Norvegia consigli vari

Il periodo migliore per visitare questa nazione è da giugno a settembre, quando le temperature sono più miti e la luce è maggiore. Comunque tenete conto che la temperatura non sale molto al di sopra dei 20°.

Io sono partita nella seconda metà di luglio ed ha piovuto praticamente ogni giorno. 

In più questo è il periodo in cui i bambini sono a casa per le vacanze estive quindi vi ritroverete con molti di loro in giro e non è molto piacevole. Perché se gli adulti sono rispettosi delle regole e molto educati questo non si può dire dei loro figli. Il nostro accompagnatore ci ha spiegato che purtroppo ci sono delle leggi che praticamente impongono ai genitori di far fare quello che gli pare ai figli pena l’arrivo e la sorveglianza dei servizi sociali. Si contano circa un centinaio di allontanamenti all’anno. E non si tratta di fatti gravi come abusi o condizioni pessime, no, basta che il genitore strattoni il figlio oppure questo dica in giro di essere stato trattato male e scatta la denuncia da parte di educatori, vicini, ma anche semplici passanti. Il nosto accompagnatore ci ha raccontato situazioni assurde. Addirittura i genitori single devono per forza chiedere l’aiuto dei servizi sociali altrimenti si viene comunque messi sotto la loro lente di ingrandimento ed in maniera ancora più pignola. Per questo troverete bimbi che fanno la qualunque senza essere nemmeno sgridati (a me è capitato di vedere una bimba sul traghetto che si slinguazzava il vetro con la madre dietro che non le ha detto una parola) oppure genitori terrorizzati di aver anche solo preso il braccio del figlio al semaforo (una volta, a colazione in hotel, c’erano due sorelline che stavano bisticciando al tavolo vicino e quella più grande stava storcendo il braccio alla piccola, la madre è intervenuta togliendo il braccio della grande da quello della piccola e subito dopo si è guardata intorno terrorizzata che qualcuno potesse averla vista ed interpretato male il gesto, assurdo). Non si capisce come poi da grandi siano tutti così rispettosi delle regole civili.

 

Come ho già detto qui la moneta corrente è la Corona Norvegese KRN. Quando ci sono andata il cambio era abbastanza favorevole ovvero 10KRN equivalevano a circa 0,80€. Anche se comunque il costo della vita è abbastanza alto.

 

Non c’è fuso orario con l’Italia.

 

Fa parte dell’ONU e della NATO.

Fa parte dello Spazio Economico Europeo, ma non dell’Unione Europea ed aderisce al trattato di Shengen per cui non serve il passaporto per poter entrare.

 

Se si fanno acquisti sopra una certa cifra, in alcuni negozi con l’apposito stemmino TaxFree ti danno un modulo da compilare e dare poi un aeroporto allo specifico sportello in modo che si possa avere un rimborso dell’Iva.

 

Per l’abbigliamento è meglio andare sul sicuro e portare roba pesante o comunque da montagna. Io stavo benissimo anche solo con i leggins corti ed una felpa, ma non faccio testo perché sono abbastanza calorosa, specialmente se mi muovo. Per esempio altra gente era imbacuccata che nemmeno in pieno inverno. Molti hanno comprato impermeabili (davvero molto belli quelli locali, mi pare della The North Face) e fasce copri orecchie.

Dato che il tempo è stato sempre tendente al nuvoloso o comunque instabile, meglio portarsi un kway od una giacca a vento, perché l’ombrello tendeva a volare via e poi è fastidioso.

Riguardo alle scarpe sicuramente meglio quelle da trekking o comunque da ginnastica con la suola alta in modo che non si bagnino facilmente. Questo naturalmente se si fa un bel giro in mezzo alla natura. Se si rimane ad Oslo va bene qualsiasi abbigliamento cittadino comodo.

Mchan

Norvegia cibo

Quando stavo progettando il viaggio pensavo che una volta sul posto il salmone mi sarebbe uscito dalle orecchie. Non è così.

Al mattino lo si può trovare nella forma affumicata al tavolo della colazione, ma poi non l’ho più visto se non una volta a cena.

Purtroppo gli hotel tendono a preparare dei menu più generici che non tradizionali. Ma ciò avviene anche nei ristoranti, almeno quelli che ho visto io.

Di vero cibo norvegese credi di aver mangiato solamente le marmellate ed un dolce alla colazione a Bergen che dovrebbe essere lo skillingsbolle, ovvero una ciambellina con cannella e zucchero in grani.

Il nostro accompagnatore ci ha parlato di una marmellata molto tipica fatta con i frutti di Molde o Mulde (si può dire in entrambi i modi). L’ho assaggiata al mercato a Bergen, ma sinceramente l’ho trovata un po’ troppo aspra per cui non l’abbiamo comprata.

Invece mia madre ha comprato il salame al vino rosso al mercato di Flåm.

In realtà la specialità erano i salami di alce, di renna o di balena, ma mia madre è voluta andare sul sicuro. Poi mica tanto dato che non sappiamo comunque di quale carne sia questo salame.

Mchan

Norvegia alberghi

Il primo albergo ad Oslo era abbastanza vicino al centro, dalle parti del palazzo reale.

Radisson Blu Hotel Scandinavia.

Vicino aveva anche svariati ristoranti dai prezzi alti però.

La camera era leggermente scura.

Stile sicuramente molto moderno. Ed abbastanza standardizzato dato che abbiamo potuto constatare che la nostra camera era la copia sputata di quella di un’altra partecipante al tour.

Pulizia ottima, ma a livello di personale davvero molto sotto la media.

All’arrivo ho dovuto fare il check-in da sola, avevo due persone in fila davanti a me, con una sola postazione di reception attiva, ho aspettato non meno di 20minuti e quando è arrivato il mio turno il tizio non sapeva cosa fare. Con i documenti non ci trovava, con il voucher nemmeno, alla fine è dovuto andare dietro in un ufficio e finalmente è tornato con la chiave della nostra camera.

Addirittura il giorno seguente avevano detto al nostro accompagnatore che una coppia aveva fatto il check-in la sera precedente e che quindi si trovava in albergo, quando poi abbiamo saputo che i due, poveretti, erano rimasti all’aeroporto di scalo perché avevano cancellato il loro volo.

Comunque in generale il personale delle reception degli hotel lasciava abbastanza a desiderare.

La colazione è abbondante e discreta. Il salato è decisamente in quantità maggiore, ma non ci si può lamentare del reparto dolce.

 

Il secondo giorno ci fermiamo praticamente in mezzo al nulla.

La località è Gålå. Alloggiamo in una sorta di baita. Il mobilio è scarno ed il bagno è abbastanza fatiscente. Alcune mattonelle del pavimento sono crepate se non proprio mancanti.

La cena è a buffet ed abbastanza scarsa. Del couscous, insalata di patate, insalata, mais, carote, pesce in salsa non ben identificata, patate al forno, broccoli, uova sode, sformato di carne di maiale e patate. Di dolce nemmeno l’ombra. Erano finiti con il turno precedente.

La colazione è sullo stesso andazzo. Meno male che c’è il pane con burro e marmellata.

 

Il terzo giorno siamo ad Ålesund.

Questo hotel è di una catena. Molto carino e molto centrale. All’entrata ci sono ombrelli da poter usare gratuitamente ed un distributore di acqua, sia frizzante che naturale.

La camera è molto luminosa.

La cena è a menu fisso per cui iniziamo con un’insalatina, proseguiamo con del pollo in una strana salsa con contorno di lenticchie e carote, per finire con un dolce al pan di spagna e cannella con una spruzzata di panna allo yogurt. Il pane abbiamo dovuto chiederlo più volte che era contemplato solamente mezza fetta di pancarré a testa. Ce ne hanno comunque portato di nuovo solo una volta, la scusa è che non ne avevano più. Strano però che il mattino seguente di pane in cassetta a colazione ce ne era in abbondanza.

La colazione però era decisamente meglio. Anche qui il reparto salato in quantità maggiore, ma c’erano le girelle alla cannella, il brownie ed i biscotti digestive oltre ai saccottini con le gocce di cioccolato ed il pane burro e marmellata.

 

Il quarto giorno siamo in un paesino sperduto di nome Skye.

L’albergo è abbastanza anonimo, la camera è scura e ci è capitata al piano terra con vista sui lavori di ristrutturazione, per cui abbiamo anche dovuto tenere le tende sempre tirate.

La cena è a buffet, ma è molto variegata. C’è una zuppa di pomodoro, svariate insalate, il chilli, nachos, patate al forno, fagiolini, insalata di patate, pasticcio di carne di maiale, pollo, salmone al vapore, frutta e svariati dolci tra cui una torta di pandispagna e fragole, praline di cioccolato e cocco, mousse ai frutti di bosco, torta di mele, praline al brownie ed al caramello salato.

Anche la colazione è abbastanza ricca per quanto riguarda i dolci. Oltre alle praline della sera precedente ed al pane burro e marmellata, c’erano anche i waffle ed i muffin.

 

Il quinto giorno siamo a Bergen.

Anche questo hotel è in centro. L’entrata sembra quella di un grande magazzino dato che al piano terra si trova il bar ed il ristorante e per salire alla reception bisogna prendere le scale mobili. Anche la hall non sembra una hall. Ci sono poltroncine e divanetti tutti diversi tra di loro, prodotti in mostra alle pareti, tipo abbigliamento, libri e gioielli. E poi le luci sono sui colori dell’arancione e del viola.

La camera è un po’ buia poiché le pareti sono grigie, ma abbiamo una bellissima sedia a dondolo che cade dal soffitto vicino alla finestra.

Foto dal loro sito internet

Ma anche qui abbiamo scoperto che le stanze sono uguali un po’ ovunque, sedia a dondolo a parte.

La cena è stata libera per cui abbiamo potuto usufruire solamente della colazione. Appena arrivati ci attendeva un enorme tavolo rotondo pieno di dolciumi vari. Il paradiso.

E poi succhi di frutta, smoothie, yogurt, cereali, frutta secca, frutta fresca, cioccolata calda, praline di cioccolato e caramello salato. Sarei stata lì 10 giorni.

 L’ultimo giorno siamo di nuovo ad Oslo, allo stesso hotel del primo giorno.

Mchan

 

Norvegia parte 10

Ed ecco qua l’ultimo giorno in terra norvegese.

Siamo di nuovo ad Oslo ed andiamo in giro un po’ per conto nostro.

Prima tappa la Fortezza di Akershus.

Questo sito si può visitare liberamente ad eccezione del Castello e del Museo della resistenza norvegese, la cui entrata è a pagamento.

Risale alla fine del XIII secolo ed al momento è sede degli Uffici del Ministero della Difesa, Quartier Generale di Stato Maggiore e le scuderie della Polizia a cavallo.

E’ sede del Museo della resistenza norvegese poiché durante la seconda guerra mondiale qui vennero uccisi diversi membri di essa. Quando i nazisti la abbandonarono divenne una prigione per i traditori della patria che qui vennero condannati a morte.

Scendendo dalla collina si trova il municipio. L’edificio risale al 1950 ed è in mattoni rossi con due torri.

L’interno è molto ampio e luminoso dato dal colore predominante che è il bianco.

Anche se alle pareti vi sono molti affreschi colorati e moderni.

Infatti vi sono conservate opere d’arte di artisti locali della prima metà del XX secolo che rafficurano la cultura e la storia del Paese.

Qui viene anche svolta la cerimonia della consegna del Premio Nobel per la Pace e vi è una sala denominata Munch, che però il giorno in cui ci sono stata era occupata dai matrimoni civili.

Tornando verso l’albergo ci siamo ritrovate alla Cattedrale.

Risale alla fine del 1600 ed è luterana.

Non si è potuta visitare perché vi era una funzione in memoria delle vittime della terribile strage di Utoya e dell’attentato a Oslo del 22 luglio 2011.

Nel giardino della Cattedrale è stato installato un bellissimo e toccante memoriale alle vittime.

Qui finisce il mio soggiorno nella terra dei Vichinghi.

Mchan

Norvegia parte 9

E’ già tempo di rientro. Ultima giornata tra la natura norvegese.

Passando per il ponte sospeso più lungo del paese sull’omonimo fiordo di Hardanger.

Arriviamo alla cascata di Vøringfossen.

Uno spettacolo!

Proseguendo si incontra un piccolo negozietto di souvenir del popolo Sami dove ci sono anche delle loro tipiche abitazioni.

In realtà il nostro accompagnatore ci ha detto che i vecchi proprietari erano davvero appartenenti all’etnia Sami, i veri abitanti autoctoni della Scandinavia, che al momento abitano attorno al circolo polare artico, invece gli attuali proprietari sono dei polacchi.

La tappa del pomeriggio è Geilo. A circa 800m sul livello del mare, è stata la prima stazione sciistica del paese.

Qui vi si trova un’attrazione turistica molto simpatica: delle vecchie abitazioni che si possono visitare, almeno fino alle h16.

Il plesso si chiama Geilojordet ed ha all’interno una mezza dozzina di abitazioni in legno rialzate, un parco giochi per bimbi ed un’area con le caprette che si possono accarezzare.

E’ davvero molto carino e curioso.

Mchan

Norvegia parte 8

Bergen è la seconda città più popolata della Norvegia.

Situata sulla penisola omonima, il centro si affaccia sul Byfjorden mentre alle spalle è circondata dalle montagne.

Il suo centro storico, Bryggen, è stato spesso devastato da incendi e dal 1979 è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Città universitaria, ma anche di pesca, commercio marittimo e turismo.

Il nostro albergo si trova in centro per cui dopo aver fatto un piccolo giro panoramico in pullman ed aver lasciato le valigie in stanza ci incamminiamo per una piacevole passeggiata fino al porto.

Qui di trova il quartiere di Bryggen con le sue deliziose casette in legno.

In quelle con la facciata rivolta al molo sono collocati vari negozi di oggettistica locale e perfino un negozio di ornamenti natalizi aperto tutto l’anno. Però non sono un granché.

Poi andiamo al mercato per cercare di mangiare qualcosa di tipico.

Qui molti banchi hanno il pesce fresco in mostra pronto per essere scelto e cucinato sul momento.

Si può anche provare la carne di balena, ma io ho optato per un più classico salmone e spiedini di gamberi, con contorno di insalata ed insalata di patate.

La birra è una speciale birra che si può comprare e bere solamente in questo luogo dato che è a bassissima gradazione alcolica, se non del tutto analcolica. Infatti in Norvegia è vietato bere all’aperto ed il mercato non fa eccezione sebbene sia un luogo delimitato ed ogni stand abbia il proprio spazio coperto da tendoni per consumare il cibo.

Siccome quassù di questo periodo fa notte molto tardi, intorno alle h23, dopo la cena ce ne andiamo a fare una passeggiata in tutta tranquillità prima di tornare in albergo.

Mchan

Norvegia parte 7

Di nuovo in marcia verso un nuovo fiordo ed attraverso il tunnel di Laerdal, galleria più lunga del mondo che misura ben 24, 51km. Dentro è molto particolare, non ci sono uscite di emergenza, ma alcuni tratti sono stati dotati di luce blu che serve a far sì che i guidatori si rilassino nonostante il lungo tratto da percorrere.

Arriviamo a Flåm, un piccolo paese da cui parte il traghetto che percorre il Sognefjord: il più lungo della Norvegia ed il secondo del mondo con 204km.

In questo paesino c’è un simpatico museo gratuito sulla costruzione della ferrovia Flåmsbana (risalente ai primi decenni del 1900) ed un mercato di oggettistica e alimenti locali.

Il percorso sul fiordo dura circa un paio di ore ed avviene sulla diramazione chiamata Naerøfjord (17km) che è il fiordo più stretto del mondo (250m) ed è sovrastato da montagne alte 1800m.

Dal 2005 fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

All’arrivo a Gudvangen c’è una ricostruzione di un villaggio vichingo che non ho potuto visitare per via del poco tempo a disposizione. Si doveva ripartire in direzione Bergen.

Ma prima sosta ad un’altra spettacolare cascata.

Mchan

Norvegia parte 6

Lasciamo Ålesund alla volta di un bel giro in traghetto per i fiordi.

Ci imbarchiamo a per attraversare il fiordo di Geiranger, nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Qui vi sono le cascate Sette Sorelle, Pretendente e Velo da Sposa.

E’ praticamente impossibile riportare a parole le sensazioni che si provano guardando il fiordo, soprattutto passandoci attraverso. All’apparenza possono sembrare solamente cascate d’acqua e rocce, ma è davvero incredibile.

Nel pomeriggio saliamo verso il ghiacciao di Briksdal.

E’ una bella sfacchinata a piedi (ma ci sono anche delle jeep a pagamento), però è molto bello attraversare il ponte della cascata, ed essere fracicati da essa, e la vegetazione.

Infine si arriva sotto al ghiacciaio, che purtroppo arretra ogni anno sempre di più.

Infatti il cambiamento climatico si fa sentire anche qui. Da clima artico si è arrivati a clima alpino.

Mchan

Norvegia parte 5

Per questo secondo giorno ci aspetta la Strada dei Troll, Trollstigen, ovvero un percorso con 11 tornanti ad una sola corsia presso Rauma.

E’ aperta da maggio ad ottobre ed è stata dichiarata Strada Turistica Nazionale nel 2012.

Nel tardo pomeriggio arriviamo ad Ålesund.

Questa cittadina si trova sul mare, ad ovest, ed è formata da alcune isole.

Ci sono molti edifici in stile Jugendstil, ovvero Art Nouveau, poiché ha subito un enorme incendio nel 1904 che ha distrutto circa 800 edifici, che sono stati poi ricostruiti in questo stile.

Sebbene sia una città portuale, riconosciuta come la capitale del pesce, a cena ci hanno servito del pollo.

Mchan