With Love

Anno: 2021 in corso

Paese: Usa

Episodi: 5, 1 stagione

Genere: commedia, sentimentale

Cast: Emeraude Toubla, Isis King, Rome Flynn, Mark Indelicato, Desmond Chiam, Gloria Calderon Kellett, Constance Marie, Vincent Rodriguez III, Todd Grinnell, Benito Martinez, Andre Rojo, Renee Victor, Pepe Serna

Trama: le vicissitudini amorose dei componenti di una famiglia latina a Portland, Oregon.

Il primo episodio è divertente e carino ed i personaggi sono presentati tutti molto bene. Io sinceramente mi sarei fermata a questo. A parte l’eccessiva lunghezza degli episodi, 50 minuti, gli argomenti trattati sono ripetitivi. La coppia omosessuale ha continui screzi dovuti ad incomprensioni e mal assortimento di caratteri che guarda caso si appaiono in ogni finale di episodio per poi tornare in quello successivo. La cugina si arrabbia con il tizio che sta frequentando ed invece di parlarci se ne va. I genitori dei protagonisti dopo quasi 30anni di matrimonio nemmeno si parlano però poi succede una tragedia se lei si fa corteggiare da un altro. E non riescono a parlarsi nemmeno nel momento in cui lui lo scopre. Non c’è un vero e proprio dialogo chiaritore tra adulti. Sembra che nessuno, a parte i comprimari, abbia un lavoro.

La scelta di dividere gli episodi per feste comandate ci può anche stare, ma avrei raggruppato Natale e Capodanno che non è che sia successo chissà cosa nel secondo episodio. Invece poi da San Valentino si passa al 4 luglio e Sol non ha ancora conosciuto il figlio del compagno con il quale sta da 6 mesi. Tra l’altro ho trovato di pessimo gusto presentare la nuova compagna durante una festività. Di solito i figli di genitori divorziati passano le feste un anno con un genitore ed un anno con un altro, non mi sembra il caso di fare questo incontro in una giornata un po’ più speciale. Tra l’altro nei sei mesi precedenti non hanno trovato un weekend? Assurdo. Poi è normale che il ragazzino sia stranito dalla situazione.

La protagonista non riesco proprio a capirla: concede una chance ad un tizio che l’ha derisa al primo appuntamento (e sull’argomento visione dell’amore), quindi senza nemmeno conoscerla davvero, solo perché è figo e la prima volta che l’ha visto ha avuto le farfalle nello stomaco. Peccato che poi ci siano state delle bandiere rosse grandi quanto una casa, ma vabbè… Poi, pure sta storia decisa già dal minuto tipo 5 del primo episodio. Infatti poi va anche peggio, ma no, l’amore vince su tutto. Non è così. Secondo me con delle visioni così distanti della vita non si va da nessuna parte. Uno dei due sarà sicuramente costretto a sacrificare il suo e ciò non va bene perché prima o poi questo si ripercuoterà sia sulla persona sacrificante che sull’intera relazione. La teoria che gli opposti si attraggono può valere fino ad un certo punto. Non si può passare la vita a bisticciare o rimanere passivi.

Il fratello è semplicemente pessimo. Un altro che se non accade tutto come vuole lui mette il muso. Il fidanzato un santo. Addirittura essere contrariato che dopo un anno di festività con la sua famiglia il fidanzato voglia passare almeno il Ringraziamento con i suoi. Che poi fanno vedere che loro ci tengono tanto alla famiglia, sì, ma solo alla propria, quella dei propri partner può anche scomparire dalla faccia della terra.

Era partito davvero bene e poi si è perso. Se ne avessero fatto un film sarebbe stato meglio che di vedere per cinque ore le stesse vicissitudini ripetersi di continuo a me è venuta la noia. Per non parlare del conoscere più a fondo i personaggi che ti vengono in antipatia quasi tutti.

Gli unici carini i nonnini latinos e cattolicissimi, ma moderni, messi da parte praticamente già al secondo episodio. Invece secondo me potevano essere molto più protagonisti ed incisivi. Basti pensare alle poche battute della nonnina nel terzo episodio.

Il finale è un happy ending smielato che va benissimo se finisce qui come in teoria dovrebbe. Perché una seconda stagione non so su quali basi la possano scrivere.

Mchan

The Wheel of Time

Anno: 2021 in corso

Paese: Usa

Episodi: 8, 1 stagione

Genere: fantasy, avventura, azione

Ideatore: Rafe Lee Judkins

Soggetto: omonima saga cartacea by Robert Jordan

Cast: Rosamund Pike, Daniel Henney, Josha Stradowski, Zoe Robins, Madeleine Madden, Marcus Rutherford, Barney Harris, Kate Fleetwood, Priyanka Bose, Hammed Animashaun, Sophie Okonedo, Kae Alexander, Daryl McCormack, Alexandre Willaume, Michael McElhatton, Alvaro Morte  

Trama: Moiraine è una Aes Sedai, una donna con dei “poteri magici”, che sta cercando la reincarnazione del Drago, un ragazzo od una ragazza di all’incirca 20anni, insieme al suo fedelissimo custode Lan. Trova quattro potenziali reincarnazioni e li persuade a seguirla per raggiungere la Torre Bianca, la sede di tutte le Aes Sedai. Nel viaggio incontreranno vari pericoli ed addirittura si perderanno di vista dividendosi in tre gruppi, ma alla fine si ricongiungeranno tutti alla Torre Bianca avendo fatto nel frattempo nuove conoscenze ed anche svariati incontri spiacevoli.

Non ho letto ii libri da cui è stata tratta, ma mi è piaciuta molto. Anche svariate cose che ai lettori non sono andate giù a me invece non hanno infastidito. Tipo il non sapere da subito la vera identità del Drago Rinato. Questa suspence secondo me ha giovato alla serie, perché sinceramente se avessi saputo subito chi fosse stato (anche se lo avevo intuito), non penso che avrei proseguito la visione con la stessa curiosità. E sicuramente mi sarebbe importato molto di meno di tutto il resto dei personaggi.

Mi é piaciuto anche il fatto che le varie “profezie” siano state svelate pian piano, sempre per lo stesso motivo che se mi sveli tutto all’inizio, nel pilot, avrei potuto benissimo smettere di continuare la visione della serie.

L’unica cosa che avrei preferito approfondire è tutta la divisione delle Aes Sedain dato che sono state spiegate solamente quattro fazioni: la blu, la rossa, la verde e la gialla, ma mi pare di averne viste almeno altre due. Ed anche il motivo per cui i mantelli bianchi siano così ostili nei loro confronti.

Bella la scenografia come la fotografia. Paesaggi splendidi. Anche gli effetti speciali sono ben fatti. Stupenda la scena di lotta all’inizio del penultimo episodio. Il primo poteva essere leggermente meno cruento, ma trattandosi di un fantasy ci può stare.  

Il mio personaggio preferito al momento è Lan, prima di tutto perché Daniel Henney in questo ruolo è di una figaggine assurda.

Era un gran bbono (semicitazione di Penelope Garcia diventata per un secondo una romanaccia di settima generazione) anche ai tempi di Criminal Minds, ma qui si è decisamente superato. Tra l’altro superlativo nella scena del funerale del suo amico e collega. L’unica pecca è che ha una liason con il personaggio che meno tollero, Nynaeve. Bellissimo invece il suo rapporto con Moiraine. E felicissima che sia rimasto platonico perché è davvero bello e puro così.

In lotta per la pole position c’era anche Perrin, perché adoro che abbia un legame speciale con i lupi. E perché mi è sembrato un orsacchiotto dall’inizio.

Il protagonista mi è abbastanza indifferente, come la sua compagna di love story. E poi Josha roscio e con i riccioli non mi piace granché.

Moiraine è interessante, ma la recitazione della Pike non mi convince sempre, a volte, spesso, è troppo statica.

Il personaggio di Loial il Costruttore l’ho trovato inutile e superfluo. Non ha dato nulla alla trama e non è stato nemmeno ben presentato. Non si è praticamente detto nulla su di lui tranne che sa leggere bene le mappe.

Curiosa di vedere come gestiranno l’allontanamento volontario di uno degli attori dei protagonisti principali, se spiegheranno il suo cambiamento di connotati oppure lasceranno correre.

L’episodio finale è stato un po’ una montagna russa. Da una parte tutta la battaglia, tanto attesa, tra il Drago Rinato ed il Tenebroso è stata molto deludente. Più che uno scontro mi è sembrato una chiacchierata tra un venditore insistente ed il possibile futuro cliente che cercava di mandarlo via. Invece quello che è successo in città, agli altri tre superstiti, è stato più interessante, anche se comunque sembrava ugualmente fatto svolgere troppo in fretta.

Naturalmente la scena finale è un cliffhanger per la prossima stagione.

Sinceramente non ho capito le critiche efferate che gli sono state fatte. O meglio, le ho capite, ma prima di tutto non le condivido e poi non ne vedo il motivo. Sarà pure stato pubblicizzato come il nuovo Game of Thrones, ma prima di tutto si tratta appunto di marketing e poi non ha nulla a che vedere con esso. Io non l’ho visto, ma da quanto ho capito era di sicuro rivolto ad un pubblico più adulto. La ruota del tempo mi sembra di più un romanzo fantasy di formazione. Ci sono questi quattro ragazzi appena entrati nell’età adulta che intraprendono un viaggio, al massimo lo si può paragonare a Il signore degli anelli. Quindi andargli contro solo per “difendere” l’onore di fantasy con la F maiuscola di Game of Thrones lo trovo pretestuoso e puerile.

Sono state fatte critiche pesanti anche ai costumi (della serie: sciatti, pieni di fango, banali). Vero che il montone del protagonista era un po’ troppo contemporaneo, per il resto l’ho trovato consono. E mi è piaciuto soprattutto che i quattro ragazzi non abbiano avuto cambi di abito, perché l’ho trovato molto realistico dato che erano in viaggio/fuga e comunque provenivano da famiglie povere per cui i loro abiti semplici erano perfetti. Come è stato perfetto che ad un certo punto fossero logori e sporchi dopo essere stati in mezzo ai boschi per giorni.  

E le critiche alle location sono state anche peggio. Si sono lamentati perché sono stati usati troppi set in studio. A parte che non mi risulta dato che ci sono anche molte foto in rete dei backstage in spazi aperti per le riprese del viaggio (con tanto di trasferta in Repubblica Ceca), ma poi è normale che le stanze ed i palazzi siano ricostruiti in studio, come in ogni altra serie tv.

Riporto le critiche, anche se stupide, perché non erano giusto un paio, ma decine, per questo l’ho trovato davvero un accanirsi senza senso.

Ora attendo la seconda stagione anche se sarà una lunga attesa dato che mi pare stiano ancora girando.

Mchan

Only Murders in the Building

Anno: 2021 in corso

Paese: Usa

Episodi: 10, 1 stagione

Genere: giallo, commedia

Ideatori: John Hoffman & Steve Martin

Cast: Steve Martin, Martin Short, Selena Gomez, Aaron Dominguez, Amy Ryan, Sting (guest)

Trama: in una palazzina di New York viene ritrovato un cadavere dopo un finto allarme anti incendio. La vittima pare essersi suicidata, ma tre condomini non sono d’accordo poiché lo hanno incontrato solo poco prima in ascensore. Questo improbabile trio deciderà di seguire le indagini per conto proprio e mettere su un podcast sul caso.

Gli episodi sono brevi, una trentina di minuti l’uno, e molto scorrevoli. Ad ogni finale di puntata c’è un cliffhanger che ti fa venir voglia di vedere subito la prossima. La trama scorre e tutti i pezzi vengono poi incastrati pian piano fino al gran finale.

I tre protagonisti sono simpatici e ben affiatati. Steve Martin è sempre una garanzia di comicità ed anche Selena Gomez è nel personaggio, il terzo non mi pare di averlo mai visto, ma si amalgama bene con Steve dando vita a dei siparietti spassosi anche in pieno drama. Ecco, sono proprio le battute spiritose a rendere più leggera la trama ed a non renderlo il solito giallo.

Esilarante la scena dell’ascensore nell’ultimo episodio.

Apparizione guest di Sting che diventerà un improbabile indiziato. Molto autoironico.

Ci sarà una seconda stagione poiché c’è’ un cliffhanger finale, ma se rimane sugli stessi binari della prima andrà benone.

Mchan

Perfect by Cecelia Ahern

Seconda di copertina:

“Celestine è in fuga. Fino a poche settimane fa era una delle ragazze più in vista della città: aveva una famiglia che la amava, un fidanzato meraviglioso ed un destino invidiabile. Ora la sua esistenza si è trasformata in un interminabile incubo. La sua vita dorata non esiste più.

Celestine è finita in cima alla lista dei ricercati della Gilda. E’ il nemico Numero Uno. Lei infatti è l’unica a possedere le prove che potrebbero distruggere per sempre il sistema che stabilisce chi è perfetto e chi Fallato. Chi merita un futuro e chi no. Perfino il giudice Crevan, capo del tribunale che l’ha condannata, è al suo inseguimento. L’uomo crede di poter facilmente mettere alle strette una come Celestine, una ragazza che ha perso tutto: famiglia, fidanzato, amici. Ma si sbaglia. Il tenebroso Carrick non l’ha abbandonata ed anzi è più determinato che mai a sostenerla, qualunque sia la scelta di Celestine.

Perché adesso a decidere sarà lei.

Scappare e mettersi in salvo, o rischiare tutto, tornare nella tana del leone e demolire il sistema dall’interno?”

Quarta di copertina:

“Dopo tutto quello che mi è successo forse dovrei essere diversa. Ma quando la Gilda ti marchia, non ti cambia come persona: cambia solo la percezione che gli altri hanno di te”

“Provocatorio ed intenso. Un romanzo potente, che esplora la perfezione in ogni suo crudele aspetto”

Quote:

“C’è la persona che pensi dovresti essere, e poi c’è quella che sei veramente. Io ho perso la cognizione di entrambe”

“Forse i combattenti più tenaci sono proprio quelli che sanno nutrire perché sono legati a qualcosa che è nel profondo del loro essere, qualcosa per cui lottare, qualcosa che vale la pena salvare”

“Per costruire un’amicizia a volte serve una vita intera, ma per farsi un nemico basta un secondo”

“Una cosa è sapere che i Fallati sono marchiati e devono vivere da cittadini di serie B, un’altra è doverli guardare mentre esibiscono i segni cicatrizzati di queste punizioni. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E’ facile vivere tranquillamente la propria vita se non ti sbattono in faccia la dura realtà delle cose”

“Ma per una volta non voglio fare progetti. Non voglio avere aspettative, voglio solo affrontare le cose un passo alla volta, e lasciare i balzi ed i salti per quando sarà necessario. Voglio godermi il sole sulla pelle, il vento sul viso, il tocco delle mani di Carrick sul corpo, il suono delle voci dei miei familiari, i loro gesti affettuosi, ed il valore e la lealtà dei miei nuovi amici. Sono cose semplici, diranno alcuni, ma dipende da dove vivi e da quali sono le leggi a cui devi sottostare, perché ottenere tutto questo non è stato affatto facile per nessuno di noi”

“C’è LA PERSONA che pensi dovresti essere, e poi c’è quella che sei veramente. Io non so bene chi dovrei essere, ma adesso so chi sono veramente.

E posso dire che questo è un modo perfetto per ricominciare”

Come già preannunciato nello scorso post questo secondo ed ultimo capitolo della saga dei Fallati è più ricco di azione. Ma è comunque un altro pugno nello stomaco, specialmente nella seconda parte.

Celestine, la protagonista, prende più sicurezza di sé e finalmente riesce ad essere un passo avanti a chi la vuole eliminare dalla faccia della terra ed a chi prova a prendersi gioco di lei.

Cresce sotto molti punti di vista.

Anche in questo caso la storia è raccontata in prima persona per cui si segue solo il punto di vista e le vicende della protagonista, ma a differenza del primo libro non l’ho trovato disturbante, anzi. Non è stato male scoprire ciò che avevano fatto gli altri quando lo è venuto a sapere lei poiché ha tenuto alta la suspence. Se lei non si fidava di qualcuno anche il lettore non si fidava del tutto poiché proprio come la protagonista non poteva sapere cosa stesse facendo o pensando quel personaggio.

Il finale è un happy ending, ma di questi tempi è bello leggere qualcosa che finisce bene nonostante le premesse anche se è troppo happy ending su tutta la linea quindi risulta abbastanza irreale.

Per quanto riguarda una possibile trasposizione cinematografica non ho trovato altre news, però penso che si potrebbe tranquillamente fare un film unico dato che è decisamente molto più interessante e dinamico il secondo libro.   

Mchan