Conversation with friends

Anno: 2022

Paese: Irlanda, Uk, Usa

Episodi: 12, 1 stagione, conclusa

Genere: drammatico, sentimentale

Regia: Lenny Abrahamson

Soggetto: omonimo romanzo by Sally Rooney

Cast: Alison Oliver, Sasha Lane, Joe Alwyn, Jemima Kirke

Trama: due ventenni universitarie diventano amiche di una coppia celebre, lei scrittrice e lui attore. Ben presto la loro relazione diventa complicata.

Sinceramente l’ho vista solamente perché trasmessa su RaiPlay ed il singolo episodio non durava più di mezz’ora. Ma ho definitivamente capito che la Rooney ed io non andiamo e mai andremo d’accordo.

Il titolo parla di conversazioni, ma sono praticamente l’unica cosa che manca nella trama. E non è una cosa voluta, e quindi un titolo ironico, dato che ho letto che nel libro ci sono moltissimi scambi di mail, è che gli sceneggiatori si sono proprio dimenticati di inserirli nella serie. E poi il tutto avviene in modo troppo veloce, soprattutto all’inizio. Una trentenne invita due ventenni a casa sua così dal nulla, solo perché le è piaciuta una poesia da loro recitata e scritta. Senza mai parlare con loro di poesia o letteratura. Il marito e la “poetessa” si trovano subito in sintonia perché entrambi timidi ed introversi. E ci può anche stare, ma poi la loro relazione clandestina parte dal più totale nulla.

La protagonista poi sembra sempre in balia degli eventi. Apatica ed infastidita da tutto, è nel torto, ma pretende alcune cose da lui, tipo il non dormire con la moglie. Tra l’altro lui le ha espressamente detto di continuare ad amarla alla moglie, quindi è logico che farà sesso anche con lei, no?

Altro punto a sfavore è il fatto di vedere tutto attraverso il punto di vista della protagonista. Degli altri, di cosa fanno o dicono quando lei non c’è, abbiamo solo le loro versioni riportate a lei. Non sappiamo se siano vere al 100%. Tuttavia non sono riuscita lo stesso ad empatizzare con lei.

Il protagonista maschile non l’ho trovato né affascinante né carismatico. In più quel suo modo di parlare sussurrato e mellifluo era irritante e tendeva a dare sensazioni di manipolatore.

Come nel precedente lavoro della Rooney, il libro che ho letto, non salvo praticamente nessuno dei protagonisti.

L’amica è invadente, egocentrica e maleducata. La moglie lo ha tradito per prima perché lui era caduto in depressione. Se l’autrice vuole portare alla luce il peggio della società moderna ci sta riuscendo alla grande, ma non è il genere di storie che piace a me. Soprattutto perché alla fine si romanticizza il tutto dato che in rete ho trovato centinaia di commenti positivi al riguardo.

Anche il finale non l’ho capito. E’ bastata una telefonata, una conversazione alquanto sterile sul fatto che nonostante tutto provassero ancora qualcosa l’uno per l’altra per far ricominciare la relazione più o meno clandestina (perché a questo punto la moglie ne è a conoscenza). Non importa se anche l’attuale partner di lei (non faccio spoiler) si era pronunciato a favore delle coppie aperte o poligame, perché comunque lei ha deciso di iniziare di nuovo questa frequentazione senza consultarlo. E per me è lo stesso una mancanza di rispetto.

Dell’ 80% delle scene di sesso soft porn si poteva tranquillamente fare a meno. Davvero, non capisco questa moda degli ultimi tempi di mostrare praticamente l’atto sessuale quasi al completo.

Tutta la questione sulla sua malattia si poteva evitare che non è che abbia portato qualcosa alla trama dato che ne ha parlato sì e no mezza volta, come al suo solito. Non c’è stato un affrontare l’argomento seriamente con qualcuno, che fosse il partner o l’amica o la madre. Ad un certo punto ne ha accennato a lui, ma poi è finita lì. L’unica nota positiva come ha reagito all’ennesimo collasso l’amica. Ma tutto molto insipido.

Ecco, se penso a questa serie l’aggettivo che mi viene in mente è insipida.

Mchan

My lovely song 3

First times  by Ed Sheeran

I thought it’d feel different playing Wembley

Eighty thousand singing with me

It’s what I’ve been chasing ‘cause this is the dream

When it was all over, I cleared out the room

Grabbed a couple beers, just me and you

The we start talking the way that we do

Ain’t it funny how the simplest things in life can make a man?

Little moments that pass us by

Oh, but I remember

The firts kiss, the firts night, the first song that made you cry

The first drink, red wine, on a step in Brooklyn

I still feel the first fight, and we both made it out alive

And I can’t wait to make a million more first times

The greatest thing that I have achieved

This four little words, down on one knee

Said: “Darling, are you joking?”
And I just said: “Please”

Ain’t it funny how the simplest things in life can make a man?

Little moments that pass us by

Oh, but I remember

The firts kiss, the firts night, the first song that made you cry

The firts look in your eyes when I said: “I love you”

I can still feel the butterflies from when we stumbled home that night

I can’t wait to make a million more first times

Ain’t it funny how the simplest things in life can make a man?

Little moments that pass us by

Oh, but I remember

Firts kiss, firts night, first song that made you cry

First dance, moonlight, in your parent’s garden

I can’t wait to see everything that’s yet to be

Our first child, and then a million more first times

My lovely movie

Josée, la Tigre e i Pesci

Anno: 2020

Paese: Giappone

Regia: Kotaro Tamura

Genere: animazione, drammatico, sentimentale

Trama: un ragazzo accetta un lavoretto part time per poter esaudire il suo sogno di andare a studiare biologia marina in America. Questo lavoretto consiste nel badare ad una ragazza più o meno coetanea che è costretta su di una sedia a rotelle e vive da sola con l’anziana nonna. Insieme gireranno per la città, cosa che lei non ha mai fatto. La porterà addirittura fino al mare. Ma un brutto incidente costringerà lui in ospedale e forse potrebbe compromettere la riuscita del suo sogno.

Quest’anno ho visto molti film definiti romantici, ma sinceramente solo questo mi ha toccato davvero tanto da farmi piangere per la commozione.

La storia è abbastanza banale, ma nella sua semplicità è bellissima.  

Questa scena è dolcissima.

Mchan

My lovely song 2

Ricordi by Pinguini Tattici Nucleari

Almeno fino a domattina ti prometto che

Sarò la faccia di cui hai più bisogno

L’amico di scuola che ti ruba le biglie

O l’amante impossibile taciuto in un sogno

“Meglio bruciare che spegnersi lentamente”

L’ha detto chi non deve illuminare gli altri

Ma io ho paura sempre di rimanere al buio

Mentire alla tua mente mentre provo a salvarti

Meglio non dire niente aspettando il mattino, sorrido

Se penso al nome che tu mi darai domani

Per reinsegnarti ancora il segno della croce

Così avrò ancora una scusa per toccare quelle mani

Vedi, ci sono dei ricordi che mi devi

Sei grande, ma ti chiamo ancora baby

Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi

Ti guardo mentre dormi

Ma solo ieri c’eri, nei giorni neri

Quelli che piove troppo forte per stare in piedi

E fottevamo anche la morte volando leggeri

M’hai chiesto: “Dimmi cosa temi, che cosa credi?”
La mia risposta sei tu

Ti stupirò, ma no, non sono più geloso del passato

In cui non c’ero, anzi mi manca di più

Perché seguivo la topografia del io da solo

L’astronomia del noi due me l’hai insegnata tu, che

Ora ti mangi da dentro, piccolo pianeta spento

Come una briciola al vento,  un buco nero e un occhio blu, e

Sono poco più di un jamais vu tra tutte queste persone

Nella mia testa io gioco a Taboo, perdo se dico il tuo nome

Vedi, ci sono dei ricordi che mi devi

Sei grande, ma ti chiamo ancora baby

Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi

Ti guardo mentre dormi

Ma solo ieri c’eri, nei giorni neri

Quelli che piove troppo forte per stare in piedi

E fottevamo anche la morte volando leggeri

M’hai chiesto: “Dimmi cosa temi, che cosa credi?”
La mia risposta sei tu

Sbadiglio e prendo la boccetta di Aducanumab

E penso che pure ‘sta notte presto finirà

Io ti terrò la mano e tu tienimi l’anima

E pure se non sai chi sono non lasciarla mai

Vedi, ci sono dei ricordi che mi devi

Sei grande, ma ti chiamo ancora baby

Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi

Ti guardo mentre dormi

Ma solo ieri c’eri, nei giorni neri

Quelli che piove troppo forte per stare in piedi

E fottevamo anche la morte volando leggeri

M’hai chiesto: “Dimmi cosa temi, che cosa credi?”
La mia risposta sei tu

La mia risposta sei tu

La mia risposta sei tu

My lovely song

Paper rings by Taylor Swift

Testo:

The moon is high

Like your friends were the night  that we first met

Went home and tried to stalk you on the internet

Now I’ve read all of the books beside your bed

The wine is cold

Like the shoulder that I gave you in the street

Cat and mouse for a month or two or three

Now I wake up in the night and watch you breathe

Kiss me once ‘cause you know I had a long night

Kiss me twice ‘cause it’s gonna be alright

Three times ‘cause I’ve waited my whole life

(One, two, one two three for!)

I like shiny things, but I’d marry you with paper rings

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want, and

I hate accidents except when we went from friends to this

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want

In paper rings, in picture frames, in dirty dreams

Oh, you’re the one I want

In the winter, in the icy outdoor pool

When you jumped in first, I went it too

I’m with you even if it makes me blue

Wich takes me back

To the color that we painted your brother’s wall

Honey, without all the exes, fights, and flaws

We wouldn’t be standing here so tall, so

Kiss you once ‘cause I know you had a long night

Kiss you twice ‘cause it’s gonna be alright

Three times ‘cause you waited my whole life

(One, two, one two three for!)

I like shiny things, but I’d marry you with paper rings

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want, and

I hate accidents except when we went from friends to this

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want

In paper rings, in picture frames, in dirty dreams

Oh, you’re the one I want

I want to drive away with you

I want your complications too

I want your dreary Mondays

Wrap your arms around me, baby boy

I want to drive away with you

I want your complications too

I want your dreary Mondays

Wrap your arms around me, baby boy

I like shiny things, but I’d marry you with paper rings

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want, and

I hate accidents except when we went from friends to this

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want

In paper rings, in picture frames, in dirty dreams

Oh, you’re the one I want

I like shiny things, but I’d marry you with paper rings

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want, and

I hate accidents except when we went from friends to this

Uh, uh, that’s right

Darling, you’re the one I want

In paper rings, in picture frames, in dirty dreams

You’re the one I want

In paper rings, in picture frames, in dirty dreams

Oh, you’re the one I want

You’re the one I want, one I want

You’re the one I want, one I want

Dove sei, mondo bello by Sally Rooney

Seconda di copertina:

“In un bar di un paesino irlandese sulle coste dell’Atlantico una giovane donna aspetta un uomo che ancora non conosce. Lei si chiama Alice e di mestiere scrive romanzi. “E ci fai dei soldi, giusto?” le chiede lui, il suo Tinder date, poco più tardi. Si chiama Felix e con la letteratura non ha niente a che fare: per vivere sposta merci in un magazzino gelido. Il loro primo incontro è un completo flop, eppure Alice, reduce da un crollo psicologico, lo invita ad accompagnarla nel suo prossimo tour promozionale a Roma. Dei soldi Felix non dovrà preoccuparsi, ci penserà lei, con i proventi di un lavoro che giudica ‘moralmente e politicamente inutile’, il solo che voglia fare. Frattanto a Dublino la sua amica Eileen, come lei ventinovenne, per pochi spiccioli sistema la punteggiatura di articoli non suoi per una rivista letteraria su cui un tempo ha pubblicato un unico pezzo degno di nota, e per il resto scorre le pagine social dell’uomo che l’ha lasciata e cerca di rimettere insieme i cocci di ambizioni e speranze dimezzate mentre ai margini del suo scontento, Simon, un consulente politico bellissimo e cristianamente promiscuo, chiede di essere guardato. Con Alice Eileen condivide la sensazione che ‘ci troviamo nell’ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa’. Le vivide mail che le due donne si scambiano affrontano i temi della contemporaneità minacciata, dal contrasto fra la società dei consumi e la miseria della moltitudine al crollo della civiltà nella tarda Età del bronzo, dalla perdita del senso del bello con l’avvento della plastica agli effetti corrosivi della fama sulla cultura. Ma, mescolato all’armamentario pubblico dell’impianto intellettuale millenial, si fa strada proditoriamente, quasi felicemente, l’urgenza del provato desiderio, ‘Ecco che nel bel mezzo di tutto, con il mondo messo com’è, l’umanità sull’orlo dell’estinzione, io mi ritrovo qui a scriverti un’altra mail a proposito di sesso e amicizia. C’è altro per cui valga la pena vivere?’ domanda Alice. Ci sono i corpi, in questa dimensione, ci sono il dissacrante, anti-cliché Felix, e l’accogliente, inarrivabile Simon, c’è perfino l’illusione di una comunione vivifica che sappia sciogliere i solipsismi. ‘E di cosa parlano i tuoi libri?’ vuole sapere Felix da Alice al loro primo incontro. ‘Oh, non so, disse lei. Delle persone’.”

Quarta di copertina:

“Alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l’affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent’anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare”

“Incalzante. Il dialogo non perde un colpo e la prosa incendia la pagina”  Anne Enright, The Guardian

“E’ il miglior romanzo di Rooney, fino ad ora”  The New York Times

A me non è piaciuto affatto.

Pensavo che la serie televisiva tratta dal libro “Normal People” fosse lenta e noiosa, tanto da averla mollata a metà, ma con questo romanzo scopro che è proprio lo stile dell’autrice ad essere così.

Non parliamo poi del fatto che non conosce le basi della punteggiatura o come si struttura un paragrafo.  

Non ci sono le virgolette per indicare i dialoghi che è già fastidioso di suo, ma poi non va nemmeno a capo quando è un personaggio diverso a parlare o fare qualcosa, il che è alquanto confusionario.

La storia, per lo più, non ha né capo nè coda. L’unico personaggio ad essere ben delineato è Eileen. Dell’altra protagonista femminile non si capisce granché, né del genere letterario di cui scrive nè del perché è in rotta con la propria famiglia né tantomeno perché è dovuta essere ricoverata in ospedale. E’ tutto molto nebuloso e si fa molta fatica ad empatizzare con lei.

Simon è abbastanza ok, mentre Felix è proprio viscido.

Le lettere che si scambiano le due amiche sono assurde. Non penso proprio che due trentenni parlino a quel modo se non per darsi un tono. E poi mischia una marea di argomenti tra politica, emozioni, religione e pensieri per il futuro che non portano a nulla. Con nel mezzo una discuisizione sulla civiltà nell’Età del Bronzo messa proprio a casaccio. Ma soprattutto alquanto inverosimile come argomento di discussione tra due trentenni che al momento sono amiche di penna. Sembra più un esercizio di retorica per dare al romanzo un tocco più sofisticato del classico romanzo rosa. Perché alla fine questo è. Anche perché, caso strano, c’è l’happy ending per tutti.

Le scene di sesso sono a dir poco imbarazzanti per come sono descritte. Sembrano delle istruzioni per l’uso. Completamente asettiche di emozioni ed il fatto che nel mentre i personaggi parlino di altro è allucinante. Zero pathos proprio.

A questo punto non penso che comprerò altri suoi libri.

Mchan

A storm for Christmas

Anno: 2022

Paese: Norvegia

Episodi: 6, 1 stagione

Cast: Ida Elise Broch, Alexandra Rapaport, Hanna Ardhn, Valter Skarsgard, Sus Wilkins, Maibritt Saerens, Dennis Storhoi, Ariadna Cabriol, Line Vendal, Ravdeep Singh Bajwa, Carmen Perez, Jon Olgarden, Jan Gunnar Roise, Tiril Eeg-Henriksen, Ghita Norby, Kyrre Hellum, Kalle Hennie, Edward Schultheiss

Trama: varie persone rimangono intrappolate in aereoporto a causa di una tormenta di neve.

Sembra una sorta di Love Actually in versione serie tv norvegese ambientato in aereoporto.

Potevano farne un film perché 6 episodi anche se da circa 25 minuti l’uno sono troppi.

Alcuni personaggi li avrei tagliati. Tipo la tizia che deve prendere il traghetto (con annesso fidanzato ed amante) oppure il pilota e la tipa che deve andare a Parigi. Questi ultimi poi super inutili, a me non hanno dato nulla nemmeno a livello di romance. Meglio il ragazzino con il cane.

Alcune storie si sono capite solo nel finale come quella della madre e figlio spagnoli. Avrei preferito dedicassero più spazio alla storia di background che non a quello che succede loro in aereoporto.

Sinceramente mi sono annoiata parecchio anche perché era un drama continuo, non ci sono stati intervalli divertenti.

Ridicolo che in tutto l’aereoporto ci fosse un solo negozio, che il turno lavorativo dello staff  sembri durare più di 12h e che l’aereoporto si fosse svuotato del tutto nel finale. Gli aereoporti non si svuotano mai del tutto.

Mchan