Gubbio

E’ una cittadina dell’alta Umbria, al confine con le Marche, di origine medievale.

Il centro storico è formato dal borgo ed è conosciuta per avere l’albero di Natale più grande del mondo e per essere stata set delle prime stagioni di Don Matteo. Infatti in giro ci sono vari piccoli allestimenti che lo ricordano.

Io ci sono stata per l’accensione dell’albero che si svolge il 7 dicembre, ma prima di vederla ho fatto un giro turistico del borgo.

Arrivando si incontrano i resti di un teatro di epoca romana, che assomigliano moltissimo ad un mini Colosseo.

Sono entrata dalla porta di via degli Ortacci che si trova vicinissima alla chiesa di San Francesco, dedicata al santo che proprio qui a Gubbio ha passato alcuni anni in gioventù.

La chiesa non ha nulla di particolare, è molto spoglia, perché risale al 1200 circa, ma nell’era barocca è stata “restaurata” aggiungendo decorazioni dell’epoca e poi di recente di nuovo portata allo stato originale per cui praticamente tutti gli affreschi medievali sono andati perduti. Vicino ad essa vi è la statua che rappresenta l’incontro di San Francesco con il Lupo, uno degli episodi più famosi del santo.

Il racconto narra che c’era un lupo che intimidiva gli abitanti del borgo, mangiando le loro bestie ed aggredendoli. Poi arrivò San Francesco che gli parlò e lo convinse a non essere più così aggressivo in cambio gli abitanti del paese non lo avrebbero perseguitato.

Subito affianco alla chiesa vi è la Piazza dei Quaranta Martiri dove nel periodo delle feste viene allestito il mercatino natalizio.

Questa piazza non ha una bella storia purtroppo. Infatti qui vennero fucilati 40 eughebini, abitanti di Gubbio, in rappresaglia alla perdita di un soldato tedesco coinvolto in una rissa nella Seconda Guerra Mondiale.

Da qui ho proseguito per il quartiere di San Giuliano fino a salire nella piazza principale chiamata semplicemente Piazza Grande. Qui sorgono due edifici molto importanti: il palazzo dei Consoli, oggi diventato un museo civico, ed il palazzo Pretorio, che oggi è la sede del Comune. In questo periodo viene allestito al centro un bellissimo albero natalizio.

Salendo ancora più su si trovano la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, che è molto suggestiva con la nuova illuminazione, con davanti il palazzo Ducale, oggi museo.

Dai giardini di quest’ultimo si può godere di una bellissima vista del borgo sottostante e di tutta la vallata. Purtroppo sono arrivata lì quando il sole era già calato per cui le foto non sono venute granché, ma è davvero spettacolare anche di notte.

Da qui si potrebbe poi risalire fino in cima al monte Ingino dove si trova la Basilica di Sant’Ubaldo, il patrono della città. Ed anche la Cometa, la punta dell’albero più grande del mondo.

Sono ridiscesa dall’altro lato della cittadina. C’erano varie indicazioni circa l’ubicazione di un Presepe sull’acqua di un fiumiciattolo che attraversa il borgo (anche se al momento è davvero molto più simile ad un rubinetto che perde) però non sono riuscita a trovarlo.

Una volta tornata in piazza dei Quaranta Martiri ho aspettato l’accensione che è avvenuta alle h19.

Dicono che gli altri giorni lo accendano prima, appena tramonta il sole, lo spero perché non appena il sole va via fa davvero molto freddo, soprattutto se non ti muovi.

Mchan

Ps: c’è un altro periodo in cui poter visitare il borgo, si tratta del 15 maggio quando avviene la corsa dei Ceri. Una tradizione molto sentita e curiosa.

San Felice Circeo

E’ un comune nella provincia di Latina che si divide tra promontorio e pianura verso il mare.

Il promontorio ha svariate vette, la più alta è il Picco di Circe.

La pianura al di sotto è formata da sabbie sommerse, bonificate nel periodo fascista.

Deve il nome al mito della maga Circe, narrato nell’Odissea di Omero.

Ulisse sbarca qui ed incontra appunto la maga che accoglie lui ed i suoi uomini per poi trasformarli in porci. Rimarranno qui un anno intero prima di ripartire per Itaca.

Il centro storico si trova a circa 100 metri sul livello del mare ed è un tipico borgo medievale.

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Vi si accede tramite una porta che immette nella piazza principale sulla quale si affaccia la Torre dei Templari.

La sede del Municipio è il vecchio palazzo baronale costruito nel XIV secolo dalla famiglia Caetani.

Passeggiando si può arrivare fino al belvedere da dove si ha un bel panorama della costa.

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Purtroppo di domenica ed in bassa stagione, periodo in cui ci sono stata io, non c’è molta vita. Quindi siamo scese sul litorale sperando di trovare più movimento, ma nulla.

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Abbiamo parcheggiato proprio nella piazza della Pineta dove si trova la Chiesa dell’Immacolata. E’ sormontata dalla statua della Madonna Immacolata di A. Gemini e gestita dalle suore Benedettine di Priscilla.

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Abbiamo pranzato nell’unico ristorante che abbiamo trovato aperto, vicino al porticciolo.

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Insalata di mare, souté di vongole e gnocchi allo scoglio. Buono, ma non eccezionale.

Mchan

Ponza

L’altra settimana mi è capitato di vedere uno sceneggiato Rai ambientato sull’isola di Ponza e mi è tornata in mente la gita che vi ho fatto un bel po’ di annetti fa ormai.

Siamo partiti dal porto di Formia e siamo arrivati sull’isola con il traghetto. Da qui ci siamo trasferiti su di una barca più piccola, molto più piccola, ed abbiamo passato la giornata a fare il giro dell’isola.

Abbiamo visto luoghi incantevoli ed un mare da favola.

Ecco a voi le foto:

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Mchan

Minicrociera

Poco tempo fa sono stata sulla costiera amalfitana per una minicrociera. Siamo partiti alle h8.30 dal molo di Castellamare Abate, abbiamo sostato al molo di Sorrento per imbarcare altri passeggeri e poi la nave si è diretta verso Capri. Abbiamo solamente costeggiato l’isola per un pezzetto arrivando all’altezza della Grotta Bianca dove i più coraggiosi sono potuti scendere (il termine corretto però sarebbe tuffarsi) e fare una nuotata di circa una ventina di minuti in quelle fantastiche acque. Dopo averli recuperati abbiamo potuto vedere i Faraglioni e poi ci siamo diretto verso la costa di Positano.

Faraglioni di Capri

Nel frattempo è stato servito il pranzo. Tutto a base di pesce of course. Ecco il menu per i più golosi/curiosi: risotto ai frutti di mare, mezze penne allo scoglio, pesce spada alla griglia, insalata e viennetta al tiramisù. C’era l’opzione di poter scendere a Positano ma si doveva prendere una barcarola che nemmeno le scialuppe del Titanic perché la barca non poteva attraccare al molo data la grandezza e comunque l’ultima tappa sarebbe stata Amalfi che sinceramente mi piace di più. Qui abbiamo atraccato e con circa 2ore a disposizione ci siamo fatti un bel giretto. Il Duomo è bellissimo, peccato che per arrivarci bisogna salire su di una scalinata abbastanza alta e che sia quasi sempre chiuso, o almeno io l’ho trovato sempre chiuso tutte e tre le volte che ci sono stata.

Duomo di Amalfi

Comunque le viuzze sono pittoresche e si può gustare una buonissima granita di limone, o gelato, come vi pare. Voi direte, anche altrove, ma qui sa davvero di succo di limone. E naturalmente ad ogni angolo si possono comprare i limoni oppure il limoncello già bello che fatto. E tantissimi bei bijoux con i coralli. Al ritorno il percorso fu più o meno identico, tranne che per Capri.

panorama di Positano

Consiglio di alloggiare nei dintorni la sera prima per non dover fare un’alzataccia e rischiare di perdere la nave.

Mchan

Ps: questo weekend sarei tanto voluta andare alla sagra a Fiumicino consigliata da weekendout.it ma a parte che le previsioni davano temporale (che poi non c’é stato, vatti a fidare del meteo…) a Roma c’era il divieto di circolazione al di dentro della zona verde, ed indovinate un po’ dov’è che abito io??? Che sfiga…