Ti giro intorno

Libro by Sarah Dessen

Titolo originale: Along for the ride (Insieme per la corsa)

Seconda di copertina:

“Andare in bicicletta è solo una delle tante cose che Auden si è persa nella vita. Figlia perfetta, studentessa modello, dal divorzio dei suoi genitori è diventata insonne e si è rifugiata nella solitudine delle letture, rinunciando a fare le piccole grandi esperienze che rendono l’adolescenza un periodo unico ed irripetibile. E’ la decisione di Auden di trascorrere le vacanze estive a casa del padre scrittore a sconvolgere il suo mondo solitario. Qui Auden conosce Maggie, Leah ed Esther e scopre l’amicizia, fatta di chiacchiere ed uscite, di segreti e confidenze. Ma sarà l’incontro con il taciturno Eli, ex campione di ciclismo acrobatico segnato da un tragico evento, a cambiare tutto. Nelle lunghe notti d’estate, Eli fa provare ad Auden tutto ci di cui si è privata fino a quel momento, ed insieme cercano un modo per lasciarsi alle spalle il passato.”

Quarta di copertina:

“Sorridendogli, mi ritrassi e riportai i piedi sui pedali. Senza staccarmi gli occhi di dosso, Eli ruotò pian piano su sé stesso mentre gli giravo lentamente intorno una, due, tre volte come in un incantesimo”   

Mi è piaciuto abbastanza.

La protagonista non è male, mi piace come si evolve soprattutto il suo rapporto con i genitori che invece ho detestato. Due egoisti e snob di prima categoria. Se non eri identico a loro non potevi essere minimamente interessante. Ma poi il giudicare la stessa figlia solo perché in un giorno di pioggia si è fatta prestare un impermeabile rosa (colore per la madre peggio di un simbolo satanico) l’ho trovato davvero pessimo. La classica persona che si ferma a giudicare solo l’aspetto senza minimamente cercare di conoscere sul serio chi ha davanti. Tra l’altro spargendo giudizi a destra e manca credendosi superiore a tutti, seppure con dei vizietti che non la rendevano di sicuro perfetta.

Belli i personaggi secondari. Tra tutti Maggie & Adam. Adorabili.

Il bel tenebroso alla fine non è che si sia inquadrato granché. Sempre in maniera un pochino superficiale per mio gusto.

“A definire una persona non è il numero di volte che cade, ma il numero di volte che ritorna in sella”

Film

Anno: 2022

Paese: Usa

Genere: drammatico, sentimentale

Regia: Sofia Alvarez

Soggetto: omonimo romanzo by Sarah Dessen

Cast: Emma Pasarow, Andie MacDowell, Dermot Mulroney, Kate Bosworth, Belmont Cameli, G. Hannelius, Laura Kariuki, Samia Finnerty, Ricardo Hurtado

Trama: Auden ha finito il liceo ed è prontissima per l’università dato che lo studio è la sua unica passione. Ma dovrà passare l’estate a casa del padre e della matrigna, con una neonata sempre nervosa e piangente. La sua vita cambierà, come le sue valutazioni su persone e situazioni.

Se non avessi letto il libro l’avrei trovato carino. Ma il paragone con lo scritto è inevitabile quindi esce sconfitto a mani bassissime.

La scelta della protagonista è azzeccata perchè è così che più o meno mi ero immaginata Auden: carina nella norma. Il protagonista maschile invece è scialbissimo.

Maggie me l’ero immaginata completamente diversa. Più minuta e sicuramente meno invadente ed inopportuna. Era così dolce nel libro. Qui invece fa battute acide e si intromette troppo e lo fa davanti a tutti. Per non parlare di come l’hanno conciata i costumisti. Nei primi due outfit e nell’abito da sera sembra una dodicenne troppo sviluppata che si è messa i vestiti da cerimonia della sorellina, fiocco di nastro di raso in testa compreso. Non si poteva guardare. Comunque in generale gli abiti lasciavano molto a desiderare. Le tre ragazze/nuove amiche dovevano essere delle tipe alla moda, ma sembrava che avessero pescato gli indumenti dal cesto delle offerte per i poveri.

Alcuni tagli e cambi li ho capiti, tipo la cancellazione del fratello di Auden, il primo bacio in mare. Altri no. L’hot dog party diventa la festa per il 4 luglio e perde tutta la sua essenza. Il litigio tra il padre di Auden e la nuova moglie off screen ha fatto perdere al telespettatore il motivo del repentino cambio di prospettiva di Auden. La neonata era sempre calma e tranquilla, mentre nel libro piangeva di continuo ed era questo uno dei motivi del litigio dei suoi genitori, ma soprattutto della crisi di Heidi. Che è rientrata in meno di 24ore. Assurdo. Nel libro il padre di lei va a stare in albergo per settimane non una sola notte.

Ho capito il non far arrivare la madre di Eli ad aiutare Heidi, bensì la stessa madre di Auden, per non aggiungere un ulteriore personaggio e per giustificare il casting della MacDowell che altrimenti avrebbe avuto solo due scene, però non ho capito perché non far mai interagire Eli con la bambina quando è proprio grazie a lei che i due si incontrano la prima volta e che lui colpisce positivamente Auden.

E non mi è piaciuta affatto la scena in cui Auden ed Eli litigano. Abbastanza piatta. Nel libro si sono scambiati due battute, ma sono state molto più incisive.

La storia romantica tra Maggie ed Adam completamente cancellata, eppure era così carina.

Non ho capito perché far andare lui dall’altra parte del mondo quando nel libro finiva solo in un’università diversa da quella di lei, come se non essere così ambiziosi sia un peccato mortale.

Non ho neanche capito perché cambiare il bowling con il minigolf, ma è una quisquilia.

In finale mi sa di un filmetto gradevole da guardare, ma che perde moltissimo di quello che è il fulcro del libro: ossia la crescita personale della protagonista che da snob quale i suoi genitori impara a guardare agli altri in modo differente. Tra l’altro farle portare appresso l’abito mai indossato del ballo del diploma è completamente fuori personaggio.

Ripeto: il libro è decisamente meglio.

Mchan

Summer book

Ascolta il tuo cuore by Sarah Dessen

L’ho letto l’autunno scorso, ma è adattissimo come lettura estiva.

Seconda di copertina:

“Nel giro di una sola estate la vita di Annabel è completamente cambiata: da quando è stata scoperta ad una festa con il fidanzato di Sophie, la sua migliore amica, tutti la evitano. L’anno scolastico inizia per lei nel peggiore dei modi. E la situazione a casa non contribuisce affatto ad aiutarla: la sua famiglia un tempo solida, sembra essere adesso priva di equilibrio ed instabile. Che cosa è successo tra Whitney e Kirsten, le sue sorelle maggiori? Perché tra di loro c’è un palpabile risentimento e dei silenzi glaciali? E perché nessuno ha il coraggio di parlare dell’anoressia di Whitney o della depressione della madre? Annabel trova conforto in una strana amicizia con il ragazzo più solitario della scuola, Owen. Anche lui è arrabbiato con il mondo, ma ha imparato a controllare i suoi sentimenti e cerca di insegnare ad Annabel a fare lo stesso. Forse, con il suo aiuto, troverà il coraggio di affrontare quel che le è davvero successo alla festa, quando nella sua vita tutto è improvvisamente crollato…”

Quarta di copertina:

“I personaggi ed i dialoghi sono sapientemente strutturati. Chi legge per la prima volta la Dessen, non potrà fare a meno degli altri suoi libri”

“Un romanzo splendido che scava nel modo di pensare degli adolescenti, creando personaggi credibili e reali”

Il libro descritto dall’autrice:

Le persone sono sempre interessate a sapere da dove proviene la storia, e mi chiedono spesso dove ho le idee per i miei libri. La verità è che, a volte non lo so nemmeno io: non è mai solo un grande momento, è spesso un sacco di piccoli pensieri casuali, note scarabocchiate su pezzi di carta e sul dorso delle ricevute, che compongono un romanzo. Altre volte, però, si può tracciare l’inizio di una storia in un momento specifico. Questo è quello che è successo con Just Listen.

Era l’autunno del 2004, e stavo per iniziare un nuovo libro. Ho avuto un paio di idee in giro nella mia testa, alcune cose che ho capito che volevo fare, ma niente di concreto ancora. Un giorno, ero seduta nella hall di una scuola privata, in attesa di fare un discorso, quando ho visto un annuario sul tavolo accanto a me. L’ho preso, aperto ed ho iniziato a sfogliarlo, guardando gli scatti sportivi, diverse classi, e, infine, le pagine dei senior, che erano piene di foto personali di ciascuno dei diplomati. Una in particolare mi ha colpito. E ‘stato lo scatto di tre belle ragazze, ovviamente sorelle, tutte bionde, che posavano insieme in piscina, ed anche a prima vista tutto quello che riuscivo a pensare era che sembravano il tipo di ragazze che avevano tutto. Una fantastica famiglia, una favolosa vita sociale, la fiducia palpabile, tutte le cose che avrei voluto avere al liceo, e non solo. Poi qualcuno ha chiamato il mio nome: era il momento di fare il mio discorso. Così ho chiuso il libro, ed ho lasciato tutto alle spalle.

Più tardi però, quando stavo tornando a casa, continuavo a pensare a quella foto, ed a quanto velocemente avevo fatto ipotesi su di essa. Dopo tutto, la vita di nessuno è perfetta, e non si può dire qualsiasi cosa, da un solo scatto, un giorno. Ho cominciato a chiedermi che come sarebbe stato essere una di quelle ragazze, con tutti così pronti a giudicare, e quanto sbagliati potrebbero essere quei giudizi. E così, la storia di Annabel, che era stata sospesa nella mia testa a pezzi e bocconi, ha cominciato a nascere.

E’ sempre mia intenzione scrivere una semplice novella, breve e dolce. Ma questo non accade mai. Invece, comincio con una sola idea, che si trasforma in altro, e poi altro ancora, come un quadro che cresce oltre la sua struttura per mostrare tutto ciò che sta accadendo e non si può vedere in un primo momento. Così come The Truth About Forever, il mio ultimo libro, Just Listen ha un sacco di cose dentro. C’è il lavoro di modella, la musica, le dinamiche familiari, ed anche il bacon. Si porta anche dietro un paio di persone che quelli di voi che hanno letto i miei libri potrebbero riconoscere, e spero che sarete felice di vederli di nuovo.

Nessun processo di scrittura è mai facile, e questo libro ha preso un sacco di me. Guardando indietro, penso che come Annabel, ho avuto una storia difficile da raccontare, ed a volte è stato difficile lavorare fino ad ottenere di farlo uscire fuori. Ho continuato ad andare indietro, riscriverlo, non fidandomi che stavo facendo giustizia. E’ stato solo dopo che era finito che sono stata in grado di vederlo tutto insieme, avrei potuto seguire il mio stesso consiglio. Non più il pensiero o l’ossessione, ma semplicemente lasciare che Annabel dica la sua. Avevo solo bisogno di ascoltare. Spero che lo farai anche tu”

Preso e tradotto dal sito ufficiale dell’autrice: www.sarahdessen.com

A me è piaciuto molto. Non c’è una vera e propria storia d’amore, o meglio c’è ma non è il fulcro della trama, penso che il tema principale sia la crescita della protagonista ed il suo dover affrontare vari problemi. L’ho trovato abbastanza verosimile e mi sono piaciuti molto tutti i personaggi sia i principali che i secondari, che sono descritti e trattati molto bene. Anche i “cattivi” di turno non sono delle caricature e le vicende sono fatti che potrebbero accadere a qualunque adolescente. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che gli adolescenti protagonisti sono degli adolescenti veri, nei quali ci si può ritrovare anche chi adolescente non lo è più, come la sottoscritta. In più lo stile di scrivere dell’autrice mi piace molto, semplice e lineare, con descrizioni giuste, mai prolisse, moderno e facilmente accessibile. Ora che ho scoperto che ne ha scritti molti altri di romanzi parte la caccia 😉 Peccato che qui in Italia ne siano editi solamente altri 3 e due di questi sono fuori catalogo 😦

Ah! Anche il titolo tradotto per una volta non è molto distante da quello originale: Just Listen. Molto meglio di quello usato all’inizio Ti dedico una canzone.

Mchan