Tokyo 2020 – Medaglie

Rigorosamente in ordine cronologico.

Argento – Luigi Samele, sciabola, scherma

Oro – Vito Dall’Aquila, -58kg, taekwondo

Bronzo – Elisa Longo Borghini, ciclismo su strada

Bronzo – Odette Giuffria, -54kg, judo

Bronzo – Mirko Zanni, -67kg, sollevamento peso

Bronzo – Nicolò Martinenghi, 100m rana, nuoto

Argento – Alessandro Miressi/Thomas Ceccon/Lorenzo Zazzeri/Manuel Frigo, 4×100 stile libero, nuoto

Argento – Diana Bacosi, skeet, tiro a volo

Argento – Daniele Garozzo, fioretto, scherma

Bronzo – Maria Centracchio, -63kg, judo

Bronzo – Mara Navarria/Rossella Fiamingo/Federica Isola/Alberta Santuccio, spada a squadre, scherma

Argento – Giorgia Bordignon, -6 kg, sollevamento peso

Bronzo – Federico Burdisso, 200m farfalla, nuoto

Bronzo – Matteo Castaldo/Marco Di Costanzo/Matteo Lodo/Giuseppe Vicino + Bruno Rosetti, 4 senza, canottaggio

Argento – Aldo Montano/Luigi Samele/Enrico Berré/Luca Curatoli, sciabola a squadre, scherma

Bronzo – Pietro Ruta/Stefano Oppo, doppio pesi leggeri, canottaggio

Oro – Federica Cesarini/Valentina Rodini, doppio pesi leggeri, canottaggio

Argento – Gregorio Paltrinieri, 800m stile libero, nuoto

Bronzo – Alice Volpi/Arianna Errigo/Martina Batini/Erica Cipressa, fioretto a squadre, scherma

Bronzo – Lucilla Boari, tiro con l’arco

Bronzo – Simona Quadarella, 800m stile libero, nuoto

Bronzo – Irma Testa, pugilato

Argento – Mauro Boari, tirco con l’arco

Bronzo – Antonino Pizzoluto, sollevamento pesi 87kg

Bronzo – Thomas Ceccon/Nicolò Martinenghi/Federico Burdisso/Alessandro Miressi, 4×100 misti, nuoto

Oro – Gianmarco Timberi, salto in alto, atletica

Oro – Lamont Marcell Jacobs, 100m, atletica

Argento – Vanessa Ferrari, corpo libero, ginnastica artistica

Oro – Ruggero Tita & Caterina Banti, nacra 17, vela

Oro – Simone Consonni/Filippo Ganna/Francesco Lamon/Jonathan Milan, inseguimento a squadre, ciclismo su pista

Bronzo – Gregorio Paltrinieri, 10 km, nuoto di fondo

Argento – Manfredi Rizza, K1 200m, canoa

Oro – Massimo Stano, 20km marcia, atletica

Bronzo – Elia Viviani, omnium, ciclismo su pista

Bronzo – Viviana Bottaro, kata, karate

Oro – Antonella Palmisano, 20km marcia, atletica

Oro – Luigi Busà, kumite -75kg, karate

Oro – Lorenzo Patta/Lamont Marcell Jacobs/Eseosa Desalu/Filippo Tortu, 4x100m, atletica

Bronzo – Abraham Conyedo Ruano, lotta libera 97kg

Bronzo – Martina Centofanti/Agnese Duranti/Alessia Maurelli/Daniela Mogurean/Martina Santandrea, ginnastica ritmica

Riepilogo medagliere:

Oro 10

Argento 10

Bronzo 20

Complimentissimi e grazie a tutti gli atleti che ci hanno fatto emozionare con le loro imprese sia che siano andati a medaglia che non, siete davvero speciali 😁👐👏🎉

Mchan

Pancakes giapponesi

Di questi tempi li stanno facendo un po’ tutti per cui ho deciso di provare a farli anch’io.

Ingredienti:

40gr di farina

2 uova

20ml di latte

25gr di zucchero

3gr di lievito per dolci

Burro q.b.

Procedimento:

Separare i tuorli dagli albumi. Montare gli albumi con lo zucchero. Aggiungere i tuorli, poi il latte, poi la farina ed il lievito. Cuocere in una padella imburrata aggiungendo un po’ d’acqua e coprire con il coperchio. A metà cottura girare ed aggiungere un altro po’ di acqua. Guarnire con nutella e frutta varia.

Questo è il risultato:

pancakegiapponesi

Sinceramente non mi sono venuti affatto alti e soffici. Di sapore non erano male, ma non penso che li rifarò.

Mchan

 

Dorayaki

Questi dolcetti giapponesi sono molto versatili e soprattutto facilissimi da fare.

Ingredienti: 2 uova, 30g di zucchero, 1 cucchiaio di miele, 110g di farina, 1/2 cucchiaio di lievito per dolci, 50ml di latte.

Procedimento: rompere le uova in una ciotola, aggiungere lo zucchero, il miele, la farina, il lievito ed il latte, mescolare. Lasciare riposare il composto ottenuto per circa 15minuti. Far scaldare sul fuoco una padella antiaderente. Con un cucchiaio od un mestolo mettere un po’ del composto nella padella calda cercando di comporre un cerchio. Quando si formano le bolle sulla parte superiore del dolce girare ed attendere alcuni secondi.

dorayaki

Una volta cotti si possono spalmare con marmellate, confetture, nutella, panna, crema, frutta fresca, miele.

Io ci ho spalmato la nutella, naturalmente, comunque sono davvero buonissimi!

Altra cosa: io ho dimezzato le dosi perché non avevo abbastanza uova e non mi andava di scendere a comprarle (;-P), ma forse ho fatto proprio bene dato che ne sono usciti una ventina e per 2 persone sono andati più che bene. Ci abbiamo fatto merenda per 2 giorni! 🙂

Voi li avete mai fatti?

Mchan

Weirdness fraterne

Mio fratello è stato per una settimana a Tokyo (e quando me lo ha detto volevo infilarmi nella valigia, ma niente, non ci stavo 😛 ), il suo è stato un viaggio di lavoro, ma pur sempre a Tokyo è andato e praticamente tutto spesato (ed io rosico). Ok, gli unici momenti liberi erano tipo dopo le h19 di sera e con la sveglia alle h6e30 voglia di andarsene in giro a fare bisbocce ce ne era poca (ma anche se avesse dovuto lavorare mezza giornata che mio fratello è un pigrone) comunque nei suoi pellegrinaggi in cerca di un posto dove mangiare qualcosa che non fosse crudo un po’ della città lo ha girato (grazie anche alla giornata dedicata al tour organizzato organizzata, scusate la ripetizione, dagli ospiti). Ed io rosico parte 2 😦

Comunque è riuscito a trovare anche paio di minuti per portarmi qualcosa (e che si sia ricordato di me è già una gran cosa). Cosa avrà mai scelto? Per una volta nella sua vita si è ricordato della mia passione per i manga (che continua a chiamare fumetti, ma vabbé…) e mi ha comprato appunto un manga.

mangagiapponese

Ecco, ora io il giapponese non lo conosco ed è anche un bel po’ di tempo che non compro manga quindi non ho la minima idea di che cosa tratti questo.

Sfogliandolo ho solo potuto constatare che fortunatamente non è porno (fiuuu) e che la protagonista è una ragazzina fissata con le biciclette.

Dico io: ma non poteva limitarsi a comprarmi una delle tante sciocchezze che vendono alle macchinette???

Mchan

Ps: ma a voi vi sembra normale che abbia incontrato delle adorabili giapponesine vestite con il loro abito tradizionale e non abbia scattato loro una foto perché avevano in mano lo smartphone e non sarebbe stato carino averlo nello scatto? Solo mio fratello… -.-‘

 

Wolf Children

Ho visto prima l’anime e poi ho letto il manga.

Anime by Mamoru Hosoda

Manga by Yu, Yoshiyuki Sadamoto, Mamoru Hosoda

Anno 2012

WolfChildrenposter

La storia è tenera, anche se ad un certo punto il repentino cambio caratteriale dei due bambini non l’ho apprezzato molto.

Tutto inizia quando la protagonista, Hana, incontra un ragazzo misterioso all’università. I due si frequentano e si innamorano. Ma lui ha un segreto: è un uomo-lupo. Praticamente può trasformarsi in lupo e viceversa a suo piacimento. Quando lei rimane incinta iniziano i primi problemi dato che non sanno se il piccolo ha le sembianze di un lupo o di un umano, per cui decidono di non andare da un dottore e di partorire in casa. La primogenita nasce umana e senza complicazioni, dopo un anno viene alla luce il maschietto, sempre con lo stesso metodo di non andare dai medici, ma avviene anche la scomparsa del padre. Ora Hana se la dovrà cavare da sola con due bambini piccoli, un lavoro part-time che presto abbandonerà per badare ai bimbi ed il loro segreto da custodire. Infatti i due piccoli si “trasformano” in lupachiotti nei momenti più impensabili così fanno una vita abbastanza relegata in casa. Fino a quando Hana non capisce che non può più continuare a fare l’eremita in una grande città come Tokyo, specialmente vivendo di soli risparmi, e così decide di trasferirsi in campagna, in un posto isolato in cui i suoi bambini possono vivere all’aria aperta senza essere guardati da occhi indiscreti. Ma ad un certo punto devono comunque fare la conoscenza degli altri abitanti vicini ed andare a scuola. Ecco, se all’inizio la femmina, Yuki, era la più selvatica, capricciosa ed “arrogante”, mentre il fratello Ame era cagionevole, mingherlino e pauroso, con l’avvento della scuola cambiano completamente carattere. Yuki diventa più quieta mentre Ame comincia a voler trascorrere molto più tempo nei boschi.

Non vi svelo il finale, ma è dolceamaro.

Sicuramente è una bella storia sulla forza e l’amore di una madre che da sola deve crescere i propri figli e proteggerli dal mondo esterno, ma ci sono alcune cose che hanno disturbato la delicatezza della storia.

A parte la scena all’inizio quando lui le svela il suo segreto (e si trovano in un parco) e subito dopo sono a casa di lei, sul letto, nudi, e lui, in forma di lupo, le chiede se ha paura di lui. Mi è parso un pochino troppo tardi per fargli chiedere una cosa del genere, all’inizio ho pensato ad un errore di traduzione o di adattamento dei dialoghi, ma succede la stessa cosa nel manga, per cui…

Ma il punto centrale che secondo me ha proprio stonato è il cambio di carattere di Ame. Quello di Yuki potevo anche capirlo, quando inizia la scuola e frequenta le altre bambine si rende conto di essere un po’ troppo maschiaccio e per farsi accettare comincia a comportarsi più da femmina. Mentre lui all’inizio era proprio un pauroso cronico. Non voleva nemmeno rimanere a vivere in campagna. E’ vero che c’è stato un episodio in cui si è sentito un pochino più forte in quanto lupacchiotto, ma è stato troppo radicale.

E poi troviamo di nuovo un genitore troppo permissivo. A cominciare dall’inizio, quando bastava che Yuki facesse un po’ di capricci per dargliela vinta, oppure quando i due bimbi in forma di lupacchiotti vandalizzassero la casa e la madre non diceva nulla. Per poi continuare qualche tempo più tardi quando Ame non andava praticamente mai a scuola e lei di nuovo nulla da dire, si arrabbiava la sorella, ma non la madre, pazzesco. Infine il bambino ha lasciato definitivamente la scuola, alla sola età di 10 anni, e se ne andava tutti i giorni in giro per il bosco da solo. Alla fine la cosa l’hanno giustificata dicendo che nell’età di lupo a 10 anni si è già adulti. Vabbé. Per non parlare del fatto che ad un certo punto c’è un grosso temporale e la scuola chiama i genitori per far andare a prendere i figli prima dell’orario di uscita consueto e nel preciso instante in cui la madre sta per uscire Ame decide di sparire nel bosco e lei lo insegue. Naturalmente non lo trova e invece di tornare indietro ed andare a prendere l’altra figlia continua a cercarlo perdendosi nel bosco e lasciando la figlia da sola a scuola per tutta la notte. Assurdo, se solo si pensa che fino a due secondi prima ogni volta che il bimbo scompariva nel bosco a lei non importava granché e lo lasciava fare.

Altra cosa un po’ stupida, una sciocchezza però ci si fa caso, è che i bambini indossano sempre gli stessi abiti. Il maschio poi sembra una copia in miniatura del padre sia come colori che come abbiglliamento, mentre la femmina fortunatamente fisicamente cambia un pochino, ma per ben 4 anni di seguito indossa lo stesso abito in ogni occasione. So che questo espediente viene usato spessissimo negli anime per riciclare i disegni, ma la bimba cresce quindi non c’è nulla da riciclare e poi alla madre questo non accade, lei cambia abiti spesso.

Il manga non si discosta di praticamente nulla dall’anime. Le differenze sono prettamente stilistiche: nel primo i disegni dei personaggi sono più dolci, nel secondo i paesaggi sono decisamente più spettacolari. La scena più bella poi è stata quella della corsa nella neve che sulla carta è stata descritta in meno di due pagine e naturalmente non aveva lo stesso effetto.

Mchan

Una tomba per le lucciole

Evento speciale oggi e domani al cinema.

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Studio Ghibli

Regia: Isao Takahata

Anno: 1988

Tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka.

Trama:

Negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, il quattordicenne Seita e la sua sorellina di quattro anni Setsuko rimangono orfani dopo la morte della madre durante un raid aereo delle forze americane a Kobe. Dopo aver lasciato la zia, si trasferiscono in un rifugio abbandonato. Senza superstiti tra i parenti ed i fondi d’emergenza e le razioni esaurite, Seita e Setsuko combattono per sopravvivere le avversità come i loro compatrioti, alla fine della guerra.

Visto anni or sono in tv. Marita davvero. Non per spoilerare nulla, ma vi dico solamente che ho pianto come una fontana. Ok, io non sono molto attendibile, piango con poco, ma se lo andrete a vedere portatevi un pacchetto di fazzoletti, vi servirà.

Che altro dire? Dolcissimo.

Mchan

Ps: se ne volete sapere di più vi lascio questo interessantissimo link: http://www.cineblog.it/post/633927/una-tomba-per-le-lucciole-il-capolavoro-ghibli-al-cinema

Il giardino delle parole

Il giardino delle parole

anime by Makoto Shinkai

manga by Makoto Shinkai e Midori Motohashi

ilgiardinodelleparole

Ho letto prima il manga e poi visto l’anime (al contrario di come sono stati realizzati). Mi è piaciuto di più il manga. Il film l’ho trovato troppo lento e privo di dialoghi interessanti. E sebbene il manga lo riprenda alquanto fedelmente, ho trovato più profondità nei pensieri e nei dialoghi di questo. Anche il finale mi è piaciuto di più.

Trama: Takao è un ragazzo insoddisfatto, che ha fretta di crescere e ben pochi amici. In un giorno di pioggia decide di saltare la lezione scolastica e di fermarsi in un giardino. Qui, sotto un gazebo, conoscerà Yukino, che ha qualche anno più di lui ma lo colpisce immediatamente per il suo fascino malinconico. Proprio quando tra i due comincerà a nascere un sentimento vero, Takao farà delle scoperte sorprendenti sull’identità di Yukino.

Lo consiglio a chi è amante del genere. I panorami, i fondali, la pioggia che cade, sono tutti realizzati magnificamente. Ipnotizzante la pioggia che cade sul lago…

Mchan

Ps: in un commento in rete ho letto questa chicca: “Shinkai sviluppa un mediometraggio che racconta una storia in cui (come ha detto lui stesso) cerca di rappresentare il valore originario della parola amore in giapponese: solitaria tristezza, oppure, desiderare qualcuno in solitudine” Che poesia che è la lingua giapponese!

My lovely trips

Stasera al cinema, per una sola sera sigh, proiettano il terzo film di Neon Genesis Evangelion.

Ed io me lo perderò perché non mi sono ancora arrivati i primi due in dvd… Dovrò aspettare che esca anche questo in dvd. Ma perché lo proiettano soltanto per una sera sola??? E poi lo pubblicizzano così: Con oltre 60 milioni di dollari incassati nei soli cinema giapponesi, è il terzo capitolo della saga d’animazione robotica più seguita al mondo.

Magari tutti quei soldi li ha incassati perché al cinema ci è rimasto per più di una sola sera, no???

Uffi…

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Mchan

 

Libri parte 13

Giorni giapponesi by  Angela Terzani Staude

“Pochi giorni ci erano bastati per capire che il Giappone non era certo un paese in cui uno sogna di vivere. Ci rendevamo però conto che il Giappone è anche un paese in cui sarebbe opportuno vivere perché quanto vi accade determinerà in qualche modo il nostro futuro e quello dei nostri figli”

“Frutto di cinque anni intensi di vita, lavoro di esperienze, il diario giapponese di Angela Terzani Staude ci offre la straordinaria opportunità di osservare “dall’interno” i complessi meccanismi della società nipponica contemporanea, di tentare di scoprire cosa si nasconde sotto un’apparenza tanto affascinante quanto impenetrabile. I piccoli e grandi problemi della vita quotidiana si alternano ai momenti “ufficiali”, i viaggi nei luoghi della natura e della storia alle frequentazioni di quelli del potere, in una sorta di avvincente vagabondaggio nello spazio e nel tempo, tra continue scoperte, incontri, visite, letture, felici intuizioni e riflessioni profonde. La cultura, l’organizzazione, la mentalità, il comportamento, tutto cià che fa della società giapponese un modello di straordinaria efficienza, ma anche di inquietante desolazione, rivive in queste pagine che hanno la qualità rara di dischiuderci un mondo per molti aspetti ancora inesplorato”

“Il mondo che abbiamo visto qui è un mondo duro in cui la storia, la tradizione, la natura e l’individuo non contano quasi più. E’ un mondo come forse può volerlo solo un popolo che cento anni fa si è staccato dalle proprie radici e che sostiene che il suo migliore amico è la macchina del pachinko. Tokyo, giugno 1990”

“Lunghi sono stati i giorni giapponesi di Angela Terzani Staude. Neanche uno – a leggere il suo diario – è andato sprecato grazie al fervore di una curiosità inesauribile: incontri, colloqui, visite, escursioni, viaggi, libri, mostre, conferenze… E’ impietoso il ritratto, ma l’autrice non se ne compiace, mostrando anzi una partecipazione a tratti accorata. E se la diagnosi è drastica, si preoccupa di documentarla: con richiami storici, notazioni acute, descrizioni vivissime” Corriere della Sera.

Mchan