Montenegro weirdness parte 2

Il Montenegro non fa parte dell’Unione Europea, ma non avendo una propria moneta ha adottato l’euro, per cui non bisogna cambiare i soldi, ma si passerà alla dogana sia in andata che al ritorno.

Tra l’altro io avevo il passaporto ed all’andata l’addetto me lo ha timbrato, ma ad una pagina a casaccio ed al ritorno un altro addetto non lo trovava e mi chiedeva come fossi arrivata lì, ma io non l’ho capito subito dato che con il vetro che c’è al gabbiotto la voce filtra poco e poi non ci stavo molto a pensare che mi potesse fare quella domanda per cui sono andata leggermente in panico quando il tizio continuava a chiedere che ci facessi lì. Quando alla fine ho capito cosa voleva si è risolto tutto fortunatamente, altrimenti rischiavo di rimanere lì.

Questo è una simpatica filosofia di vita del luogo:

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Di souvenir ho preso solamente una piccola trousse, una calamita ed un paio di orecchini, sinceramente non c’era molto tempo per fare compere.

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Mchan

Parigi weirdness

Di curiosità non ne ho trovate molte, a parte questi enormi peluche ad orsacchiotto seduti a dei tavolini in un bistrot vicino la Sorbonne.

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E poi gli ormai onnipresenti lucchetti. Questa volta davanti al Sacro Cuore.

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Stavolta sono stata molto brava con i souvenirs: ho comprato solamente un paio di baschi (uno grigio ed uno rosso scuro) ed una sciarpa grigia.

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Più di dieci anni fa avevo fatto man bassa.

Avevo preso un portachiavi ed un paio di orecchini con la Tour Eiffel, uno specchietto, un paio di T-shirt, una gonna, un simpatico cagnolino da un artista a Montmatre, e naturalmente calamità e cartoline.

Mchan

Praga parte 3

Il programma per la giornata era quello di andare nel quartiere ebraico. E ci siamo arrivate, ma probabilmente non ci siamo orientate molto bene dato che abbiamo visto solamente un paio di sinagoghe.

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Comunque anche il quartiere merita. Davvero bellissimi palazzi.

Alla fine ci ritroviamo sul ponte Carlo così lo attraversiamo e ci dirigiamo verso la chiesa di Nostra Signora Vittoriosa dove si trova la statua del Bambino Gesù di Praga, originario della Spagna e donato alle Carmelitane nel 1628.

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Questa statua ha circa 300 vestiti, tutti particolarmente ricamati.

Le uniche che possono “cambiarlo” sono le suore carmelitane e lo fanno spesso dato che per ogni periodo dell’anno ecclesiastico corrisponde un determinato colore.

Al momento, dato che ci si trovava in periodo di Avvento, l’abito è viola.

Questo Bambino lo si prega particolarmente per la nascita di bambini. Infatti le mura accanto alla sua cappella sono piene di “grazie”.

Mentre torniamo al ponte San Carlo andiamo a vedere il famoso muro di Lennon.

Sinceramente una delusione totale. Pensavo ci fosse molta più arte, invece era solo pieno di scritte una sovrapposta all’altra e non si capiva nulla. E siccome ognuno può scrivere cosa gli pare, quando gli pare e dove gli pare, le cose che ci sono oggi è possibile che non ci siano più domani, anche se sono delle belle opere, tipo un ritratto dell’artista che ho visto in rete. In più c’erano dei tizi che si stavano praticamente facendo il book fotografico sotto l’unica parte dipinta decentemente per cui l’unica foto che ho potuto fare è stata questa.

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A pranzo torniamo nei pressi dell’hotel e ci fermiamo in un ristorantino tipico.

Purtroppo c’è un grave problema di comprensione, i camerieri non parlano un inglese decente, tanto che si limitano a chiedere le ordinazioni e basta. Per questo abbiamo finito con ordinare tipo 1kg di costolette a testa.

pranzo torniamo nei pressi dell’hotel e ci fermiamo in un ristorantino tipico.

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Fortuna che hanno l’usanza della doggy bag, così ce le siamo portate via e ci abbiamo cenato.

Per digerire abbiamo fatto una lunga camminata e siamo finite su una via pedonale dove ci sono moltissimi negozi di marca, la Na Prikope. Abbiamo notato che qui ci sono molte Gallerie dello shopping o negozi stile Rinascente, dove si entra in un palazzo e ci sono svariati stand di marchi diversi.

Il negozio che ha attirato la nostrra attenzione è Hemley’s, un negozio di giocattoli inglese, che abbiamo visitato anche a Londra. L’originale è più grande e più fornito, ma anche questo è molto carino e ci sono svariate curiosità, tra cui statue a grandezza naturale dei supereroi Marvel ed una giostra di cavalli nel bel mezzo.

Questa è mia madre che fa la fangirl con la statua di Thor.

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Mchan

Zalando

Sentendo parlare tantissimo di acquisti on line mi è venuta voglia di provare.

Così ho fatto un giretto su Zalando dove una mia collega comprava di tutto e di più (praticamente non andava mai in un negozio).

Siccome i vestiti io me li devo provare tipo 10 volte prima di essere sicura di acquistarli e non avevo molto tempo per poi rendere indietro il pacco se non mi piaceva o non stava bene il prodotto perché lavoravo tutto il giorno per 6 giorni la settimana, ho optato per una borsa. Tra l’altro ne avevo anche bisogno.

Mi iscrivo al sito, che non accetta la mia mail ed ancora non ne capisco il motivo, scelgo la borsa che mi piace e che non costi uno sproposito ed effettuo l’acquisto.

Dopo una settimana circa arriva il pacco.

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Una scatola enorme, all’interno la borsa scelta.

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Bella è bella, peccato che il colore non sia propriamente quello che era raffigurato nell’immagine sul sito. Comunque l’ho tenuta che alla fine non è male, non l’ho pagata uno sproposito e tempo per fare un reso non ne avevo.

Tuttavia non penso sia un’esperienza che ripeterò. Ero già scettica, mi sono lasciata convincere da chi l’esperienza l’aveva già fatta, ma preferisco girare per negozi. Anche perché non è economico per nulla. Questa borsa l’ho pagata €19,95 in saldo. Altre cose, seppure più frivole, costavano decisamente di più, sempre in saldo. Sarò tirchia, ma io nei negozi trovo cose più carine a prezzi più modici ed in più posso provarle/toccarle, esco di casa, faccio una passeggiata e vedo gente.

No, decisamente lo shopping online non fa per me.

Mchan

San Pietroburgo parte 8

Questo è stato l’ultimo giorno qui purtroppo… Bellissima città, sul serio. Un fascino unico.

Mattina libera per curiosare intorno al nostro hotel in pieno centro, vicinissimo alla stazione per Mosca.

Siamo state (io&mamy) in una chiesa. Poi abbiamo fatto un po’ di shopping in un negozio chiamato Beluga (sì, come il caviale) dove vendevano molte cosette carine tra le quali bigiotteria con ambra e le famose uova di Fabergé. Caratteristici anche i legni dipinti e laccati. Noi abbiamo preso un fermaglio per i capelli ed una spilla, le cose più economiche che le scatoline porta gioielli o qualsiasi altra cosa erano inavvicinabili.

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Poi abbiamo passeggiato sulla Nevskj Prospect. Questa via è molto europea, come un po’ tutta la città a dire il vero. Merito degli architetti, soprattutto italiani, che sono stati chiamati per progettare i vari palazzi.

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Prima di pranzo abbiamo preso il treno per Mosca ed abbiamo mangiato a bordo. La stazione di partenza era appunto la stazione Moskovskij. Qui le stazioni hanno i nomi delle principali città in cui arrivano i treni in partenza da esse.

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Più che un treno sembrava una navicella spaziale. Per arrivarci siamo dovuti passare sotto al metal detector per ben due volte, la prima quando siamo entrati in stazione e la seconda al binario, dove sono stati scanzionati anche i bagagli, come in aeroporto. In più vi si poteva accedere solamente con il biglietto. Davvero molto alta la sicurezza.

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Mchan

 

Weirdness Londinesi fashion

Passeggiando per Portobello Road ci siamo scontrate con queste perle fashion:

dei gambali (non so in che altro modo chiamarli)

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Molto carini, mia madre avrebbe voluto prenderne un paio per quando va a ballare o per Carnevale/Halloween, ma venivano 40sterline. Il che vale a dire che faceva prima a comprarsi un paio di stivali veri.

I maglioni di Bridget Jones & Mr Darcy!!!!!

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Adorabili!!!!

Appena li abbiamo visti mia madre ed io abbiamo esclamato insieme: ma sono quelli di Bridget Jones! Il che è un miracolo per mia madre ricordarsi da sola, senza aiuto, una cosa del genere 😛

Mchan

 

Londra parte 6

Per andare verso il Parlamento abbiamo attraversato St James Park, davvero molto carino con il laghetto e gli animali.

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Una volta arrivati alla meta lo abbiamo ammirato dal ponte di Westminister. Purtroppo la giornata non era molto solleggiata, anzi, era davvero molto nuvolosa. Dal ponte abbiamo ammirato anche la famosa London Eye’s, oltre che al Big Ben.

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Siamo tornate sulla Strand Avenue per pranzare. Stavolta abbiamo optato per un McDonald che non avevamo molta voglia di avventurarci. Io avrei voluto provare un TexMex, ma siccome ho svariati problemi con cipolle e peperoni ho preferito evitare.

Questo il menu festivo inglese, che è diverso da quello nostrano, ma molto buono.

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Abbiamo ripreso l’autobus della sera precedente e siamo scese a Piccadilly Circus.

Sinceramente pensavo fosse più carina/caratteristica. Invece è una piazza normale con degli enormi schermi al led su di un edificio e nulla più.

Regent Street è molto pià carina. Piena di negozi di marchi griffati (a volte che si ripetevano anche, tipo abbiamo contato 2 Pandora, 2 Swarosky e 3 H&M…).

Noi siamo entrate da Desigual (per insistenza di mia madre) che ha per lo più le stesse cose dei negozi qui da noi, ma al doppio del prezzo. Praticamente se da noi un capo viene 80€ da loro mettono 80 sterline…

Non potevamo farci scappare Hamley’s, ovvero il negozio di giocattoli più grande d’Europa, anche se a vederlo non si direbbe. Ok, ha 5 piani, ma sinceramente l’ho trovato un po’ scarso di giocattoli. Non ho visitato il piano infanzia e quello bimbe, però il resto non era proprio il massimo della fornitura. Ci siamo soffermate sul piano dei puzzles e giochi unisex (tipo animali di plastica e similari) ed abbiamo preso i regali di Natale per i nipotini: un paio di puzzles di Thomas che qui da noi non si trovano. Devo dire che questi avevano dei prezzi più approdabili. Ai peluche non ci si poteva avvicinare, uno medio partiva da tipo 50€…

I commessi erano tutti giovani che avevano il compito di dimostrare la funzione di alcuni giochi per cui praticamente giocavano tutto il tempo. Uno mi ha tampinato con l’automobilina telecomandata…

Usciti da lì siamo tornati sulla via e proseguendo abbiamo svoltato su Oxford Street. Nel frattempo si era fatto buio e così abbiamo potuto ammirare le luci natalize, che comunque non erano gran cosa. Io ero in cerca di un negozio di dischi/musica, ma nulla. 😦

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In compenso siamo entrate al Disney Store (come prezzi sono uguali a quelli italiani dato che c’è il doppio cartellino con il cambio esatto) però è molto carino da vedere. In più penso che l’allestimento vari da periodo a periodo. Per esempio: nel piano inferiore c’era un’enorme carrozza di Cenerentola che se la vedevi dall’altro lato era la zucca e con la quale potevi fare una foto per un concorso e poi c’era un angolo dedicato a Frozen, con giochi&prodotti solamente di quel film messi su scaffali di pietra che richiamavano il villaggio dei Trolls.

Quella sera abbiamo mangiato da Tesco. Ovvero: abbiamo comprato da mangiare nel supermercato ed abbiamo mangiato in stanza che eravamo abbastanza stanche.

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Mchan

 

Shopping time

Ricordo solamente una marea di oggetti targati Disney.

Quali magliette, felpe, peluche, libricini, un cappello a forma di Minnie, cartoline varie, disegni, lenzuola de Il Re Leone (che uso ancora). Purtroppo non mi ritrovo quasi più nulla…

Svariate monetine da un centesimo forgiate con i personaggi Disney.

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Ok, la foto non è venuta granché che le monete sono un pochino ossidate però si possono scorgere: il logo degli Studios, Topolino che gioca a baseball, Minnie, Pluto, Ariel, Capitan Uncino, Peter Pan, Nala, Campanellino, il logo di un’attrazione di Seaworld e dei delfini.

E nulla più. All’epoca non andavano le calamite (:-() e poi non potevamo riempire troppo le valigie.

Mio fratello ci è tornato di recente in America, per lavoro però, e si è riempito la valigia di indumenti firmati Timberland che lì costano decisamente di meno. Per non parlare del computer Mac. Purtroppo il viaggio costicchia parecchio…

Mchan

Shopping time

Ci sono tantissime cose tipiche per i turisti quali magneti (ce l’ho!), scatole di latta con all’interno praline varie (ce l’ho!), magliette (ce l’ho!) borse, portachiavi e statuine varie. Poi ci sono i merletti che sono davvero carini da portare a qualche parente (vedi mamme, zie, nonne e suocere).

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I negozietti sono tanti dislocati nelle viuzze attorno alla piazza principale e più o meno hanno tutti gli stessi prezzi.

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Mchan

Shopping Toledano

Il pezzo forte di Toledo sono le produzioni metallurgiche artigianali. Ossia spade, pugnali, armature, inferriate, chiavistelli e così via. Fin dal medioevo le loro produzioni sono famosissime e richiestissime in tutta Europa. E non solo per la funzionalità ma anche per la straordinaria artisticità del manufatto. Le else erano riccamente decorate, lo stile più famoso è quello detto “di damasco” ottenuto con una complessa lavorazione a filo d’oro.

Oggi non si producono più lame destinate ad un uso pratico ma l’oreficeria “di damasco” è usata per abbellire oggetti e gioielli.

Per esempio la prima volta che ci sono stata un ragazzo del nostro gruppo ha comprato una sciabola decorativa (e non vi dico quanto gli ci è voluto per farla passare al check-in all’aeroporto…) però noi ragazze abbiamo preso vari monili. Mia madre ha una parure molto elegante composta da orecchini, ciondolo e braccialetto. Oppure si possono prendere dei tagliacarte a forma di spadino. Tantissimo tempo fa i miei nonni hanno comprato un set di stecchini a forma di spade. Insomma, potete trovare di tutto e di più e far felici sia i vostri parenti/amici maschi che femmine.

Altra produzione di qualità è quella della ceramica.

Scusate, ma anche se sono una ragazza trovo più caratteristica ed interessante la produzione metallurgica.

Mchan

ps: naturalmente io ho preso la calamita, non poteva mancare nella mia collezione 😉

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