Maschile singolare

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: commedia, drammatico

Regia: Alessandro Guida e Matteo Pilati

Cast: Giancarlo Commare, Gianmarco Saurino, Eduardo Valdamini, Michela Giraud, Carlo Calderone, Barbara Chichiarelli, Lorenzo Adorni

Trama: Antonio ha quasi trent’anni ed è un architetto disoccupato che è stato appena lasciato dal marito. Prende una stanza in affitto da Dennis che gli trova anche un lavoro come aiutante fornaio.

Chi si aspetta un film romantico avrà una delusione. Questo film, più che di amore, parla di crescita personale.

Antonio all’inizio è un ragazzo timido ed insicuro, che si appoggia molto sul marito, praticamente il suo unico ragazzo, fino a che non viene mollato ed è costretto a lasciare la loro casa e trovarsi un’occupazione. Grazie anche all’amicizia con Dennis, nata un po’ per caso, la sua vita sarà stravolta. Invece che rimanere a piangere nella sua stanza per la fine del suo grande amore, passerà le giornate a lavorare e le serate ad uscire con svariati ragazzi incontrati su di una app di incontri. Comportamento abbastanza superficiale, ma alla fine incontrerà quello giusto e capirà cosa vuole dalla vita. Per questo il finale non ha un vero happy ending sentimentale, ma ha un lieto fine per il protagonista.

A me è piaciuto. Si è voluto raccontare una storia abbastanza universale, ma dal punto di vista di un omosessuale. E non ho trovato nocivo fargli avere molte “avventure” perché è quello che può capitare anche ad una persona etero quando finisce una relazione importante. Il consiglio più quotato in queste situazioni è “Divertiti!” per cui… E poi se esistono app come Tinder o Grinder vorrà dire che qualcuno le usa, no?

L’unica pecca è stato il finale del personaggio di Dennis e l’assenza di un dialogo chiarificatore tra il protagonista ed il suo capo che per un certo periodo è stato un amico con benefici.

Altra cosa che non mi è piaciuta è stata una battuta della migliore amica del protagonista quando ha saputo del suo imminente divorzio, ossia “Ora ci volete rubare anche questo?”. Ma in che senso? La comunità LGBTQ+ si batte per ottenere dei diritti che il resto della popolazione ha già di default non per rubare qualcosa a qualcun altro. Se continuamo a pensarla in questo modo non si andrà mai da nessuna parte. Ma proprio in generale. Sia per quanto riguarda l’omofobia, che il razzismo che il sessismo. E poi è un ulteriore esempio di come l’amore è amore in qualsiasi situazione. Può durare per tutta la vita come no.

Mchan

Pride Month – Fiction Rai

Giugno ormai è consacrato ad essere il mese dell’orgoglio della comunita LGBTQ+.

Così ho pensato di parlare di due fiction Rai che hanno trattato nella trama l’argomento.

La prima è La Compagnia del Cigno che conta 2 stagioni.

Nella prima, che ho preferito, la trama si concentrava sui sette giovani protagonisti che frequentano il Conservatorio Verdi di Milano. Uno di essi ha uno zio, a cui è affidato, che è omosessuale. E la cosa che più mi è piaciuta del personaggio, oltre al fatto che è simpaticissimo e tenerissimo, è che sia stato rappresentato senza farlo diventare una macchietta. Perché di solito i gay vengono sempre fatti vestire con abiti dai colori sgargianti e pieni di lustrini, mostrando solo una piccola percentuale di quel mondo. Invece Daniele, nome del personaggio interpretato da Alessandro Roja, è un uomo comune con un lavoro da impiegato. E la sua storia romantica con Daniele2, nome del suo compagno interpretato da Michele Rosiello, è molto bella e “normale”, passatemi il termine. E, cosa strana per un prodotto targato Rai e con un target molto giovane, vengono anche mostrate delle scene in cui i due sono a letto insieme. Che sembra una vera rivoluzione a sentir dall’opinione che l’italiano medio ha della tv di Stato.

Purtroppo la seconda stagione cala notevolmente di qualità sia di trama che di recitazione. Non so se sia dovuto al Covid che ne ha spezzettato le riprese od ad una vera e propria mancanza di idee. Comunque la parte più interessante è un’altra volta quella dei due compagni: uno che si ritrova il nipote futuro padre a poco più di 18 anni e l’altro che vorrebbe l’affidamento di un bambino. Peccato non si sia approfondito meglio questo aspetto perché sarebbe stato davvero interessante vedere confrontarsi con la burocrazia ed il pregiudizio delle autorità in maniera più cospicua. Invece c’è stato solamente un piccolo accenno e poi è finita, come si suol dire, a tarallucci e vino. Anche il carattere euforico del personaggio di Daniele lo zio è stato più marcato e quindi stereotipato. Ma nel complesso rimangono una bellissima rappresentazione del mondo LGBTQ+.

La seconda fiction si chiama Vivi e lascia vivere.

Di questa salvo solamente la trama riguardante il figlio maschio della protagonista: un ragazzino che per tutta la vita ha voluto compiacere il padre giocando a pallanuoto, ma che una volta che esso è venuto a mancare trova finalmente il coraggio di dedicarsi a ciò che più gli piace, ossia il nuoto sincronizzato. E più avanti si scopre anche gay. Togliendo il fatto abbastanza stereotipato che un ragazzo che si interessa ad uno sport che fino a poco tempo fa era prettamente femminile, alla fine sia anche omosessuale, la sua storia mi è piaciuta perché è stata anche una storia di crescita e consapevolezza personale.

Entrambe si possono rivedere su Rai Play.

Mchan

Carnaval

Anno: 2021

Paese: Brasile

Genere:  commedia, sentimentale

Regia: Leandro Neri

Cast: Giovana Cordeiro, Gessica Kayane, Flavia Pavanelli, Bruna Inocencio, Samya Pascotto, Jean Pedro, Felipe Adler, Nikolas Antunes, Rafael Medrado

Trama: Nina è una giovane influenzer che è stata appena tradita dal ragazzo. Così prende la palla al balzo di una proposta di collaborazione e parte per Salvador Bahia con le sue tre migliori amiche. Qui è in corso il Carnevale e lei è nell’entourage del cantante più acclamato del momento.

E’ abbastanza banale e pieno di cliché, ma ne è anche ben consapevole per questo si lascia vedere senza problemi. Non ci sono chissà quali messaggi profondi, solo un paio di ore di spensieratezza tra belle ragazze e bei ragazzi quasi sempre in costume da bagno. Anche il finale è scontato, ma non infastidisce date le premesse.

Le uniche cose che stonavano leggermente, o meglio che a me hanno infastidito, sono la sua amica assatanata di uomini, davvero molto volgare a tratti, più che altro nei modi, e l’altra amica presentataci come assolutamente nerd e poi rivelatosi più “normale” del previsto dato che comunque partecipava a qualunque cosa o festa in cui si imbarcameravano le altre. Ah, ed anche il fatto che ormai che avevano fatto 30 potevano fare 31 dando l’happy ending a tutte ed invece una di loro è rimasta a bocca asciutta per tutto il film.

Bella l’atmosfera festosa, anche se da una parte metteva un po’ di nostalgia e dall’altra un bel po’ di disagio per via di tutta quella gente accalcata in questo determinato periodo storico.

Sicuramente un film da vedere in tv non al cinema.  

Mchan

Shazam!

Anno: 2019

Paese: Usa

Genere: azione, commedia, fantascienza, fantastico

Regia: David F. Sandberg

Soggetto: personaggio creato da Bill Parker e C.C. Beck con storia by Henry Gayden e Darren Lemke

Cast: Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Djimon Hounsou, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Ian Chen, Jovan Armand, Faithe Herman, Cooper Andrews, Marta Milans, John Glover, Adam Brody, Ross Butler, Meagan Good, Michelle Borth

Trama: il 14enne orfano Billy Batson è tutta la vita che fugge dalle case famiglia dove lo sistemano per cercare la madre che ha perso in una fiera. Ora è stato affidato ai Vasquez una coppia molto carina con già altri 5 ragazzi. Il primo giorno di scuola affronta dei bulli per difendere i suoi nuovi “fratelli” e mentre fugge si ritrova in un altro mondo dove un vecchio mago gli dona i suoi poteri rendendolo un supereroe adulto. Quando torna a casa si ritrova a doverlo confidare a Freddie, il “fratello” compagno di stanza e coetaneo, poiché non riesce più a tornare adolescente. Da qui i due ragazzini inizieranno a sperimentare questi poteri e “salvare” la gente dai pericoli di tutti i giorni fino a quando non arriva il super cattivo.

E’ partito un po’ lento, ma poi si è lasciato vedere piacevolmente. Magari potevano non rendere così tanto infantile l’eroe da adulto, che da adolescente è visibilmente più maturo. Comunque bella la storia e belli i messaggi che traspaiono.

La bimba chiacchierina poi è troppo tenera!

Effetti speciali buoni, quei mostri/vizi capitali erano perfettamente orrendi.

Menzione d’onore ad Adam Brody che interpreta Freddie da super eroe: il suo personaggio più iconico, Seth Cohen di The O.C., ha sempre sognato diventare un super eroe ed ora ci è riuscito!

Mchan