Spagna del Nord parte 4

Il mattino andiamo a San Sebastian (o Donostia), verso il confine con la Francia.

Prima tappa un belvedere dove si trova il Palazzo Miramare, su una collinetta che domina la baia de la Concha. Questo edificio venne fatto costruire dalla regina reggente Maria Cristina e fu sua residenza estiva. Al momento è proprietà del municipio e sede di congressi e dei corsi estivi dell’Università della Regione Basca.

sansebastian

Poi arriviamo in centro dove si trova la cattedrale del Buon Pastore, in stile gotico ma costruita solamente un secolo fa.

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Percorrendo la via di fronte chiamata Boulevard arriviamo al porto.

sansebastian-porto

Qui si trova il municipio che un tempo era sede di un casinò.

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Da qui entriamo nel vecchio centro storico, tutto viuzze e localini di tapas o piatti di pesce. Ci fermiamo in uno di questi e mangiamo altra paella e seppie al sugo di nero di seppia.

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Le tapas sono delle specie di bruschette con sopra di tutto. Da queste parti le fanno soprattutto con il pesce, ma a volte si trovano anche con verdure oppure tocchi di frittata. Gli spagnoli le mangiano come stuzzichino, tipo apericena, però costano un bel po’. I prezzi esposti partivano da €2,50 il pezzo.

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Tra le viuzze ci sono anche strani individui…

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Mchan

 

Spagna del Nord parte 3

Nel pomeriggio arriviamo a Bilbao, capoluogo della regione Basca (o Euskadi).

L’hotel è in centro così posiamo le valigie ed usciamo a fare una passeggiata.

Per prima cosa ci dirigiamo verso il Guggenheim.

Il Museo Guggenheim di Bilbao è un museo di arte contemporanea che fa parte della fondazione Solomon R. Guggenheim. L’edificio lo ha progettato l’architetto canadese Frank Gehry ed è situato sulle rive della Ria Nerviòn.

Panoramic view of the Guggenheim Museum, Bilbao, Spain

foto presa dal web

 

Per costruirlo ci sono volute 60 tonnellate di titanio, lastre di pietra calcarea delle cave di Huèscar, vicino Granada, 2500 lastre di doppio cristallo termico.

Dispone di 19 gallerie dove vengono esposte solamente opere del XX secolo ed in maniera non permanente.

A vederlo sembra un edificio futuristico, ma non stona affatto con il contesto. Da un lato si trova un ponte, ristrutturato e dall’altro un grattacielo, intorno grandi zone pedonali e con molto verde.

Non sono entrata perché il genere delle opere esposte non mi piace, ma ho potuto vedere quelle al di fuori che invece rimangono permanentemente. La prima ad accogliermi è stata Maman, un ragno altissimo opera di Luoise Bourgeois.

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Poi i Tulipani di Jeff Koons, in acciaio inossidabile colorato.

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Tall Tree & the Eye (L’Albero alto e l’Occhio) di Anish Kapoor, costituito da 73 sfere riflettenti ancorate in tre assi in acciaio inossidabile ed al carbonio.

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Ed infine, nell’entrata che dà sulla strada, Puppy di Jeff Koons, ossia un adorabile scultura biologica di un West Highland White Terrier alta 13 metri e composta da 70.000 fiori che vengono cambiati con il cambio delle stagioni.

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Questo è diventato la mascotte della città.

La sera, dopo cena, assistiamo alla fine della settimana di grande festa chiamata Semana Grande o Aste Nagusia. Inizia il sabato dopo Ferragosto e si protrae per nove giorni. E’ una festa molto sentita, anche se recente, nasce dopo la fine del regime franchista.

Ogni anno si ha un tema sociale al quale bisogna attenersi, quest’anno era la violenza sulle donne.

Oltre a festeggiare con musica basca e bevute per tutta la settimana, la sera finale si usa bruciare il fantoccio di una donna chiamata Marijaia su di una barca sul fiume e poi far esplodere i fuochi artificiali. La Marijaia deve bruciare tutta affinché il prossimo anno possa arrivare di nuovo il periodo di festa.

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foto presa dal web

 

I drink più gettonati sono birra e vino rosso mischiato alla coca cola. No comment.

Mchan

Spagna del Nord parte 2

Il mattino seguente ci alziamo di nuovo all’alba perché il nostro tour inizia alle h8 con la partenza verso Burgos.

Burgos è una cittadina carina, ma molto piccola, sul cammino di Santiago. In questo viaggio lo percorreremo anche noi seppure più comodi sul pullman.

L’unico edificio degno di nota è la cattedrale gotica, patrimonio dell’Unesco, che però visitiamo in parte.

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Non riusciamo a vedere altro perché si è messo a piovere e la guida va di corsa. Riusciamo ad entrare in un ristorante giusto in tempo per non beccare il diluvio.

Qui il menu è molto più montanaro e seppure sia il caso scelgo un’insalata mista come piatto prima delle costolette di agnello e patatine fritte invece della zuppa all’aglio che invece prende mia madre. Che poi scopriamo non essere affatto fatta con l’aglio bensì con salsicce e pane e verdure non bene indentificate. Ma avevo il terrore e l’insalata era l’alternativa migliore avendo scartato a priori i bucatini alla bolognese.

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Mchan

 

Spagna del Nord

Dopo più di dieci anni sono tornata in Spagna.

Stavolta ho scelto le regioni nordiche, che non avevo esplorato prima e che mi hanno sempre molto affascinata.

Il viaggio inizia all’alba per poter stare a Madrid in mattinata e poter fare un giro della città. Purtroppo i piani quasi saltano perché i bagagli ci mettono più di 40 minuti ad arrivare e poi ci vuole circa un’ora dall’aeroporto al nostro albergo.

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Comunque arriviamo, lasciamo i bagagli che tanto le camere non sono pronte, e partiamo per il fulcro della città: Puerta del Sol. Fortunatamente il nostro albergo si trova sulla Gran Via, una delle vie principali della città e ci mettiamo pochissimo ad arrivare in pieno centro storico.

Puerta del Sol è una piazza pedonale sulla quale affacciano molti edifici, tra cui la sede della Comunidad di Madrid (una specie della nostra Regione) e moltissime vie che da lì si diramano stile raggiera. Per questo è anche il posto dove è stato collocato il Km 0, il punto dal quale si iniziano a misurare tutte le strade della Spagna.

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Siccome è ora di pranzo ci fermiamo a mangiare in un locale lì vicino. Si chiama Museo del Jamon e fa parte di una catena di locali tipici della città in cui al piano inferiore si vende prosciutto e panini mentre a quello superiore c’è un vero ristorante, tipo le nostre trattorie.

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Il nostro menu consiste in paella e pesce in pastella al forno con patatine fritte. Niente male.

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Sì, alle pareti c’erano appesi i prosciutti.

Una volta usciti torniamo sulla Gran Via e la percorriamo fino a Plaza Cibeles ammirando i palazzi che vi si affacciano.

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Poi torniamo indietro passando per Plaza Santa Ana, rinomata per il teatro ed i locali con i tavolini all’aperto. E per un locale in particolare dove si balla il flamenco.

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Passiamo di nuovo per Puerta del Sol e torniamo in albergo dove prendiamo possesso delle nostre camere, ci rinfreschiamo e riusciamo di nuovo per una passeggiata lì intorno.

Appena svoltato l’angolo siamo in Plaza de Espana con il giardino ed il monumento a Cervantes.

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Dopo la cena a buffet usciamo di nuovo, siamo stanchi morti ma vogliamo goderci ogni attimo di questa vacanza. La Gran Via di notte è spettacolare. Piena di gente e di teatri con le insegne luminose, sembra di essere a Broadway. Anche i negozi sono aperti fino a tardi. Questa sì che è Movida! ;-P

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Mchan

 

1984 movies

L’anno scorso sono andata a spulciare quali personaggi famosi sono nati il mio stesso anno. Stavolta vediamo quali film erano al cinema.

Sicuramente saranno usciti moltissimi film in quest’anno, per cui mi concentro solamente sui vincitori degli Oscar, 56a edizione in data 09 aprile condotta da Johnny Carson.

Miglior film: Voglia di tenerezza con la regia di James L. Brooks

Miglior regia: James L. Brooks con Voglia di tenerezza

Miglior attore protagonista: Robert Duvall in Un tenero ringraziamento

Miglior attrice protagonista: Shirley MacLaine in Voglia di tenerezza

Miglior attore non protagonista: Jack Nicholson in Voglia di tenerezza

Miglior attrice non protagonista: Linda Hunt in Un anno vissuto pericolosamente

Miglior sceneggiatura originale: Horton Foote per Un tenero ringraziamento

Miglior sceneggiatura non originale: James L. Brooks per Voglia di tenerezza

Miglior film straniero: Fanny & Alexander di Ingmar Bergman (Svezia)

Miglior fotografia: Sven Nykvist per Fanny & Alexander

Miglior montaggio: Uomini veri

Miglior scenografia: Fanny & Alexander

Migliori costumi: Fanny & Alexander

Miglior colonna sonora originale: Bill Conti per Uomini veri

Miglior colonna sonora adattamento con canzoni originali: Michel Legrand, Alan Bergman e Marilyn Bergman per Yentl

Miglior canzone: Flashdance… What a feeling by Giorgio Moroder, Keith Forsey e Irene Cara da Flashdance

Miglior sonoro: Uomini veri

Miglior montaggio sonoro: Uomini veri

Miglior documentario: He makes me feel like dancin’ regia di Emile Ardolino

Miglior cortometraggio: Boys and girls regia di Don McBrearty

Miglior cortometraggio documentario: Flamenco at 5:15

Miglior cortometraggio d’animazione: Sundae in New York regia di Jimmy Picker

Premio Special Achievement: Il ritorno dello Jedi per gli effetti visivi

 

Di questi film, ma anche di quelli in nomination, ho visto solamente Flashdance e Una poltrona per due e conosco Il ritorno dello Jedi.

Mchan

 

 

McMafia

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Anno: 2018

Paese: Uk, Usa

Genere: drama

Regia: James Watkins

Soggetto: libro omonimo by Misha Glenny

Ideatori: Hossein Amini e James Watkins

Cast: James Norton, David Strathaim, Juliet Rylance, Caio Blat, Aleksei Serebyakov, Maria Shukshina, Oshri Cohen.

Puntate: 8

Emittente: BBC (Uk), AMC (USA), Amazon (Italia)

 

Trama:

Alex Godman (James Norton) è un giovane broker russo naturalizzato inglese che vive e lavora nella City (Londra). I suoi genitori sono russi esiliati da Mosca 15 anni prima per via di conflitti di tipo mafioso. Purtroppo non hanno mai digerito l’esilio e, specialmente lo zio, cerca un modo per vendicarsi. La situazione gli si ritorce contro ed Alex si ritrova a dover difendere la propria famiglia e cercare vendetta a sua volta, nonostante abbia sempre rinnegato quel mondo tanto che si ostina a parlare inglese anche in famiglia, dove si ostinano a loro volta a parlare solo russo. Il tutto si svolge ai nostri giorni e come armi si utilizzano specialmente i soldi. Alex si ritroverà ad allearsi con un altro russo esiliato in Israele e con un trafficante messicano, invischiato in affari loschi quali traffico di droga e di ragazze, fabbriche di oggetti falsi e guerra per il controllo del territorio. Questo ci porta in giro per quasi tutto il mondo. Da Londra si arriva a Tel Aviv, poi c’è Mumbai, Il Cairo, Praga e naturalmente Mosca.

E’ molto intrigante. Molto contribuiscono le location, c’è, per esempio una scena di un evento mondano che si svolge proprio all’interno del British Museum, oppure una gita in barca nel mare della costa azzurra (in realtà girata in Croazia). E naturalmente scorci di Londra con l’appartamento dei genitori di Alex con vista su Harrods, le passeggiate davanti la Victoria & Albert Hall, le spiagge di Tel Aviv, il centro di Praga ed i vicoli di Mumbai.

L’ho trovato molto simile a The night manager per certi versi, la sigla, la fotografia.

Parla di una mafia più articolata, più internazionale, non ci sono sparatoie a raffica, ma molti morti sì. Ufficialmente il genere è drama, ma secondo me è più un thriller. Ogni volta che compare un personaggio sullo schermo non sai se sopravviverà alla fine dell’episodio.

L’unica pecca della versione che ho visto io sono i sottotitoli. Il primo episodio li aveva in italiano, il secondo in inglese, dal terzo sono scomparsi. Così ogni qualvolta che parlavano in russo od in ceco andavo ad intuito. Purtroppo non è una serie da guardare per svago, bisogna stare incollati con gli occhi allo schermo perché spesso e volentieri parlano in russo e bisogna seguire i sottotitoli (se ci sono). Questo va bene per quando si cambia lingua nella stessa scena, tipo le scene in famiglia dei Godman dove il padre non spiccica una parola in inglese per ostinazione, nemmeno davanti ai generi che non parlano russo mentre il figlio, sempre per testardaggine, non parla russo. Però quando le scene sono solamente tra due russi il doppiaggio secondo me era meglio.

Bello vedere finalmente James Norton in un ruolo più contemporaneo. Oltre che in smoking che sta davvero molto bene ;-P

jamesnorton

E vogliamo parlare di quanto sia affascinante l’attore che interpreta Joseph, la guardia del corpo israeliana? Ossia Oshri Cohen. Con quegli occhi chiari in contrasto con la pelle olivastra e barba e capelli neri?

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Questo è un suo selfie dal set

 

Plauso all’attrice che interpreta Oksana Godman, la madre del protagonista, Maria Shukshina. Davvero molto brava.

E’ brava anche l’attrice che interpreta la fidanzata del protagonista, Juliet Rylance, solo che secondo me è troppo “vecchia” rispetto a lui. Anche nei modi, non solamente nell’età. Dal quinto episodio poi diventa anche insopportabile.

Seconda serie? Perché no. In fondo il finale lascia le porte aperte e poi la storia è tratta solamente da una manciata di capitoli del libro omonimo. L’unico ostacolo sarebbero i costi (almeno così ho letto in rete). In effetti le location sono abbastanza sofisticate, dato l’ambiente trattato, e svariate, per non parlare delle molteplici comparse ed i mezzi di lusso.

Voi l’avete vista? Cosa ne pensate?

Mchan