Colazione in riva al mare

Il titolo originale è decisamente più azzeccato: Lettera from Lighthouse Cottage, ma capisco il voler evocare il libro più celebre dell’autrice Colazione da Darcy. Anche se sull’evocare i libri precedenti dell’autrice i traduttori/editori italiani ci hanno un po’ troppo preso la mano che in ogni titolo ci infilano o la “colazione” o “in riva al mare” (in questo caso entrambi), che uno va anche in confusione.

Seconda di copertina:

“Il sole splende sulla piccola e tranquilla località di mare di Sandybridge: accoglienti negozi di souvenir, una sala da thè ed un favoloso fish and chips. E’ il posto dove Grace è cresciuta, anche se al momento non ne è troppo contenta. Finché è rimasta a Sandybridge, ha aiutato i suoi genitori a scovare dei tesori vintage per il loro negozio d’antiquariato, ma il suo desiderio è sempre stato quello di poter girare il mondo. Ed ad un certo punto lo ha fatto: ha cominciato a viaggiare per lavoro, si è innamorata, ha costruito una famiglia. Allora perché si trova di nuovo in quella cittadina sul mare, che si era lasciata alle spalle, ed a rivedere Charlie, il suo migliore amico quando era adolescente? Forse viaggiare in giro per il mondo non era quello di cui Grace aveva veramente bisogno. Forse quello che cercava è sempre stato a portata di mano…”

Quarta di copertina:

“Dall’autrice di Colazione da Darcy un romanzo dolce e delicato che parla d’amicizia e del primo amore”

“Un romanzo magico, sull’amicizia che dura dai tempi dell’infanzia, sul primo amore ed i sogni per il futuro”

“Questo romanzo mi è molto piaciuto. Soprattutto perché non fa ricorso al sesso per raccontare una storia d’amore. Amo la scrittura “innocente” di questa autrice e la sua fervida immaginazione. Grazie per averci regalato queste pagine”

Trama:

Grace vive in un paesino sulla costa inglese. Durante l’estate dei suoi 15 anni conosce colui che diverrà il suo migliore amico, Charlie, ed inizierà ad uscire con il suo primo amore, Danny. Loro saranno anche i due uomini più importanti della sua vita. Quell’estate sarà magica anche perché troverà una vecchia macchina da scrivere davvero particolare. Quando le mette nel rullo un foglio essa vi scrive sopra una premonizione sotto forma di lettera. Grace deciderà di chiamarla Remy e vi farà ricorso ad ogni svolta importante della sua vita.

L’inizio è intrigante, diciamo che fino a metà la trama è interessante e ben sviluppata, poi diventa tutto abbastanza surreale.

Se il primo messaggio di Remy diceva che l’uomo della sua vita sarebbe stato colui che l’avesse chiamata per la prima volta Gracie, allora perché sposare Simon??? Un uomo conosciuto molto tempo dopo. E che non l’ha mai chiamata così. Tra l’altro ho trovato stranissimo che nessuno prima dei suoi 15 anni l’avesse chiamata in questo modo. Nemmeno i genitori. Eppure Gracie è il vezzeggiativo perfetto del nome Grace, ma vabbè…

Il racconto in prima persona non ha dato modo di conoscere più a fondo i caratteri dei coprotagonisti. Mi sarebbe piaciuto sapere cosa provavano, ma anche solo come sono arrivati alle scelte che hanno fatto durante la loro vita.

Grace all’inizio è simpatica, ma poi diventa noiosa ed un bel po’ egoista. Di nuovo il racconto in prima persona non aiuta, dato che sono sempre gli altri a fare qualcosa per lei, lei il massimo che ha fatto di altruistico è stato rimanere ad aiutare la madre dopo la morte del padre, ma pur sempre perché comunque la vita che aveva a Londra non era più soddisfacente come prima.

I salti temporali, dal presente al passato, non mi sono piaciuti perché sono stati troppo rivelatori del finale. Va bene che avevo capito come andava a finire già da quella prima lettera, ma rimaneva comunque il dubbio di una svolta diversa dato le continue scelte sbagliate della protagonista.

Il finale poi è stato davvero banale. Oltre che ultra fantasioso. Sandybridge, da località anonima di costiera è diventata patria di multimilionari che però invece di emigrare o comprare ville lussuose sono rimasti lì e vivono in case modeste. E caso strano, spoiler, li conosce tutti lei, la protagonista.

No, capisco che si tratti di un romanzo romantico, ma è decisamente sotto la media delle altre opere dell’autrice.

Quindi lo consiglio solamente a chi ha voglia di svagarsi per un paio d’ore, si legge davvero con molta facilità, ma null’altro. Anche se ci sarebbe un messaggio, che alla fine, dopo svariate batoste, la vita ti riserva sempre qualcosa di bello, è vanificato dal fatto che quella cosa bella lei l’avrebbe potuta avere fin da subito, ma ogni volta ha fatto la scelta sbagliata. E ciò è  abbastanza frustante per chi legge. Ogni volta che sbagliava l’interpretazione dell’ennesima lettera di Remy prendevo a capocciate il libro. Che poi se avesse avuto un finale diverso l’avrei anche potuto capire, ma se nonostante tutto il finale doveva essere quello allora non si può non dare della completa imbecille alla protagonista.

Mchan

Sai tenere un segreto?

LIBRO

Autrice: Sophie Kinsella
Anno: 2003

Titolo originale: Can you keep a secret?

Quarta di copertina:

Emma Corrigan è una ragazza come tante altre. Una vita senza grandi scosse, un lavoro da assistente marketing in un’importante multinazionale, un boyfriend simpatico. Ma, come tutte, sogna una vita diversa, e soprattutto ha i suoi piccoli segreti. Od almeno li aveva… fino a quando, nel suo primo viaggio di lavoro, si trova ad affrontare un volo molto turbolento ed il panico si impadronisce di lei. Così, ormai in preda ad un incontrollabile nervosismo, Emma racconta tutto di sè – ma proprio tutto – al vicino di posto. Un americano che ascolta divertito i suoi segreti più intimi. Tanto, in fondo lui chi è, se non un perfetto sconosciuto? Emma, naturalmente, sopravvive ed il mattino seguente si reca in ufficio, ormai dimentica della brutta avventura, pronta ad accogliere assieme ai colleghi il famoso fondatore della società per la quale lavora, in visita alla filiale inglese. Quando lui finalmente fa la sua apparizione, Emma si accorge con orrore che non è altri che… l’uomo dell’aereo. E lei gli ha confidato tutto di sé. Lui saprà tenere il segreto?

Con questa commedia sofisticata e brillante, l’autrice affronta il tema delle relazioni umane e sentimentali con il suo particolarissimo piglio fresco ed autentico.   

Ho riletto il romanzo prima di vedere il film da esso tratto perché non me lo ricordavo molto bene. Ad essere sincera lo ricordavo migliore. E’ abbastanza lento nella prima parte, però poi si riprende e ci sono anche delle situazioni divertenti ed i personaggi sono ben sviluppati. Anche se il punto di vista in prima persona permette di conoscerli solamente attraverso ciò che pensa di loro la protagonista.

Comunque di fondo il messaggio è abbastanza profondo. Parla di quanto sia importante l’onestà tra le persone, ma anche di quanto alcune piccole bugie siano altrettanto fonfamentali. Ma soprattutto di quanto sia essenziale essere sinceri con sé stessi.

FILM

Anno: 2019

Paese: Usa

Regia: Elise Duran

Genere: commedia, sentimentale

Soggetto: omonimo libro by Sophie Kinsella

Cast: Alexandra Daddario, Tyler Hoechlin, Judah Friedlander, Laverne Cox, Kimiko Glenn, Sunita Mani

Trama: è simile a quella del libro, ma hanno tolto un bel po’ di cose. Ed hanno lasciato la narrazione in prima persona della protagonista dato che non c’è scena in cui lei non sia presente.

Alcune situazioni sono affrettate, altre sono posticipate rispetto al libro, ma ci può stare.

Anche il cambio di location da Londra a New York ci può stare dato che la produzione è americana.

La scelta della Daddario come protagonista non mi è piaciuta. Già lei non mi fa impazzire in versione fashion figuriamoci in versione sciatta e grezza come è stata rappresentata la protagonista qui.

Connor, il suo fidanzato, doveva essere una sorta di Ken di Barbie, bellissimo ed intelligente, magari petulante, ma decisamente non bruttino e quasi deficiente.

Il cambio di etnia di Lissy, la migliore amica, fatta diventare indiana, ci può stare, ma almeno avessero scelto un’attrice più carina che questa non lo è ed è pure anonima.

Tyler è un figo, ma vicino alla Daddario sparisce per quanto è massiccia lei. E non dovrebbe perché Jack dovrebbe essere un uomo alto, di presenza, imponente.

Non ho capito il cambio di nome dell’azienda da Panther a Panda che poi ha poco a che fare con il motto (anch’esso cambiato da “Non fermarti” a “Non pausarti” od una cosa simile). Non mi pare che i panda siano sinonimo di attività sportiva.

Come non ho capito il cambio di sesso dell’amica del lavoro da Kate a Casey, completamente no sense dato che non lo hanno fatto diventare nemmeno gay ed in più hanno tolto la parte dei segreti che lo riguarda.

Per non parlare del perché il collega di lavoro di Lissy Jean Paul sia diventato Omar.

L’amica ricca Jemima dovrebbe indossare abiti firmati, non osceni/volgari.

Il taglio del loro primo appuntamento non l’ho capito dato che così è venuto meno il comparare le loro vite.

Lei è abbastanza sciatta anche al loro primo appuntamento.

La scelta di farli finire a letto insiemegià al primo appuntamento non mi è piaciuta. Si è tolto tutto il fulcro della storia. Anche il fatto di fargli passare tutto quel tempo assieme dopo è strano dato che escono insieme, ma lei non gli chiede mai nulla di intimo.

Le cose che lui dice nell’intervista e che descrivono lei nel libro sono più pesanti ed intime, non si limitano a come si veste e che musica ascolta (che sono stupidaggini e non capisco come i colleghi abbiano subito pensato a lei). Per questo risulta più offensiva la questione. Poi fargli dire che lei mette sempre un fiore tra i capelli e farglielo mettere solamente in quella scena è pessima come scelta. Tra l’altro è l’unica scena in cui lei ha i capelli leggermente acconciati, altrimenti li ha sempre sciolti e scompigliati.

La scelta di eliminare completamente tutta la parte riguardante i genitori è stata un grosso Cosa? O.O  Senza di loro si perde un bel pezzo della personalità di Emma, del perché agisce in quel dato modo. Ed anche quanto Jack tenga a lei quando interviene a suo favore svelando ai suoi ciò che davvero prova la loro figlia.

La scena in ascensore con Emma, Connor e Casey potevano risparmiarsela. Oltre ad essere imbarazzante era anche volgare e no, queste cose non fanno ridere.

La storia di Alice, la figlia segreta del socio Pete, che viene quasi scoperta da un tabloid è meglio della versione cartacea nella quale è vittima di un incidente stradale e lui ha dovuto raggiungerla per assicurarle le cure migliori (parlando tra l’altro in codice di piano B). La Scozia (dove è ambientato nel libro) non è il terzo mondo, penso che un ospedale valga l’altro, anche perché poi la rassicura dicendo che é stata una cosa da niente.

Sul finale niente da dire, è differente dal libro, ma abbastanza carino.

In conclusione: Nel giro di un’ora succede tutto quello che accade in 2/3 del libro, ma è come se non fosse successo nulla di che. Hanno saltato tutti i punti più salienti e comici ed è rimasta la parte noiosa. In generale è un po’ piatto. Capisco bene chi lo ha paragonato ad un film romantico per adolescenti. Non che il libro fosse un trattato sulla psiche umana, ma sicuramente più divertente e piacevole da leggere.

Scusate se sono stata un po’ pesante con le critiche, ma non sopporto quando un film con soggetto un libro si discosti da esso senza un motivo. Perché la maggior parte delle cose che hanno cambiato sono state senza senso e non hanno aggiunto nulla alla trama, anzi, in qualche caso hanno anche alterato il senso finale. E poi ultimamente non riesco a passare sopra a nemmeno il più piccolo dettaglio sbagliato, sarà colpa di questo periodo, non so…

Mchan

Sanditon

Anno: 2019

Paese: Uk

Episodi: 8, una stagione, conclusa, forse

Genere: letterario, costume, sentimentale, drammatico

Soggetto: omonimo romanzo incompiuto by Jane Austen

Ideatore: Andrew Davies

Cast: Rose Williams, Theo James, Kate Ashfield, Crystal Clarke, Kris Marshall, Turlough Convery, Jack Fox, Alexandra Roach, Lily Sacofsky, Charlotte Spencer, Mark Stanley, Anne Reid, Leo Suter

Trama: Charlotte, una giovane proveniente da una famiglia umile e di campagna, viene invitata a stare a casa di una coppia di Sanditon, un paesino sulla costa che è in fase di crescita. Qui incontrerà molte persone diverse.

Dato che l’omonimo romanzo incompiuto di Jane Austen conta 11 capitoli, poco più di 120 pagine, gli sceneggiatori sono andati molto di fantasia per cui avremo solamente il luogo ed i personaggi menzionati dall’autrice, mentre la trama probabilmente e giustamente non ha molto a che fare con il romanzo originale.

Sinceramente trovo che gli episodi durino un po’ troppo.

Già nel primo troviamo praticamente tutta la trama di quel poco che ci è arrivato del romanzo originale. Avrei preferito che i personaggi fossero presentati un po’ meglio, anche perché si è andati a perdere tutta la caratterizzazione dei fratelli di Mr. Parker (una sorella è stata totalmente eliminata, ma può anche andare), mi riferisco a quelli che vengono ritratti come malati cronici, ma comunque sempre al centro di qualche opera che sia benefica o favori ad amici di amici. Ed andando avanti non migliora, questo tratto del carattere dei fratelli Parker è solo poco più di un accenno, quando invece era la caratteristica principale.

Il personaggio di Theo James, Sidney, nel romanzo è stato solamente accennato quindi hanno dovuto “inventarselo” da zero, ma trovo che lo abbiano reso troppo simile a Mr. Darcy. E di Mr. Darcy ce ne è solo uno. Anche se Theo ha il suo perché 😜

La sua scena di nudo ci poteva stare. Quella degli altri, al mare con altre persone, un po’ di  meno.

Ho paura che anche Charlotte diventi troppo Elizabeth Bennet con l’andare avanti della narrazione. E su di lei il suo carattere non penso che vada bene. Charlotte proviene da una famiglia modesta e molto numerosa, mi piacerebbe rimanesse ingenua e sognatrice.

Mi è piaciuta l’amicizia con Miss Lambe, almeno all’inizio. Ma in generale il suo personaggio è abbastanza noioso, nonostante sia la protagonista principale.

A proposito di Miss Lambe mi è dispiaciuto che sia stata praticamente messa da parte negli ultimi due episodi. A parte un leggero flirt con Arthur Parker, spento praticamente sul nascere, è stata lasciata dietro le quinte. Anche Charlotte non l’ha più frequentata. Al contrario la sera dell’ultimo ballo è andata a consolare Miss Esther Denham, con la quale ha scambiato sì e no due parole nei primi due episodi e poi più nulla.

Lady Denham è odiosa. Ma è tipico di chi è ricco ed avanti con l’età dire tutto quello che gli passa per la mente senza stare a pensare che potrebbe essere offensivo ed inappropriato.

I fratelli Denham sono ambigui, ma è stato spiegato praticamente subito che non sono davvero fratello e sorella (sono i figli del primo matrimonio dei loro genitori, fratellastri grazie al secondo), quindi non capisco lo stupore dei commenti su di loro. A volte penso che la gente non segua davvero ciò che accade sullo schermo perché molti commenti sono evitabili (parlo in generale, mi è capitato spesso di trovare gente che chiede spiegazioni su questioni facili da comprendere o comunque spiegate benissimo da frasi o dialoghi dei diretti interessati). Tuttavia tra i due lei è decisamente meglio descritta. Ed ha rubato la scena alla protagonista essendo molto più interessante e complessa, nonché con una storia d’amore, seppure troppo frettolosa, decisamente più emozionante. A parte il fatto che secondo me sia esteticamente stupenda. E poi Mr. Babington è adorabile.

scusate la sfocatezza dell’immagine, ma di meglio non ho trovato

Anche Clara è stata resa ambigua. Anche se il suo personaggio nel romanzo non è ben delineato, ma a me non è sembrato che la Austen volesse andare in questa direzione. Tuttavia nella trama generale della serie tv ha il suo perché.

Mr. Stringer è carino, ma sinceramente non mi sa di nulla. Se gli avessero dato dei dialoghi e delle situazioni un po’ più considerevoli forse sarebbe stato un buon antagonista per il cuore di Charlotte, ma a parte sguardi dolci e languidi non fa e non mi dice nulla.

Non concordo con chi ha detto che nel quarto episodio, durante un loro litigio (molto stile Elizabeth/Darcy) Sidney abbia esagerato. Sinceramente a me è parsa Charlotte partire in quarta contro di lui basandosi solamente da ciò che ha sentito da terze persone che avevano anche un buon motivo per denigrarlo, proprio in pieno stile Pride&Prejudice. Invece la faccenda della schiavitù era un buono spunto che purtroppo è stato lasciato appeso.

Il personaggio di Lady Susan, introdotta a praticamente due episodi dalla fine, potevano evitarselo. Tra l’altro a me è sembrata solo antipatica e pettegola. È andata fino a Sanditon solamente per farsi i fatti di Charlotte, che da cretina quale è ha raccontato cose sue intime alla prima che ha incontrato ad un ballo. In un’epoca in cui non si dicevano certe cose nemmeno alle sorelle, mah… Tuttavia mi è piaciuto che si sia tenuto il modo di fare dell’epoca per la maggior parte delle situazioni.

Il finale è stato a dir poco orrendo, soprattutto se non si aveva la certezza del rinnovo. Come situazione è molto verosimile di quel periodo (la maggior parte delle persone non si sposava per amore, ma per interessi), però è venuto a mancare lo spirito di Jane Austen che ha sempre dato un lieto fine a tutti i suoi protagonisti principali. E comunque non mi è  piaciuto nemmeno il fatto che lui l’abbia rincorsa solo per farsi dire di non essere odiato da lei.

Ora pare che il rinnovo sia arrivato, ma sinceramente non so cosa aspettarmi dalla seconda stagione. Avrei preferito un paio di episodi in più che un’intera stagione. Sicuramente troveranno il modo di liberare Sidney dal fidanzamento con Lady Campion, ma come? A me piacerebbe se invece continuassero su questa via e Charlotte finisse con Mr. Stringer (sorry Theo 😜) ed approfondissero il futuro di Miss Lambe. O magari si saltasse di un anno ed arrivasse una delle sorelle di Charlotte a Sanditon per l’estate. In fondo si chiama Sanditon, quindi il protagonista deve essere il luogo.

Costumi e location bellissimi. Magari la fotografia è un po’ triste, con colori spenti e luci sul seppia, ma in generale è stata conservata l’atmosfera dell’epoca.

L’unica location che non mi è piaciuta è stata Trafalgar House, ossia la casa di Mr. Parker dato che nel libro era descritta come una residenza su di una scogliera mentre è stata resa come una casa in pieno paese, con gli edifici ai lati e di fronte distanti pochi metri. Addirittura il cantiere è poco lontano.

Altra cosa che mi è piaciuta è stato l’introduzione di usi e costumi dell’epoca diversi dal solito thè e/o ballo.

Mchan

Ps: Crystal Clarke aka Miss Lambe nella realtà è così:

Perché nella serie è così?

Pastéis de nata

Questi dolcini sono tipici del Portogallo e di Lisbona in particolare. Io li ho mangiati lì per la prima volta e più precisamente nel loro locale storico a Belém.

Ne ho parlato qui:

https://mylovelytrips.wordpress.com/2012/09/28/lisboa/

In una delle ultime linee di prodotti stranieri di Lidl ho trovato la loro versione surgelata. In realtà c’era anche la versione da banco, ma come al solito di questi prodotti un po’ particolari ne sfornano solamente un tot (molto misero) al giorno e sinceramente di andare a fare la spesa appena aprono non ne ho proprio voglia. Che poi non è neanche detto si trovino già così presto. È un po’ un terno al lotto l’orario della sfornata dei prodotti da forno.

La confezione è carinissima, c’è il tipico tram di Lisboa.

Il prodotto è piccolissimo e ci vuole un’infinità di tempo per cuocerlo. Sulla confezione consigliano tipo 10minuti, io li ho lasciati anche il doppio del tempo e nel centro la crema era ancora freddina.

Ultimamente ho trovato una ricetta di una crema super veloce da fare su youtube, quindi magari potrei provare a farli anche da sola a casa. Vedremo…

Mchan

Yesterday

Anno: 2019

Paese: Uk

Genere: sentimentale, musicale, commedia, fantastico

Regia: Danny Boyle

Cast: Himesh Patel, Lily James, Joel Fry, Kate McKinnon, Ed Sheeran, Alexander Arnold, James Corden

Trama: Jack è un cantatutore squattrinato della provincia inglese che un giorno si ritrova ad essere l’unico a ricordare le canzoni dei Beatles. Per tutto il resto del mondo essi non sono mai esistiti. Una volta capito ciò fa finta di aver scritto lui i loro brani e diventa famosissimo.

Sinceramente mi aspettavo di meglio. Il trailer era intrigante e divertente, mentre il film è stata una delusione totale. La trama era fiacca e ci si è persi in miriadi di situazioni stupide invece che magari approfondire la parte riguardante la scrittura dei brani. Tipo il fatto che siano scomparse anche altre cose: la Coca Cola, gli Oasis, Harry Potter. Menzionate, ma comunque non approfondite.

Hanno messo in mezzo troppe canzoni dei Beatles quando ne bastavano la metà. Che poi alcuni arrangiamenti non mi sono nemmeno piaciuti, tipo Help, ed altri non si capiva nemmeno che canzone fosse. Perché non tutti sono fan sfegatati dei Beatles tanto da conoscerne qualsiasi brano a mena dito, tra l’altro in una scena Jack afferma di non ricordare benissimo ogni minima parola di ogni minima canzone tanto da inventarne qualcuna per cui si fa doppiamente fatica a riconoscere i brani.

La storia d’amore non era male, ma è stata sviluppata malissimo. Non ho capito perché hanno fatto andare lei a Liverpool, salvo poi farla andare via praticamente con un nulla di fatto, se non proprio due di picche, e subito dopo farla mettere con un altro tizio. Tuttavia Lily James castana secondo me sta meglio che bionda.

Ed Sheeran è stato un po’  moscio. Più che altro le sue scene sono state un po’ mosce. Ma la sua canzone mi è piaciuta.

L’agente era davvero pessima. A livelli grotteschi.

La scena con John Lennon vivo e vegeto non aveva nessuna verve nè guizzo. Piattume totale. Che poi gli hanno fatto dire che lui ha comunque avuto dei problemi a far accettare la sua amata da non si sa bene chi ed alla fine è rimasto solo con un cane in una casa in mezzo al nulla. Sarà pure stato felice nella sua vita, ma quell’immagine era di una tristezza infinita.

Il finale non è stato male, ma pure qui totale assenza di qualsiasi cosa. Il rivale che gli lascia la ragazza senza nemmeno recriminargli qualcosa. Nessuno che gli chieda qualcosa in merito alle dichiarazioni fatte. Tutto completamente slegato dalla verosomiglianza.

Mchan