The Wilds

Anno: 2020

Paese: Usa

Episodi: 10, 1 stagione

Genere: teen, drammatico, thriller, avventura

Ideatore: Sarah Streicher

Cast: Sophia Taylor Ali, Shannon Berry, Jenna Clause, Reign Edwards, Mia Healey, Helena Howard, Erana James, Sarah Pidgeon, Rachel Griffiths

Trama: 8 adolescenti provenienti da parti diverse degli Stati Uniti si ritrovano su di un’isola deserta dopo essere state vittime di uno strano incidente aereo di cui nessuna ricorda qualcosa. Dovranno imparare a collaborare ed a fare i conti con i propri “demoni”, mentre qualcuno le osserva.

Ho letto che sarebbe una sorta di Lost in chiave teen, non avendo mai visto il primo non posso pronunciarmi in merito, quindi posso esprimermi senza alcun pregiudizio.

Il pilot non è male, a parte il fatto che sia raccontato dalla ragazza più noiosa e fastidiosa del gruppo. Vi annuncio che io Leah non l’ho sopportata fin dal primo episodio e più si va avanti più mi sta antipatica. Soprattutto perché gli sceneggiatori ne hanno voluto fare la tipa più intelligente e perspicace del gruppo. A me sembra solamente la tipica adolescente che non ha mai avuto un problema in vita sua e che appena ne ha uno, tra l’altro stupidissimo come l’essere lasciata dal tizio di cui si era invaghita, ne fa un dramma a livelli altissimi. Ed il bello è che fa pure la morale alle altre. Mi dispiace ma non sono proprio riuscita ad empatizzare con lei, perché anche se cerco di ricordarmi che ha 16 anni, è comunque petulante con la sua storia che a confronto con le altre è tipo l’avere un’unghia incarnita. Tra l’altro trovo stupido che le adolescenti statunitensi non conoscano le basi delle leggi del loro Paese. Sanno che a 16 anni possono guidare, a 21 possono bere e non che se anche uno ha appena compiuto 18 anni e l’altro partner ancora è minorenne i genitori di quest’ultimo, se sono particolarmente bastardi, possono denunciare il primo di aggressione sessuale e questo sarà marchiato a vita da questa denuncia andando dritto nell’elenco dei maniaci sessuali consultabile da chiunque. Dicono tanto che Law & Order: SVU sia uno dei telefilm più visti negli Usa, ma non dagli sceneggiatori di tutte le altre serie tv che non siano prodotte da Dick Wolf. Tra l’altro il tizio in questione di anni ne ha anche ben più di 18, sulla trentina, quindi è normalissimo che appena ha saputo la vera età della ragazza sia fuggito a gambe levate. Ma poi vogliamo parlare del pesciolino rosso con manie di suicidio? Ma davvero? Tralasciando tutta la parte che riguarda Leah, la puntata è intrigante e ti fa venir voglia di proseguire.

Come si presagiva dal pilot le altre ragazze hanno dei background molto più interessanti.

Più specificatamente Rachel è un’atleta a livello agonistico quasi qualificata per le Olimpiadi che ha dei problemi con il suo fisico (non consone alla disciplina di tuffatrice) e per questo vittima di controllo dell’alimentazione, nonché in perenne competizione con la sorella intellettualmente più avanti. Nora è la sua sorella gemella, molto intelligente ma anche lei si sente trascurata dai suoi genitori per via dei traguardi sportivi dell’altra. Martha è una nativa americana molto insicura ed un po’ ingenua che poi si scopre aver presumibilmente subito degli abusi sessuali dal suo fisioterapista. Tony è lesbica, ha la madre in riabilitazione quindi è in una famiglia affidataria e dei problemi con il controllo della rabbia. Dot ha appena perso il padre che ha accudito praticamente da sola ed a cui ha dovuto praticare l’eutanasia per via della malattia degenerativa incurabile. Shelby proviene da una famiglia profondamente religiosa che la vuole sempre perfetta ed è una lesbica repressa. Fatin è un prodigio della musica classica con una madre oppressiva ed un padre fedifrago.

Nella seconda puntata la narrazione passa a Rachel. Ecco, questo fatto che in ogni episodio i fatti siano raccontati da una ragazza diversa non mi ha convinto molto. Prima di tutto perché falsa abbastanza l’arco narrativo. Nel senso che non è che i fatti siano raccontati da un altro punto di vista, ma rimangono gli stessi. La trama prosegue e cambia il punto di vista e ti ritrovi, magari un po’ più avanti, a conoscere il background di una ragazza ma solo tipo dopo due settimane che sono naufragate. Come se prima tutte le sue emozioni, i suoi “demoni”, fossero stati congelati. Soprattutto quando ad un certo punto, al quinto episodio, si torna da Leah e poi si prosegue con Janette (ossia il pre naufragio pilotato) e Shelby. Se devi far conoscere una ragazza alla volta almeno finisci il giro prima di tornare da una che abbiamo già sentito. Tra l’altro negli episodi di Rachel e di Tony si fa cenno alla sorte rispettivamente di Nora e Martha (ne parlano al passato, come se fossero morte), ma per vedere effettivamente cosa è capitato loro si è dovuto aspettare ben fino al penultimo episodio.

Nell’episodio di Rachel c’è anche uno spoiler enorme: si vede che le hanno dovuto tagliare una mano. A parte lo spoiler troppo anticipato secondo me (siamo alla seconda puntata), non è neanche molto verosimile che l’arto le si sia cicatrizzato così perfettamente dopo circa un solo mese.

Altra cosa strana il fatto della protesi di Shelby. A parte tutta la sua famiglia abbastanza ipocrita. Una famiglia cristiana con un capofamiglia fissato con l’aspetto fisico e che fanno partecipare la figlia ai concorsi di bellezza, però poi le fanno la morale sul fatto che si deve accettare per come è dato che è così che l’ha voluta Dio. Praticamente un ossimoro. Ma tornando alla protesi. Probabilmente il fatto che il dentista abbia loro consigliato di aspettare la maggiore età perché magari sarebbero usciti i denti del giudizio ed il palato sarebbe cambiato ci sta pure, ma che l’operazione sarebbe stata dolorosissima è un po’ una fandonia. Oppure loro non credono e non vogliono l’anestesia. No, perché mio cugino è dentista ed è andato proprio in Usa a studiare il nuovo metodo di impiantologia delle protesi e non è così terrificante come hanno fatto credere loro. Costa parecchio, ma è un’operazione fattibilissima.

Poi non ho capito il senso di mettere all’inizio dell’episodio la scritta che ci sarebbero state immagini possibilmente sensibili riguardanti il suicidio di un’adolescente (facendomi stare in ansia tutto il tempo per le sorti delle ragazze che non avevano ancora parlato) dato che l’unico suicidio che c’è stato è accaduto off-screen. E non mi è affatto piaciuto che non sia stato minimamente analizzato, è stato fatto passare come una notizia generica e non come una tragedia per poi mettere la scritta a fine episodio di contattare degli specialisti se si hanno di questi pensieri o si conoscono persone che li hanno. Io penso che di certi argomenti o si parla bene o si evita, non si può buttare lì una questione così delicata tanto per e poi passare oltre.  

Idem per quanto riguarda la storia di Martha che addirittura scompare, e probabilmente muore addirittura, ma senza farci vedere nulla o farci sapere nulla. C’è solo una scena nella quale si parla di una possibile denuncia da parte dei suoi genitori e di una scatola dove vengono riposte le sue cose.

Tralasciando il fatto che Shelby alla fine del suo episodio voglia vedere Leah quando non se l’è minimamente calcolata per tutto il tempo in cui sono state sull’isola. Volevano mettere di nuovo Leah in primo piano facendole arrivare il bigliettino con la scritta che aveva ragione, ma lo hanno fatto con la ragazza sbagliata. Shelby è sempre stata a contatto solo con Martha, Tony e Dot, con lei ci avrà scambiato sì e no due parole, l’ho trovato proprio insensato come gesto.

In generale l’ultimo episodio è strutturato malissimo secondo me. Ci sono tantissime domande aperte, l’unica ragazza che riappare è come al solito Leah, le altre non si capisce che fine abbiano fatto e perché non si ribellino all’essere praticamente imprigionate da circa un mese. Nessuna che indaghi sul perché vengano interrogate su ciò che è successo sull’isola quando la priorità doveva essere solo il motivo per cui sono finite lì, cosa abbiano fatto fino all’arrivo dei “soccorsi” non penso che sia così vitale per le indagini di polizia, no? Soprattutto le loro cose più intime. Nessuna poi che chieda di parlare con i genitori. Viene detto loro che non possono vederli perché si trovano su suolo straniero per cui ci sono delle pratiche burocratiche da sbrigare, ma almeno una telefonata a mammina e papino vogliamo fargliela fare? Va bene che la maggior parte di loro non ha buoni rapporti con i genitori, ma dopo un fatto del genere un minimo di voglia di sentirli e dir loro che si sta bene dovrebbe esserci. Diciamo che la caratterizzazione delle adolescenti, in quanto proprio adolescenti, lascia un po’ a desiderare. Sono teenager solo quando fa comodo loro, altrimenti sono dei geni in ogni disciplina.

Poi ci sta che si voglia lasciare il finale aperto per una seconda stagione, ma in questo caso è fin troppo aperto. Anche perché mi pare di aver capito che la riconferma  arrivata solamente una volta messa in onda per cui non era scontato un seguito, quindi od avevano filmato un finale alternativo più concludente oppure avrebbero lasciato il tutto in questo modo che non è assolutamente soddisfacente.  

La tizia dietro il tutto, Gretchen Klein, è abbastanza psicopatica, ma io adoro Rachel Griffiths e l’ho trovata come al solito bravissima. Quello che ho trovato abbastanza sconclusionato è stato il suo discorso per “reclutare” Nora. Va bene che stiamo sempre parlando di adolescenti abbastanza condizionabili, anche se fatte passare per intelligentissime, però era davvero assurdo. Parlava del potere del patriarcato partendo dalla cultura della confraternita. Non vorrei essere pignola, ma le confraternite esistono anche in versione femminile e non sono meno inquietanti e/o bullizzanti. Ed è comunque strambo perché Nora ha una famiglia amorevole, dove il padre non è un dittatore, è intelligente e potrebbe ambire ad un futuro appagante senza troppi problemi, quindi questa cosa della questione “femminista” non l’ho capita. Potevo capirla più con soggetti come Fatin o Shelby, abbastanza represse e “maltrattate” dalla figura paterna.

Ricapitolando: penso che il concept sia buono, le protagoniste tutto sommato mi sono piaciute (a parte Leah, ma ci può stare, alla fine è una su 8), le storie personali sono abbastanza verosimili, il problema è nel finale e nel senso che si è voluto dare a tutto il percorso. E’ come se fosse venuto fuori a casaccio. Gli autori hanno avuto questa idea del naufragio indotto di un gruppo di adolescenti con varie problematiche seguite tipo Grande Fratello, ma poi non hanno saputo dargli un senso reale oltre al “esperimento socioculturale” campato in aria. Peccato.

Vedrò la seconda stagione? Probabilmente. Se non altro per capire che fine hanno fatto le due ragazze che non si sono più viste, anche se ho la sensazione che si concetreranno sul secondo naufragio (quello dei maschi) e su Leah la super intelligentona che risolverà il mistero.

Mchan

Profilage

Anno: 2009 in corso

Paese: Francia, Belgio

Genere: crime

Episodi: 102, 10 stagioni

Ideatori: Fanny Robert & Sophie Lebarbier

Cast: Odile Vuillemin, Guillaume Cramoisan, Philippe Bas, Jean-Michel Martial, Vanessa Valence, Raphael Ferret, Juliette Roudet, Sophie de Furst, Diane Dassigny

Questa serie francese giunta alla decima stagione parla di una criminologa che si trova a collaborare con una squadra omicidi. Questa serie mi è piaciuta molto, nonostante un po’ di difetti verso la fine del primo arco narrativo. Il personaggio principale è carismatico e funziona. L’attrice è bravissima. All’inizio è davvero molto sopra le righe, ma funziona perché è comunque empatica. I suoi outfit sono strambi, ma hanno un loro senso e mi piace che riutilizzi gli stessi capi anche nelle stagioni successive. La sua storia personale è intrigante, anche se un po’ inverosimile, viene rapita più volte ed ad un certo punto le viene riscontrata la schizofrenia dalla quale si cura a tratti, od almeno è quello che ci fanno vedere. Fortunatamente evitiamo la relazione con il partner poliziotto, che altrimenti sarebbe stata un cliché, ed abbiamo in cambio un vero rapporto di amicizia (secondo me il più bel rapporto d’amicizia tra un uomo ed una donna all’interno di una serie televisiva, mai scalfito da un’attrazione reciproca o flirt). In alcune stagioni i casi di episodio sono stati meno consistenti per dare spazio alla trama orizzontale, ma in linea di massima ogni stagione ha sempre avuto una media molto alta. Ripeto: uniche pecche le storie un po’ ripetute (la prima protagonista è stata rapita due/tre volte), il finale di stagione quasi sempre con un probabile morto e poi il cambio di protagonista. Niente contro il nuovo personaggio, anche se carismaticamente parlando dieci spanne sotto l’altra, ma il fatto che anche lei abbia una miriade di problemi personali, con altrettanti rapimenti, la fa diventare una sorta di brutta copia della precedente. I comprimari hanno delle solide trame personali, oltre che personalità ben delineate. Anche se il personaggio dell’informatico è un po’ troppo fuori di testa. Lo fanno innamorare della collega, poi della sorella di questa ed infine della figlia. Ed il tutto senza mandarlo in terapia nemmeno per una seduta. Hanno sviluppato bene anche il personaggio della sorella della poliziotta che all’inizio è solo una comparsa tanto per creare un po’ di movimento nella vita della tipa, ma poi diviene protagonista ufficiale con una trama credibile e non solo come toppa per la dipartita dell’altra.

Il finale della penultima stagione non l’ho capito molto bene. Non ho compreso se la protagonista sia morta o meno. Spero in una delucidazione all’inizio della stagione seguente. Io posso capire che le attrici interpreti delle protagoniste si possano stufare di dover recitare sempre lo stesso personaggio e quindi decidere di lasciare la serie, però dopo tutte le varie peripezie che il personaggio ha affrontato, e soprattutto dopo che all’inizio della stagione era già fuori dalla squadra, in un’altra città con un’altra vita e nonostante sia tornata, falla morire non la trovo una grande idea. Nemmeno far arrivare una nuova criminologa donna sinceramente. Ecco, questo riciclaggio di idee mi fa storcere un po’ il naso e desistire dal proseguire la visione.

Edit: ho scoperto ora che il finale è volutamente aperto poiché l’attrice che interpreta la protagonista non solo ha deciso di lasciare la serie, ma voleva anche che il personaggio morisse per non aver proprio nessuna chance di poter tornare in futuro. Gli autori però non erano d’accordo così hanno creato questo finale aperto ed ad interpretazione, ma sinceramente pure troppo.

Voi l’avete vista?

Fatemi sapere 😁

Mchan

Involtini primavera

Dato che non si può andare al ristorante (o comunque è consigliabile non muoversi molto da casa) mi sono ingegnata a farmeli da me. Ho preso spunto da un video di Guglielmo Scilla, in arte Willwoosh, ma ci ho aggiunto la carne ed i germogli di soia.

Ingredienti:

Cavolo Verza

Carote

Carne macinata di maiale

Germogli di soia

Salsa di soia

Olio di oliva

Pasta fillo

Acqua

Le quantità io le ho calcolate ad occhio.

Mettere l’olio in una grande padella e quando è caldo aggiungere la carne macinata. Una volta che è rosolata aggiungere i germogli di soia, il cavolo verza tagliato a listarelle e le carote tagliate a julienne. Coprire con il coperchio. Quando la verdura si sarà appassita aggiungere la salsa di soia. Io non aggiungo sale proprio perché la salsa di soia è già salata di suo. Quando è pronto togliere dal fuoco e far raffreddare. Tirare fuori dal frigo la pasta fillo almeno 20 minuti prima di usarla. Miscelare un po’ di acqua ed olio per spennellare i fogli e farli incollare. Io ne ho usati solo 2 strati. Tagliare il foglio di pasta fillo a rettangolo o quadrato (io ho usato la prima forma, ma nei negozi di alimentari cinesi vendono proprio la pasta per fare gli involtini ed è quadrata), spennellarlo con la miscela, riempirlo con il preparato e chiuderlo. Io non sono riuscita a dargli la forma degli involtini originali, sembrano più dei pacchetti, ma nella cottura non è uscito nulla per cui ha funzionato. Io li ho cotti in forno, così sono più salutari, però si dovrebbero friggere.

Ecco il mio risultato:

Scusate se la foto è un po’ sfocata

Siccome ne vengono parecchi, almeno una quindicina, io li ho surgelati.

Fatemi sapere se anche voi vi avventurate in ricette esotiche.  

Mchan

Blue Bloods

Anno: 2010 in corso

Paese: Usa

Episodi: 177, 10 stagioni

Genere: crime, drammatico

Ideatori: Robin Green e Mitchell Burgess

Cast: Tom Selleck, Donnie Wahlberg, Bridget Moynahan, Will Estes, Len Cariou, Amy Carlson, Nicholas Turturro, Sami Gayle, Jennifer Esposito, Marisa Ramirez, Vanessa Ray, Tony Terraciano, Andrew Terraciano, Abigail Hawk, Gregory Jbara, Robert Clohessy, Steven R. Schirripa  

Trama: la famiglia Reagan, di origini irlandesi, ha una tradizione famigliare come componenti del corpo di polizia della città di New York e di domeniche passate insieme. Generazioni e caratteri che si scontrano, ma che si vogliono bene e si rispettano.

Avete presente quando una serie parte bene e poi vi scade? Così è stato con questa. All’inizio è stato interessante vedere come 3 diverse visioni potessero comunque convivere. Le storie personali dei protagonisti. Ma ad un certo punto risulta un bel po’ ripetitivo. Da una parte abbiamo il capofamiglia che è anche capo della polizia di New York, il primogenito è detective, l’unica figlia femmina è procuratore e l’ultimo genito un agente con laurea in giurisprudenza ad Harvard, per questo farà presto carriera.

Gli scontri riguardano sempre padre e figlio maggiore contro figlia. Perché vedono le questioni da due prospettive diverse. I primi sono istintivi e poco diplomatici, mentre lei è più ligia alle regole. L’altro figlio rimane sempre un po’ nel mezzo. A mitigare la situazione, che a volte si fa un po’ pesante, ci pensava la moglie del primogenito finché non hanno deciso di farla morire. Scelta che non ho capito per nulla.

Ma la scelta che mi ha fatto allontanare è stata il far fidanzare il figlio piccolo con la sua partner. A parte la banalità della cosa, ma lei è davvero antipaticissima. Io non l’ho mai sopportata, né da semplice partner né tantomeno da fidanzata. Il loro rapporto è sempre stato un continuo punzecchiarsi ed un continuo voler essere la migliore da parte di lei. Quando poi lo hanno promosso e trasferito, lei ha voluto trasfersi nello stesso distretto (nonstante lo stesso padre di lui, nonché capo della polizia, glielo abbia sconsigliato) e naturalmente hanno dovuto tenere la relazione segreta perché lui era il suo capo. E nonostante lei ribadisca più volte che non vuole favoritismi in quanto fidanzata del figlio del capo assoluto, con i fatti dimostra tutto il contrario. Prima di tutto si reca di continuo in ufficio da lui per fargli conoscere la sua opinione su qualsiasi decisione lui prenda, che è sempre il contrario di quello che pensa lui. E poi gli va a riferire ciò che dicono i colleghi sottoposti (che all’inizio non lo potevano vedere) spronandolo a prendere dei provvedimenti su cose di cui non avrebbe mai dovuto venire a conoscenza. E’ davvero una piattola. Poi, dopo essersi sposati, spingeva affinché prendessero in affitto un appartamento a costo agevolato solo grazie al loro cognome dando contro al neomarito che non ha mai voluto questo tipo di favori. Per non parlare del fatto che voleva farsi aggiungere il cognome di lui dopo il suo. E qui altra incoerenza. Non voleva prendere direttamente il cognome di lui perché voleva essere indipendente (il classico atteggiamento da femminista spicciola), però lo voleva aggiungere. A che pro? Se non vuoi favoritismi questa cosa la eviti. E poi quando il comandante del distretto ha detto loro che essendo sposati dovevano dividersi lavorativamente parlando hanno leggermente storto la bocca. Che pesantezza!

Non credo di aver mai visto un personaggio più fastidioso ed incoerente, forse l’unica che può giocarsela è Iris di The Flash. Per questo da quando è fissa nel cast non riesco più a seguire la serie. Ho anche saltato la puntata con il loro matrimonio. Se la becco in tv e non c’é null’altro ok, altrimenti non mi interessa di saltare degli episodi.

Ultimamente mi sta dando fastidio anche il rapporto tra il capofamiglia e la figlia. Entrambi si scontrano spesso per lavoro, avendo due visioni opposte, ma ci poi si ripercuote anche nella vita famigliare e questa situazione la ripetono in loop. E’ estenuante. Ogni fine episodio sembra che si riappacificano comprendendo che devono tenere fuori il lavoro dal loro rapporto e l’episodio successivo sono da capo a dodici. In teoria i due dipartimenti dovrebbero collaborare e non farsi la guerra.

Anche la situazione più bella di ogni puntata, ossia la scena della tavolata della domenica, man mano che si va avanti con le stagioni è sempre più relegata ad una manciata di minuti a fine episodio se non serve a far scatenare qualche litigio. Peccato.

Nonostante tutto continuo ad amare Tom Selleck nei panni del capo famiglia nonché capo della polizia. Stranamente in questa veste non mi ha fatto rimpiangere affatto i bei tempi di Magnum P.I.   😜😁

Mchan

La galleria dei cuori infranti

Anno: 2020

Paese: Usa

Genere: commedia, sentimentale


Regia: Natalie Krinsky

Cast: Geraldine Viswanathan, Dacre Montgomery, Utkarsh Ambudkar, Molly Gordon, Philippa Soo, Bernadette Peters

Trama: Lucy è un’accomulatrice seriale di souvenirs dei suoi ex ed è stata appena licenziata. Nick sta restaurando un vecchio hotel, ma ha finito i soldi. I due si incontrano e ne nascerà una strana alleanza.

Non avrei voluto parlarne, ma devo sfogarmi con qualcuno: film più brutto credo di non averlo visto. I due attori hanno zero appeal e zero chimica, lei poi è di un grezzo. Se la trama fosse stata anche solo decente ci sarei passata sopra, ma non si può vedere. Sul serio. Ci sono dei buchi di trama grossi quanto una voragine. Per non parlare del fatto che non c’è stata neanche mezza battuta divertente. Io non gradisco i film comici, ma ho visto i trailer di svariati film del genere ed almeno un paio di battute decenti c’erano (che poi siano le uniche due di tutto il film, è un altro conto). Io non capisco l’acclamazione che ha suscitato dato che non ho letto mezzo commento negativo.

Seguono moltissimi spoiler.

Anche l’idea della galleria è orrenda. A parte che lei più che souvenirs dei suoi ex si è tenuta ogni specie di spazzatura. Io posso capire tenere un regalo, un biglietto (scritto dal partner o del cinema/teatro/concerto), ma lei si è tenuta la peggio robaccia, addirittura le unghie dei piedi. E no, non fa ridere, fa schifo, punto. Come l’altra che si è tenuta il gesso della gamba perché il suo amore ci aveva disegnato sopra. Che non è manco credibile dato che per toglierlo devono tagliarlo invece quello era integro. L’unico souvenir carino è stata la bottiglia di champagne che un tizio aveva conservato perché doveva aprirla con il suo amore, che nel frattempo era morto. Questa è stata l’unica nota tenera di tutto il film.

E poi vogliamo parlare delle incongruenze enormi? Alla festa di compleanno della sua migliore amica c’erano solamente lei, l’altra amica, il ragazzo della festeggiata, Nick e l’amico di Nick con la moglie. Ma di scene in cui questi si conoscono nemmeno l’ombra. Praticamente ha invitato un paio di sconosciuti tanto perché dovevano fare la scena nella quale i protagonisti cantano al karaoke e l’amico di lui si accorge che c’è qualcosa nell’aria.

Ed il fatto che le tre ragazze abitino a New York e la porta del loro appartamento è perennemente aperta dato che lui entra sempre senza nè bussare nè suonare il campanello? Molto sicuro, oltre che credibile, certo…

La storia della madre di lei poi è stata trattata malissimo. Abbiamo lei che fa delle strane telefonate, parlando come se stesse scrivendo un diario. Poi un giorno, di punto in bianco decide di portare Nick in un luogo fuori città. Qui scopriamo che si tratta di una specie di residenza per anziani dove lei dispensa regalini agli ospiti per arrivare infine da una donna anziana. Questa signora non sembra riconoscerla o trattarla come parente, nel frattempo flirta con il ragazzo che bonariamente ricambia, fino a quando lei se ne esce che si tratta della madre. Lui si imbarazza e di punto in bianco si alza dal divano e va a suonare un pianoforte lì vicino, mentre le due si mettono a ballare. O.O??? Ma il senso?

In teoria il tutto è stato messo lì per giustificare l’attitudine della protagonista ad accomulare le cose. Perché ha paura di dimenticare i bei momenti. Nel 2020. Foto e video non bastano. Giustamente unghie tagliate e schifezza varia sono meglio. Certo…

Sinceramente potevano fare di meglio. A parte il fatto che la donna sembra sua nonna e non sua madre (lei ha detto di avere 26 anni, la signora ne dimostrava una 60ina abbondante, volendo essere gentili), per creare più suspance la signora è caucasica mentre la protagonista è di etnia indiana. Che ci potrebbe anche stare, non dico di no, ma l’ho trovato messo a casaccio. E poi sarebbe stato carino un approfondimento sulla malattia della madre, che presumo essere Halzeimer precoce dato che non lo specificano. E non penso che il target (molto giovane) di questo film ne sappia qualcosa. Vorrei essere più ottimista sulla conoscenza culturale dei giovani odierni, ma purtroppo leggo delle assurdità anche da persone più mature, per cui…

Ed il nome dell’albergo? Lei si arrabbia, giustamente, perché trattasi del nome della ex di lui, che fino al momento della “rivelazione” le aveva fatto credere essere il nome della nonna. Lui si giustifica dicendo che lo aveva deciso mentre stavano insieme e che una volta lasciati non poteva cambiarlo per dei cavilli burocratici, salvo poi farlo in un paio di giorni poco tempo dopo, giusto in tempo per fare pace.

Nemmeno nei film natalizi ho trovato tutte queste cretinate di soluzioni per risolvere le questioni ed avere l’happy ending.

Perché naturalmente c’è l’happy ending per entrambi i protagonisti sia sentimentalmente che professionalmente. Che sorpresona!

Mchan