Montenegro weirdness parte 2

Il Montenegro non fa parte dell’Unione Europea, ma non avendo una propria moneta ha adottato l’euro, per cui non bisogna cambiare i soldi, ma si passerà alla dogana sia in andata che al ritorno.

Tra l’altro io avevo il passaporto ed all’andata l’addetto me lo ha timbrato, ma ad una pagina a casaccio ed al ritorno un altro addetto non lo trovava e mi chiedeva come fossi arrivata lì, ma io non l’ho capito subito dato che con il vetro che c’è al gabbiotto la voce filtra poco e poi non ci stavo molto a pensare che mi potesse fare quella domanda per cui sono andata leggermente in panico quando il tizio continuava a chiedere che ci facessi lì. Quando alla fine ho capito cosa voleva si è risolto tutto fortunatamente, altrimenti rischiavo di rimanere lì.

Questo è una simpatica filosofia di vita del luogo:

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Di souvenir ho preso solamente una piccola trousse, una calamita ed un paio di orecchini, sinceramente non c’era molto tempo per fare compere.

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Mchan

Montenegro weirdness

Il Montenegro è un paese ad alta percentuale di religione cristiana sia cattolica che ortodossa ed una parte minore di religione musulmana. Ma abbiamo visto solamente chiese ortodosse. Tra l’altro bellissime.

La cosa più insolita che abbiamo visto erano una marea di gatti. Dappertutto. Anche cani, ma soprattutto gatti. Sia tra le rovine dei centri storici che nei centri abitati che sul lungomare.

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Quel cane era troppo simpatico. Prima di tutto ha continuato a dormire nonostante la marea di gente che gli camminava accanto e poi con vicino quella bottiglia di birra sembra che si sia accasciato dopo, od a causa di una sbronza 😁😂

Questa panchina sul lungomare:

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Credo siano degli sci d’acqua.

E poi queste sculture fatte di rami di legno al Lago Scuro.

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Mchan

 

Montenegro parte 7

Ultimo giorno.

Giornata libera.

Fortunatamente è una bellissima giornata per cui ci dirigiamo a Budva a piedi lungo il lungomare per ammirarla sotto il sole.

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E scopriamo che oltre al centro storico c’è anche un posto molto insolito e nascosto che però è davvero bellissimo: si tratta della spiaggia di M

Il percorso per arrivarci è anch’esso uno splendore:

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L’unica pecca è che è davvero un po’ nascosto, si deve quasi entrare in un lido privato ed oltrepassare un tunnel, ma la meta è davvero uno spettacolo.

Ci godiamo appieno questa giornata di sole di fine stagione e poi rientriamo in hotel a fare i bagagli che domani si torna a casa.

Mchan

Montenegro parte 6

Quest’oggi il viaggio è lungo. Dobbiamo andare nell’entroterra verso il Parco Nazionale di Durmitor per vedere il Canyon di Tara ed il Lago Scuro.

Per arrivarci passiamo per la capitale Podgorica, ma non mi ha entusiasmato per nulla quindi è stato un bene non esserci soffermati a lungo.

Passiamo l’intera mattinata in auto percorrendo la strada verso ed attraverso il Parco Nazionale.

A pranzo arriviamo al Ponte di Durdevica sul fiume Tara dove ci fermiamo a mangiare i prodotti tipici locali, ossia: formaggio, affettato che pensiamo sia bresaola affumicata, borek una torta salata di pasta sfoglia, patate e formaggio, e marmellata di more. Deliziosa!!!

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Percorriamo a piedi il ponte, ma io mi tengo ben lontana dal bordo per via delle mie vertigini.

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Poi risaliamo in auto ed arriviamo al Lago. Più o meno. Il nostro fidato autista ci lascia all’entrata poi ci tocca farcela un pochino a piedi.

Il lago è una meraviglia. Fortunatamente la giornata di oggi è bella ed il sole splendente.

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Mchan

Montenegro parte 4

Quest’oggi facciamo il giro in barca che non abbiamo fatto il primo giorno anche se il tempo non è dei migliori, molto nuvoloso. Il giro è carino, ma poteva essere meglio con il sole.

Poi andiamo a Bar od Antivar in italiano che è una cittadina molto carina. Si chiama così perché si trova proprio davanti alla nostra Bari. Il centro storico è tutto in salita ed i suoi resti sono davvero dei ruderi, ma è una passeggiata interessante.

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A pranzo andiamo in un localino piccino ma molto caratteristico ed ordiniamo le classiche polpette chiamate cevapcici che in realtà sono più simili a dei cannoli ed una melanzana speziata molto tradizionale.

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Poi ci dirigiamo verso il Lago Scutari al confine con l’Albania e qui abbiamo un’altra gita in barca con annesso spuntino con delle palline di pasta di pizza fritta con miele e formaggio. Una delizia.

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Durante il giro in barca, oltre che a mangiare, possiamo osservare alcune specie di uccelli che abitano in questi posti e quello che è chiamato l’Alcatraz del Montenegro ovvero Grmozur.

Mchan

Montenegro parte 3

Quest’oggi il programma prevede la visita dell’antica capitale di Cetinje con ingresso al palazzo reale. Davvero molto bello.

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Le immagini di sopra le ho dovute prendere in rete, tranne la facciata del palazzo, poiché è proibito fare fotografie all’interno. Comunque è davvero bellissimo ed è interessante sentire la storia di questa nazione dalla guida offerta dal palazzo.

Fortunatamente il tempo migliora dato che per il pomeriggio è prevista una gita in barca fino all’isola della Madonna dello Scalpello nel pieno delle Bocche del Cattaro, ma prima di arrivarci ci fermiamo a fare uno spuntino in un posto sulle montagne che si chiama Njegusci.

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E poi percorriamo le 25 curve che ci conducono a Kotor (o Cattaro).

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Il panorama è stupendo, ma percorrere queste strade è una vera impresa. Il nostro autista è stato davvero molto bravo dato che la corsia è piccolissima ed il senso di marcia è doppio con in più svariati pullman che la percorrono. Una volta ha dovuto indietreggiare per quasi tutta la lunghezza della stradina fino alla curva per farne passare uno.

Dopo le curve ci aspetta la barca per arrivare all’isolotto artificiale dove sorge la chiesetta della Madonna dello Scalpello.

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Poi torniamo nel centro storico di Kotor.

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Purtroppo c’è una marea di gente, tutti turisti sbarcati dalle navi da crociera che attraccano nel porto direttamente davanti al centro storico e questo è un grandissimo peccato. Anche perché la nostra accompagnatrice ci ha anche detto che ciò potrebbe causare l’uscita dai Patrimoni dell’Unesco di questo splendido posto. Capisco che il turismo è una ricchissima fonte di guadagno per i locali, ma ci sono enormi rischi per l’ambiente e per la sicurezza stessa della cittadina se si continua così. Un po’ come succede a Venezia da noi.

Mchan

Montenegro parte 2

Il giorno seguente dovevamo fare un giro in barca per vedere l’isola di Santo Stefano che è una sorta di Resort di lusso, ma pioveva a dirotto così abbiamo dovuto rinunciare e non ci siamo potuti godere nemmeno la visita del centro storico di Budva. Peccato.

L’unico posto che abbiamo visto senza bagnarci è stata la chiesa ortodossa.

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Comunque l’isolotto sono riuscita a fotografarlo dalla strada panoramica in un rarissimo sprazzo di sereno ;-P

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Dovevamo anche visitare Petrovac, ma siamo riusciti solamente ad arrivare al lungomare e ripararci dentro un ristorante in cui abbiamo pranzato con zuppa calda e carne alla griglia. Purtroppo nessuna foto che il locale era davvero molto buio.

Nel primo pomeriggio siamo tornate in albergo e dopo esserci asciugate abbiamo fatto un’altra passeggiata nei dintorni che si era rassenerato.

Mchan

Montenegro

Anni fa vedemmo (mia madre ed io) una puntata di Sereno Variabile dedicata al Montenegro. Sinceramente so pochissimo di quella che un tempo era la Jugoslavia, ma vedendo quel documentario mi innamorai subito dei luoghi così selvaggi ed affascinanti. Negli anni seguenti scegliemmo altre mete per le nostre vacanze, un po’ perché figuravano prima nella lista dei luoghi da visitare, un po’ per motivi economici, un po’ perché trovare un tour con solo il Montenegro non è facile.

Quest’estate ci siamo riuscite e quindi siamo partite molto volentieri alla volta di questo paese.

Il volo lo avevamo per la capitale Podgorica che distava circa un’ora da dove abbiamo alloggiato ovvero Budva, una cittadina in riva al mare, molto turstica. Ma la strada per raggiungerla è molto panoramica (si passa addirittura per una parte del lago Scutari e poi sulla costa) per cui non è stato noioso il tragitto.

L’hotel era un 4stelle, ma penso che i livelli degli alberghi siano un po’ come quelli francesi od inglesi ossia una stella in meno a quella effettiva. Infatti la camera era molto carina e spaziosa poiché composta da due ambienti, ma il bagno oltre a non avere il bidet (cosa a cui ormai sono abituata quando vado all’estero) aveva anche il piano della doccia allo stesso livello del pavimento per cui ogni volta si allagava tutto ed il ristorante era mediocre. Il menu è stato per lo più uguale per ogni sera in cui vi abbiamo cenato (ovvero 7volte), per non parlare della colazione che era davvero misera, ed il servizio lasciava molto a desiderare. Le bevande si dovevano ordinare ai camerieri che venivano al tavolo, ma spesso arrivavano a metà pasto e comunque erano sempre abbastanza svogliati, tranne il capo. Capisco che fosse fine stagione, ma siccome vivi di turismo e quando tutti i villeggianti se ne andranno resterai senza lavoro, dovresti essere un pochino più collaborativo. Anch’io lavoro a stagione e durante gli ultimi giorni mi comporto come i primi, dando il 100% nonostante la stanchezza accumulata.

Il bello dei tour organizzati è che non devi pensare praticamente a nulla se non a goderti il viaggio. Il brutto è che a volte hai del tempo libero che non ti serve e sei alloggiato non molto vicino ad un centro abitato.

In questo caso avevamo il pomeriggio del primo giorno completamente libero e l’albergo era nella provincia di Budva, a Becici, ma fortunatamente a pochi metri dal lungomare così ci siamo andate subito anche perché dovevamo ancora pranzare.

Non  che ci fossero molti locali tra cui scegliere. Ci siamo fiondate sul primo che abbiamo trovato con un menu visibile. In realtà era un self service, ma il cibo era buono.

Abbiamo scelto un mix di carne e verdure alla griglia accompagnate da una pinta di birra.

Poi abbiamo proseguito la passeggiata sul lungomare ed abbiamo scoperto questa chiesetta ortodossa dedicata a Sveti Toma:

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Mchan