La galleria dei cuori infranti

Anno: 2020

Paese: Usa

Genere: commedia, sentimentale


Regia: Natalie Krinsky

Cast: Geraldine Viswanathan, Dacre Montgomery, Utkarsh Ambudkar, Molly Gordon, Philippa Soo, Bernadette Peters

Trama: Lucy è un’accomulatrice seriale di souvenirs dei suoi ex ed è stata appena licenziata. Nick sta restaurando un vecchio hotel, ma ha finito i soldi. I due si incontrano e ne nascerà una strana alleanza.

Non avrei voluto parlarne, ma devo sfogarmi con qualcuno: film più brutto credo di non averlo visto. I due attori hanno zero appeal e zero chimica, lei poi è di un grezzo. Se la trama fosse stata anche solo decente ci sarei passata sopra, ma non si può vedere. Sul serio. Ci sono dei buchi di trama grossi quanto una voragine. Per non parlare del fatto che non c’è stata neanche mezza battuta divertente. Io non gradisco i film comici, ma ho visto i trailer di svariati film del genere ed almeno un paio di battute decenti c’erano (che poi siano le uniche due di tutto il film, è un altro conto). Io non capisco l’acclamazione che ha suscitato dato che non ho letto mezzo commento negativo.

Seguono moltissimi spoiler.

Anche l’idea della galleria è orrenda. A parte che lei più che souvenirs dei suoi ex si è tenuta ogni specie di spazzatura. Io posso capire tenere un regalo, un biglietto (scritto dal partner o del cinema/teatro/concerto), ma lei si è tenuta la peggio robaccia, addirittura le unghie dei piedi. E no, non fa ridere, fa schifo, punto. Come l’altra che si è tenuta il gesso della gamba perché il suo amore ci aveva disegnato sopra. Che non è manco credibile dato che per toglierlo devono tagliarlo invece quello era integro. L’unico souvenir carino è stata la bottiglia di champagne che un tizio aveva conservato perché doveva aprirla con il suo amore, che nel frattempo era morto. Questa è stata l’unica nota tenera di tutto il film.

E poi vogliamo parlare delle incongruenze enormi? Alla festa di compleanno della sua migliore amica c’erano solamente lei, l’altra amica, il ragazzo della festeggiata, Nick e l’amico di Nick con la moglie. Ma di scene in cui questi si conoscono nemmeno l’ombra. Praticamente ha invitato un paio di sconosciuti tanto perché dovevano fare la scena nella quale i protagonisti cantano al karaoke e l’amico di lui si accorge che c’è qualcosa nell’aria.

Ed il fatto che le tre ragazze abitino a New York e la porta del loro appartamento è perennemente aperta dato che lui entra sempre senza nè bussare nè suonare il campanello? Molto sicuro, oltre che credibile, certo…

La storia della madre di lei poi è stata trattata malissimo. Abbiamo lei che fa delle strane telefonate, parlando come se stesse scrivendo un diario. Poi un giorno, di punto in bianco decide di portare Nick in un luogo fuori città. Qui scopriamo che si tratta di una specie di residenza per anziani dove lei dispensa regalini agli ospiti per arrivare infine da una donna anziana. Questa signora non sembra riconoscerla o trattarla come parente, nel frattempo flirta con il ragazzo che bonariamente ricambia, fino a quando lei se ne esce che si tratta della madre. Lui si imbarazza e di punto in bianco si alza dal divano e va a suonare un pianoforte lì vicino, mentre le due si mettono a ballare. O.O??? Ma il senso?

In teoria il tutto è stato messo lì per giustificare l’attitudine della protagonista ad accomulare le cose. Perché ha paura di dimenticare i bei momenti. Nel 2020. Foto e video non bastano. Giustamente unghie tagliate e schifezza varia sono meglio. Certo…

Sinceramente potevano fare di meglio. A parte il fatto che la donna sembra sua nonna e non sua madre (lei ha detto di avere 26 anni, la signora ne dimostrava una 60ina abbondante, volendo essere gentili), per creare più suspance la signora è caucasica mentre la protagonista è di etnia indiana. Che ci potrebbe anche stare, non dico di no, ma l’ho trovato messo a casaccio. E poi sarebbe stato carino un approfondimento sulla malattia della madre, che presumo essere Halzeimer precoce dato che non lo specificano. E non penso che il target (molto giovane) di questo film ne sappia qualcosa. Vorrei essere più ottimista sulla conoscenza culturale dei giovani odierni, ma purtroppo leggo delle assurdità anche da persone più mature, per cui…

Ed il nome dell’albergo? Lei si arrabbia, giustamente, perché trattasi del nome della ex di lui, che fino al momento della “rivelazione” le aveva fatto credere essere il nome della nonna. Lui si giustifica dicendo che lo aveva deciso mentre stavano insieme e che una volta lasciati non poteva cambiarlo per dei cavilli burocratici, salvo poi farlo in un paio di giorni poco tempo dopo, giusto in tempo per fare pace.

Nemmeno nei film natalizi ho trovato tutte queste cretinate di soluzioni per risolvere le questioni ed avere l’happy ending.

Perché naturalmente c’è l’happy ending per entrambi i protagonisti sia sentimentalmente che professionalmente. Che sorpresona!

Mchan

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