Valencia parte 3

A pochi minuti dal centro ci sono le spiaggie de las Arenas e la Malvarrosa, e più a sud Pinedo e El Saler. Anche qui non ci sono stata per mancanza di tempo, però ho visto delle foto del Lungomare e devo dire che merita perché oltre alle spiaggie bianche ed immense anche lo spazio per i pedoni, il marciapiede, è molto largo e ricco di sculture.

Le feste più popolari della città sono le Fallas che si svolgono intorno al 19 marzo in onore di San Giuseppe. Le fallas sono delle sculture in cartone, gesso, cera, legno ed altro, molto simili a quelle che si trovano sui nostri carri carnevaleschi. Il 19 marzo si bruciano tutte tranne una, la più votata dal popolo, che sarà messa in mostra al Museo Fallero. Ma prima vi è una cerimonia più religiosa, l’Ofrenda a la Virgen (l’offerta di fiori alla Vergine), con balli tipici e sfilata in abiti tradizionali.

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Questo l’ho fotografato nella vetrina di un negozio. E non vi dico il prezzo (da infarto!)

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Mentre questa era una coppia che rinnovava i voti del matrimonio con la loro nipotina.

Ed ora parliamo di cibo…

Il piatto che ti viene subito in mente è la paella alla valenciana. Buonissima. A differenza delle altre paellas ha il riso allo zafferano condito con pollo, coniglio, carciofi, fagioli corallo e fave.

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E poi c’è la celebre horchata de chufa (orzata di mandorle di terra).

Mchan

 

 

Valencia parte 2

La cattedrale si trova nella Ciudad Vella (città vecchia), più precisamente a Plaza de la Virgen. E’ in stile gotico, ha tre navate, una cupola ed un abside poligonale. In origine era un tempio romano, poi una moschea. Dentro vi si trova la cappella del Santo Calice di Gesù Cristo.

Alla sinistra si trova la Basilica della Virgen de los Desamparados (Vergine dei cadaveri) della fine del XVII secolo. La sua caratteristica è la struttura a quadrilatero irregolare nel quale è inserita una cupola ovale.

La piazza sulla quale affacciano è rettangolare e completamente pedonale. Sul lato corto che affaccia sulla strada vi è una fontana che rappresenta il fiume Turia con i suoi sette canali d’irrigazione.

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Poco più in là, esattamente all’altro lato della Cattedrale, si trova el Micalet. Questo è un campanile che si può vedere da ogni punto del centro storico poiché è alto ben 51metri. Il nome deriva dalla campana che suona le ore, battezzata proprio il giorno di San Michel Arcangelo. La struttura è in pietra ed ha la pianta ottagonale. L’ultimo piano è riccamente decorato con finestre, rosoni e pinnacoli.

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A plaza del Ayuntamiento (Comune) si trovano gli edifici del Correos y Telegrafos (Poste e Telegrafi), l’Ateneo Mercantil, l’Edificio Rialto ed il Comune. Questi palazzi sono relativamente giovane, della prima metà del Novecento. Ma l’attrazione più affascinante è la fontana. Non ha nulla di speciale dato che è formata solamente da spruzzi d’acqua posti in una vasca rotonda, ma di sera questi si colorano con tutti i colori dell’arcobaleno ed è davvero affascinante vedere il gioco d’acqua, luci e colori.

Altro edificio degno di nota è il Mercato Centrale nella plaza del Mercado. Risale ai primi del Novecento ed è in ferro, cemento e ceramica. Con i suoi quasi mille banchi è aperto tutti i giorni tranne la domenica.

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Un altro mercato è quello di Colon, dello stesso periodo, caratterizzato da una facciata in mattoni ed azulejos e dal suo essere aperto sui lati.

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La Stazione del Nord, con la sua pensilina poggiata su struttura metallica fu una vera innovazione per il primo ventennio del Novecento, periodo in cui fu costruita. Dentro è decorata da svariati mosaici, alcuni di essi rappresentano l’augurio d buon viaggio in varie lingue.

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Proprio affianco si trova la Plaza de Toros, della seconda metà dell’Ottocento. Con i suoi 16mila posti è una delle più grandi del paese.

Mchan

 

Valencia parte 1

Si prosegue con il tour della Spagna.

In Italiano Valenza, in latino Valentia ovvero “fortezza” e “buon augurio”.

Città che sorge sulla foce del fiume Turia e che fu invasa da moltissime popolazioni. Greci, Romani, Cristiani, Barbari, Visigoti, Musulmani (con El Cid), ancora Cristiani. E che subì svariate inondazioni.

Io ho soggiornato dalla parte del porto, alla destra della foce del fiume, per cui per arrivare al centro storico ho dovuto attraversarlo su svariati ponti. Ce ne sono moltissimi.

Proprio al centro del vecchio letto del fiume, che è stato deviato dopo l’ultima devastante alluvione del 1957, vi è una costruzione molto moderna che è la sede della Ciudad de las artes y las ciencias (città delle arti e delle scienze). Calatrava e Candela sono gli architetti di fama internazionale che lo hanno progettato attorno al 1995. La struttura è molto moderna ma anche molto affascinante. Sembra un’enorme balena. Di questo progetto fanno parte anche il Puente de la Exposicion, o di Calatrava, il Palazzo delle Arti di Reina Sofia, l’Emisferico, il Museo delle Scienze Felipe, l’Umbracle (un viale) e l’Oceanografico. Questo è una città sottomarina che conta ben 45mila esemplari di 500 specie diverse. Un paradiso per gli amanti dell’habitat marino e per i bambini. Purtroppo io non ci sono potuta andare per mancanza di tempo, ma è in cima alla lista delle cose da fare se tornerò.

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Il resto del letto del fiume è diventato un enorme giardino che divide la città nuova da quella vecchia e dove gli abitanti vanno a passeggiare, a correre, in bicicletta e con i bambini.

Mchan