The summer I turned pretty

Anno: 2022 in corso

Paese: Usa

Episodi: 7, 1 stagione

Genere: drammatico, sentimentale

Soggetto: omonimo romanzo by Jenny Han

Cast: Lola Tung, Jackie Chung, Rachel Blanchard, Christopher Briney, Gavin Casalegno, Sean Kaufman, Alfredo Narciso, Minnie Mills, Colin Ferguson, Tom Everett Scott

Trama: Belly è una sedicenne che passa tutte le estati alla casa al mare della migliore amica della madre che ha due figli più o meno della stessa età. Di uno dei due ha una cotta da sempre e forse questa estate cambierà qualcosa.

Anche se sapevo già essere una serie per adolescenti e volendo vederla giusto per svagare un po’ la mente senza stare troppo a pensare alla trama, sinceramente l’ho trovata un po’ inverosimile in molti aspetti.

Ora, lasciamo stare il fatto che la protagonista sia cambiata fisicamente nel giro di un anno scolastico solo perché ha tolto occhiali e apparecchio, che è abbastanza superficiale come cosa, ma davvero questi ragazzi, nell’era dei social, perché la serie è ambientata ai giorni nostri, non hanno mai avuto interazioni? Eppure passano tutte le estati insieme da praticamente sempre e le loro mamme sono migliori amiche. Mah… Io ricordo che alla loro età con le mie amiche estive (che vedevo solo in estate andando sempre allo stesso posto) durante l’inverno ci telefonavamo ed addirittura scrivevamo lettere. Certo, magari non tutte le settimane, ma almeno una al mese, giusto per rimanere in contatto, e loro, con tutto il vantaggio della tecnologia odierna, non si sono mai scambiati nemmeno un WhatsApp? Ma quanto può essere inverosimile?

Comunque, per favorire la trama facciamo finta che non sia anormale.

Tutti commenti in giro che dicono che Conrad sia un amore tossico (che poi questa parola, tossico, riferita ad una persona e/o relazione secondo me è stra abusata e servirebbe un po’ più di educazione relazionale, altrimenti chiunque abbia dei problemi può essere definito tossico), ma per me l’unica “relazione tossica” che ha la protagonista è quella con la sua migliore amica. Nonostante sia il suo compleanno pretendeva di decidere tutto lei ed alla fine si è pure arrabbiata perché la protagonista si è fatta delle nuove amicizie. Per non parlare di quando la spingeva più verso uno dei due fratelli sui quali era indecisa, usando trucchetti per farli stare insieme durante la partita di beachvolley od addirittura creando su Instagram una pagina dedicata a loro due come coppia. E la madre di lei che la esorta pure a fare pace perché le amicizie sono per sempre mentre i ragazzi passano. Sì, ok, è vero, ma io un’amica del genere preferirei perderla. Soprattutto a quest’età dove è più facile fare nuove amicizie durature negli anni.   

Che poi cosa avrebbe di tossico Conrad? Non è che l’ha illusa, ha giocato con lei o la tratta male (e no, farle qualche dispetto e prenderla un po’ in giro non è trattarla male). Ha fatto il geloso del tipo con cui lei è uscita esattamente come gli altri due ragazzi. Ha i suoi problemi e si vede lontano un miglio, non ha voglia di parlarne e fa lo scontroso come il 90% degli adolescenti maschi.

E poi questo mettere per forza le etichette a tutto e tutti ha anche stancato. E se uno un giorno si sveglia ed ha la luna storta per affari suoi e quindi è scontroso non è detto che sia una pessima persona sempre e comunque. Ci vorrebbe un pochino più di empatia nella vita.

Momento più cringe secondo me è quando lei bacia il fratello minore del tipo che le piace e che l’ha rifiutata solo quel pomeriggio. Tra l’altro dopo aver “pensato/ricordato” che la madre dei due le aveva confidato che era da quando era nata che voleva che da grande si mettesse con uno dei suoi figli. Della serie: ‘ndo cojo cojo. Che se lo avesse fatto con due estranei pure pure, ma con due fratelli con i quali ci ricordi ogni 2×3 di esserci cresciuta insieme…

Anche il finale è così: per la protagonista i due fratelli sono interscambiabili. Nemmeno si degna di dire a quello che aveva baciato che nonostante tutto ha poi comunque scelto il fratello. Mah… In queste serie adolescenziali il rispetto per gli altri è completamente sparito. Ma ridatemi tutta la vita Dawson’s Creek nel quale si facevano migliaia di pippe mentali e c’era lo stesso uno scambio di coppie frequente, ma almeno un po’ di rimorsi li avevano.

Altro momento super cringe è stato la coreografia degli accompagnatori al ballo delle debuttanti. Sembrava di essere nel film Magic Mike. Che imbarazzo! Ma poi il senso???

Tralasciando tutte queste “pecche” alla fine è una serie che si lascia vedere facilmente, niente di troppo impegnativo e con una colonna sonora che strizza molto l’occhio ai teen odierni, anche se con qualche intrusione (tipo la mitica Teenage Dirtbag dei Wheatus, classe 2000, che io ho sempre adorato).

E stranamente la protagonista non è malaccio, anche se abbastanza manipolabile, ricordo invece che quella di To all the boys I loved before era antipaticissima (sia nel libro che nei film).

Una cosa davvero bella della serie  l’amicizia delle due mamme. E come l’una si preoccupi dei figli dell’altra e viceversa.

Il finale fa commuovere fino alle lacrime, anche se ti avevano preparato precedentemente.

Plus: Non capisco la fissa dell’autrice per i genitori di etnia mista e sempre la madre asiatica ed il padre caucasico.

Mchan

Ps: il titolo italiano (L’estate nei tuoi occhi) è osceno.

To all the boys: Always & Forever

Anno: 2021

Paese: Usa

Genere: drammatico, sentimentale, commedia

Regia: Michael Fimognari

Soggetto: omonimo romanzo by Jenny Han

Cast: Noah Centineo, Lana Condor, Janel Parish, Anna Cathcart, Ross Butler, John Corbett, Madeleine Arthur, Trezzo Mahoro


Trama: terzo capitolo della saga adolescenziale con protagonisti Lara Jean & Peter.

I due sono all’ultimo anno di liceo, la loro relazione procede bene, fino a quando vengono ammessi in due college differenti. In più lei si “innamora” del college di New York che è praticamente dall’altra parte del paese rispetto a quello in cui andrà lui. I due riusciranno ad avere l’happy ending?

Probabilmente sono troppo cresciuta per i film adolescenziali perché mi sono annoiata a morte. Oltre al fatto che il finale è super scontatissimo, non c’è realmente un qualcosa per cui valga la pena guardarlo.

Qui il personaggio di Peter, che sulla carta (in entrambi i sensi) è abbastanza valido, si riduce a fare da cagnolino alla protagonista. Sarebbe stato bello approfondire la sua situazione famigliare (genitori separati con padre che si è rifatto una famiglia e non ha più calcolato i primi due figli) ed invece viene sì messo in mezzo il padre che nei film precedenti non si era mai fatto vedere, ma la loro situazione viene conclusa in una scena di meno di 5minuti. Completamente priva di pathos e senso.

Altra situazione che avrebbero potuto approfondire è il rapporto tra le ragazze e la futura matrigna.

In generale sono state buttate lì un paio di battute su questi temi (Peter che dice di non sentirsi mai scelto e Margot a cui dà fastidio che la fidanzata del padre abbia rivoluzionato l’arredamento di casa), ma non sono stati approfonditi. Io avrei preferito questo al viaggio a Seoul e tutte quelle scenette a New York.

La protagonista è la solita egocentrica (scusate ma io proprio non la sopporto). Commette degli errori stupidissimi, tipo mandare il messaggio alla persona sbagliata, ed invece di risolverli subito si crea mille paranoie e poi si nasconde al mondo per non affrontarlo. Lui fa di tutto per scusarsi di un qualcosa che ha comunque creato lei. Io la figura della principessina a cui è tutto dovuto solo perché è una ragazza non l’ho mai sopportata nemmeno da adolescente figuriamoci con venti anni in più.

Tra l’altro questo film pecca anche di filo logico nella cronologia di alcuni eventi. Tipo quando all’inizio tornano dal viaggio a Seoul (che ho trovato evitabilissimo perché non ha dato nulla alla trama se non il fidanzatino della più piccola, che comunque era un plus giusto per darle qualche battuta) è già buio, il padre dice loro di entrare in casa perché lui deve accompagnare la vicina/fidanzata nella sua, che si trova lì accanto. Loro entrano, Lara Jean dà i regali che ha comprato a Peter, scherzano, chiacchierano e poi si mettono a vedere un film. Si addormentano, ma lui si sveglia e dice che deve andare via perché è quasi il coprifuoco, mentre lo saluta lei vede il padre che si inginocchia per chiedere alla fidanzata di sposarlo. Ma quanto cavolo dura una serata in Nord America in primavera (considerando che era già buio)??? Ma poi perché il padre ci ha messo tutto quel tempo per fare la proposta??? Mah…

Peggio ancora l’escamotage per far dividere le due coppiette nel viaggio a New York e girare quelle scene con lo scambio delle foto su WhatsApp o similare. Prima dicono che i ragazzi si divideranno in gruppi in base al cognome e che non possono fare a cambio, per cui ci troviamo i due ragazzi in un gruppo e le due ragazze in un altro, poi quest’ultime ad un certo punto se ne vanno per conto loro seguendo una tipa universitaria che le porta ad una festa. Quindi era possibilissimo che i ragazzi invece di seguire i propri gruppi se ne potessero andare in giro da soli, ma non lo fanno. No, altrimenti come separare la coppietta e far venire a lei i dubbi su dove trascorrere l’università?

Altra nota negativa almeno per una come me che queste cose le nota: ma la costumista le vuole proprio male a Lana Condor per farle indossare sempre abiti indecenti, improbabili e che le stanno malissimo. L’unico vestito che si salvava era quello del matrimonio, davvero bello e la valorizzava anche molto.

Non ho trovato immagini più decenti, ma le stava davvero bene. L’unico che le faceva un punto vita e valorizzava le gambe molto snelle.

Per non parlare della cofana di capelli posticci che le hanno messo su per il ballo del diploma. Sembrava una di quelle bambine dei concorsi di bellezza. Imbarazzante.

La loro canzone è carina, ma ho trovato estenuante il fatto che dovessero trovarla per forza.

Tuttavia era coerente con il libro. Lara Jean è costantemente alla ricerca della relazione perfetta.

A proposito di musica: ma secondo voi è normale che un ragazzo di 17 anni nel 2021 ascolti gli Oasis??? Io l’ho trovato un po’ strano. Tra l’altro sono britannici e si sono sciolti nel 2009, mah…

Mchan

Ps: vi lascio il link alla mia recensione dei romanzi

E quello al film precedente

To all the boys: P.s. I still love you

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Anno: 2020

Paese: Usa

Genere: sentimentale, drammatico

Regia: Michael Fimognari

Soggetto: omonimo libro by Jenny Han

Cast: Lara Condor, Noah Centineo, Jordan Fisher, Janel Parrish, Anna Cathcart, Ross Butler, John Corbett, Holland Taylor

 

Trama: Lara Jean e Peter sono una coppia ufficiale, ma hanno comunque tanti piccoli problemi. Primo fra tutti: l’arrivo di un vecchio amore di lei che è deciso a conquistarla.  

 

Lo so che riprodurre fedelmente la trama di un libro non va più di moda, per certi versi funziona, per altri no. Come in questo caso.

Già nel libro Lara Jean era insopportabile, ma nel film lo è decisamente di più. Sarà anche perché hanno fatto diventare Peter stupidotto. Sul serio, quello doveva essere il ragazzo più ambito della scuola? A volte sembrava un idiota.

Continua a non piacermi la linea ideologica che le ragazze devono avere tutto ciò che desiderano in una relazione ed i ragazzi le devono solamente accontentare altrimenti sono brutti e cattivi, ma è così che è strutturato anche il libro per cui… Però non è ammissibile che lei non riesca a dire a John Ambrose che è la fidanzata di Peter e non subisca alcuna conseguenza. Anche perché oltre a non aver svelato all’amico la sua relazione, non ha detto una parola a Peter sul fatto che abbia incontrato di nuovo John Ambrose e nel frattempo si arrabbia perché lui frequenta ancora la sua ex con la quale è praticamente cresciuto. Quanto meno irritante.

Per non parlare del fatto che è un continuo lamentarsi del fatto che probabilmente tutto quello che lei fa con Peter lui lo ha già fatto con la sua ex. In pratica lei vorrebbe che tutte le sue prime volte fossero prime volte anche per lui, ma così non può essere perché lui ha già avuto una ragazza e questo lei lo sapeva benissimo. Ora, io capisco che non si può decidere a tavolino di chi innamorarsi o meno, ma non si può nemmeno fare sempre una colpa al proprio ragazzo se prima di te ha avuto altre esperienze. Non si vive bene la relazione a questo modo. Anche perché se davvero questa cosa ti dà fastidio non dovevi proprio iniziare una relazione con un ragazzo che è stato già impegnato in passato. Ora voi mi direte che è una cosa tipica degli adolescenti ed io vi rispondo che io da adolescente non ci pensavo affatto a queste cose. Ok, io sono stata un’adolescente “atipica”, ma davvero le ex dei ragazzi che mi piacevano (e quello che avevano fatto insieme a loro) erano proprio l’ultimo dei miei pensieri. Tra l’altro poi lei non ne parla praticamente con nessuno per cui nessuno la consiglia. O le fa capire che con le pippe mentali non si va da nessuna parte (citofonare Dawson Leary).

A proposito di John Ambrose: perché farlo diventare di colore quando nel primo film era caucasico???

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E perché far mettere insieme Chrissy, la migliore amica di lei, con Trevor, il miglior amico di Peter???

Chrissy è una ragazza strambra nel libro e proprio per questo è perfetta per essere la miglior amica di Lara Jean. E non frequenta assolutamente nessuno della loro scuola. Per questo è spesso assente e distante da tutti gli eventi scolastici. Poi la scena del pranzo in falegnameria non l’ho proprio capita. Tra l’altro anche il fatto che Trevor sia asiatico stona molto con quello che è narrato nel libro e che è poi il fulcro del personaggio di Lara Jean. Lei è per metà caucasica e per metà coreana ed è proprio per questo che è insicura e goffa. Perché non c’è’ nessun altro come lei nella scuola. E va d’accordo con Chrissy perché lei è un po’ pazza e molto sopra le righe. Mettendo tutti questi altri personaggi di altre etnie la questione viene a mancare. Non può sentirsi emarginata né nel piccolo gruppo di amici né tra i compagni di scuola.

Stormy: il suo personaggio nel libro è fondamentale per la sfera emotiva di Lara Jean che è orfana di madre e la cui sorella maggiore al momento è dall’altra parte del mondo. E’ stata una sorta di nonna acquisita, con i suoi consigli e le sue storie d’amore tormentate. Qui invece diventa solo una vecchina con un paio di battute.

Il vestito di Lara Jean al ballo alla casa di riposo è un NO grosso come una casa.

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Ok, tutti i suoi outfit lasciano alquanto a desiderare, ma quell’abito era orrendo. L’attrice non ha un fisico da modella, e va anche bene, a me ricorda un po’ Hilary Duff, ma i costumisti servono a questo, no? A sminuire i difetti. Quell’abito non le faceva risaltare nulla. La gonna era troppo piatta, le avrei messo un po’ più di tulle sotto per farla cadere un po’ ad A dato che Lara Condor non ha un punto vita ben disegnato. E vogliamo parlare della scollatura? Troppo profonda. Ad un certo punto, quando salta al collo di Peter per baciarlo, ho avuto paura che le uscisse tutto di fuori. Per non parlare di tutti quei voilant sul seno, che è già pieno di suo, non servivano proprio.

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Una nota positiva: la sorella maggiore praticamente non si vede per tutto il film. Grazie. Insopportabile.

Avrei preferito un chiarimento sul video hard postato in rete da Gen quando si è incontrata con Lara Jean. È stato fatto passare tutto come se fosse uno stupido scherzo, invece è stato abbastanza grave.

Piccola nota: la casa sull’albero doveva essere molto più piccola. Prima di tutto perché i ragazzi dovevano trovarcisi un po’ scomodi essendo cresciuti e poi perché quel posto era davvero più grande della mia intera casa. Ma sul serio??? Che albero era? Un baobab? Invece di demolirla potevano venderla come depandance.

In finale penso che questo sia un film che va visto avendo letto il libro perché molti particolari non vengono spiegati e si fa fatica a capire certe scene. Tipo la scena del Capodanno Coreano. La tizia scontrosa a casa dei nonni materni delle sorelle Song – Covey è la loro cugina coetanea, ma decisamente più cool con la quale c’è quella classica rivalità che si ha con persone che si credono migliori solo perché più grandi. Ed il fatto che le due sorelle facciano vedere i soldi appena ricevuti dai nonni quando li sono andati a salutare  una specie di “rivalsa” perchè a loro due ha dato di più dato che avevano indossato abiti tradizionali coreani.

Mchan

To all the boys I’ve loved before trilogy

To all the boys I love before by Jenny Han

In italiano: Tutte le volte che ho scritto ti amo

Quarta di copertina:

“Lara Jean tiene le sue lettere d’amore in una cappelliera. Non sono lettere che qualcuno ha scritto per lei, ma quelle che lei ha scritto: una per ogni ragazzo di cui si è innamorata. L’ultimo si chiama Josh, che è il suo migliore amico, nonché il ragazzo di sua sorella. Un giorno, scopre che tutte le sue lettere d’amore sono state spedite. E quel che è peggio, ricevute. Improvvisamente, la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante…”

“Se le persone ti conoscessero, Lara Jean, si innamorerebbero di te” Josh, tu mi spezzi il cuore. Sei un bugiardo. Perché tu mi conosci, mi conosci meglio di chiunque altro, e non mi ami”

 

Lara Jean è un’adolescente americana per metà coreana. Ha due sorelle, una maggiore, Margot, ed una minore, Kitty. Vivono solo con il padre poiché la madre è morta quando erano piccole. E’ l’inizio del penultimo anno di liceo e nella vita di Lara Jean avviene un enorme cambiamento: sua sorella Margot, colei che ha sempre fatto loro da guida e da madre, sta per partire per frequentare l’università in Scozia. Lontanissimo da casa. In più per un dispetto della sua sorellina le lettere che aveva scritto a 5 ragazzi di cui si era innamorata sono state spedite. Una è arrivata niente di meno che all’ormai ex ragazzo di sua sorella, il vicino di casa sempre molto premuroso e gentile con tutte loro, ed un’altra al ragazzo più popolare della scuola: Peter.

Con quest’ultimo inscenerà una storia finta per non dover fare i conti con l’altro. E si ritroverà ad essere odiata dalla ex di Peter ed ad avere suo malgrado una frequentazione abbastanza reale alla fine. Peter si dimostra un ragazzo dolce ed attento, ma un’imprevisto rovinerà tutto proprio sul più bello.

 

P.S. I still love you by Jenny Han

In italiano: P.S. Ti amo ancora

Quarta di copertina:

“Lara Jean non si aspettava di innamorarsi davvero di Peter. All’inizio era solo una recita per far ingelosire qualcun altro. E invece, alla fine, quello che fingevano di provare si è trasformato in una storia d’amore. Una storia vera, di quelle che possono spezzare il cuore.

Naturalmente Lara Jean pensa che sarà lei a farsi male, che un giorno Peter tornerà con la sua ex. Poi però un ragazzo proveniente dal passato arriva a scombussolare le sue certezze. Una ragazza può amare due ragazzi?

A volte innamorarsi è la parte più semplice dell’amore”

“Adesso ho capito che voglio amare ed essere amata semza mezze misure. Voglio farlo fino in fondo, e per farlo occorre rischiare”

 

A parte che innamorarsi è sicuramente la parte più semplice dell’amore.

Ho trovato questo capitolo superfluo. E’ stato carino vedere Peter innamorato di Lara Jean, ma avrei fatto volentieri a meno di tutte le paturnie di quest’ultima.

 

 

Always and Forever, Lara Jean by Jenny Han

In italiano: Tua per sempre, Lara Jean

Quarta di copertina:

“Lara Jean sta vivendo il miglior ultimo anno di liceo che una ragazza possa sognare. E’ perdutamente innamorata del suo fidanzato, Peter, con cui andrà in gita a New York e poi al mare per un’intera settimana. Dopo il matrimonio di papà con la signora Rothschild, frequenterà un’università così vicina da poter tornare a casa ogni weekend a sfornare torte al cioccolato. Purtroppo, però, il destino ha altri piani, e Lara Jean, che detesta il cambiamento più di qualsiasi altra cosa, dovrà ripensare al proprio futuro.

Quando il cuore e la testa dicono cose diverse, chi si dovrebbe ascoltare?”

“Quando ci chiederanno come ci siamo incontrati, cosa risponderemo? Immagino che tutto sia cominciato con una lettera d’amore che non pensavo di spedire”

Non riesco proprio a capire perché la protagonista sia sempre così  ossessionata dall’apparenza. Ma cosa ti importa di come rispondere ad una ipotetica domanda sul come vi siete incontrati? Che poi nel libro quest’ultimo estratto viene preceduto da una serie di circostanze che potevano anche andar bene su di loro, ma che per lei non erano giuste perché capitate ad altre coppie. Lei voleva la risposta più originale ed unica possibile. Egocentrica.

Ho visto prima il primo film e poi letto i libri.

Le trame sono abbastanza uguali, forse il film è leggermente meglio perché prima di tutto ha un lieto fine, mentre nel primo libro la storia tra lei e Peter rimane in sospeso, e poi perché ci sono molti più dialoghi tra i due. Pensavo che leggendo il libro avrei trovato più complicità tra i due ragazzi, più situazioni amichevoli, ed invece li ho trovati più complici nel film.

E poi la sorella maggiore nel film appare molto di meno ed è un bene perché è antipaticissima, saccente, presuntuosa ed irritante come poche. Ed il fatto che invece la protagonista la adori è ancora più  irritante anche perché la tratta sempre con acidità ed anche un pizzico di cattiveria.

Come storia romantica è abbastanza carina anche se trovo estenuante che sia sempre lui a dover fare qualcosa per lei che oltre a sfornare biscotti non ha mai fatto nulla di carino per lui. Perfino andare alle sue partite è una concessione che gli fa e non ci va sempre. Sarà che io le tipe del genere che ricercano di continuo certezze dal proprio fidanzato come se a loro fosse tutto dovuto e non ricambiato non le sopporto (e ne ho anche conosciute parecchie, mia madre le apostrofa sempre: “Manco ce l’avessero d’oro”).

Margot non l’ho sopportata nel primo e l’ho proprio detestata nell’ultimo. Io capisco la gelosia per la nuova compagna del padre, ma lei è davvero esagerata dato che è stata lei per prima l’egoista ad andarsene dall’altra parte del mondo lasciando il padre a vedersela con una bimba che fino al giorno prima aveva cresciuto lei. Quindi ora che ha trovato una compagna che la sorellina adora dovrebbe solo che starsene zitta. Anche perché non puoi lamentarti di come tiene la casa se tu tra una settimana te ne sei già riandata via.

Il padre è uno smidollato che si fa comandare dalle figlie, specialmente la minore, e poi fa la voce grossa solo quando gli fa comodo ossia quando la protagonista si azzarda a fare qualcosa da adulta tipo andare in vacanza con il fidanzato da maggiorenne. Stessa cosa quando la maggiore vuole dormire nella stessa stanza con il ragazzo, ma non la rimprovera minimamente quando dice cose poco carine sulla sua futura moglie.

Kitty, la più piccola, è simpatica e tipicamente infantile, ma anche molto viziata. Sta perennemente davanti alla TV e nemmeno controllata e va sempre a dormire quando le pare. Anche la protagonista dice di non andare mai a dormire prima di mezzanotte. Durante l’anno scolastico? Mia madre non me lo avrebbe mai permesso. Che poi dice anche di alzarsi prestissimo tutte le mattine poiché sforna biscotti praticamente tutti i giorni oltre a preparare colazione e lunch box. Mah…

Ripeto: il primo ed il secondo libro potevano benissimo essere un volume unico ed il terzo manca di un’evoluzione del rapporto che arriva solamente alla fine, ma è troppo fiabesco. E poi avrei preferito sapere qualcosa in più sull’anno che ha saltato. Non solo accenni. L’incontro tra Margot e Peter. Il primo Natale. Le cene a casa di lui. Stanno sempre da lei e poi è normale che la madre di lui non fosse entusiasta della loro relazione.

Per cui alla fine come libri si fanno leggere anche con una certa scorrevolezza, ma hanno tanti piccoli difetti che non li rendono indimenticabili.

Oppure sono diventata troppo vecchia io per leggere Young Adult romantici 😜😟

Mchan