Siccome non ho granché da fare, eccovi il mio commento sui restanti episodi della serie.
Qui trovate il mio commento al primo episodio: https://mylovelytrips.wordpress.com/2020/10/18/emily-in-paris/
Secondo episodio:
Non penso che ci volesse un’americana per far scoppiare il caso sull’articolo denominativo della vagina. Possibile che nessuna femminista o pseudo tale francese non ci avesse mai fatto caso ed usato come slogan???
Per una volta sono d’accordo con la protagonista (e gli autori): il cliente ha sempre ragione. Per cui se ti rimando indietro il piatto perché voglio la bistecca più cotta tu cameriere torni in cucina e me la fai cuocere di più. E tu cuoco me la cuoci come voglio io, no che mi vieni a fare la lezioncina.
Terzo episodio:
A parte il fatto che non ho capito perché si è dovuta sciacquare i capelli nel bidet quando aveva il lavandino lì vicino che sicuramente sarebbe stato più comodo. Ma perché tratta quel poretto del vicino di casa, Gabriel, come il suo traduttore personale??? Senza nemmeno chiedere per favore o ringraziarlo con qualche carineria successivamente. Mah…
Io non so se siano veri gli orinatori a cielo aperto sul lungo Senna, ma ho trovato davvero molto civile il fatto che nel centro di Parigi ci siano dei bagni pubblici tipo grosse cabine del telefono a cui si può accedere liberamente. Qui a Roma o te la fai sotto o ti metti un pannolone prima di uscire di casa od entri in un locale e consumi sborsando una cifra esorbitante per ritrovarti un bagno che comunque non è il massimo dell’igiene.
Lo spot pubblicitario era un obbrobbrio punto. Il problema non era se fosse sessista o sexy, era proprio brutto. Oltre al fatto che io l’ho trovato anche un leggero scimmiottamento di quello del profumo J’adore della Dior. E poi siamo stati tutto l’episodio a sentire Emily fare la morale ai francesi su cosa sia o meno sessista e nel finale accetta il regalo del tipo del profumo senza battere ciglio. Quella era lingerie, secondo la linea di pensiero americana era una bella molestia sessuale. Ma lei invece di incavolarsi sembra esserne compiaciuta. Bell’ipocrita!
Quarto episodio:
Tralasciamo il fatto che un mazzo di rose (circa una dozzina, tra l’altro) non costa meno di €6 nemmeno all’ingrosso, che la fioraia fosse talmente antipatica che non ci avrei comprato manco un crisantemo, che le persone che parlano correntemente l’inglese che incontra siano tutte simpatiche e disponibili, che la tizia la conosce da cinque minuti e già la invita ad un evento abbastanza esclusivo… Ah, no. Questo non lo tralasciamo. Ma davvero??? O Emily è la figlia segreta di Gastone, il cugino super fortunato di Paperino, o ci stiamo leggermente allargando con le coincidenze fortunelle della protagonista.
Poi torna a casa ed il vicino non solo la aiuta a portare su gli scatoloni, ma le cucina anche la colazione. Apro una parentesi sulla pulizia della padella: i francesi hanno la nomea di non essere molto puliti, ma io penso che lui intendesse di non lavarla con il sapone per piatti perché può rovinare la lega di cui è fatta. A me è capitato in Irlanda che la padrona di casa mi istruisse sul come pulire una determinata padella: non lavandola con il sapone (e nemmeno metterla nella lavastoviglie) bensì passando della carta da cucina finché il grasso non fosse venuto via tutto e poi sciacquarla. Anche perché quella padella non mi sembrava così sporca quando ci ha messo su l’omelette. Certo che la scena vista in quel modo non è che faccia pensare benissimo…
Gli outfit della protagonista stanno incominciando ad essere un po’ troppo strambi per i miei gusti. Invece mi sono piaciuti molto quelli di Sylvie e Camille in questo episodio. Tra l’altro Emily e la sua amica invece che ad un vernissage sembra che stiano andando ad una festa in disco o robe simili. E lei non si è nemmeno cambiata. Che poi è uscita la mattina per la colazione, presumo, e si è ritrovata a comprare fiori, è tornata a casa e si è fatta cucinare l’omelette dal vicino, si è cambiata per andare al lavoro ed invece per andare ad un evento no. Mah…
Il misunderstandig sulla lettura della data è l’ennesima dimostrazione di quanto sia ignorante Emily. Possibile che non abbia mai dovuto scrivere o leggere una data sul lavoro??? Ed il corso di francese a che le serve? Ah, già, lo salta quando le pare.
Parigi potrà anche sembrare un paesino appena ti ci abitui, ma io trovo più che normale che se una persona abita in un quartiere inevitabilmente vi ci incontra persone che abitano e lavorano lì. La stranezza sarebbe stata se avesse incontrato tutte persone che parlano correttamente la sua lingua madre… Ops! E’ così che le va.
Camille mi sembra adorabile, per cui mi dispiace molto che Gabriel abbia ricambiato il bacio di Emily.
Quinto episodio:
Come diavolo ha fatto a scambiare la parola marmellata (confiture) con preservativo (préservatif)??? E’ stata proprio una battuta tirata per le orecchie.
Ennesima incoerenza: due colleghi maschi (e molto probabilmente gay) fanno una battuta sessuale su delle persone ipotetiche e per lei è molestia sessuale sul lavoro, tuttavia non ha ancora rispedito al mittente la lingerie che ha ricevuto come regalo dal cliente, oooookey…
L’installazione di Van Gogh è stupenda!!!!!!!!!!

Continuo a trovare Camille adorabile.
Se fate mettere i tacchi 12 ad un’attrice, assicuratevi che ci sappia camminare (tizia della Dureé).
La battuta sull’uccellino di twitter è stata abbastanza volgare in italiano. Per non parlare dell’hashtag #getinbedwithus (vieni a letto con noi) che definire ambiguo è un eufemismo. Però lei è quella che fa la morale ai francesi sul loro essere sessisti…
Domanda, perché io non ci capisco nulla di influencer, ma secondo voi con 20mila follower è verosimile che si venga chiamati da una grande casa di cosmetici per una collaborazione (promozione)?
Sesto episodio:
Il tizio snob antipatico dalla prima battuta pronunciata (e non shippo affatto lei con Gabriel) ed il suo doppiaggio italiano l’ho trovato leggermemte effemminato.
Bravissima nella performance canora l’attrice che interpreta Mindy.
Lo spoiler su Gossip Girl: ma davvero la gente si è incavolata per questo? La serie è finita nel 2012. Io non l’ho neanche vista l’ultima stagione perché all’epoca ho letto lo stesso spoiler praticamente ovunque e siccome l’ho trovata una “soluzione” assurda non mi sono sperticata per vederla. E comunque dopo quasi 10 anni è un po’ come dire che Joey sceglie Pacey in Dawson’s Creek o che Marissa di The O.C. muore.
Settimo episodio:
Nell’ultima scena in albergo si capisce perché Emily è completamente inadatta per il ruolo professionale che dovrebbe ricoprire e di conseguenza perché Sylvie ce l’abbia tanto con lei. Ha sempre bisogno dell’aiuto di un interprete e questo non è prima di tutto professionale, secondo poi rende il suo lavoro complicato. Nonostante ciò continua imperterrita con il suo modo di fare.
Ottavo episodio:
Non penso che sia legale sedersi in tre sul sedile davanti di un’auto sportiva senza nemmeno allacciare la cintura di sicurezza e lasciando la capotte abbassata.

La versione di Chandelier di Mindy mi è piaciuta molto.
La gestione della questione imbarazzante da parte della madre è stata abbastanza agghiacciante. Ad essere sincera tutta la parte dell’episodio ambientata a casa dei genitori di Camille è stata imbarazzante a livelli altissimi. E non è che mi abbia fatto ridere, anzi. Ma poi li trova tutti lei quelli che parlano perfettamente inglese senza alcun problema??? Mah…
Comprare una bottiglia di Champagne solo per spruzzarlo in giro lo trovo aberrante.
Finalmente le ho visto indossare un capo per più di una volta.
Nono episodio:
Povera Emily che non è mai salita su di un aereo prima dei 12anni… Chiamasi mondo reale. Non mi sembra poi tutta questa disgrazia.
Brava Sylvie che le ricorda quanto sia incoerente.
I tizi che dovevano arrivare da Dallas con cosa viaggiavano? Il teletrasporto? No, perché se il temporale si è scatenato in quel preciso momento loro dovevano essere arrivati a Parigi già da un bel po’, ma vabbè, dovevano trovare la scusa per far indossare a lei l’abito. Almeno si è tolta quell’orribile impermeabile di plastica trasparente che aveva scelto per la serata di gala.

Decimo episodio:
Se è davvero così difficile licenziare qualcuno in Francia mi ci trasferisco di corsa.
La Normandia non è dall’altra parte del paese rispetto a Parigi, sono circa 2ore di auto. Quindi come scusa per mollare una persona l’ho trovata proprio stupida e forzata.
Troppo triste per Camille sia per come è stata trattata da Gabriel ed anche da Emily che alla fin fine se ne è ampiamente fregata dell’amica, che invece è stata sempre molto gentile con lei .
I vestiti della sfilata finale erano orripilanti.
Il discorso che le fa la moglie di Antoine, il viscido profumiere, è venuto un po’ dal nulla. Soprattutto considerando che si tratta dell’ultima puntata. Sarebbe stato più comprensibile un paio di episodi prima, ma messo così non ha molto senso.
Finale scontato con annessa seconda stagione. Che se non ci sarebbe dovuta essere avrebbe lasciato la serie con un grande Meh finale.
In finale:
Carina? Sì, Lily Collins è molto carina, adorabile, anche se nei panni di questo personaggio ogni tanto l’ho trovata un po’ sopra le righe e forzata.
Leggera? Pure troppo.
Banale? Molto.
Superficiale? Moltissimo.
In generale salvo le immagini del panorama di Parigi, sempre stupende. Anche le varie location, anche se non sono proprio da persona comune. Alcuni outfit di Emily e quasi tutti quelli di Sylvie e Camille. Luc e Julien, due spalle troppo divertenti.

Io capisco che dato il periodo la gente voglia svagarsi, ma davvero a volte mancavano le risate finte di sottofondo stile sit-com anni ’90 e non è un complimento.
Mchan