Anno: 2023
Paese: Usa, Uk
Episodi: 8, 1 stagione in corso
Genere: drammatico, costume
Regia: Susanna White
Ideatore: Katherine Jakeways
Soggetto: omonimo romanzo di Edith Wharton
Cast: Kristine Froseth, Matthew Broome, Guy Remmers, Alisha Boe, Imogen Waterhouse, Aubri Ibrag, Josie Totah, Christina Hendricks, Mia Threapleton, Josh Dylan, Barney Fishwick
Trama: seconda metà del 1800, cinque ragazze della nuova alta società statunitense sbarcano in Inghilterra per cercare marito.
Del libro da cui è tratto ho letto solamente l’anteprima di GoogleBook, ovvero poco meno di cinque capitoli, ma l’impronta dell’autrice era davvero diversa, almeno all’inizio.
Penso che la parte iniziale del romanzo sia dedicata ai rapporti tra le ragazze, l’arrivo della governante e la conoscenza con il Lord inglese Richard mentre la serie si apre direttamente con il matrimonio di una delle ragazze e del loro rapporto abbiamo solamente un accenno. Poi ci tocca l’ennesimo triangolo della protagonista contesa tra due amici. Una costante nelle serie drammatiche degli ultimi tempi e sinceramente a me aveva annoiato già la prima volta. Avrei preferito si fossero concentrati di più sulla “sorellanza” delle ragazze, di cui c’è traccia solamente perché ogni tanto si uniscono a cerchio e gridano il loro motto, ma in sostanza io non l’ho vista. Queste ragazze non parlano tra di loro. Neanche quelle che tra loro sono sorelle. Solo nell’episodio finale abbiamo un paio di dialoghi sinceri ed intimi, ma non basta. Passiamo 7 episodi appresso alla protagonista, Nan, che è alquanto scialba e confusa. Ce la spacciano per una tipa tosta (la definiscono più volte impavida, ma a torto) che non vuole perdere tempo dietro alla ricerca di un marito, ma neanche al secondo episodio ed è già contesa tra due ragazzi. E lei invece di tenere il punto ed almeno fare un po’ la preziosa, cede praticamente subito al primo che la chiede in sposa. Tralasciamo tutto il drama inerente alla sua situazione di figlia illegittima. Decisamente troppo. Molto più affascinanti le sotto trame: dalla sorella della protagonista che si sposa con un manipolatore, all’amica lesbica che cerca di vivere la sua vita senza dover sacrificarsi in un matrimonio di facciata. Anche se sinceramente la sua scelta non l’ho capita poi molto. Prima fantastica di una famiglia con la ragazza di cui si è invaghita, od almeno così sembra dato che è avvenuto off screen, poi accetta il fidanzamento di facciata con un tipo che le permetterebbe di vivere come vuole per poi tornare indietro perché lui ad un certo punto parla di discendenza. Sono rimasta molto confusa. Ma non è l’unica situazione che sembra avere delle scene tagliate. L’altra è la relazione ambigua tra Lord Richard e la governante. Sembra come se avessero fatto dei tagli e lo spettatore debba colmare questi vuoti con la propria immaginazione o perspicacia tramite i loro discorsi.
Come di moda in questo periodo la colonna sonora è composta da canzoni moderne. Non è che sia una scelta sbagliata, risulta un po’ troppo stonata quando la musica moderna viene usata come base per le scene di ballo. Ecco, lì avrei preferito una musica più consona. Ai tempi esisteva un ampio campionario di musica classica, si poteva usare quella.
Nel complesso non sarebbe male, però spero che nella seconda stagione ci si possa concentrare di più sulle ragazze di contorno. Anche perché la situazione della protagonista sembrerebbe sistemata, a meno che non avvenga un grosso colpo di scena abbastanza telefonato (non faccio spoiler) che però, appunto perché troppo intuibile già da ora, risulterebbe banale.
Piccolo appunto: costumi belli, ma non si può vedere una ragazza il 31 dicembre in piena campagna inglese stare sul tetto di notte con solo l’abito scollatissimo. Come minimo le sarebbe venuta una polmonite. Ed invece queste americane hanno una salute di ferro.
Mchan