova alta società statunitense sbarcano in Inghilterra per cercare marito.

Del libro da cui è tratto ho letto solamente l’anteprima di GoogleBook, ovvero poco meno di cinque capitoli, ma l’impronta dell’autrice era davvero diversa, almeno all’inizio.
Penso che la parte iniziale del romanzo sia dedicata ai rapporti tra le ragazze, l’arrivo della governante e la conoscenza con il Lord inglese Richard mentre la serie si apre direttamente con il matrimonio di una delle ragazze e del loro rapporto abbiamo solamente un accenno. Poi ci tocca l’ennesimo triangolo della protagonista contesa tra due amici. Una costante nelle serie drammatiche degli ultimi tempi e sinceramente a me aveva annoiato già la prima volta. Avrei preferito si fossero concentrati di più sulla “sorellanza” delle ragazze, di cui c’è traccia solamente perché ogni tanto si uniscono a cerchio e gridano il loro motto, ma in sostanza io non l’ho vista. Queste ragazze non parlano tra di loro. Neanche quelle che tra loro sono sorelle. Solo nell’episodio finale abbiamo un paio di dialoghi sinceri ed intimi, ma non basta. Passiamo 7 episodi appresso alla protagonista, Nan, che è alquanto scialba e confusa. Ce la spacciano per una tipa tosta (la definiscono più volte impavida, ma a torto) che non vuole perdere tempo dietro alla ricerca di un marito, ma neanche al secondo episodio ed è già contesa tra due ragazzi. E lei invece di tenere il punto ed almeno fare un po’ la preziosa, cede praticamente subito al primo che la chiede in sposa. Tralasciamo tutto il drama inerente alla sua situazione di figlia illegittima. Decisamente troppo. Molto più affascinanti le sotto trame: dalla sorella della protagonista che si sposa con un manipolatore, all’amica lesbica che cerca di vivere la sua vita senza dover sacrificarsi in un matrimonio di facciata. Anche se sinceramente la sua scelta non l’ho capita poi molto. Prima fantastica di una famiglia con la ragazza di cui si è invaghita, od almeno così sembra dato che è avvenuto off screen, poi accetta il fidanzamento di facciata con un tipo che le permetterebbe di vivere come vuole per poi tornare indietro perché lui ad un certo punto parla di discendenza. Sono rimasta molto confusa. Ma non è l’unica situazione che sembra avere delle scene tagliate. L’altra è la relazione ambigua tra Lord Richard e la governante. Sembra come se avessero fatto dei tagli e lo spettatore debba colmare questi vuoti con la propria immaginazione o perspicacia tramite i loro discorsi.
Come di moda in questo periodo la colonna sonora è composta da canzoni moderne. Non è che sia una scelta sbagliata, risulta un po’ troppo stonata quando la musica moderna viene usata come base per le scene di ballo. Ecco, lì avrei preferito una musica più consona. Ai tempi esisteva un ampio campionario di musica classica, si poteva usare quella.
Nel complesso non sarebbe male, però spero che nella seconda stagione ci si possa concentrare di più sulle ragazze di contorno. Anche perché la situazione della protagonista sembrerebbe sistemata, a meno che non avvenga un grosso colpo di scena abbastanza telefonato (non faccio spoiler) che però, appunto perché troppo intuibile già da ora, risulterebbe banale.
Piccolo appunto: costumi belli, ma non si può vedere una ragazza il 31 dicembre in piena campagna inglese stare sul tetto di notte con solo l’abito scollatissimo. Come minimo le sarebbe venuta una polmonite. Ed invece queste americane hanno una salute di ferro.
Mchan

My lovely serie tv

You & Me

Anno: 2023

Paese: Uk


Episodi: 6

Genere: drammatico, sentimentale

Regia: Tom Vaughan


Creato da: Jamie Davis

Cast: Harry Lawtey, Jessica Barden, Sophia Brown, Andi Osho, Julie Hesmondhalgh, Janie Dee, Dominic Mafham, Lily Newmark, Genesis Lynea, Isabella & Lucas Tyson

 

Trama: Ben è un padre single che ha perso la moglie il giorno successivo alla nascita dei loro splendidi gemelli. Dopo più di 6 anni viene spronato sia dalla madre che dal capo a ricominciare a vivere non solo in funzione dei suoi bambini. L’incontro, per lavoro, con Emma, un’attrice debuttante, lo porterà a rivivere emozioni che sembrava non poter provare mai più.

 

Per la maggior parte del tempo vediamo il tutto dal punto di vista di Ben (più avanti arriverà anche quello di Emma, ma molto più marginale) e ci sono molti flashback a spiegarci la storia pregressa tra lui e Jess, la madre dei gemelli. Ci sono vari twist plot, specialmente nei primi due episodi. L’attore principale è molto bravo ed in generale il livello recitativo è buono.

La storia magari non è originalissima, ma è raccontata con garbo ed è piacevole da vedere.

Consiglio a chi piacciono i film romantici.

Mchan

Serie tv norvegesi

Le serie tv scandinave doppiate in italiano non sono moltissime. Eppure hanno uno stile molto simile a quello inglese e specialmente quelle crime sono molto ben fatte.

Le più famose sono di sicuro Vikings e Skam.

Io ho visto Natale con uno sconosciuto 

e Julestorm 

di cui vi ho parlato e su Raiplay Atlantic Crossing, Beforeigners e Rykter (Rumors).

Atlantic crossing

Anno: 2020

Paese: Norvegia

Genere: biografico, storico, drammatico

Episodi: 8, 1 stagione

Regia: Alexander Eik, Janic Heen

Ideatore: Alexander Eik

Cast: Sofia Helin, Kyle MacLachlan, Tobias Santelmann, Soren Pilmark

Trama: La vera storia della famiglia reale norvegese durante la seconda guerra mondiale, quando la Norvegia è stata invasa dai tedeschi e loro sono stati costretti a fuggire trovando rifugio in America ed a Londra.

Davvero molto bella. Di solito della storia dei paesi nordici si sa poco, io a scuola non l’ho studiata, non so se nel frattempo sia cambiato qualcosa, quindi ho gradito molto. Naturalmente non ha colpi di scena ed è abbastanza piatta. Da vedere se si è appassionati del genere o se si vuole approfondire quel determinato periodo storico.

Beforeigners

Anno: 2020

Paese: Norvegia

Genere: crime, fantasy

Episodi: 12, 2 stagioni in corso

Regia: Jens Lien

Ideatore: Anne Bjornstad e Eilif Skodvin

Cast: Nicolai Cleve Broch, Krista Kosonen

Trama: Oslo, nella baia iniziano ad accadere strani fenomeni. Va via la corrente elettrica e tramite dei flash di luce appaiono in acqua strani personaggi. Provengono tutti dal passato. Dopo anni il governo ha stabilito che si tratta di viaggiatori del tempo o discronici e che non si possono rimandare indietro. La morte di una di loro per omicidio e non affogamento accidentale porterà i detective Lars e Alfhildr ad indagare sulla questione.

La prima stagione davvero molto bella ed interessante. Belli gli incipit in giro per Oslo con questi salti temporali dati dagli abitanti di varie epoche che popolavano le strade della capitale.

La seconda stagione si è persa un bel po’. Soprattutto sulla spiegazione di questo buco nel fiordo da dove riaffiorano abitanti di altre epoche. Ed anche la questione del dio/guerriero vichingo arrivato nel presente. L’ho trovata davvero molto confusionaria.

Rykter / Rumors

Anno: 2022

Paese: Norvegia

Genere: drammatico

Episodi: 30, 2 stagioni in corso

Regia: Kjersti Steinsbo, Andreas Softeland Milde

Cast: Benjamin Ebbesen, Alisa Sussman, Teo Tomczuk, Sisilja Garen, Martin Storebo Koh, Tobias Vassnes, Mathea Onarheim Gronnevik

Trama: Erik arriva nella cittadina/isola di Vosteroy, al largo di Bergen. E’ il ragazzo nuovo e tutte le attenzioni sono rivolte a lui, che però cela un segreto.

Idea carina, ma esecuzione pessima. Gli episodi durano una decina di minuti, ma sono ripetitivi. Se in uno si fanno dei passi avanti in uno di quelli successivi si ripete lo stesso argomento. E’ abbastanza fastidioso. Posso capire che siano degli adolescenti, ma non se ne salva uno, tranne il protagonista (od almeno quello che dovrebbe essere il protagonista). Credono sempre a tutti, alle voci che girano sui social tranne che ai diretti interessati. Trattandosi poi di una piccola comunità è strano che stiano giorni od addirittura intere settimane senza parlarsi e cercare di risolvere, eppure succede. Gli adulti completamente assenti se non per tartassare un paio dei loro figli.

Finito di vedere giusto perché con una decina di minuti di durata e potendolo vedere solo sul tablet (le serie con durata così breve non riesco mai a vederle sulla tv, si impallano di continuo) ho potuto guardarlo nei tempi morti. E comunque ora sono molto curiosa di come si evolverà la terza stagione dato il colpo di scena finale.

Ps: Vosteroy in realtà si trova nel fiordo di Oslo, ma qui l’hanno spostato al largo di Bergen, dato che possono raggiungerla con il traghetto.

Mchan

Conversation with friends

Anno: 2022

Paese: Irlanda, Uk, Usa

Episodi: 12, 1 stagione, conclusa

Genere: drammatico, sentimentale

Regia: Lenny Abrahamson

Soggetto: omonimo romanzo by Sally Rooney

Cast: Alison Oliver, Sasha Lane, Joe Alwyn, Jemima Kirke

Trama: due ventenni universitarie diventano amiche di una coppia celebre, lei scrittrice e lui attore. Ben presto la loro relazione diventa complicata.

Sinceramente l’ho vista solamente perché trasmessa su RaiPlay ed il singolo episodio non durava più di mezz’ora. Ma ho definitivamente capito che la Rooney ed io non andiamo e mai andremo d’accordo.

Il titolo parla di conversazioni, ma sono praticamente l’unica cosa che manca nella trama. E non è una cosa voluta, e quindi un titolo ironico, dato che ho letto che nel libro ci sono moltissimi scambi di mail, è che gli sceneggiatori si sono proprio dimenticati di inserirli nella serie. E poi il tutto avviene in modo troppo veloce, soprattutto all’inizio. Una trentenne invita due ventenni a casa sua così dal nulla, solo perché le è piaciuta una poesia da loro recitata e scritta. Senza mai parlare con loro di poesia o letteratura. Il marito e la “poetessa” si trovano subito in sintonia perché entrambi timidi ed introversi. E ci può anche stare, ma poi la loro relazione clandestina parte dal più totale nulla.

La protagonista poi sembra sempre in balia degli eventi. Apatica ed infastidita da tutto, è nel torto, ma pretende alcune cose da lui, tipo il non dormire con la moglie. Tra l’altro lui le ha espressamente detto di continuare ad amarla alla moglie, quindi è logico che farà sesso anche con lei, no?

Altro punto a sfavore è il fatto di vedere tutto attraverso il punto di vista della protagonista. Degli altri, di cosa fanno o dicono quando lei non c’è, abbiamo solo le loro versioni riportate a lei. Non sappiamo se siano vere al 100%. Tuttavia non sono riuscita lo stesso ad empatizzare con lei.

Il protagonista maschile non l’ho trovato né affascinante né carismatico. In più quel suo modo di parlare sussurrato e mellifluo era irritante e tendeva a dare sensazioni di manipolatore.

Come nel precedente lavoro della Rooney, il libro che ho letto, non salvo praticamente nessuno dei protagonisti.

L’amica è invadente, egocentrica e maleducata. La moglie lo ha tradito per prima perché lui era caduto in depressione. Se l’autrice vuole portare alla luce il peggio della società moderna ci sta riuscendo alla grande, ma non è il genere di storie che piace a me. Soprattutto perché alla fine si romanticizza il tutto dato che in rete ho trovato centinaia di commenti positivi al riguardo.

Anche il finale non l’ho capito. E’ bastata una telefonata, una conversazione alquanto sterile sul fatto che nonostante tutto provassero ancora qualcosa l’uno per l’altra per far ricominciare la relazione più o meno clandestina (perché a questo punto la moglie ne è a conoscenza). Non importa se anche l’attuale partner di lei (non faccio spoiler) si era pronunciato a favore delle coppie aperte o poligame, perché comunque lei ha deciso di iniziare di nuovo questa frequentazione senza consultarlo. E per me è lo stesso una mancanza di rispetto.

Dell’ 80% delle scene di sesso soft porn si poteva tranquillamente fare a meno. Davvero, non capisco questa moda degli ultimi tempi di mostrare praticamente l’atto sessuale quasi al completo.

Tutta la questione sulla sua malattia si poteva evitare che non è che abbia portato qualcosa alla trama dato che ne ha parlato sì e no mezza volta, come al suo solito. Non c’è stato un affrontare l’argomento seriamente con qualcuno, che fosse il partner o l’amica o la madre. Ad un certo punto ne ha accennato a lui, ma poi è finita lì. L’unica nota positiva come ha reagito all’ennesimo collasso l’amica. Ma tutto molto insipido.

Ecco, se penso a questa serie l’aggettivo che mi viene in mente è insipida.

Mchan

A storm for Christmas

Anno: 2022

Paese: Norvegia

Episodi: 6, 1 stagione

Cast: Ida Elise Broch, Alexandra Rapaport, Hanna Ardhn, Valter Skarsgard, Sus Wilkins, Maibritt Saerens, Dennis Storhoi, Ariadna Cabriol, Line Vendal, Ravdeep Singh Bajwa, Carmen Perez, Jon Olgarden, Jan Gunnar Roise, Tiril Eeg-Henriksen, Ghita Norby, Kyrre Hellum, Kalle Hennie, Edward Schultheiss

Trama: varie persone rimangono intrappolate in aereoporto a causa di una tormenta di neve.

Sembra una sorta di Love Actually in versione serie tv norvegese ambientato in aereoporto.

Potevano farne un film perché 6 episodi anche se da circa 25 minuti l’uno sono troppi.

Alcuni personaggi li avrei tagliati. Tipo la tizia che deve prendere il traghetto (con annesso fidanzato ed amante) oppure il pilota e la tipa che deve andare a Parigi. Questi ultimi poi super inutili, a me non hanno dato nulla nemmeno a livello di romance. Meglio il ragazzino con il cane.

Alcune storie si sono capite solo nel finale come quella della madre e figlio spagnoli. Avrei preferito dedicassero più spazio alla storia di background che non a quello che succede loro in aereoporto.

Sinceramente mi sono annoiata parecchio anche perché era un drama continuo, non ci sono stati intervalli divertenti.

Ridicolo che in tutto l’aereoporto ci fosse un solo negozio, che il turno lavorativo dello staff  sembri durare più di 12h e che l’aereoporto si fosse svuotato del tutto nel finale. Gli aereoporti non si svuotano mai del tutto.

Mchan

The Santa Clauses

Anno: 2022

Paese: Usa

Episodi: 6

Cast: Tim Allen, Elizabeth Mitchell, Eric Lloyd, David Krumholtz, Austin Kane, Elizabeth Allen-Dick, Matilda Lawler, Devin Bright, Rupali Redd, Kal Penn

Trama: Santa Clause sta per andare in pensione. Ciò comporta che lui e la sua famiglia, moglie e due figli, debbano tornare nel mondo reale e bisogna anche cercare un nuovo Santa Clause.

Basato sulla serie di film The Santa Clause.

Sinceramente non ho visto la serie di film per cui se aveasi saputo che ne era il sequel non l’avrei vista.

La trama era molto più adatta ad una versione da 90 minuti che non da sei episodi seppur di una durata di circa 25 minuti ciascuno.

Davvero troppo allungata la storia e comunque io mi aspettavo più una visione della vita della famiglia di Santa Clause che non una ricerca del prossimo Babbo Natale con tanto di “sbaglio” e rincorsa all’aggiustare la questione.

Carini gli elfi, soprattutto Betty & Noel.

Simpatici i figli che nella realtà virtuale giocano a vivere in una cittadina normale ed andare alla posta piuttosto che pagare le bollette.

Non ho capito tutta la questione della moglie. Prima è stufa di essere costretta in quel ruolo e di dover vestire quei determinati panni (capelli raccolti in una crocchia, abito rosso e rappresentazione da casalinga paffuta), poi però rinuncia di nuovo ad una vita normale come se niente fosse, anzi ne è felice seppure era super contenta di avere finalmente un lavoro ed un certo riconoscimento. E poi si scopre pure che lei era la prima moglie di Santa Clause quindi tutte quelle tradizioni sulla sua persona non esistevano. Un enorme buco di senso logico nella trama. Mah…

Mchan

Xmas Time 2022

Quest’anno sono usciti molti film natalizi già dal mese di novembre, ma io ho deciso di vederli solo nel mese di dicembre o comunque durante le feste.

Siccome oggi è solo il primo dicembre, vi metto il link di una serie che ho visto l’anno scorso:

Natale con uno sconosciuto

E di cui Odio il Natale (a breve su Netflix) ne è il rifacimento italiano.

Sinceramente questo nostro rifacimento non penso di vederlo perché già dal trailer ho notato che non è solo la versione italiana della serie tv norvegese Home for Christmas/Natale con uno sconosciuto, ma ha praticamente anche le stesse identiche battute e situazioni, per cui avendo visto l’originale vedere questa sarebbe un po’ come rivederla di nuovo secondo me.

E non capisco affatto a che scopo riprodurla uguale identica se è stata trasmessa in italiano proprio sulla stessa piattaforma solamente un anno fa.

Mchan

The summer I turned pretty

Anno: 2022 in corso

Paese: Usa

Episodi: 7, 1 stagione

Genere: drammatico, sentimentale

Soggetto: omonimo romanzo by Jenny Han

Cast: Lola Tung, Jackie Chung, Rachel Blanchard, Christopher Briney, Gavin Casalegno, Sean Kaufman, Alfredo Narciso, Minnie Mills, Colin Ferguson, Tom Everett Scott

Trama: Belly è una sedicenne che passa tutte le estati alla casa al mare della migliore amica della madre che ha due figli più o meno della stessa età. Di uno dei due ha una cotta da sempre e forse questa estate cambierà qualcosa.

Anche se sapevo già essere una serie per adolescenti e volendo vederla giusto per svagare un po’ la mente senza stare troppo a pensare alla trama, sinceramente l’ho trovata un po’ inverosimile in molti aspetti.

Ora, lasciamo stare il fatto che la protagonista sia cambiata fisicamente nel giro di un anno scolastico solo perché ha tolto occhiali e apparecchio, che è abbastanza superficiale come cosa, ma davvero questi ragazzi, nell’era dei social, perché la serie è ambientata ai giorni nostri, non hanno mai avuto interazioni? Eppure passano tutte le estati insieme da praticamente sempre e le loro mamme sono migliori amiche. Mah… Io ricordo che alla loro età con le mie amiche estive (che vedevo solo in estate andando sempre allo stesso posto) durante l’inverno ci telefonavamo ed addirittura scrivevamo lettere. Certo, magari non tutte le settimane, ma almeno una al mese, giusto per rimanere in contatto, e loro, con tutto il vantaggio della tecnologia odierna, non si sono mai scambiati nemmeno un WhatsApp? Ma quanto può essere inverosimile?

Comunque, per favorire la trama facciamo finta che non sia anormale.

Tutti commenti in giro che dicono che Conrad sia un amore tossico (che poi questa parola, tossico, riferita ad una persona e/o relazione secondo me è stra abusata e servirebbe un po’ più di educazione relazionale, altrimenti chiunque abbia dei problemi può essere definito tossico), ma per me l’unica “relazione tossica” che ha la protagonista è quella con la sua migliore amica. Nonostante sia il suo compleanno pretendeva di decidere tutto lei ed alla fine si è pure arrabbiata perché la protagonista si è fatta delle nuove amicizie. Per non parlare di quando la spingeva più verso uno dei due fratelli sui quali era indecisa, usando trucchetti per farli stare insieme durante la partita di beachvolley od addirittura creando su Instagram una pagina dedicata a loro due come coppia. E la madre di lei che la esorta pure a fare pace perché le amicizie sono per sempre mentre i ragazzi passano. Sì, ok, è vero, ma io un’amica del genere preferirei perderla. Soprattutto a quest’età dove è più facile fare nuove amicizie durature negli anni.   

Che poi cosa avrebbe di tossico Conrad? Non è che l’ha illusa, ha giocato con lei o la tratta male (e no, farle qualche dispetto e prenderla un po’ in giro non è trattarla male). Ha fatto il geloso del tipo con cui lei è uscita esattamente come gli altri due ragazzi. Ha i suoi problemi e si vede lontano un miglio, non ha voglia di parlarne e fa lo scontroso come il 90% degli adolescenti maschi.

E poi questo mettere per forza le etichette a tutto e tutti ha anche stancato. E se uno un giorno si sveglia ed ha la luna storta per affari suoi e quindi è scontroso non è detto che sia una pessima persona sempre e comunque. Ci vorrebbe un pochino più di empatia nella vita.

Momento più cringe secondo me è quando lei bacia il fratello minore del tipo che le piace e che l’ha rifiutata solo quel pomeriggio. Tra l’altro dopo aver “pensato/ricordato” che la madre dei due le aveva confidato che era da quando era nata che voleva che da grande si mettesse con uno dei suoi figli. Della serie: ‘ndo cojo cojo. Che se lo avesse fatto con due estranei pure pure, ma con due fratelli con i quali ci ricordi ogni 2×3 di esserci cresciuta insieme…

Anche il finale è così: per la protagonista i due fratelli sono interscambiabili. Nemmeno si degna di dire a quello che aveva baciato che nonostante tutto ha poi comunque scelto il fratello. Mah… In queste serie adolescenziali il rispetto per gli altri è completamente sparito. Ma ridatemi tutta la vita Dawson’s Creek nel quale si facevano migliaia di pippe mentali e c’era lo stesso uno scambio di coppie frequente, ma almeno un po’ di rimorsi li avevano.

Altro momento super cringe è stato la coreografia degli accompagnatori al ballo delle debuttanti. Sembrava di essere nel film Magic Mike. Che imbarazzo! Ma poi il senso???

Tralasciando tutte queste “pecche” alla fine è una serie che si lascia vedere facilmente, niente di troppo impegnativo e con una colonna sonora che strizza molto l’occhio ai teen odierni, anche se con qualche intrusione (tipo la mitica Teenage Dirtbag dei Wheatus, classe 2000, che io ho sempre adorato).

E stranamente la protagonista non è malaccio, anche se abbastanza manipolabile, ricordo invece che quella di To all the boys I loved before era antipaticissima (sia nel libro che nei film).

Una cosa davvero bella della serie  l’amicizia delle due mamme. E come l’una si preoccupi dei figli dell’altra e viceversa.

Il finale fa commuovere fino alle lacrime, anche se ti avevano preparato precedentemente.

Plus: Non capisco la fissa dell’autrice per i genitori di etnia mista e sempre la madre asiatica ed il padre caucasico.

Mchan

Ps: il titolo italiano (L’estate nei tuoi occhi) è osceno.

Surviving summer

Anno: 2022 in corso

Paese: Australia

Episodi: 10, 1 stagione

Genere: drammatico, sentimentale

Cast: Sky Katz, Kai Lewis, Lilliana Bowrey, Joao Gabriel Marinho, Savannah La Rain

Trama: Summer è un’adolescente costretta a trasferirsi in Australia da New York per via dei suoi comportamenti ribelli e dal fatto che la madre deve andare all’estero per lavoro. Qui conoscerà i membri di una specie del club del surf e si appassionerà allo sport.

Sinceramente non ho sopportato la protagonista dal minuto uno. E più andava avanti più risultava semplicemente fastidiosa. Prima di tutto perché non è che sia evoluta più di tanto durante l’arco della stagione e poi perché anche il motivo per cui era così alla fine non è stato proprio ben spiegato. Ok, la madre sempre in giro per lavoro, ma poi? Davvero non può essere solo questo, dato che comunque alla fine l’ha pure perdonata dicendole che in fondo quello era il suo lavoro, ma per arrivare lì non c’ stato nulla. Ha passato almeno 8 episodi su 10 a voler fuggire da quel posto, non ha mai parlato sul serio con nessuno perché i suoi problemi erano i più problematici di tutti. Nonostante la trama ci abbia fatto vedere che i suoi nuovi amici di problemi ne avevano anche loro, e non erano da meno dei suoi, lei sembrava non preoccuparsene. O meglio, lì per lì, quando ne veniva a conoscenza, sembrava che le importasse e capisse, ma poi tornava a comportarsi come prima. Quindi per me è un grande no come carattere.

Il resto dei ragazzi invece sono stati meglio gestiti. Soprattutto Poppy che è la mia preferita. Da migliore amica timida e sempre un passo indietro l’abbiamo vista diventare la migliore surfista del torneo e con una bella storia di background.

Altro personaggio male gestito è stato il protagonista maschile. Tutta la situazione del suo infortunio è stata nebulosa. E fino ad un certo punto ci poteva anche stare, ma poi si doveva fare chiarezza. La sua riappacificazione con il miglior amico è stata frettolosa e poco veritiera, infatti gli attriti ci sono stati anche dopo. Le sue infatuazioni molteplici e repentine. Se volevano rappresentare l’adolescente medio tutto ormoni e poco cervello ci sono riusciti in pieno. I genitori no comment. Completamente assenti per la maggior parte della situazione (si sono persi i ragazzi più di un paio di volte), per poi apparire e dettare regole a casaccio. Giusto per complicare la trama, mica per svolgere il proprio dovere.

Le competizioni un po’ troppo presenti.

Il finale assurdo.

Ci sarà una seconda stagione, ma non so proprio cosa si inventeranno.

Carina da vedere in estate perché i paesaggi sono spettacolari, anche se le luci sono un po’ troppo “nuvolose”, nel senso che dovrebbe essere estate ma sembra che sia autunno, comunque… Ed adattissima per svagare un po’ la mente.

Mchan

The Gilded Age

Anno: 2022 in corso

Paese: Usa

Episodi: 9, 1 stagione

Genere: drammatico, costume

Ideatore: Jullian Fellowes

Cast: Christine Baranski, Carrie Coon, Audra McDonald, Donna Murphy, Louisa Jacobson, Morgan Spector, Dene Benton, Taissa Farmiga, Harry Richardson, Blake Ritson, Thomas Cocquerel, Simon Jones, Jack Gilpin, Cynthia Nixon.

Trama: la vita dell’alta società di New York negli ultimi anni dell ‘800.

Iniziata solo per la bravissima Christine Baranski.

Primo episodio troppo lungo e noioso. Va bene la presentazione di tutti i personaggi, però è stato davvero troppo lungo.

Bei costumi, anche se alcuni sono un po’ troppo eccentrici, non so quanto possano essere veritieri, specialmente il mix di fantasie su uno stesso abito.

A metà stagione posso dire di non sopportare nessuno. Ma davvero nessuno all’infuori di Peggy, che comunque è un personaggio secondario.

Marian, che dovrebbe essere una delle protagoniste, è scialba, senza alcun spessore. Fa alcune cose molto a caso. Il suo entrare nel circolo della beneficenza è solo un modo per uscire di casa e l’unico che le zie approvano, perché non ho trovato nessuno spirito davvero altruistico in lei. E la sua trama amorosa è scontata e prevedibile.

La “vecchia” alta società è snob, classista e razzista, ma non è che i Russell, coloro che in teoria dovremmo “tifare”, siano da meno. Lei soprattutto. Odiosa come mai nessuna. Pensa che siccome ha il denaro allora le debbano aprire tutte le porte. Nella vita per farsi accettare servono anche altre qualità, tipo la gentilezza, l’umiltà e l’intelligenza. Tutte cose che lei non ha. Perché non puoi dirti intelligente se non capisci che più ostenti e meno sei apprezzata (da coloro che non hanno secondi fini come spillarti soldi per opere di carità ed affini).

Non parliamo poi di come tratta la figlia. Per lei è solamente una pedina per entrare ancora di più nell’ambiente a cui aspira tramite un matrimonio di convenienza.

L’unica cosa positiva è il rapporto d’amore con il marito, o meglio il fatto che lui la ami incondizionatamente tanto da non tradirla quando ne avrebbe l’opportunità, perché per il resto lo manovra come una marionetta.

E nel finale assumono anche dei modi da mafiosi davvero odiosi.

Il personaggio della Baranski mi ha abbastanza deluso. A parte il fatto che i suoi minuti on screen si contano sulle dita di una mano, ma non ha la stessa verve di altre sue interpretazioni passate. Nonostante questo ha comunque le migliori battute.

Mchan

Ps: la sigla è stupenda 😍