The Last summer

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Anno: 2019

Regia: William Bindley

Genere: commedia, sentimentale

Cast: KJ Apa, Maia Mitchell, Jacob Latimore, Halston Sage, Tyler Posey, Sosie Bacon, Mario Revolori, Wolfgang Novogratz, Jacob McCarthy, Prendi Golightly, Audrey Grace Marshall, Greer Grammer, Jackie Sandler, Gabrielle Anwar, Ed Quinn.

Trama: viene raccontata l’estate prima del college di un gruppo di 18enni.

Abbiamo un gruppetto di appena diplomati che sta vivendo l’ultima estate prima di partire o comunque andare all’università.
Come concetto non è male. Ci sono le classiche emozioni di una persona che dall’adolescenza passa all’età adulta, anche se gli anni del college non sono poi una cosa così da adulti, si è ancora abbastanza spensierati.
Il problema, come nella maggior parte dei film Netflix, è la realizzazione.
Troppi personaggi a mio parere e ciò consegue che si è potuto entrare in sintonia ed esplorare fino in fondo solo i protagonisti. La cui trama tra l’altro è la più banale.
Abbiamo questo ragazzo, Griffin, che torna da una specie di collegio (questo argomento è trattato con superficialità e si va molto ad intuito sinceramente) e rivede la ragazza della quale era innamorato alle medie, Phoebe. Naturalmente il suo intento principale è conquistarla e ci riesce (anche in maniera molto carina a mio avviso, cioè lui è davvero tenero), ma poco dopo arrivano dei problemi che non dipendono da loro bensì dai loro genitori. Ma la questione è trattata abbastanza di fretta perché ci sono altre storie da raccontare.
E sono queste:
2 amiche completamente diverse, la classica bella e ricca e l’amica bruttina e sfigata, la prima presa in un’università cittadina e la seconda che deve lavorare per pagarsi gli studi e che comunque non sa ancora dove frequentare.
2 amici di cui uno mollato con la fidanzata storica del liceo perché andranno in 2 università differenti e l’altro che ha una lista di ragazze da conquistare prima che finisca l’estate.
Altri 2 amici, ma stavolta nerd, che si fingeranno esperti broker per sentirsi meno sfigati e finalmente rimorchiare delle ragazze.
Un ragazzo che pratica skate bord.
Quest’ultimo completamente inutile.

Oltre ad essere troppi per soli 1h e 49m di film, sono anche scollegati. Non è una corale con gente che si conosce ed interagisce. Hanno solo frequentato lo stesso liceo e qualcuno si conosce pure (tipo la tipa ricca e bella che era la fidanzata del ragazzo del secondo duo di amici), ma le connessioni sono minime. Alla fine quel che ne viene fuori è un’accozzaglia di storie di ragazzini che non portano a granché dato che sono tutte sviluppate molto superficialmente proprio perché il tempo è risicato.

Anche la colonna sonora, a mio avviso, non ha nulla da dire. Pensate che l’unico brano che ha attirato la mia attenzione è stato Let’s hurt tonight dei One Republic del 2016 e già usato come main theme del film Collateral Beauty.

Quindi è un film che si può vedere, ma non imperdibile.

Mchan