All rise

Anno: 2020/2021

Paese: Usa

Episodi: 21 + 17 , 2 stagioni, conclusa

Genere: legal, drammatico

Cast: Simone Missick, Wilson Bethel, Jessica Camacho, J. Alex Brinson, Ruthie Ann Miles, Lindsay Mendez, Marg Hegelbenger, Lindsey Gort, Reggie Lee, Audrey Corsa

Trama: Los Angeles, nel tribunale si intrecciano le vite di giudici, procuratori, avvocati difensori, guardie giudiziarie, cancellieri, imputati e vittime.

La protagonista principale è Lola Carmichael, donna di colore ex procuratore di stato ora giudice. Poi ci sono il suo ex collega e migliore amico Mike, le sue cancelliere Sarah e Sherri, l’avvocato difensore Emily Lopez, la guardia giudiziaria Luke ed il capo giudici Liza Benner.

Non è partito male con il primo giorno di lavoro come giudice di Lola e la presentazione di tutti i principali personaggi, ma poi si è un po’ perso, secondo me, dietro a polemiche continue e sempre uguali. Tipo il personaggio della madre di lei. Ok, è un’attivista dei diritti dei più deboli e delle minoranze, ma quel suo continuo criticare ogni scelta della figlia è estenuante. Tra l’altro è una contraddizione che critica il sistema perché occupato da uomini bianchi ed ora che la figlia fa parte di esso e che potrebbe cambiare qualcosa critichi anche lei perché è entrata a far parte di quel sistema. A me sembra un po’ un cane che non vuole smettere di mordersi la coda. Polemizza per il gusto di essere contro qualcosa. E la prima volta può anche andar bene, ma dopo la terza la cosa oltre ad essere ripetitiva è snervante. Tra l’altro avrebbe dovuto essere “contro” la figlia di più prima che era procuratore di stato e che quindi andava contro e perseguiva chiunque, mentre da giudice spesso e volentieri è dalla parte degli imputati. E questa è un’altra cosa che mi ha lasciata perplessa. Lola è stata per anni procuratore e solo ora che è giudice le esce tutta questa compassione per gli imputati. Avrei capito se prima fosse stata avvocato difensore.

Per il mio modo di vedere questa estenuante compassione per qualsiasi imputato è un altro punto a sfavore. La giustizia dovrebbe essere imparziale, ma non lo è se si comincia a giustificare un reato in base al background dell’imputato.

Tra l’altro non mi è piaciuto come Lola ha trattato un caso di revenge porn. Ha detto all’avvocato di non usare quel termine poiché la vittima aveva mandato quelle foto al suo ragazzo e non erano porno per lei. Ok, ma poi il ragazzo le ha girate ai colleghi di lei ed in poco tempo sono diventate virali tra i suoi conoscenti e questo è revenge porn. Mah…

I personaggi sono interessanti ed è solo per questo che ho continuato la visione.

Gli intrecci amorosi sono carini e non prevalgono sulla trama del singolo episodio che si basa sul caso giudiziario e la cosa è positiva.

L’ultimo episodio della prima stagione è stato davvero originale. A causa del lockdown per il covid hanno dovuto sospendere le riprese e si sono inventati questo episodio girato interamente tramite gli smartphone ed i computer degli attori dalle loro case come se fossero gli stessi protagonisti della serie a parlare tra di loro solamente tramite skype e similari appunto a causa della pandemia. Ci sono state delle discrepanze riguardo le case mostrate negli episodi precedenti, ma è stato divertente. Ed ancora una volta hanno mostrato quanto le idee rivoluzionarie di Lola alla fine non portano a nulla di positivo. Quindi non riesco a capire perché affossare così il suo personaggio.

Capisco perché non l’abbiano rinnovata per una terza stagione, sinceramente io non so se riuscirò a sopportare la visione della seconda.

Mchan

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