
Seconda di copertina:
“In un futuro non molto lontano, il giudice Crevan è a capo della Gilda, uno speciale tribunale con il compito di condurre una spietata crociata contro l’immoralità. E’ lui e lui solo a decidere chi è un cittadino modello e chi invece è un “imperfetto”, un essere Fallato da marchiare a fuoco con una F sulla pelle e da allontanare dalla società civile.
Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo: è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche la fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, il figlio del giudice Crevan.
Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D’un tratto, ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più, perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del giudice Crevan. Celestine decide quindi di soccorrere il pover’uomo e quel gesto si ripercuote su di lei con conseguenze drammatiche.
Allontanata dalla famiglia, arrestata ed umiliata, la ragazza viene trascinata in tribunale davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna ad essere marchiata a fuoco come Fallata. Sarà durante il processo che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un ragazzo misterioso ed affascinante: l’unico amico su cui d’ora in poi Celestine potrà contare”
Quarta di copertina:
“Eravamo solo noi due, in cima al mondo addormentato. Noi due invincibili, intoccabili. E’ stato il momento “più” perfetto della mia vita.
E’ stato l’ultimo momento perfetto della mia vita”
“Flawed è uno dei migliori romanzi distopici in circolazione. E’ reale e potente” The Guardian
“Una lettura IMPERDIBILE per tutti gli appassionati di young adult” Voya
Quote:
“FALLATO: difettoso, danneggiato, imperfetto, deturpato, guasto, malsano, fragile, carente, incompleto, invalido; (relativo a persona) che è incline alle debolezze”
“Sono una ragazza che crede nelle definizioni, nella logica, nel bianco e nero.
Tenetelo bene a mente”
“Mai fidarsi di chi, senza essere stato invitato a farlo, si siede a capotavola in casa altrui”
“Non mi interessavano molto i romanzi, prima. Preferivo la vita reale. La matematica. Le soluzioni. Le cose che hanno un effetto concreto sulla vita. Ma ora capisco perché tante persone leggono, perché amano perdersi nelle storie altrui. A volte una frase mi colpisce, mi fulmina, perché descrive una sensazione, un sentimento che ho provato ma non ho mai espresso ad alta voce. Vorrei entrare nelle pagine e dire ai personaggi che li capisco, che non sono soli, che io non sono sola, e che va bene provare quello che provano”
“Ho capito che le persone non sono crudeli. O comunque non tutte le persone (…). Le persone hanno semplicemente un forte istinto di conservazione. E se una cosa non li riguarda da vicino, non si lasciano coinvolgere più di tanto”
“Alla gente piace prendere le difese dei più deboli, ma non quando le cose si fanno più pericolose”
Ci ho messo un bel po’ per finire questo libro perché è stato davvero come un pugno nello stomaco.
Così attuale, così vicino a ciò che penso e sono.
Cecelia si riconferma una scrittrice che sa parlare al cuore delle persone, od almeno al mio di sicuro.
Nei ringraziamenti dice che lo ha scritto di getto, in sole sei settimane, ma ci ha davvero messo tutto ciò che poteva. C’è una giovane ragazza con i suoi sogni ed il suo futuro a portata di mano che dall’oggi al domani perde letteralmente tutto. C’è la sua famiglia che nonostante tutto le sta accanto. Ci sono gli amici, od almeno coloro che riteneva tali, che le si rivoltano contro. Tutta la società le va contro e solo perché ha mostrato un po’ di empatia verso la persona sbagliata. Ma sbagliata perché e per chi? Nel leggere qual’era la punizione riservata a queste persone ritenute difettose poiché hanno commesso un errore di giudizio ho sempre pensato che fosse esagerata, che nemmeno ad un omicida si riservava tanto ed ad un certo punto lo dicono anche nel libro in una conversazione tra appunto fallati. Eppure tutta la società lo accetta. Dimenticando anche, e soprattutto, che potrebbe accadere a chiunque, perché nessuno è perfetto. E la cosa ancora più assurda è che quella stessa società tratta queste persone marchiate come se non fossero più persone. Ci sono delle regole molto rigide, da dover osservare non solo in società, ma anche in casa propria.
Come in ogni romanzo distopico si esagera, ma in finale il messaggio è preciso: tanto potere in mano di una sola persona (od una manciata di individui) non è mai sano.
L’unica pecca per quanto mi riguarda è la narrazione in prima persona. In questo modo sappiamo perfettamente cosa pensa e prova la protagonista, ma molto poco di tutti gli altri. Ed addirittura di alcuni non sappiamo praticamente nulla perché lei non li incontra per lunghissimi periodi di tempo.
Il mio personaggio preferito è il nonnino. Il primo della famiglia ad aver capito il vero carattere del giudice Crevan ed ad avergli tenuto testa.
Quello che non ho capito è la sorella minore Juniper.
Il personaggio che non mi è piaciuto affatto è Art. Oltre, naturalmente, a suo padre: il giudice Crevan.
Nella seconda di copertina c’era scritto che la Warner Bros. ne aveva comprato i diritti per girarne un film, ma al momento non ci sono altre informazioni al riguardo. Sinceramente non mi dispiacerebbe e non sarebbe nemmeno troppo difficile da produrre dato che è ambientato in un mondo praticamente identico al nostro se non per queste regole. Non è un futuro fantascientifico con tecnologie avanzate e si svolge quasi tutto in due, massimo tre location.
Naturalmente c’è un seguito poiché il finale è aperto. Lo sto leggendo ed al momento c’è molta più azione.
Magari prossimamente ve ne parlerò.
Mchan