My lovely trips

La primavera quest’anno tarda ad arrivare.

Anzi, nei giorni scorsi ha fatto anche più freddo di quanto ne abbia fatto a gennaio, per dire, quindi cosa c’è di meglio che una bella polenta???

Di solito la facciamo classica: gialla con sugo alle salsicce, macinato e spuntatura.

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E la serviamo sui classici piatti rettangolari di legno, cimelio di famiglia trattati meglio del servizio di bicchieri di cristallo.

Quest’anno abbiamo provato quella bianca, dono di un’amica in vacanza in Val Padania, servita con lenticchie e cotechino.

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Oppure al forno con sugo alla salsiccia.

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Ed a voi come piace la polenta???

Mchan

 

Cenerentola

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Anno: 2015

Regia: Kenneth Branagh

Soggetto: Cenerentola di Charles Perrault

Sceneggiatura: Chris Weitz

Cast: Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter.

Credo che Cenerentola sia stata la mia fiaba preferita da che ho memoria. Penso di aver visto qualsiasi film tratto od ispirato ad essa. Naturalmente quello che ho nel cuore è la versione animata della Disney del 1950, ma anche il film del 1998 La leggenda di un amore (Ever After) con Drew Barrymore lo rivedo volentieri.

Quindi quando la Disney ha deciso di produrne una versione con attori in carne ed ossa ero molto contenta e non vedevo l’ora di vederlo. Purtroppo non sono riuscita ad andare al cinema e sono riuscita a vederlo solamente un paio di mesi fa quando lo hanno mandato in onda in prima visione su Rai 1.

Dire che ne sono rimasta alquanto delusa è un eufemismo.

Forse sarò troppo legata alla versione animata con le canzoni e la magia appunto dell’animazione, ma ho trovato una lista smisurata di cose che non mi sono affatto piaciute. Che poi viene descritto come un remake in live action quando di simile con la versione animata ha poco o niente.

Iniziamo con le poche che ho salvato:

I costumi e la scenografia, davvero bei luoghi ed il palazzo reale era stupendo.

La scelta degli attori principali, non male.

La fata madrina più giovane non mi è dispiaciuta, in fondo è una fata e può usare la magia per ringiovanirsi, no?

La narrazione dell’infanzia di Ella (Cenerentola) con la madre.

La spiegazione del soprannome Cenerentola (in inglese Cinderella che riprende appunto il suo nome proprio Ella).

Gli effetti speciali e la loro gestione. Non so se sul grande schermo si notavano di più, ma al televisore non ce ne si accorgeva.

Quello che non mi è piaciuto:

I topolini, o meglio il loro non parlare e la loro completa inutilità fino alla trasformazione in cavalli per la carrozza.

Lucifero, il gatto. Anch’esso inutile dato che c’è stata solamente mezza scena con lui ed il suo volersi mangiare i topi.

Il mantra di Ella: Sii coraggiosa e gentile. Gentile ok, ma coraggiosa??? Perché??? Semmai paziente, comprensiva, indulgente, non di certo coraggiosa. Una ragazza coraggiosa non sarebbe sottostata alle continue angherie della matrigna e delle sorellastre, si sarebbe ribellata od avrebbe come minimo risposto ogni tanto.

L’incontro nella foresta con il Principe. Scena completamente inutile. Se volevano dimostrare (come ho percepito io) che i due non si innamorano solamente guardandosi al ballo reale, non ci sono riusciti per nulla per quanto mi riguarda dato che comunque il Principe dice che si è innamorato di lei appena l’ha vista nella foresta. Se invece volevano dare un motivo meno opportunistico a lei per partecipare al ballo, dato che non sapeva che il ragazzo incontrato nella foresta fosse un principe, non ci sono riusciti lo stesso, perché apparire come una principessa non è che sia molto carino quando si vuole solamente incontrare un servitore di corte. Tra l’altro se l’aveva incontrata nella foresta per ritrovarla dopo il ballo poteva limitarsi a cercarla lì nei pressi, no?

Le canzoni, o meglio l’assenza di esse. Capisco che ultimamente i film con molte canzoni non piacciono, però un paio potevano metterle. Lei addirittura ad un certo punto canta, ma non è una canzone del film d’animazione, bensì una nuova di zecca e sinceramente pure abbastanza insulsa. Se fosse stato un film prodotto da un’altra casa di produzione avrei potuto capirlo, ma un film prodotto dalla Disney che invece di una sua canzone (della quale detiene i diritti) ne fa cantare un’altra, chiamandolo remake, non lo capisco proprio.

Il capitano delle guardie interpretato da un attore di colore. Ecco, se c’è una cosa che non sopporto delle ultime produzioni, che siano esse per il grande schermo o per la televisione o per qualsiasi altra piattaforma, sono le quote per le minoranze razziali e LGTB. Davvero non lo concepisco. Se si tratta di una storia moderna ci può anche stare, perché il mondo è bello perché è vario e negli Usa specialmente ci sono una moltitudine di persone provenienti da altre nazioni che si sono integrate benissimo da generazioni. Ma in un film che come soggetto ha una fiaba del XVII secolo, nel quale periodo è anche ambientata, anche no. Anche perché è l’unico. Anche tra le comparse, sia al ballo che in paese, non mi pare affatto di aver scorto qualche altra persona di colore.

Mchan

 

If I stay (Resta anche domani)

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Anno: 2014

Regia: R. J. Cutler

Soggetto: omonimo libro by Gayle Forman

Sceneggiatura: Shauna Cross

Genere: drammatico

Cast: Chloe Grace Moretz, Jamie Blackley, Mireille Enos, Joshua Leonard, Liana Liberato.

Io devo smetterla di vedere film tratti da libri che poi mi viene la voglia di leggerli.

A parte questo, il film viene descritto come una storia d’amore di e per adolescenti. Io invece, guardandolo, penso che ci sia di più. Sì, la storia principale è quella dell’amore nato tra il ragazzo più cool della scuola, Adam, e la ragazza timida ed introversa, tutta dedita alla musica classica, Mia. Ma se ci fosse stato solo questo si sarebbe trattato di un film banale ed invece non è affatto così.

Tutto inizia con lei che narra in prima persona la sua vita (e lo farà per tutto il film). Il perché ama la musica classica, in particolare il violoncello, e di come è cresciuta con dei genitori abbastanza hippy che invece ascoltano solo punk rock. Poi l’incontro con Adam, che è molto simile ai suoi genitori, e la storia d’amore che perdura per più di un anno. Ma ecco che arriva il dramma: un incidente stradale che la fa andare in coma e che le uccide praticamente tutta la famiglia. Ed è qui che arriva, secondo me, il vero fulcro della storia: la scelta di Mia. Lo spirito della ragazza è uscito dal suo corpo e si ritrova a vedere la disperazione che la circonda. Amici e famigliari (quelli che le restano, ossia i nonni) sono al suo capezzale. Intanto lei ricorda e ci narra il suo ultimo anno e mezzo. I suoi sogni, la storia con Adam, i problemi dovuti alla lontananza, il suo sogno di entrare alla Julliard supportato da tutta la famiglia tranne che dal suo ragazzo. E nel mentre perde tutto. Così si ritrova a dover lottare per rimanere in questa vita, privata da quasi tutti gli affetti (compreso il suo ragazzo che l’ha mollata mesi prima) oppure lasciarsi andare e morire.

Per non rovinarvi il finale non leggete ciò che è scritto tra i puntini.

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Adam accorre subito al suo capezzale, perché in fondo la ama, anzi è proprio per questo che si è arrabbiato con lei per non avergli parlato della Julliard, e potrebbe sembrare che lei scelga di non morire (perché l’ultimo fotogramma del film immortala lei che si risveglia) per lui, ma secondo me non è così. Lei sta per andare verso la luce quando viene fermata da un brano di musica classica, tanto che lei dice: “Dopo questo” ossia che se ne andrà dopo aver ascoltato il pezzo. Ma qualcosa la spinge a seguire la musica ed arriva alla sua stanza: Adam le ha messo le cuffie e le sta facendo ascoltare quel brano perché sa quanto lei ami la musica classica. E sì, si scusa per averla mollata e trattata un po’ male e si dichiara innamorato folle di lei tanto da seguirla ovunque, ma le legge anche la lettera di ammissione alla Julliard che lei non ha avuto modo di ricevere e prima di svegliarsi appaiono una miriade di immagini che riguardano la sua vita con Adam certamente, ma anche con la sua famiglia ed i suoi amici. Ed io penso che sia questo il motivo per cui si è svegliata, per cui non ha rinunciato a vivere: per i suoi cari. Più volte durante la narrazione si è parlato di sacrificio da parte dei genitori per il bene dei figli ed io penso che lei abbia voluto onorare quel sacrificio continuando a vivere e proseguendo con la sua passione per la musica classica ed il violoncello in particolare.

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Quindi sì, è una storia d’amore tra e per adolescenti, ma c’è anche dell’altro. Per questo non l’ho messo tra i film romantici che ho visto negli ultimi 12 mesi perché non mi sono emozionata tanto per la storia d’amore quanto per il resto in generale. Ho pianto in svariati punti, ma mai per i due protagonisti insieme.

Mchan

Ps: avrei preferito traducessero letteralmente il titolo originale che secondo me è molto più incisivo e veritiero di quello in italiano. Anche se dal trailer ricordo che sembrava che lui andasse a trovarla tutti i giorni e le chiedesse di rimanere anche il giorno dopo, appunto. Ma non è veritiero nemmeno questo. Lei per tutto il film si chiede per quale ragione deve rimanere.

If I stay significa Se restassi.

 

Firenze parte 2

Finalmente arriviamo a piazza Duomo che ammiriamo in tutta la sua grandezza.

Qui sono concentrati moltissimi monumenti e palazzi, tra i più famosi appunto il Duomo (o Cattedrale di Santa Maria in Fiore) con la cupola del Brunelleschi, il Battistero di San Giovanni ed il Campanile di Giotto.

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La bellezza è indescrivibile.

Proseguiamo la passeggiata verso Santa Maria Novella.

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E finiamo alla basilica di Santa Croce dove sono sepolti moltissimi artisti e personaggi illustri italiani.

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Nel mentre ammiriamo i palazzi, le altre varie chiese ed i ponti sull’Arno.

Per i musei: sarà per la prossima volta!

Mchan

 

Firenze

A Firenze ci sono stata un paio di volte da adolescente, ma di passaggio, nel senso che ho visto poco o niente.

Ci sono tornata un anno e mezzo fa circa, sempre solamente per un giorno, ma l’ho potuta visitare decisamente meglio.

Purtroppo i due musei che volevo visitare, gli Uffizi e Palazzo Pitti, erano chiusi 😦

Arriviamo in auto e la lasciamo a Porta Romana.

Quindi ci avviamo verso il museo di Palazzo Pitti che troviamo chiuso. Siamo un po’ deluse, ma continuiamo verso Ponte Vecchio che percorriamo ammirando le antiche botteghe orafe.

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Poi ci avviamo verso Piazza della Signoria dove possiamo ammirare la Loggia Lanzi con le sue statue.

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E Palazzo Vecchio, dove entriamo ma solamente nel cortile che comunque è un gran bel vedere.

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Ci sono anche delle sculture moderne nella piazza e cerchiamo di dar loro un senso.

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In cerca di Utopia

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Uomo che misura le nuvole

 

Proseguendo verso piazza Duomo ci imbattiamo in questa chiesetta davvero molto carina: Orsanmichele.

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Le nicchie all’esterno sono bellissime ed ospitano vari santi protettori delle altrettante arti.

Mchan