Anno: 2018
Paese: Uk, Usa
Genere: drama
Regia: James Watkins
Soggetto: libro omonimo by Misha Glenny
Ideatori: Hossein Amini e James Watkins
Cast: James Norton, David Strathaim, Juliet Rylance, Caio Blat, Aleksei Serebyakov, Maria Shukshina, Oshri Cohen.
Puntate: 8
Emittente: BBC (Uk), AMC (USA), Amazon (Italia)
Trama:
Alex Godman (James Norton) è un giovane broker russo naturalizzato inglese che vive e lavora nella City (Londra). I suoi genitori sono russi esiliati da Mosca 15 anni prima per via di conflitti di tipo mafioso. Purtroppo non hanno mai digerito l’esilio e, specialmente lo zio, cerca un modo per vendicarsi. La situazione gli si ritorce contro ed Alex si ritrova a dover difendere la propria famiglia e cercare vendetta a sua volta, nonostante abbia sempre rinnegato quel mondo tanto che si ostina a parlare inglese anche in famiglia, dove si ostinano a loro volta a parlare solo russo. Il tutto si svolge ai nostri giorni e come armi si utilizzano specialmente i soldi. Alex si ritroverà ad allearsi con un altro russo esiliato in Israele e con un trafficante messicano, invischiato in affari loschi quali traffico di droga e di ragazze, fabbriche di oggetti falsi e guerra per il controllo del territorio. Questo ci porta in giro per quasi tutto il mondo. Da Londra si arriva a Tel Aviv, poi c’è Mumbai, Il Cairo, Praga e naturalmente Mosca.
E’ molto intrigante. Molto contribuiscono le location, c’è, per esempio una scena di un evento mondano che si svolge proprio all’interno del British Museum, oppure una gita in barca nel mare della costa azzurra (in realtà girata in Croazia). E naturalmente scorci di Londra con l’appartamento dei genitori di Alex con vista su Harrods, le passeggiate davanti la Victoria & Albert Hall, le spiagge di Tel Aviv, il centro di Praga ed i vicoli di Mumbai.
L’ho trovato molto simile a The night manager per certi versi, la sigla, la fotografia.
Parla di una mafia più articolata, più internazionale, non ci sono sparatoie a raffica, ma molti morti sì. Ufficialmente il genere è drama, ma secondo me è più un thriller. Ogni volta che compare un personaggio sullo schermo non sai se sopravviverà alla fine dell’episodio.
L’unica pecca della versione che ho visto io sono i sottotitoli. Il primo episodio li aveva in italiano, il secondo in inglese, dal terzo sono scomparsi. Così ogni qualvolta che parlavano in russo od in ceco andavo ad intuito. Purtroppo non è una serie da guardare per svago, bisogna stare incollati con gli occhi allo schermo perché spesso e volentieri parlano in russo e bisogna seguire i sottotitoli (se ci sono). Questo va bene per quando si cambia lingua nella stessa scena, tipo le scene in famiglia dei Godman dove il padre non spiccica una parola in inglese per ostinazione, nemmeno davanti ai generi che non parlano russo mentre il figlio, sempre per testardaggine, non parla russo. Però quando le scene sono solamente tra due russi il doppiaggio secondo me era meglio.
Bello vedere finalmente James Norton in un ruolo più contemporaneo. Oltre che in smoking che sta davvero molto bene ;-P
E vogliamo parlare di quanto sia affascinante l’attore che interpreta Joseph, la guardia del corpo israeliana? Ossia Oshri Cohen. Con quegli occhi chiari in contrasto con la pelle olivastra e barba e capelli neri?

Questo è un suo selfie dal set
Plauso all’attrice che interpreta Oksana Godman, la madre del protagonista, Maria Shukshina. Davvero molto brava.
E’ brava anche l’attrice che interpreta la fidanzata del protagonista, Juliet Rylance, solo che secondo me è troppo “vecchia” rispetto a lui. Anche nei modi, non solamente nell’età. Dal quinto episodio poi diventa anche insopportabile.
Seconda serie? Perché no. In fondo il finale lascia le porte aperte e poi la storia è tratta solamente da una manciata di capitoli del libro omonimo. L’unico ostacolo sarebbero i costi (almeno così ho letto in rete). In effetti le location sono abbastanza sofisticate, dato l’ambiente trattato, e svariate, per non parlare delle molteplici comparse ed i mezzi di lusso.
Voi l’avete vista? Cosa ne pensate?
Mchan