Weirdness Santiago

Qui la mascotte è il polipo. Si può trovare in ogni trattoria o ristorante, ma anche nella vetrina di un negozio di merceria.
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Ma si possono anche incontrare dei finti pellegrini fuori dai negozi.
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Che se arrivi dall’altra parte ti prende un colpo.
Mentre un negozietto vendeva queste Fanta ai gusti più strani.
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In ordine: fragola, mango, ananas, uva, mirtillo, pesca, frutti rossi.
Mchan

Cibo Santiago de Compostela

In hotel abbiamo cenato a buffet.
Quindi tapas varie, dei frittini, patatine fritte, verdura cruda ed una cucchiaiata di paella che era alquanto collosa, è praticamente rimasta tutta nel cucchiaio.

E poi dei dolci al cioccolato, frutta e succo di cocomero.
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Al ristorante ho optato per una zuppa di pesce, polpo e patate (con una marea di paprika sopra) ed una specie di tiramisù.
Mia madre invece ha optato per lo stinco di maiale con le patate al forno.
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La seconda sera in hotel c’erano ancora tapas, patate fritte, verdure grigliate.
Di nuovo paella (un po’ meno appiccicosa) e bucatini spezzati con un sugo non ben definito.
Il dolce tipico è una torta di pan di spagna con mandorle tritate con sopra lo zucchero a velo che disegna il simbolo del Santo.
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Mchan

Spagna del Nord parte 12

Santiago non è solamente la città del pellegrinaggio, ma è anche una città universitaria e la periferia è davvero molto cosmopolita.


La cattedrale invece sorge in pieno centro od esso si è sviluppato intorno a lei. Purtroppo era in ristrutturazione quando siamo stati noi, per cui la facciata è oscurata dalle impalcature.
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Nella stessa piazza si trova un albergo molto elegante. Esso fa parte della catena alberghiera dello Stato Spagnolo, le cui strutture sono per la maggior parte in edifici storici molto pregiati. Si chiama Hostal dos Reis Catolicos.
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Vicino si trova il palazzo sede principale dell’università che ha all’interno un delizioso chiostro.
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Questa mattina siamo tornati ad abbracciare il Santo perché il giorno prima mia madre non l’aveva visto e quindi non l’aveva abbracciato. Non so come abbia fatto dato che io ero davanti a lei e l’ho abbracciato, comunque… Lei dice che non se ne è accorta perché era distratta dagli ornamenti barocchi della nicchia e poi perché è di spalle, dato che si trova sopra l’altare mentre i pellegrini vengono fatti passare dietro.
Vabbé, tanto dovevamo comunque tornare in chiesa per la messa.

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La cattedrale ha una porta santa che viene aperta oltre che per il Giubileo voluto dal Papa anche per l’Anno Santo compostelano che avviene ogni volta che il 25 luglio cade di domenica (circa 14 volte in un secolo). Il prossimo sarà nel 2021.

Mchan

Elite

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Anno: 2018
Paese: Spagna
Genere: drama, thriller
Ideatori: Carlos Montero e Dario Madrona
Cast: Maria Pedraza, Itzan Escamilla, Miguel Herran, Jaime Lorente, Danna Paola, Miguel Bernardeau, Aaron Piper, Ester Exposito, Omar Ayuso, Alvaro Rico, Mina El Hammani
Episodi: 8
Emittente: Netflix
Trama:
In un paesino non meglio specificato della Spagna dopo il crollo del soffitto di un liceo pubblico a tre studenti poveri viene concessa una borsa di studio per frequentare la migliore scuola privata della zona. I tre ragazzi, Nadia, Samuel e Christian, avranno non pochi problemi ad integrarsi e venire accettati dai compagni più facoltosi, ma c’è una ragazza che la pensa diversamente: Marina, la figlia del costruttore indagato per aver usato materiali scadenti nella costruzione del liceo crollato. Tra dispetti, scommesse, menàge a trois, innamoramenti e liti si arriva ad un omicidio ed all’indagine per scoprire il colpevole.
In realtà si parte con l’omicidio. Infatti la struttura narrativa ci fa vedere per prima cosa la scena del crimine e poi, grazie agli interrogatori dei vari sospettati, si ricostruisce tutta la trama.
Leggendo in rete alcune recensioni o comunque prime impressioni ho ritrovato vari articoli che lo eleggevano come nuovo Gossip Girl. Bhé, non c’entra proprio nulla. Qui, oltre all’omicidio, si parla di tantissime altre cose che non di inciuci vari tra sempre gli stessi personaggi. Magari alcune cose sono leggermente enfatizzate, tipo il menàge a trois per resuscitare una relazione a soli 16 anni che è un pochino forzata come situazione, anche se si tratta di adolescenti ricchi e viziati. Sicuramente ci sono molte situazioni per una cerchia così ristretta di personaggi, ma alla fine l’ho trovato abbastanza credibile. Ma soprattutto non edulcorato.
Il mio personaggio preferito: Guzmàn Nunier Osuna.
Perché? Perché penso che alla fine sia il più realistico. Non rimane incastonato nel solito cliché del figlio di papà ricco, viziato e borghese (di mentalità), ma ha molte altre sfaccettature che vengono fuori man mano che si prosegue con la storia.
Il più tenero? Samuel Garcìa Domìnguez.
E’ davvero un puro di cuore. Magari ingenuotto, ma buono e non gli riesce proprio di rimanere arrabbiato con chi gli ha fatto del male.
La mia coppia preferita:

****attenzione spoiler****
Omar e Ander
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Quanto sono teneri???
Ed anche la loro storia è emozionante e coinvolgente.
Il personaggio più odioso: Lu
E’ ricca, bella ed intelligente e per ottenere quello che vuole fa di tutto. Ma è anche un personaggio ben fatto e bello per questo. Nel senso che dietro la sua bastardaggine non c’è nessun passato doloroso o famiglia disagiata, lei è così: cattiva e basta. E funziona.
Menzione d’onore anche alla colonna sonora, davvero piacevole e trascinante.
Le uniche cose che non mi sono piaciute sono la discrepanza tra l’episodio 7 e 8 (secondo me c’è un piccolo buco di trama od un paio di scene tagliate) ed il finale.
Io avrei terminato con l’arresto del presunto colpevole, invece sono andati avanti con scene per me inutili, probabilmente per mettere le basi ad una seconda stagione che sinceramente ho paura a volere. E’ stata troppo bella ed intrigante la prima, penso che ne rimarrò sicuramente delusa, anche perché hanno rivelato tutto, cosa potrebbero far emergere ancora? Ecco, ho il timore che cambino qualcosa nella struttura dei personaggi ai fini della trama per una seconda stagione. Meglio una sola, quasi perfetta, ma le voci che girano danno già per confermata una seconda stagione 😦

Mchan

Spagna del Nord parte 11

Finalmente arriviamo a Santiago de Compostela, meta finale del pellegrinaggio le cui tappe abbiamo toccato anche noi.
L’albergo è a circa un paio di km dal centro e proprio sul cammino, per cui percorrendoli a piedi, come abbiamo fatto, abbiamo percorso l’ultimissimo tratto anche noi.
Come vi dicevo andiamo subito a fare una passeggiata al centro, soprattutto per andare ad abbracciare San Tiago (il nostro San Giacomo, ebbene sì, Tiago sta per Giacomo e non per Diego, come si potrebbe pensare per assonanza).
La statua del Santo si trova nella cattedrale, proprio sopra l’altare e ci si arriva da una porta laterale. I pellegrini, appena arrivano in città, vengono ad abbracciarla.
Poi torniamo fuori che se rimaniamo per la messa facciamo tardi, quindi preferiamo passeggiare ancora un pochino per le vie del centro.
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Il giorno seguente ci aspetta la guida e ci fa fare un giro molto più approfondito del centro storico, compreso il mercato che è davvero molto bellino.
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Devo dire che la città è molto curata, ci sono svariati negozietti di artigianato e non solo di semplici souvenir, molte trattorie ed anche un paio di piccoli teatri interessanti.
Naturalmente i segni del cammino sono ovunque.
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Mchan

Palazzo Barberini

Oggi è la prima domenica del mese.
Molti musei sono gratuiti, siccome vorrebbero abolirla ne approfitto per un ultima visita, nel mentre che sono per musei vi lascio con la descrizione di un palazzo che mi piace moltissimo.
Si trova in via Quattro Fontane, proprio dietro l’omonima piazza.
Risale alla prima metà del 1600 e tra gli autori del progetto vi sono Bernini e Borromini.
Al momento ospita la Galleria Nazionale d’Arte Antica e l’Istituto Italiano di Numismatica ed è di proprietà dello Stato Italiano.
La facciata è formata da sette campate che si ripetono su tre piani di arcate sostenute da colonne rappresentanti tutti e tre gli stili classici, ossia dorico, ionico e corinzio.
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All’interno vi si trovano svariate opere d’arte.
Le più famose sono sicuramente La Fornarina di Raffaello.

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foto presa dal web

Dipinto olio su tavola del 1518 circa.
Sull’identità della modella circola una specie di leggenda per la quale sarebbe da attribuire a Margherita Luti, la figlia di un fornaio di Trastevere, da qui Fornarina, molto amata dal pittore.
Molti esperti però asseriscono che la donna altro non sia che la raffigurazione di Venere, non da meno il cespuglio di mirto dipinto alle sue spalle è proprio una pianta dedicata alla dea.

Il Narciso di Caravaggio

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foto presa dal web

Dipinto olio su tela del 1598 circa.
Il soggetto del quadro è un episodio della mitologia greca ripresa da le Metamorfosi di Ovidio, letto in chiave moderna, per l’epoca.
Narciso è un giovane innamorato di sé stesso (da qui il narcisismo) ritratto mentre si specchia nell’acqua di una fonte. Per l’epoca questa prospettiva, una simmetria verticale, era davvero innovativa.

Il trionfo della Divina Provvidenza ed il compiersi dei suoi fini sotto il pontificato di papa Urbano VIII Barberini di Pietro da Cortona.
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Si tratta di un affresco situato sul soffitto del grande salone del piano nobile.
Esso rappresenta appunto ciò che è scritto nel titolo.
Al centro c’è la Divina Provvidenza con uno scettro e circondata da un alone luminoso. Dietro vi sono Giustizia, Pietà, Potenza, Verità, Bellezza e Pudicizia, mentre al di sopra vola l’Immortalità che regge una corona di stelle.
Al di sopra di tutto le tre virtù teologali, Fede, Speranza e Carità, che reggono una corona d’alloro entro cui volano le api simbolo della famiglia Barberini.
Ci sono anche la dea Roma che allude al papato e la Gloria con le chiavi di San Pietro.
Agli angoli ci sono dei medaglioni decorati con scene allegoriche: la Prudenza di Fabio Massimo con due orsi (la sagacia), la Temperanza di Scipione con un liocorno (la purezza), la Storia di Muzio Scevola con un leone (la forza), la Giustizia di Tito Manlio con l’ippogrifo (la ferocia e la perspicacia).
Ai lati ci sono allusioni al buon governo.

Vi lascio con il link al sito ufficiale:

http://galleriabarberini.beniculturali.it/

Mchan

Cibo Oviedo

La sera, in albergo, ci è toccata la cena servita con insalata di verdure tiepide, uovo sodo e tonno, di nuovo lo stufato di carne e come dolce una mousse al limone.
Mentre il giorno successivo siamo andati in un localino tipico in centro e nel menu c’era di nuovo insalata, pesce con patate al forno e dolce di riso. Una pappetta di riso con della cannella sopra.
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Poi abbiamo preso del sidro. E ce lo hanno servito così:
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Davvero molto folkloristico.
Andando in giro per il mercato abbiamo visto che il dolce tipico della città in realtà è questo:
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Si chiama carbayòn ed è stato creato intorno al 1920.
Sembrerebbe un’Eclaire, in realtà è fatto di pasta sfoglia riempita con una crema al cognac e mandorle tritate e ricoperto con glassa alla cannella.
Mchan