San Pietroburgo parte 3

La mattina siamo partiti per Puskin dove si trova la residenza estiva degli Zar, il Palazzo di Caterina.

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E’ stato costruito all’inizio del XVIII secolo in stile barocco russo dall’architetto Rastrelli (italiano). La sua facciata è lunga più di 300m ed è decorata con colonne, figure di Atlanti ed inferriate nei toni del bianco azzurro e oro. E’ stato gravemente danneggiato durante la seconda Guerra Mondiale ed occupato dall’esercito nazista.

Quando si entra, oltre a dover passare sotto un metal detector, si deve anche mettere sopra le scarpe una specie di cuffiette. Queste qui per intenderci:

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Il motivo è che in questo modo non si danneggia il pavimento.

Poi si segue un percorso che fa salire su di una scalinata bianca, lo Scalone di Gala, per arrivare alle sale di rappresentanza.

Le più importanti:

La Sala Grande ampia ben 860mq, decorata da specchi e dorature con il soffitto affrescato da un soggetto raffigurante il trionfo della Russia.

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La Sala dei Cavalieri dove su un lungo tavolo sono disposti i servizi di porcellana realizzati dalla manifattura Gardner di Mosca per Caterina II. Quella cosa enorme all’angolo è di ceramica e funge da termosifone.

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La Galleria-Pinacoteca ospita svariate opere di grandi artisti europei.

La Sala da Pranzo Verde è l’inizio dell’appartamento del granduca Paolo, il figlio di Caterina II.

Il Salotto Cinese con rivestimenti in seta, ornamenti orientali e vasi in porcellana cinese.

La Camera da Letto con sottili colonne in porcellana bianca decorate da ghirlande dorate e medaglioni di gesso con figure allegoriche in rilievo.

Infine la Sala d’Ambra. Questa sala è nominata così perché è appunto ricoperta di ambra. Ma non semplici lastre, bensì tanti piccoli intarsi tipo mosaico. Stupenda. Purtroppo non si potevano fare foto per cui vi dovete accontentare di una presa in rete:

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Ah, dimenticavo. Quando le truppe naziste arrivarono in questo splendido posto, oltre a mezzo demolirlo lo hanno anche saccheggiato e portato via tutta l’ambra della sala omonima. Quella che abbiamo visto è frutto di un restauro minuzioso e dispenzioso dato che l’ambra è una pietra, o meglio fossile, abbastanza preziosa, infatti ci sono voluti ben 23 anni di lavoro per più di 40 artigiani-artisti . Ancor oggi tutta l’ambra rubata dai tedeschi non è stata ritrovata.

Mchan

 

Weirdness Zarina Parte 2

All’interno dei giardini della Fortezza dei Santi Pietro e Paolo vi è questa statua in bronzo che raffigura lo zar Pietro il Grande sul trono.

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Fu donata alla città dallo famoso scultore russo Michail Chemiakin nel 1991.

All’inizio suscitò alcune perplessità non essendo molto tradizionalista. Ora si dice che a chi gli stringe il dito indice verrà esaudito un desiderio.

Per me continua ad essere alquanto strano. Forse è una questione di proporzioni.

Mchan

Weirdness Zarina

Anastasia e il mito della sua scomparsa.

Su questa leggenda sono stati girati vari film. Il più famoso è quello del 1956 con Ingrid Bergman.

Come ben sapete l’intera famiglia Romanov fu trucidata dai bolscevichi ad Ekaterinburg, dove era tenuta prigioniera, nel 1918. I loro resti furono fatti a pezzi e bruciati, per questo per molto tempo non furono ritrovati e si creò il mito della fuga di Anastasia. Anche perché molti loro parenti fuggirono davvero in Francia, Stati Uniti ed Inghilterra. Ma nel 1991 ci fu un primo ritrovamento, vennero riesumati i resti di quasi tutti i Romanov, riconosciuti grazie alla prova del DNA.

In realtà erano i resti di Maria e dell’ultimo genito Alessio quelli a non essere subito ritrovati. Vennero però ritrovati nel 2007 e riconosciuti ufficialmente nel 2008.

Nel 1998 vennero sepolti tutti (compresi i servitori morti con loro) nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo insieme ai loro antenati. E 10 anni più tardi vennero raggiunti dai resti dei rimanenti della famiglia.

Nel 2000 la Chiesa Ortodossa Russa canonizzò la famiglia Romanov come portatori di passione, ovvero quei santi che sono morti nella fede per mano dei loro assassini.

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La famiglia Romanov era composta dal padre lo Zar Nicola II, la madre la Zarina Alessandra, le figlie Olga, Tatiana, Maria, Anastasia ed il figlio Alessio.

Mchan

 

Medaglie Paralimpiade

Rigorosamente in ordine cronologico.

Argento: Francesco Bettella Nuoto 100 dorso S1

Argento: Federico Morlacchi Nuoto 400 stile libero S9

Argento: Michele Ferrarin Triathlon PT2

Argento: Martina Caironi Atletica Salto in lungo T42

Argento: Cecilia Camellini Nuoto 400m stile libero S11

Bronzo: Giovanni Achenza Triathlon PT1

Bronzo: Giulia Ghiretti Nuoto 50 farfalla S5

Bronzo: Vincenzo Boni Nuoto 50 dorso S3

Oro: Federico Morlacchi Nuoto 200 misti SM9

Argento: Giulia Ghiretti Nuoto 100 rana S5

Bronzo: Roberto Airoldi e Elisabetta Mijno Tiro con l’arco coppia

Bronzo: Giada Rossi Tennistavolo

Bronzo: Amine Mohamed Kalem Tennistavolo

Argento: Oney Tapia Lancio del disco

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Oro: Francesco Bocciardo Nuoto 400m stile libero

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Bronzo: Giancarlo Masini Ciclismo cronometro C1

Oro: Alex Zanardi Ciclismo cronometro H5

Oro: Vittorio Podestà Ciclismo cronometro H3

Oro: Luca Mazzone Ciclismo cronometro H2

Bronzo: Francesca Porcellato Ciclismo cronometro H1-2-3

Oro: Assunta Legnante Getto del peso F11

Oro: Beatrice “Bebe” Vio Scherma fioretto B

Argento: Federico Morlacchi Nuoto 100m rana SB8

Argento: Alberto “Rolly” Simonelli Tiro con l’arco

Bronzo: Efrem Morelli Nuoto 50m rana SB3

Argento: Luca Mazzone Ciclismo in linea H3

Argento: Alex Zanardi Ciclismo in linea H5

Bronzo: Francesca Porcellato Ciclismo in linea H1-2-3-4

Oro: Paolo Cecchetto Ciclismo in linea

Argento: Federico Morlacchi Nuoto 100m farfalla

Argento: Francesco Bettella Nuoto 50m dorso S1

Bronzo: Fabio Anobile Ciclismo su pista C1-2-3

Oro: Alex Zanardi, Vittorio Podestà, Luca Mazzone Ciclismo staffetta mista

Bronzo: Bebe Vio, Andrea Mogos, Loredana Tirigilia Scherma fioretto a squadre

Bronzo: Alvide De Vidi Atletica 400m T51

Oro: Martina Caironi Atletica 100m T42

Bronzo: Monica Graziana Contraffatto Atletica 100m T42

Argento: Arjola Trimi Nuoto 50m stile libero S4

Complimentissimi e grazie a tutti gli atleti che ci hanno fatto emozionare con le loro imprese sia che siano andati a medaglia che non, siete davvero speciali 🙂

Mchan

Ps: che faticaccia trovare le foto!!! -.-‘

Pps: se volete saperne di più su questi grandissimi atleti vi consiglio questo link: http://www.romaperilgiubileo.gov.it/cms/it/dettaglio_news.page;jsessionid=FIpG4EwH2J9X12rmEyYtFsCf?contentId=NWS23335

San Pietroburgo parte 2

Nel pomeriggio ci hanno portato a visitare la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo che si trova sull’isola delle Lepri.

Essa è costituita da sei bastioni e mura ricoperte di granito. Comunque non venne mai usata a scopo difensivo ed i suoi cannoni spararono solamente nel 1917. Ad oggi sparano a salve a mezzogiorno. Piuttosto fu un carcere, chiamato Bastiglia russa, in cui vennero rinchiusi patrioti, democratici e rivoluzionari. Il primo prigioniero fu proprio il figlio di Pietro il Grande che si era opposto alle sue riforme.

Molti detenuti furono scrittori che con i loro scritti andavano contro lo Zar.

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Dopo la Rivoluzione d’Ottobre fu trasformata in un museo.

Il complesso comprende vari edifici: quello dell’ex corpo di guardia degli ufficiali, l’ex casa del Comandante e la Zecca (ancora in funzione per la coniatura di medaglie commemorative).

Vi è anche una cattedrale, sempre dedicata ai Santi Pietro e Paolo, costruita in stile barocco con un campanile alto 122m (il punto più alto della città) che in cima ha una guglia dorata sovrastata da una banderuola a forma di angelo.

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Qui sono sepolti i membri della famiglia imperiale da Pietro il Grande fino ad Alessandro III. I loro sarcofagi sono in marmo bianco, diaspro verde e rodonite rosa. La tomba di Pietro il Grande è sempre ornata di fiori.

In una sala a parte vi sono i resti degli ultimi Romanov, Nicola II e la sua famiglia.

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Devo dire che questo luogo è abbastanza toccante. Sarà la storia triste del loro massacro, raccontata dalla nostra onnipresente guida, sarà proprio il luogo così pieno di tombe e candele, sembrava di essere più in un cimitero che in una cattedrale, ma quando sono uscita di lì ho sentito davvero molta tristezza.

Poi siamo stati nel vicino museo/nave dell’incrociatore Aurora.

Esso è proprio la nave/incrociatore/sommergibile, scusate ma non sono molto brava riguardo i termini tecnici nautici, ormai armeggiata al molo dove si può salire e fare un giretto.

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Qui invece ci siamo divertite, mia mamma ed io, ad esplorare e girovagare, oltre che a fare foto buffe.

Accenni storici sul perché questa nave è così importante: fu essa che una volta risalito il fiume Neva puntò i cannoni contro il Palazzo d’Inverno, occupato dal Governo Provvisorio di Kerenskj, e sparò il primo colpo a salve. Mentre durante la seconda Guerra Mondiale contribuì alla difesa della città. E’ un museo galleggiante dal 1948.

Poi siamo tornati in hotel dove abbiamo cenato a buffet.

Mchan

San Pietroburgo

Ed eccomi qui a parlare del mio viaggio in Russia.

Iniziamo con delle piccole nozioni storiche:

San Pietroburgo è la metropoli più nordica d’Europa e la seconda città della Russia per milioni di abitanti (circa 5). Sorge sul delta del fiume Neva su 42 isole e 65 canali collegati da 560 ponti. Il suo porto è uno dei maggiori del Paese. Ha 3 aeroporti e 5 stazioni ferroviarie che portano il nome delle destinazioni.

La città risale solamente al 1700, fatta costruire dallo zar Pietro il Grande, da cui prende il nome, ed ha uno stile tipicamente europeo proprio per suo volere.

Nel 1924 assunse il nome di Leningrado e nel 1991 tornò al suo nome originale grazie ad un referendum.

Ed ora parliamo del mio viaggio.

Premetto che è stato un viaggio organizzato con accompagnatore, guida sul posto sempre disponibile e trattamento di pensione completa, anche se a volte andavamo a mangiare in qualche ristorante.

Siamo partiti di mattina da Fiumicino, abbiamo fatto scalo all’aeroporto di Francoforte (enorme) ed infine siamo arrivati alle 23 di sera ora locale.

L’albergo dove abbiamo alloggiato si trovava vicino alla stazione di Mosca, sulla Nevskj Prospect, ed era abbastanza barocco.

Il primo giorno abbiamo effettuato una visita guidata della città sul pullman e ci siamo fermati alla Cattedrale di San Nicola del mare.

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Essa è in stile barocco elisabettiano, può ospitare fino a 5mila persone ed ha una pianta a croce greca sovrastata da una cupola centrale con 4 torrette angolari quadrate sormontate da cupole a cipolla. I livelli sono 2, una chiesa bassa ed una alta, dove si celebrano le funzioni più importanti. Mentre la torre campanaria è separata dalla cattedrale ed è collocata all’entrata della cinta. Al di fuori la chiesa è bianca con dei decori turchesi mentre le decorazioni interne sono ricchissime. Ci sono addirittura dieci icone rivestite in oro donate da Caterina II.

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Il culto ortodosso, fede del popolo russo, dissimila dal nostro per alcuni fondamentali: innanzitutto il segno della croce che da loro parte al contrario (cosa che per noi è quasi blasfema), il loro prete che dice messa da dietro una specie di porta di legno intagliata e dipinta, le donne che devono avere il capo coperto da un velo/foulard (a noi turisti però è concesso entrare anche senza) ed i fedeli che ascoltano la funzione all’impiedi. Infatti non ci sono panche nelle loro chiese.

A pranzo ci hanno portato in un ristorante molto tipico e molto angusto e buio. Tappezzeria ovunque. Illuminazione data solamente dalle candele sul tavolo e sui candelabri alle pareti. Però il cibo era molto buono. Antipasto di mousse di salmone, zuppa di funghi e panna acida con carne di maiale e dolce.

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Mchan

 

Paralimpiadi

Oggi iniziano questi Giochi un po’ speciali.

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Il nostro Paese sarà rappresentato da ben 98 atleti.

La portabandiera alla cerimonia di apertura sarà Martina Caironi .

Come per i precedenti che hanno già gareggiato ad agosto mi piace ricordare i loro nomi ed in quali discipline competeranno.

Atletica leggera: Martina Caironi,Oxana Corso, Alvise De Vidi, Alessandro Di Lello, Assunta Legnante, Oney Tapia, Monica Graziana Contrafatto, Emanuele Di Marino, Ruud Lorain Flovany Koutiki Tsilulu, Roberto La Barbera, Federica Maspero, Giuseppina Versace, Arjola Dedaj.

Canoa: Federico Mancarella, Veronica Yoko Plebani, Salvatore Ravalli.

Canottaggio: Fabrizio Caselli, Giuseppe Di Capua, Eleonora De Paolis, Luca Lunghi, Tommaso Schettino, Valentina Grassi, Florinda Trombetta, Cristina Scazzosi.

Ciclismo: Pierpaolo Addesi, Fabio Anobile, Emanuele Bersini, Paolo Cecchetto, Alessandro Fantini, Giorgio Farroni, Giancarlo Masini, Luca Mazzone, Jenny Narcisi, Ivano Pizzi, Riccardo Panizza, Vittorio Podestà, Francesca Porcellato, Andrea Tarlao, Alessandro Zanardi.

Equitazione: Luigi Ferdinando Acerbi, Sara Morganti, Francesca Salvadé, Silvia Veratti.

Nuoto: Alessia Berra, Francesco Bettella, Gloria Boccanera, Francesco Bocciardo, Vincenzo Boni, Cecilia Camellini, Marco Maria Dolfin, Giulia Ghiretti, Andrea Massussi, Riccardo Menciotti, Efrem Morelli, Federico Morlacchi, Xenia Francesca Palazzo, Martina Rabbolini, Emanuela Romano, Giovanni Sciaccaluga, Francesca Secci, Fabrizio Sottile, Arianna Talamona, Valerio Taras, Arjola Trimi.

Powerlifting: Martina Barbierato, Matteo Cattini.

Scherma: Matteo Betti, Marco Cima, Emanuele Lambertini, Ionela Andreea Mogos, Alessio Sarri, Loredana Trigilia, Beatrice Maria Vio, Alberto Andrea Pellegrini.

Tennis: Marianna Lauro, Fabian Mazzei, Alberto Corradi.

Tennistavolo: Raimondo Alecci, Andrea Borgato, Michela Brunelli, Amine Mohamed Kalem, Clara Podda, Giada Rossi, Giuseppe Vella.

Tiro con l’arco: Roberto Airoldi, Fabio Luca Azzolini, Matteo Bonacina, Giampaolo Cancelli, Alessandro Erario, Elisabetta Mijno, Eleonora Sarti, Alberto Luigi Simonelli.

Tiro a segno: Massimo Croci, Nadia Fario, Pamela Novaglio.

Triathlon: Giovanni Achenza, Michele Ferrarin, Giovanni Sasso.

Vela: Marco Carlo Gualandris, Gian Bachisio Pira, Gianluca Raggi, Fabrizio Solazzo, Antonio Squizzato, Marta Zanetti.

Anche a loro va il mio in bocca al lupo! E la mia stima più profonda per il modo in cui affrontano la vita. Tanto di cappello!

Mi piacerebbe seguirli come ho seguito gli altri, ma non penso sia possibile dato che non avranno la stessa copertura mediatica 😦

Mchan

Ps: lista degli atleti presa da www.oasport.it

 

Weirdness feat my lovely trips

Rimasta orfana delle competizioni in televisione grazie alle Olimpiadi, ma soprattutto molto ma molto annoiata, mi sono chiesta il perché mi piacessero alcuni sport piuttosto che altri. E devo dire che un aiuto me lo ha dato anche la programmazione mattiniera di Italia 1.

A parte il tiro con l’arco e l’equitazione che ho praticato quindi è abbastanza intuibile il motivo d’interesse, ed a parte il nuoto che è comunque un belvedere, rimangono:

Tuffi: belvedere come il nuoto ma poi adoro la Cagnotto, quindi penso proprio che sia l’ultimo anno che li seguo con interesse.

Nuoto sincronizzato: avevo un’amica che lo praticava.

Pallavolo: anche qui non è male come panoramica. Ma penso che il motivo principale sia l’aver visto da piccola Mila&Shiro e Mimì e le ragazze della pallavolo.

Ginnastica ritmica: anche qui c’è di mezzo un cartone Hilary.

Hilary

Scherma: ed ecco chi mi ha dato spunto per il post. Lady Oscar.

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Ma quanto erano belli i cartoni di una volta?

Con delle belle trame orizzontali. Io vedo i miei nipoti che impareranno pure l’inglese, l’alfabeto, i numeri, la fisica, la meccanica (giuro!) e tante altre cose, ma non conoscono affatto cosa sia un racconto e l’attesa per vedere come va a finire una situazione. Ecco, magari le partite interminabili di Holly&Benji anche no, però…

E voi quali cartoni animati vedevate da piccoli? Quali vi hanno fatto appassionare ad un argomento trattato?

Mchan