Profilage

Anno: 2009 in corso

Paese: Francia, Belgio

Genere: crime

Episodi: 102, 10 stagioni

Ideatori: Fanny Robert & Sophie Lebarbier

Cast: Odile Vuillemin, Guillaume Cramoisan, Philippe Bas, Jean-Michel Martial, Vanessa Valence, Raphael Ferret, Juliette Roudet, Sophie de Furst, Diane Dassigny

Questa serie francese giunta alla decima stagione parla di una criminologa che si trova a collaborare con una squadra omicidi. Questa serie mi è piaciuta molto, nonostante un po’ di difetti verso la fine del primo arco narrativo. Il personaggio principale è carismatico e funziona. L’attrice è bravissima. All’inizio è davvero molto sopra le righe, ma funziona perché è comunque empatica. I suoi outfit sono strambi, ma hanno un loro senso e mi piace che riutilizzi gli stessi capi anche nelle stagioni successive. La sua storia personale è intrigante, anche se un po’ inverosimile, viene rapita più volte ed ad un certo punto le viene riscontrata la schizofrenia dalla quale si cura a tratti, od almeno è quello che ci fanno vedere. Fortunatamente evitiamo la relazione con il partner poliziotto, che altrimenti sarebbe stata un cliché, ed abbiamo in cambio un vero rapporto di amicizia (secondo me il più bel rapporto d’amicizia tra un uomo ed una donna all’interno di una serie televisiva, mai scalfito da un’attrazione reciproca o flirt). In alcune stagioni i casi di episodio sono stati meno consistenti per dare spazio alla trama orizzontale, ma in linea di massima ogni stagione ha sempre avuto una media molto alta. Ripeto: uniche pecche le storie un po’ ripetute (la prima protagonista è stata rapita due/tre volte), il finale di stagione quasi sempre con un probabile morto e poi il cambio di protagonista. Niente contro il nuovo personaggio, anche se carismaticamente parlando dieci spanne sotto l’altra, ma il fatto che anche lei abbia una miriade di problemi personali, con altrettanti rapimenti, la fa diventare una sorta di brutta copia della precedente. I comprimari hanno delle solide trame personali, oltre che personalità ben delineate. Anche se il personaggio dell’informatico è un po’ troppo fuori di testa. Lo fanno innamorare della collega, poi della sorella di questa ed infine della figlia. Ed il tutto senza mandarlo in terapia nemmeno per una seduta. Hanno sviluppato bene anche il personaggio della sorella della poliziotta che all’inizio è solo una comparsa tanto per creare un po’ di movimento nella vita della tipa, ma poi diviene protagonista ufficiale con una trama credibile e non solo come toppa per la dipartita dell’altra.

Il finale della penultima stagione non l’ho capito molto bene. Non ho compreso se la protagonista sia morta o meno. Spero in una delucidazione all’inizio della stagione seguente. Io posso capire che le attrici interpreti delle protagoniste si possano stufare di dover recitare sempre lo stesso personaggio e quindi decidere di lasciare la serie, però dopo tutte le varie peripezie che il personaggio ha affrontato, e soprattutto dopo che all’inizio della stagione era già fuori dalla squadra, in un’altra città con un’altra vita e nonostante sia tornata, falla morire non la trovo una grande idea. Nemmeno far arrivare una nuova criminologa donna sinceramente. Ecco, questo riciclaggio di idee mi fa storcere un po’ il naso e desistire dal proseguire la visione.

Edit: ho scoperto ora che il finale è volutamente aperto poiché l’attrice che interpreta la protagonista non solo ha deciso di lasciare la serie, ma voleva anche che il personaggio morisse per non aver proprio nessuna chance di poter tornare in futuro. Gli autori però non erano d’accordo così hanno creato questo finale aperto ed ad interpretazione, ma sinceramente pure troppo.

Voi l’avete vista?

Fatemi sapere 😁

Mchan

Serie tv francesi

Sinceramente ho visto solo quelle di genere crime, a parte A Plain Coeur, per cui mi baserò solo su questo genere.

Come trama verticale, ossia il caso del singolo episodio, sono ben fatti. E’ la trama orizzontale che ogni tanto lascia a desiderare.

Non so se sia una questione di cultura sociale, ma spesso e volentieri le scelte personali dei protagonisti lasciano molto a desiderare. Per non parlare del fatto che una situazione capita più volte nell’arco di più stagioni. Ed in una serie crime non può essere verosimile.

Faccio degli esempi sulle serie che ho visto nell’ultimo anno:

Alice Nevers

Cassandre

Tandem

La prima parla di una giudice che segue in prima linea le indagini insieme ad un ispettore. Premesso che ho iniziato a seguirla dalla 5a stagione, quindi magari mi sono persa qualcosa, ma i due protagonisti hanno un’attrazione reciproca che a stento riescono a nascondere. Solo che lei, quando ho iniziato a seguirla, era incinta del suo ragazzo dai tempi del liceo con cui ha un tira e molla infinito e che al momento si trova in carcere. Il bimbo nasce ed il poliziotto gli fa da padrino, appoggiato dal padre di lei che non ha mai potuto vedere il vero padre del piccolo. Praticamente lei è eternamente indecisa tra l’amore adolescenziale padre di suo figlio ed il poliziotto. Ed è estenuante. Quando il primo esce di galera capita anche che lei li baci entrambi nell’arco di uno stesso episodio. Siccome non è più una ragazzina ed addirittura svolge l’incarico di giudice, avrei preferito più giudizio da parte sua. In più suo padre è davvero troppo invadente. Capisco che non abbia mai avuto a genio il padre del nipote, ma spingerla letteralmente nelle braccia del poliziotto più e più volte quando lei sta pensando di rimanere con l’altro l’ho trovato irritante. Poi ad un certo punto fanno uscire di scena il padre del bimbo e sembrerebbe che in questo modo la relazione con il poliziotto possa finalmente avere un seguito, ma dal nulla sbuca una figlia di lui che è addirittura incinta. Ora, a parte che lui aveva già una figlia adolescente, ma che al momento sembra essere sparita sia dallo schermo che dalla memoria dei personaggi, per i due piccioncini sembra essere un problema insormontabile. Se c’è lei nella vita di lui non può esserci anche la figlia e viceversa. Tra l’altro questa ragazza si porta appresso anche una miriade di guai e situazioni strane che lui essendo poliziotto avrebbe quanto meno dovuto sospettare ed invece nulla. Se si guardano le loro scelte e situazioni personali non puoi non porti la domanda: ma come fanno a risolvere i crimini se sono così tonti?

La seconda ha come protagonista una comandante della polizia che da Parigi si trasferisce in Alta Savoia per seguire il figlio che dopo essere stato ritenuto colpevole di rapina è stato mandato in un istituto per minorenni. Qui viene subito osteggiata da praticamente tutto il commissariato che avrebbe voluto uno di loro al suo posto. La vicenda andrebbe bene per la prima parte dell’episodio, poi, essendo adulti, avrebbero dovuto smetterla ed invece si prolunga per un paio di puntate risultando appunto puerile. Qui abbiamo subito una sorta di attrazione tra lei ed il suo sottoposto al quale ha “rubato” il lavoro. Sinceramente il più delle volte sfocia in una specie di molestie sessuali sul lavoro. Alcune, se non tutte, battute ed allusioni di lui sono fuori luogo. Qui non ci sono molti risvolti nella storia orizzontale, a parte il fatto che il figlio di lei cresce ed esce dall’istituto, ma continuano a vivere lì. Però la ripetitività c’è perché in ogni episodio viene ricordato che lei viene da Parigi e tutta la parentela di lui. Praticamente sono tutti nella giustizia.

L’ultima è partita abbastanza bene, ma arrivati alla terza stagione è un continuo di situazioni già viste ed irrealismo totale. I protagonisti sono due ex che si ritrovano a lavorare insieme nello stesso commissariato. Lei si è appena trasferita ed è il capo. I motivi di questo trasferimento indotto sono oscuri, sembra tipo uno dei segreti di Fatima, fino alla terza stagione in cui lo svelano e naturalmente è una cretinata. I due bisticciano tutto il tempo perché hanno due visioni completamente diverse sia della vita che dello svolgimento del lavoro. Però flirtano anche ed è un continuo girarsi intorno e girare intorno all’argomento. Si baciano, ma poi se lo rimangiano, ma continuano a stuzzicarsi, essere gelosi l’uno dell’altra, uno sfinimento atroce. I due hanno anche due figli adolescenti che durante la prima stagione andavano al liceo e nella terza hanno la maturità. Ok, a parte gli errori di costume dato che loro fanno l’esame e sono vestiti con abiti tipo autunnali e non estivi come dovrebbe essere perché anche in Francia l’anno scolastico finisce in giugno, i due ragazzi all’inizio avevano un anno di differenza che è poi magicamente sparito perché entrambi hanno fatto l’esame di maturità. Quindi sono diventati gemelli? Mah. Altra cosa leggermente assurda è la figlia che ha un periodo di ribellione, non va a scuola, non fa le verifiche, ma anche qui magicamente i professori non chiamano i genitori e lei passa l’anno con ottimi voti. Evidentemente ho avuto solo io la prof bastarda che per una interrogazione andata male a marzo aveva già deciso di darmi il debito nella sua materia senza 1. darmi la possibilità di rimediare all’insufficienza con altre interrogazioni e 2. conoscere quali voti avrei preso nelle verifiche successive.      

Una delle note positive di queste serie è l’ambientazione, specialmente delle ultime due che sono girate in posti diversi da Parigi. Soprattutto Tandem che si svolge nella zona di Montpellier ed i cui casi sono costruiti su attività caratteristiche del territorio.

Voi seguite od avete mai visto qualche serie francese? Anche di altro genere magari. Che ne pensate del loro modo di vedere le situazioni private? Magari sono io quella strana.

Mchan

Telefilm

Oggi vi parlo di un paio di serie tv che ho visto nell’ultimo periodo.

La prima è The Night Manager.

thenightmanager

Di produzione inglese ed americana conta soli 6 episodi ed è tratta dal romanzo omonimo di John le Carré del 1993.

Tra gli interpreti principali ci sono Tom Hiddleston, Hugh Laurie e Olivia Colman. Tutti molto bravi.

La storia parla di un direttore notturno di un albergo che si ritrova invischiato in una missione per smantellare una rete clandestina di traffico di armi. Un bel thriller in cui la vita del protagonista è sempre sul filo del rasoio e la politica è quella che è, chiude benissimo anche tutti e due gli occhi per una mazzetta, fortuna che ci sono anche i buoni ed incorruttibili.

Io l’ho vista su Rai 3, ora la danno in replica su Rai 4.

La seconda è Gap Year.

GapYear

Di produzione inglese ha 8 episodi.

Letteralmente Gap Year significa Anno sabatico ossia quel periodo di pausa che si prende dal lavoro o dallo studio. In realtà i protagonisti di questa serie sono in giro solo per un paio di mesi ed uno di loro continua a lavorare nel frattempo.

I protagonisti sono cinque viaggiatori (due ragazzi ventenni inglesi, uno studente di filosofia e l’altro idraulico amici d’infanzia, due studentesse universitarie americane ed un uomo d’affari inglese un po’ fallito) che si incontrano nel primo episodio e decidono di unire le forze e le risorse economiche per continuare il viaggio in Asia. Tutto inizia in Cina per poi proseguire in Vietnam, Thailandia, Malesia, Kuala Lumpur e Nepal.

Ho iniziato a seguirlo pensando che fosse una serie che raccontasse anche qualcosa dei luoghi in cui è ambientata invece si è rivelata un po’ trash e dei luoghi citati si vede praticamente nulla. I cinque protagonisti sono sempre in spiaggia od in mezzo alla giungla od in qualche altro luogo anonimo che potrebbe essere benissimo stato ricostruito in uno studio, tranne che la piccola parte sulla muraglia cinese nel primo episodio ed i templi dell’ultimo. Comunque le vicende sono paradossali ed inverosimili all’ennesima potenza, sono sempre senza un soldo ma riescono a viaggiare da un paese all’altro a bordo di aerei senza aver programmato nulla in precedenza. Diciamo che la visione è agrodolce, perché vi strapperà sì qualche risata, ma poi ripenserete a quanto siano impossibili alcune situazioni.

Mchan

 

Mah…

Continuo a non capire i programmatori televisivi.

Lunedì scorso è iniziata la dodicesima serie di C.S.I. – Scena del crimine (lol) e prima dell’inizio dell’episodio ecco spuntare la dicitura: Questo programma può nuocere ai bambini. No comment. Il punto è che solamente due ore prima (quando in teoria i bambini stanno di più davanti alla tv) venivano trasmessi due episodi del telefilm suo “fratello” ovvero C.S.I. New York e la suddetta dicitura non veniva mostrata. Faccio notare che entrambi i telefilm hanno il bollino rosso come è giusto. Poi dopo i due episodi di C.S.I. – Scena del crimine trasmettono il telefilm Covert Affairs che ha il bollino verde ma viene trasmesso in seconda serata, mistero. Anche se per me dovrebbe avere il bollino giallo, vabbè…

Giovedì della stessa settimana appare la suddetta dicitura anche davanti il secondo episodio di C.S.I. New York (il primo non sono riuscita a vederlo quindi non so).

E questo lunedì mattina cosa mettono in programmazione alle ore 11e30? Pretty Little Liars che Wikipedia descrive come “una serie televisiva statunitense di genere a metà tra porno lesbo e giallo”

Ed alle ore 15e25 mandano le repliche della prima stagione di The Vampire Diaries che è sempre andato in onda in seconda serata, se non terza dato che iniziava a mezzanotte, e con il bollino rosso.

No, ora ditemi se è coerenza questa.

Mchan

Ps: in tutto questo c’è anche il fatto della chiusura di fine anno delle scuole, ergo molti bambini saranno a casa davanti alla tv dalla mattina alla sera e molto probabilmente senza alcuna supervisione da parte degli adulti.

Pps: se alle televisioni servisse un supervisore con leggermente più sale in zucca e coerenza (scusate la non modestia) io sono disoccupata ed adoro le serie televisive.