Consigli

Le scuole son finite, l’estate sta iniziando è quindi tempo per viaggiare!

Qui di seguito il decalogo del viaggiatore estratto dal libro “La vita è un viaggio” by Beppe Severgnini

Prima regola del viaggio: uscire di casa e guardarsi intorno.

Non esistono posti banali. Esistono posti più o meno adatti al nostro umore. (…) Certo, esistono città attraenti e città complesse. Le prime sono facilmente godibili, le altre richiedono un po’ d’impegno.

Viaggiate con i cinque sensi. Per capire un posto occorre ascoltare (soprattutti i residenti); guardare (tutto quello che succede, ed anche quello che non succede); toccare (le superfici del mondo riservano sorprese); ed annusare. Occorre anche saper mangiare.

Organizzatevi, ma non troppo.

Rilassatevi: non esiste un viaggio senza un inconveniente. Ogni viaggio è soggetto a contrattempi: tutto dipende dall’atteggiamento con cui li affrontiamo.

Prendetevi una pausa.

Cercate posti nuovi, ed imparate a godervi quelli che già conoscete. Scoprire un posto nuovo è eccitante. Ma anche ritornare è un’arte.

Fate quel che vi piace.

Rispettate la regola d’oro del bagaglio: poco, ma buono.

Ricordate: ogni viaggio è uno spettacolo. Se non amate la gente, restate a casa.

Mchan

Bruxelles bonus

La seconda sera siamo state in un locale davvero molto carino e caratteristico, si chiama Le Cirio e si trova in rue de la Borse 18, tra la Borsa e la Place Grand.

Il posto tempo fa era una specie di drogheria nella quale si vendevano prodotti italiani, vedi appunto il nome che rimanda ai famosi pelati. Poi è diventato un locale dove si può consumare un aperitivo, un dopo cena oppure la cena stessa. Servono la pasta, ma non so dire come sia cucinata. Il loro drink caratteristico è quello che loro chiamano half&half, ossia spumante e vino bianco. Molto buono. E poi l’ambiente è davvero un incanto. Sembra di essere in un altro secolo. Infatti risale alla fine del 1800. Anche i prezzi non sono male, unica pecca è che è un pochino buio, con le luci soffuse, e le foto non vengono un granché. Ma questo solo perché sono fissata con le foto, altrimenti è un locale molto charmante.

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Mchan

Ps: questo è il link su Wikipedia, ma è solamente in francese:  http://fr.wikipedia.org/wiki/Le_Cirio

Consigli parte 6

Se avete dei problemi di salute

Penso sia inutile che ve lo dica io, ma mi sono capitate un paio di “avventure” che potevano benissimo essere evitate.

Come vi ho già detto di solito vado all’estero con i viaggi di gruppo, specialmente se c’è un tour da fare, ed all’aeroporto capita di tutto e di più. Su tutte le guide ed in qualsiasi depliant d’agenzia di viaggi si raccomanda di portare con sé le vostre medicine con relative ricette mediche, per quelle più importanti, in modo da non esserne sprovvisti in caso di necessità. Per mia fortuna l’unico medicinale di cui ho bisogno ed ho sempre la scorta è l’aspirina, però ci sono persone che magari hanno allergie o malattie croniche o da tenere sotto controllo e trovare un farmaco all’estero potrebbe essere una vera odissea. Altra cosa molto importante è portarsi dietro i documenti di un eventuale intervento. Per spiegarmi meglio vi racconto cosa è successo una volta all’aeroporto di Francoforte.

Ero come al solito in gruppo e stavamo passando i controlli per tornare in Italia quando un signore della comitiva fa scattare il metal detector. Gli agenti tedeschi, da precisini quali sono, lo fanno tornare indietro e praticamente denudare (via giacca e cinta dei pantaloni), ma al successivo passaggio suona di nuovo. Quindi ritorna di nuovo indietro e si spoglia ancora di più (niente scarpe, seppure dei semplici mocassini) ma l’affare squilla ancora per cui arriva l’agente con il metal detector portatile e lo passa su tutto il corpo ed ecco che si scopre da dove arriva il pericolo: dal suo fianco. Gli agenti gli ordinano in un italiano alquanto stentato di levare ciò che aveva lì, ma il poverino non poteva assolutamente: si trattava di una protesi all’anca. Solo che faglielo capire ai tedeschi! Comunque, dopo averlo percuisito a mano, hanno intuito la situazione e lo hanno  lasciato andare. Morale della favola: se avete di questi “problemi” o viaggiate con appresso i documenti necessari oppure passate un attimino sul traduttore di Google e vi fate tradurre la frase apposita. Quanto meno per non subire percuisizioni non volute.

Mchan

Consigli parte 5

Compagnie aeree

Non ho viaggiato spesso con compagnie aeree di bandiera ed il motivo è più che logico: costa troppo. Una volta ho cercato un volo di sola andata per Dublino con l’Alitalia e mi è venuta fuori la modica cifra di circa €800 escluse le tasse… Non ho mai viaggiato con Alitalia e non me ne vergogno affatto.

Per quanto riguarda le altre compagnie di bandiera ho viaggiato solamente con AirLingus (Irlanda), Air France (Francia), Lufthansa (Germania) e Thai Airways International Public Company Limited Thailandia). La prima non è un granché. Ok, pulita e posti abbastanza comodi, ma nessunissimo snack se non a pagamento, nemmeno bibita. La seconda idem. La terza direi meglio. Ogni tratta aveva pasto o snack e naturalmente bibita oltre ad una bottiglietta di acqua.  La quarta è stata il massimo. All’andata ci ha servito la colazione composta sia da cibo dolce che salato e prevenuta da un asciugamanino di cotone caldo e leggermente umido per la pulizia delle mani, mentre al ritorno ci ha servito il pranzo con lo stesso servizio ed i bicchierini erano di vetro.

Ah! Anche con la Iberia, ma ero troppo piccola e non ricordo molto del servizio.

Altre compagnie: la migliore in assoluto di sicuro la AirBerlin. Posti comodi, pulizia al massimo livello e dava panino e bibita ad ogni tratta.  La FlyNiki è più o meno allo stesso livello dato che si sono fuse.

Da piccola ho viaggiato con la Continental Airlines (ora United Continental Holdings dopo la fusione con la United Airlines) e mi sono trovata abbastanza bene. Era il primo (ed unico) viaggio intercontinentale ed è durato circa otto ore, però le poltrone erano molto comode e ci hanno fatto vedere un paio di film. Ci è stato servito il pranzo all’andata ed al ritorno cena e colazione. Comunque c’erano le hostess e gli stewart che erano sempre a disposizione per qualsiasi evenienza. L’unico problema è stato che purtroppo non parlavano italiano, ma almeno lo capivano.

La EasyJet è abbastanza buona ma nessun servizio a bordo, se non a pagamento.

La RyanAir non è il massimo nè in pulizia nè in servizio, però è la più economica soprattutto se si prenota con largo anticipo. Ideale se si hanno pochi soldi e poche pretese, e soprattutto se il viaggio è di breve durata.

Alcune osservazioni random: trovo assurdo che le compagnie aeree che partono od arrivano in Italia non abbiano a bordo personale che parli italiano e nemmeno la registrazione con le regole di comportamento a bordo nella nostra lingua. E’ vero che l’inglese ormai ha preso piede ed i giovani lo conoscono però non è detto che chi viaggia sia per forza giovane. Tipo: se mia madre dovesse viaggiare da sola non saprebbe nemmeno ordinare tra un chicken sandwich ed un cheese sandwich. Soprattutto se la hostess te lo pronuncia in fretta.

Altra cosa: i bagagli. Ok, le compagnie lowcost hanno dei prezzi stracciatissimi e devono guadagnare sugli extra quali snack e bagagli in stiva, però con le nuove norme sui liquidi a bordo è impossibile portarsi appresso solamente il bagaglio a mano e spesso e volentieri non entrano negli appositi spazi. A me una volta è capitato che il volo era pieno e praticamente tutti avevano solamente il bagaglio a mano ed alcuni li hanno dovuti comunque mettere in stiva, gratis naturalmente.

Mchan

Consigli parte3

I souvenir

Ok, ognuno è libero di portarsi a casa quello che vuole. Però magari agli altri (amici, parenti, colleghi) sarebbe meglio portare qualcosa di piccolo. Non credo che tutte le persone che conosciamo siano amanti dei viaggi o dei souvenir come i sottoscritti. Io conosco persone che quando tornano non hanno portato nulla di caratteristico indietro, magari qualche abito od accessorio firmato o meno che potevano comprare benissimo anche qui, ma niente souvenir. Come fanno? Io non lo so.

Io personalmente ho il vizio di portare sempre qualcosa indietro. Prima di tutto una bella calamita di cui faccio collezione. E poi quello che più mi ispira. Ma sempre qualcosa con sopra il nome della città in cui sono stata.

Quindi alla sottoscritta se portate  una calamita la fate contenta mentre c’è gente che non le vuole da altri ma se le deve comprare da sola.

Io invece non sopporto chi mi porta un portachiavi. Carino e non molto ingombrante ma ormai il mio portachiavi ha più oggetti che chiavi. Che poi una persona normale di chiavi non è che ne abbia chissà quante: quelle di casa, quella della macchina, quelle di casa di un parente o fidanzato ed al massimo quelle del lavoro. Bhè, io ho solamente quelle di casa per cui fate un po’ voi.

Altra cosa che non mi piace mi sia portata è una maglietta. Prima di tutto perché mi piace sceglierla da me, insomma sono io che la dovrò indossare, no? Secondo poi perché non ci azzeccano mai con le taglie. Ho delle magliette che potrebbero stare benissimo a Platinette, giuro.

Altra cosa di cui sono strapiena sono le tazze. Ne ho almeno una ventina e le uso solamente io in famiglia. Ormai le divido per stagioni. Faccio il cambio come con i vestiti. Ci sono quelle natalizie, quelle invernali, quelle primaverili, quelle con i cuoricini da usare a febbraio, quelle estive e quella con il mio segno zodiacale da usare nel mese del mio compleanno.

Credo che la cosa più gradita siano i prodotti tipici. In fondo sono utili e nel giro di un paio di settimane sono fuori dalle scatole. E se non piacciono si riciclano molto più facilmente che una scatola di cioccolatini oppure un mazzolino di peperoncini non hanno bisogno di Natale od anniversario per essere smerciati.

Comunque ognuno ha la sua fissa, qual’è la vostra?

Mchan

Consigli parte 2

Con gli aborigeni.

Aborigeni intesi come nativi del luogo in cui siete.

Ormai l’inglese è conosciuto in praticamente ogni angolo del pianeta, anche se in Francia faranno sempre finta di non comprenderlo, ma non vi preoccupate: fanno finta di non comprendere nemmeno il francese parlato da uno straniero. E poi quando arrivano qui pretendono che tu lo conosca oppure si esprimono come meglio possono (come noi da loro, solo che noi facciamo lo sforzo di capirli e loro no). Scusate la piccola, mica tanto, parentesi sui francesi ma purtroppo è esperienza personale e per quanto mi piaccia la Francia e ci tornerei volentieri altre centinaia di volte, questo loro atteggiamento mi fa sempre tentennare quando si tratta di scegliere dove andare.

Ok, dicevamo: la lingua.

In genere parlo in inglese ovunque (tranne che nei posti in cui si parla la lingua che conosco) però secondo me è buona educazione imparare almeno un paio di termini nella lingua locale.

Tipo? Bhè, prima di tutto Buongiorno e Buonasera. Poi Grazie e Prego, Scusi e Perfavore.

Se riuscite ad imparare anche i numeri meglio. Vi aiuterà nei negozi.

Ai nostri giorni queste informazioni si riescono a reperire facilmente sulla rete (Santo Web Subito!) però ci sono anche nelle guide turistiche, di solito alle ultime pagine.

Ciò renderà l’interlocutore più affabile e propenso ad aiutarvi. Sempre che l’interlocutore non sia uno snob pretenzioso che risponde solo ad un accento perfetto.

Altra cosa secondo me abbastanza fondamentale è studiare prima i comportamenti e le abitudini dei locali. Così non ci troveremo sconcertati per qualche loro reazione od usanza. E magari faremo meno figuracce nel modo di porci.

Mchan

Consigli parte 1

Permettetemi un po’ di superbia nel volervi dare un paio di consigli in vista delle vacanze estive, lo so che mancano ancora un paio di mesi ma prima si comincia meglio è.

Il bagaglio.

Se la compagnia aerea lo permette portate con voi anche un bagaglio a mano nel quale mettere almeno un cambio se eventualmente, e sfortunatamente, dovessero perdere quello imbarcato. E comunque sarà utile al ritorno per riporre souvenir e regalini vari (oppure cose che non rientrano più nel bagaglio originario, a me succede di continuo, mistero).

Il suddetto bagaglio a mano è meglio che abbia le rotelle. Sarà più facile il trasporto, specialmente quando è pieno.  Il must sarebbe una classica borsa da viaggio che però abbia anche il carrellino in modo da poterla trasformare in trolley all’occorrenza. Che quando poi si ritira il bagaglio principale diventa un po’ incasinante dover portare due trolley in giro.

Naturalmente è inutile dirvi che le cose più importanti, come documenti vari, cellulare e portafoglio, è  meglio se le tenete addosso. Se non avete tasche capienti abbastanza è utile un portadocumenti da viaggio appeso al collo.

La valigia principale, quella che imbarcherete, è meglio se è verticale, rigida, magari allargabile e di dimensioni medie. Non comprate valigie enormi in cui entra di tutto ma che alla fine vi faranno pagare un extra per il peso. Succede sempre così.

Consiglio anche di non riempire la valigia fino all’orlo al momento della preparazione. Tanto comprerete di sicuro qualcosa. E’ matematico. E comunque, non so il perché, ma al ritorno, anche se non aggiungi nulla, le cose non rientrano mai perfettamente come all’andata e ti ritrovi a dover fare sforzi enormi per chiuderla o a dover studiare strategie di incastramento varie.

Per gli indumenti ognuno fa da sé, però consiglio di portare la biancheria giusta per i giorni in cui siete fuori più uno che non si sa mai. Il pigiama e indumenti ed accessori che si possano combinare tra loro. Tipo: non portate un outfit di un colore diverso per ogni giorno che state via. Io sono dell’idea che quando si viaggia si deve essere abbastanza spartani. Idem con le scarpe. Un paio vanno bene, oltre a quelle che avete ai piedi al momento della partenza. Cosa che non dovrebbe mai mancare è un’inceratina. Anche se è pieno agosto e siete alle Canarie, non si può mai sapere e l’ombrello è ingombrante ed impedisce movimenti e visuale (e poi io lo odio anche in città figuriamoci in gita).

Il beauty case dev’essere anch’esso minimalista. Io in genere porto solo spazzolino, dentifricio, mini spazzola e deodorante. Tanto poi il resto (leggi bagnoschiuma e shampoo) si trova sempre anche negli hotel di ultimo ordine. Poi è normale che noi ragazze aggiungiamo il latte detergente ed i vari trucchi, ma anche in questo è meglio non esagerare. Non portatevi l’intera toilette, che comunque un look acqua e sapone va benissimo, verrete meglio nelle foto e non dovrete preoccuparvi della colata di rimmel e/o kajal in caso di pioggia. E se farete un pisolino poi non sembrerete un panda. Ma comunque questa è la mia umile opinione personale.

Se soffrite di disturbi cronici portate con voi le medicine anche se pensate di non averne bisogno. Per esempio io porto con me sempre le aspirine anche se alla fine non le uso quasi mai (in viaggio perché appena torno a casa accuso i sintomi della mia sinusite cronica e devo iniziare la cura).

Anche se è piena estate portate con voi, in aereo, un giacchetto. Gli spifferi dell’area condizionata a palla sono terribili.

Portate con voi anche un libro, magari non di quelli enormi tipo “I pilastri della Terra” o “Il signore degli anelli“, vi sarà utile in aeroporto ed in aereo, insomma nei momenti così detti “morti” del viaggio. Se poi avete un e-book meglio per voi. E non scordate la guida. Utilissima fonte di informazioni (vitale per la sottoscritta) non solo sui monumenti ma anche su orari, mezzi pubblici e piatti tipici.

Per questo argomento è tutto. Spero di esservi stata utile.

Mchan