FBI – Gone
Anno: 2018 in corso
Paese: Usa
Genere: drammatico, poliziesco
Episodi: 22
Ideatori: Dick Wolf, Craig Turk
Cast: Missy Peregrym, Zeeko Zaki, Jeremy Sisto, Ebone Noel, Sela Ward
Dal creatore del OneChicago ed i vari Law & Order.
Sinceramente sembra un Law & Order senza il tribunale.
I casi sono disparati, si va dall’esplosione di un edificio all’ecoterrorrismo, dalla protezione testimoni al mercato nero di armi. Un po’ confusionario, tra l’altro io non ho nemmeno ben mai capito quando un caso concerne all’FBI e quando alla polizia locale. E dire che di serie crime targate Usa ne vedo parecchie, ma c’è sempre molta confusione e parecchie volte sembra che vadano anche un po’ ad umore. Se l’FBI si impunta diventa un suo caso, altrimenti lo lascia volentieri ai locali.
Comunque qualcosa di interessante c’è: il personaggio di Zeeko Zaki, ovvero Omar Zidan.
Od almeno qualcosa di nuovo: un musulmano che serve il Paese che in teoria dovrebbe odiare. E non lo fa solamente come agente dell’FBI, ma anche come ex marine (se non ricordo male) che ha partecipato alla guerra in Iraq/Afghanistan. Un personaggio che ad ogni episodio tira fuori qualcosa di sè, mi piace.
Mentre la protagonista è la solita donna ca**uta (scusate il termine) che però ha un passato doloroso, la morte del marito giornalista, e che prende a cuore ogni caso che le ricordi il suo vissuto. Nelle serie di Wolf ricorrentissima questa figura, ma lo è in generale in ogni crime, quindi sinceramente non è interessante.
I comprimari hanno poco spazio, almeno in questi primi 10 episodi che ho visto.
Spero che proseguendo non ci sia il risvolto amoroso tra i due protagonisti, almeno per il momento non c’è alcuna tensione, si supportano come due bravi partners lavorativi e va benissimo così. Una loro relazione sentimentale sarebbe banalissima.
In patria gli ascolti sono ottimi dato che ne hanno già confermato una seconda stagione e richiesto addirittura uno spin-off. In questo caso le trame degli episodi saranno più omogenee dato che si tratterà di una squadra formata per la ricerca dei criminali Most Wanted.
Piccola curiosità: la serie è ambientata principalmente a New York, ma un cross over con Law & Order: Special Victim Unit non ci sarà perché trasmesse su due reti differenti. Tuttavia ci sono ben due volti che sono stati in quella serie: Missy Peregrym e Jeremy Sisto.
Anno: 2017 in corso (così dicono)
Paese: Usa, Germania, Francia
Genere: poliziesco, giallo
Episodi: 12
Ideatore: Matt Lopez
Soggetto: One Kick by Chelsea Cain (libro)
Cast: Leven Rambin, Danny Pino, Chris Noth, Andy Mientus, Tracie Thoms
La protagonista assoluta di questa serie è Kit “Kick” Lannigan, giovane donna che da bambina è stata rapita dal capo di una specie di setta di pedofili e salvata dall’agente dell’FBI Frank Novak, che una quindicina di anni più tardi la arruola nella sua task force per la ricerca delle persone scomparse.
Come incipit non è male. Anche gli episodi sono abbastanza lineari: un caso a puntata e come trama orizzontale la storia di Kick.
Il problema arriva quando si analizza un po’ meglio, e siccome non si tratta di un fantasy è normale razionalizzare le questioni. Allora, Kick non ha nessunissima formazione per essere una consulente dell’FBI nella ricerca di persone scomparse, che siano minorenni o meno. Ha a malapena finito il liceo, non ha frequentato nessun corso di formazione e soprattutto è ancora visibilmente traumatizzata da ciò che ha passato da bambina. E non segue nessuna terapia.
Di fatto Novak ha arruolato una dilettante con problemi psicologici.
E per quanto si cerchi di empatizzare con la protagonista non ce la si fa. E’ perennemente incavolata con tutti e tutto. Non è grata di nulla e sembra che solamente lei ha vissuto qualcosa di brutto nella sua vita. Eppure il suo migliore amico ha subito lo stesso passato, ma è completamente diverso, sebbene non abbia mai avuto una famiglia amorevole a cui tornare. In questa serie il passato dei comprimari viene esplorato ed il risultato è che la protagonista ne esce sempre meno simpatica. In più cosa ha patito è lasciato all’immaginazione, probabilmente degli abusi sia psicologici (che ci mostrano) sia fisici/sessuali, ma questi vengono solo fatti intendere, od almeno io ho pensato a ciò perché altrimenti non si spiega il carattere della protagonista ed il suo crollare ogni volta che deve affrontare il suo carnefice o qualcuno che glielo ricorda.
Negli ultimi episodi la sua vita sembra avere una svolta rosa, ma ecco che ti piazzano una possibile liason amorosa con il partner lavorativo e la trama diventa scontata.
In rete si dice che sia in produzione una seconda stagione, ma non saprei. Certo, il finale dava la possibilità, ma sono passati 2 anni ed in genere il pubblico odierno tende a volere tutto e subito per cui non so se si farà mai a questo punto.
Piccola curiosità 2: anche qui ci sono due reduci dal Law & Order Universe: Chris Noth e Danny Pino.
Quindi, tra le due preferisco la prima, quanto meno perché c’è un personaggio davvero interessante ed inconsueto.
Mchan