Inizio con la mascotte, Miraitowa, il cui nome significa “futuro ed eternità”:
La nostra Paola Egonu alla cerimonia di apertura:
Orgoglio italiano dato che rappresenta il continente europeo.
Personalmente ho trovato lo spot degli orologi Omega stupendo!!!!
I cinque cerchi fatti di origami, checcarini!!!
Questa invece è la mascotte del quartiere dove si trova il villaggio olimpico, Itabashi, e si chiama Rin Rin Chan:
La reazione del coach del nuoto australiano Dean Boxall alla medaglia d’oro della sua assistita Ariarne Titmus nei 400m stile libero.
Sinceramente l’ho trovato esagerato e fuori luogo. Ma poi quella povera volontaria giapponese che non sapeva proprio cosa fare per cercare di trattenerlo. Secondo me pensava che si stava per tuffare dalla tribuna. Tenera!
Tom Daley, tuffatore britannico, che si è fatto il porta medaglia a maglia da solo (è una sua passione):
L’affetto dei giapponesi nei confronti dei nostri atleti, non so se sia così anche per gli altri paesi, ma io li ho trovati tenerissimi a tifare per i “nostri” ed anche ad impegnarsi a scrivergli dei messaggi di buon auspicio nella nostra lingua. Purtroppo non sempre con risultati ottimi come nel caso della squadra di pallavolo femminile che avrebbe vinto conto il “Tacchino” e non contro la Turchia ;-P
Questo per esempio ha un messaggio in inglese per tutti:
Il ricordo del nostro canottista Filippo Mondelli, scomparso lo scorso aprile, da parte di tutti i suoi compagni e colleghi dell’ItaliaTeam.

Questo non è né weirdness né funny, ma solo molto sweetie 😢
I pupazzetti che raffigurano la mascotte olimpica regalati ai vincitori che hanno la mascherina del colore della medaglia vinta.
Andrea Lucchetta, commentatore della pallavolo maschile e del beach volley maschile, che “importuna” i volontari che incontra. Poverini. Però è simpatico.
Lui le ha denominate le olimpiadi dei volontari. I video sono meglio, ma non me li fa caricare perché sono su instagram.
E comunque io non penso di poter riuscire a seguire la telecronaca di una partita di pallavolo senza i suoi inimitabili commenti incita pubblico.
La mascherina del team americano:
A me ricorda troppo questa:
Gli ostacoli della competizione di salto agli ostacoli erano ispirati alla cultura giapponese. C’erano tamburi, lo skyline di Tokyo, kimono, ombrelli, alberi di ciliegio, raffigurazioni di geishe, vasi, carpe, lottatori di sumo, origami, ma il più simpatico era di sicuro questo:
Le ragazze della ginnastica ritmica dell’Uzbekistan che hanno omaggiato Sailor Moon nella loro performance con le palle sia nei body che nella musica:

Mchan