Cast: Tim Allen, Elizabeth Mitchell, Eric Lloyd, David Krumholtz, Austin Kane, Elizabeth Allen-Dick, Matilda Lawler, Devin Bright, Rupali Redd, Kal Penn
Trama: Santa Clause sta per andare in pensione. Ciò comporta che lui e la sua famiglia, moglie e due figli, debbano tornare nel mondo reale e bisogna anche cercare un nuovo Santa Clause.
Basato sulla serie di film The Santa Clause.
Sinceramente non ho visto la serie di film per cui se aveasi saputo che ne era il sequel non l’avrei vista.
La trama era molto più adatta ad una versione da 90 minuti che non da sei episodi seppur di una durata di circa 25 minuti ciascuno.
Davvero troppo allungata la storia e comunque io mi aspettavo più una visione della vita della famiglia di Santa Clause che non una ricerca del prossimo Babbo Natale con tanto di “sbaglio” e rincorsa all’aggiustare la questione.
Carini gli elfi, soprattutto Betty & Noel.
Simpatici i figli che nella realtà virtuale giocano a vivere in una cittadina normale ed andare alla posta piuttosto che pagare le bollette.
Non ho capito tutta la questione della moglie. Prima è stufa di essere costretta in quel ruolo e di dover vestire quei determinati panni (capelli raccolti in una crocchia, abito rosso e rappresentazione da casalinga paffuta), poi però rinuncia di nuovo ad una vita normale come se niente fosse, anzi ne è felice seppure era super contenta di avere finalmente un lavoro ed un certo riconoscimento. E poi si scopre pure che lei era la prima moglie di Santa Clause quindi tutte quelle tradizioni sulla sua persona non esistevano. Un enorme buco di senso logico nella trama. Mah…
Regia: Byron Howard e Jared Bush e Charise Castro-Smith
Trama: Colombia. Tutti i membri della famiglia Madrigal possiedono un talento tranne Mirabel che un giorno scoprirà un qualcosa di sinistro: crepe in tutta la loro casita magica, ma non verrà creduta da nessuno. Comincerà ad investigare sulla questione da sola.
Credo di essere una delle poche persone a cui non sia piaciuto poi così tanto.
Belli i colori, i dettagli, l’atmosfera, ma il resto è un grande MEH!
Le parole delle canzoni non si capivano proprio tutte e sinceramente non me ne è rimasta in testa nemmeno una. Anzi, a poche ore dalla visione faccio fatica a ricordare anche solo un accenno. La più osannata e riportata ovunque “Non si parla di Bruno” l’ho trovata davvero sconclusionata. Il tema dell’inizio era appunto il motivo per cui non si dovesse nemmeno nominare il povero zio Bruno, ma nel finale si è passati a cantare dell’arrivo del corteggiatore di Isabella. Mah.
Poi non si doveva nemmeno nominare, ma pare che l’unica che non sappia nulla sul conto dello zio rinnegato sia solamente la protagonista. Eppure più tardi spiegheranno che fu “esiliato” quando lei era abbastanza grande da poterlo ricordare.
Molte idee, ma anche tanto confuse.
E’ un film rivolto ai bambini, ma le cose fondamentali sono scritte tra le righe. Un po’ troppo difficile da poter essere comprese anche da loro senza la spiegazione degli adulti.
Il motivo per cui la protagonista non ha nessun talento rimane ignoto.
Il finale è troppo frettoloso. Va bene non avere un vero e concreto cattivo, ma risolvere tutto a tarallucci e vino in meno di 5minuti è troppo mediocre e da un colosso come la Disney mi aspetto di più.
Altra cosa che non ho capito sono i talenti (che poi dovrebbero essere “doni”, ma vabbhè…).
Dovrebbero aiutare la popolazione del villaggio, ma alcuni sono davvero inutili. Tipo quello della cugina Dolores. Che senso ha poter sentire i sussurri di tutti? Sul serio? Impicciarsi dei fatti altrui sarebbe utilissimo? Tralasciamo poi il fatto che le abbiano fatto avere una cotta per lo spasimante della cugina che non ha portato a nulla in fatto di trama, minuti sprecati.
Anche quello del fratello Camilo è senza senso. Oltre ad essere, per me, fastidiosissimo vederlo cambiare identità così a casaccio di continuo. Non credo diverta nemmeno i bambini. Quello della zia Pepa (controllo meteo) sarebbe utile se non dipendesse dal suo umore. Praticamente se è perennemente felice rischiano tutti di morire per siccità. Mah…
Altro particolare per me disturbante: i tre figli di Abuela sono gemelli, ma una di loro è roscia e nessuno dei due genitori lo è. Mah.
Quindi per me non è sicuramente il film del secolo od addirittura il più bello della Disney in assoluto come ho letto in giro.
Prendendo spunto da un post di VampirettaFolle su Parole Pelate. Parliamone | Quando l’Amore Brucia nell’Animazione
Sicuramente il primo personaggio non in carne ed ossa, ma in carta ed acrilico, per cui ho preso una cotta è stato Marzio/Mamoru di Sailor Moon.
Così maturo e misterioso. Anche se a posteriori non ho mai ben capito cosa ci trovasse in una petulante, frignona e mocciosa come Bunny/Ukino.
Poi è arrivato Ferio di Rayearth.
Quanto lo shippavo con Fuu, che era anche la mia preferita tra le tre guerriere.
Ps: sì, lo so che le immagini sono tratte dal manga omonimo, ma di immagini dal anime non ne ho trovate.
Un’altro personaggio maschile che mi piaceva tantissimo era Daisuke di Un fiocco per cambiare.
Tipico ragazzino preadolescente che nonostante abbia intrinseco dentro di sé il non dover apparire troppo carino/gentile verso le ragazze aiuta la protagonista e si offende anche se lei fa di testa sua e non lo avverte o chiama per una mano.
Ah! E naturalmente come non annoverare Syrio il cavaliere del Drago de I cavalieri dello zodiaco?
Mai vista la serie per intero, però se capitava uno sguardo al bel tenebroso e sfigato lo buttavo.
Dei principi Disney non ho mai avuto un preferito da piccola se non per il Principe Filippo de La Bella Addormentata nel Bosco. L’unico che ha realmente combattuto per la sua bella. Che i principi Disney erano tutti abbastanza amorfi, servivano solo per far brillare la principessa di turno.
Negli ultimi anni però, praticamente da quando è uscito il film, mi sono ritrovata ad adorare Flynn di Rapunzel. Che non è nemmeno un principe tra l’altro. Ma è scanzonato al punto giusto ed alla fine si sacrifica sul serio per lei. E poi come non si può adorare la sua faccia quando la guarda mentre ballano nella piazza del villaggio? Che poi è anche il punto nel quale scopre di provare qualcosa di forte che non pensava avesse mai potuto provare per qualcuno.
foto
Cast: Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter.
Credo che Cenerentola sia stata la mia fiaba preferita da che ho memoria. Penso di aver visto qualsiasi film tratto od ispirato ad essa. Naturalmente quello che ho nel cuore è la versione animata della Disney del 1950, ma anche il film del 1998 La leggenda di un amore (Ever After) con Drew Barrymore lo rivedo volentieri.
Quindi quando la Disney ha deciso di produrne una versione con attori in carne ed ossa ero molto contenta e non vedevo l’ora di vederlo. Purtroppo non sono riuscita ad andare al cinema e sono riuscita a vederlo solamente un paio di mesi fa quando lo hanno mandato in onda in prima visione su Rai 1.
Dire che ne sono rimasta alquanto delusa è un eufemismo.
Forse sarò troppo legata alla versione animata con le canzoni e la magia appunto dell’animazione, ma ho trovato una lista smisurata di cose che non mi sono affatto piaciute. Che poi viene descritto come un remake in live action quando di simile con la versione animata ha poco o niente.
Iniziamo con le poche che ho salvato:
I costumi e la scenografia, davvero bei luoghi ed il palazzo reale era stupendo.
La scelta degli attori principali, non male.
La fata madrina più giovane non mi è dispiaciuta, in fondo è una fata e può usare la magia per ringiovanirsi, no?
La narrazione dell’infanzia di Ella (Cenerentola) con la madre.
La spiegazione del soprannome Cenerentola (in inglese Cinderella che riprende appunto il suo nome proprio Ella).
Gli effetti speciali e la loro gestione. Non so se sul grande schermo si notavano di più, ma al televisore non ce ne si accorgeva.
Quello che non mi è piaciuto:
I topolini, o meglio il loro non parlare e la loro completa inutilità fino alla trasformazione in cavalli per la carrozza.
Lucifero, il gatto. Anch’esso inutile dato che c’è stata solamente mezza scena con lui ed il suo volersi mangiare i topi.
Il mantra di Ella: Sii coraggiosa e gentile. Gentile ok, ma coraggiosa??? Perché??? Semmai paziente, comprensiva, indulgente, non di certo coraggiosa. Una ragazza coraggiosa non sarebbe sottostata alle continue angherie della matrigna e delle sorellastre, si sarebbe ribellata od avrebbe come minimo risposto ogni tanto.
L’incontro nella foresta con il Principe. Scena completamente inutile. Se volevano dimostrare (come ho percepito io) che i due non si innamorano solamente guardandosi al ballo reale, non ci sono riusciti per nulla per quanto mi riguarda dato che comunque il Principe dice che si è innamorato di lei appena l’ha vista nella foresta. Se invece volevano dare un motivo meno opportunistico a lei per partecipare al ballo, dato che non sapeva che il ragazzo incontrato nella foresta fosse un principe, non ci sono riusciti lo stesso, perché apparire come una principessa non è che sia molto carino quando si vuole solamente incontrare un servitore di corte. Tra l’altro se l’aveva incontrata nella foresta per ritrovarla dopo il ballo poteva limitarsi a cercarla lì nei pressi, no?
Le canzoni, o meglio l’assenza di esse. Capisco che ultimamente i film con molte canzoni non piacciono, però un paio potevano metterle. Lei addirittura ad un certo punto canta, ma non è una canzone del film d’animazione, bensì una nuova di zecca e sinceramente pure abbastanza insulsa. Se fosse stato un film prodotto da un’altra casa di produzione avrei potuto capirlo, ma un film prodotto dalla Disney che invece di una sua canzone (della quale detiene i diritti) ne fa cantare un’altra, chiamandolo remake, non lo capisco proprio.
Il capitano delle guardie interpretato da un attore di colore. Ecco, se c’è una cosa che non sopporto delle ultime produzioni, che siano esse per il grande schermo o per la televisione o per qualsiasi altra piattaforma, sono le quote per le minoranze razziali e LGTB. Davvero non lo concepisco. Se si tratta di una storia moderna ci può anche stare, perché il mondo è bello perché è vario e negli Usa specialmente ci sono una moltitudine di persone provenienti da altre nazioni che si sono integrate benissimo da generazioni. Ma in un film che come soggetto ha una fiaba del XVII secolo, nel quale periodo è anche ambientata, anche no. Anche perché è l’unico. Anche tra le comparse, sia al ballo che in paese, non mi pare affatto di aver scorto qualche altra persona di colore.
Comporre una classifica di 10 brani Disney, scelti tra i vostri preferiti e se ne avete raccontare aneddoti della vostra vita legati al brano o al film in toto;
Nominare a vostra volta 5 blogger, invitandoli a stilare una vostra classifica.
Allora, immagine usata, grazie sbadatamentecomplicata che ha ideato la catena e mi ha nominato.
La mia classifica:
Come ben sapete io non so fare una classifica, sono proprio negata, per cui mi limiterò a fare una lista dei 10 brani Disney che amo in base a quello che mi ritrovo nell’I-pod.
1. A dream is a wish your heart makes – Cinderella
Questo è il mio film della Disney preferito in assoluto, quello che ho sempre portato nel cuore fin da bambina senza un perché preciso.
Ho messo la versione più pop perché è quella che mi piace ascoltare.
Ricordo? Quando facevo danza, tipo alle elementari, e l’abbiamo messa in scena come saggio di fine anno. Io ho fatto la sorellastra Genoveffa, di mia spontanea volontà, ero già un po’ anticonvenzionale. Cenerentola era una del corso avanti al mio e tipo la veneravamo come se fosse un idolo (come chiamano oggi i beniamini). Il principe era un’altra ragazza che di maschi non ce ne erano, almeno non della loro età. Le musiche erano quelle del balletto originale, ma la sceneggiatura ed alcune canzoni le aveva scritte la mia Maestra di pianoforte, persona piena di talento/i che ho adorato. Sì, ho scritto apposta talento/i perché era fantastica in svariate arti: sapeva suonare e scrivere musica, disegnare, dipingere, scrivere testi e sceneggiature ed insegnare (tutte queste le cose precedenti). In più aveva un cuore enorme e rimarrà per sempre nel mio di cuore anche se ho dovuto lasciare le lezioni troppo presto.
Amo la versione di Idina Menzel. La versione italiana la ascolto solo se guardo il film che fare avanti ed indietro con le lingue non è molto comodo.
Questo film è quello che mi ha fatto tornare a guardare un film Disney al cinema dopo anni di snobaggio. Naturalmente non contando i film con attori in carne ed ossa tipo i Pirati dei Caraibi.
E’ stato amore a prima vista (del trailer in pieno giugno) ed ancora oggi mi ritrovo a dire qualche battuta alla Olaf e mia madre le capisce!!! Miracolo!!! E poi mio nipote piccolo ques’anno ci si è mascherato a Carnevale da Olaf, tenero!!! ❤
E’ l’unica canzone di questo film che mi piace e ricanticchio. Rapunzel è diventata la mia principessa preferita (sempre dopo Cenerentola, che si trova al primissimo unicissimo posto) dalla prima visione. Mi rispecchia abbastanza. Lei ed i suoi mille hobby, il suo non fidarsi subito delle persone, la voglia di vagare per il mondo e la paura al contempo, il suo trovare del buono anche nel peggio e poi alla fine è bruna come me!!! Per non parlare di Pascal, adorabile!!! Un po’ l’amico immaginario dato che non può rispondere, un po’ come il mio orsacchiotto preferito che è con me fin da piccina e che ancora abbraccio forte in cerca di conforto nei momenti bui. E poi c’è lui: Flynn. Cioè, devo dire altro? Lui è il classico ragazzo con la faccia da schiaffi (come si dice dalle mie parti per non dire fijo de…) che alla fine capitola per la bella e semplice principessa. Un non principe più principe di tutti. E la scena con le lanterne è super romanticissima!!! ❤
Di questa canzone mi piace sia la versione italiana che quella originale. E’ stato uno dei primi film che ho visto al cinema. E poi mi hanno regalato le bambole tipo Barbie quel Natale, lui ce l’ho ancora. E comunque la scena del ballo nel salone centrale all’epoca era qualcosa di meraviglioso.
Come non ricordare la maestosità della scena iniziale di questo film?
Sono andata a vederlo al cinema e durante la scena della morte del padre ho pianto, però poi mi sono ripresa grazie a Pumba&Timon. Avevo un gioco per il pc tipo flipper con loro due e ci giocavo spessissimo, uno dei rarissimi giochi per pc con cui giocavo perché non è che sia molto ferrata in questo campo e poi mi scoccio abbastanza in fretta. Il mio tablet è un via vai di app-games.
6. Once upon a dream – La bella addormentata nel bosco
Anche questa è l’unica canzone che mi piace di questo film. E mi piace perché si incontrano i due innamorati ed è molto romantico. Poi Philip è l’unico principe con un senso per la sottoscritta, l’unico che fa qualcosa di concreto per salvare la sua bella oltre che baciarla.
7. La canzone dell’aquilone/Let’s go fly a kite – Mary Poppins
Mary Poppins è uno dei film della Disney con attori in carne ed ossa che adoro.
Anche questo brano è legato ai miei giorni da ballerina. Non ricordo per quale saggio l’avevamo usata, ma ricordo che era la canzone con cui uscivamo di scena, saltellando in mezzo alla platea con degli aquiloni di carta velina in mano. Ma la nostra versione era in italiano.
8. Dolce sognar – Lilly e il Vagabondo
Questa è stata la prima videocassetta che mi hanno regalato. Non l’ho vista moltissimo perché i gatti siamesi mi facevano impressione. Insieme poi c’era come gadget una spillina con i protagonisti che è stata sul bavero della mia giacchetta di jeans per anni ed anni.
9 e 10. ……
Ecco, come volevasi dimostrare non so finire la classifica 😛
Diciamo tutta la colonna sonora di Fantasia.
Una soddisfazione (a 10 anni) averle studiate a pianoforte e saperle riprodurre, più o meno. In particolare “La danza delle ore” e quella dei fiocchi di neve da Lo Schiaccianoci.
Quasi tutte le canzoni che ho scelto sono in lingua originale perché mi piace molto ascoltare i medley che postano su youtube i cantanti in erba americani.
Sono negata anche a nominare per cui ritenetevi taggati tutti 😛
Verissimo. Infatti nell’ultimo mese ne ho visti ben due.
Era da molto che non vedevo un film di animazione della Disney al cinema, più precisamente dal 1996 anno in cui uscì Il Gobbo di Notre Dame. Da allora nessun altro mi aveva affascinato tanto da andare a vederlo sul grande schermo.
Ho visto Alla ricerca di Nemo e Ribelle – The Brave in dvd, Toy Story 2 e 3 in tv, ma sono della Pixar ed a parte il primo gli altri non li ho trovati poi così stupefacenti.
Invece a dicembre ho visto Rapunzel (in dvd e mi sono pentita di non essere andata al cinema quando è uscito ed anche di non averlo visto prima) e poi Frozen e me ne sono innamorata. Letteralmente. Finalmente la Disney è tornata alla magia dei primi classici. Quelli dove c’è la principessa ed il principe azzurro, dove il lieto fine è assicurato. Ed in fondo sono questi i film d’animazione che uno spera di vedere. Con un bel po’ di vena comica che non guasta.
Se nel primo era data dalla stessa Rapunzel, la cui scena appena uscita finalmente dalla torre la vede essere in un primo momento contentissima ed entusiasta della cosa ed un secondo dopo in colpa per aver disobbedito alla madre, e questo succede a ripetizione, in stile bipolare, a me ha fatto sbellicare dalle risate. Nel secondo è data dal pupazzo di neve Olaf che adora l’estate ed i caldi abbracci, non sapendo cosa essi rappresentino davvero per lui (ovvero lo scioglimento), e che si scompone in continuazione. Doppiato da un bravissimo Enrico Brignano.
Gli sfondi non sono proprio in acquarello puro, ma sono molto più romantici e soft rispetto al freddo CGI dei film degli ultimi tempi.
Ritorno anche della musica. Bellissima prova delle due doppiatrici italiane di Anna&Elsa (Serena Rossi e Serena Autieri).
Un bel viaggio nelle terre incantate del Nord, con neve e ghiaccio ovunque, e nel mondo delle favole, quelle vere, stile della Buonanotte.
L’happy ending è scontato, ma fa bene al cuore.
Perché se è vero che non si è mai troppo vecchi per un film della Disney, è vero anche che non lo si è nemmeno per sognare.
Ricordo solamente una marea di oggetti targati Disney.
Quali magliette, felpe, peluche, libricini, un cappello a forma di Minnie, cartoline varie, disegni, lenzuola de Il Re Leone (che uso ancora). Purtroppo non mi ritrovo quasi più nulla…
Svariate monetine da un centesimo forgiate con i personaggi Disney.
Ok, la foto non è venuta granché che le monete sono un pochino ossidate però si possono scorgere: il logo degli Studios, Topolino che gioca a baseball, Minnie, Pluto, Ariel, Capitan Uncino, Peter Pan, Nala, Campanellino, il logo di un’attrazione di Seaworld e dei delfini.
E nulla più. All’epoca non andavano le calamite (:-() e poi non potevamo riempire troppo le valigie.
Mio fratello ci è tornato di recente in America, per lavoro però, e si è riempito la valigia di indumenti firmati Timberland che lì costano decisamente di meno. Per non parlare del computer Mac. Purtroppo il viaggio costicchia parecchio…
E’ finalmente arrivato il giorno di Disneyworld!!!
Naturalmente è tutto addobbato in stile natalizio.
Abbiamo fatto l’abbonamento di 4 giornate per cui non ricordo molto bene quando ho fatto delle cose piuttosto che altre e ve le dirò tutte in questo post.
Naturalmente ci sono migliaia di attrazioni. Il parco è suddiviso in tre sezioni:
il parco a tema con le attrazioni ed i giochi
il parco con gli studios
il parco dedicato al futuro.
Le file per le attrazioni erano lunghissime ed i temi di esse erano i film della Disney naturalmente. Ce ne era anche una dedicata ad Indiana Jones e la casa di Mickey Mouse (Topolino). In più vi erano varie rappresentazioni in giro per i teatri del parco.
Ecco quelle che ho visto: La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Pocahontas + tre spettacoli speciali per Natale.
Hanno fatto anche una sfilata per Capodanno dove tutti erano vestiti in argento.
Di foto ne ho a iosa, ma la loro qualità non è delle migliori non essendo in digitale e di notte per giunta.
Un must dei bambini era fare le foto con i vari personaggi che girovagavano per il parco. Io ne ho svariate ma non mi ritrovo più l’album… 😦
Tra l’altro ho avuto anche la fortuna di incontrare Mickey Mouse (Topolino) che era praticamente introvabile 😀
La parte futuristica non mi ha colpito molto. Però sono rimasta affascinata dagli studios.
Questa targa era affissa all’entrata. La traduzione é:
“Questo posto del C’era una volta è dedicato al futuro. Quelli che lavorano qui avranno la missione senza tempo di servire l’immaginazione e rendere reali i nostri sogni. Dalle loro menti creative ed abili mani verranno doni che trascendono il tempo e saranno vostri per sempre”
Dentro si potevano vedere gli artisti all’opera e tutto il procedimento per creare un film d’animazione, ma le foto erano vietate.
A Capodanno siamo rimasti nel parco e dopo aver assistito alla sfilata abbiamo visto Campanellino che “volava” da una torre del castello di Cenerentola (sì, il castello del parco in Florida era di Cenerentola e non de La bella addormentata nel bosco) fino all’orologio alla mezzanotte e dava inizio ai fuochi d’artificio.