Wolf Children

Ho visto prima l’anime e poi ho letto il manga.

Anime by Mamoru Hosoda

Manga by Yu, Yoshiyuki Sadamoto, Mamoru Hosoda

Anno 2012

WolfChildrenposter

La storia è tenera, anche se ad un certo punto il repentino cambio caratteriale dei due bambini non l’ho apprezzato molto.

Tutto inizia quando la protagonista, Hana, incontra un ragazzo misterioso all’università. I due si frequentano e si innamorano. Ma lui ha un segreto: è un uomo-lupo. Praticamente può trasformarsi in lupo e viceversa a suo piacimento. Quando lei rimane incinta iniziano i primi problemi dato che non sanno se il piccolo ha le sembianze di un lupo o di un umano, per cui decidono di non andare da un dottore e di partorire in casa. La primogenita nasce umana e senza complicazioni, dopo un anno viene alla luce il maschietto, sempre con lo stesso metodo di non andare dai medici, ma avviene anche la scomparsa del padre. Ora Hana se la dovrà cavare da sola con due bambini piccoli, un lavoro part-time che presto abbandonerà per badare ai bimbi ed il loro segreto da custodire. Infatti i due piccoli si “trasformano” in lupachiotti nei momenti più impensabili così fanno una vita abbastanza relegata in casa. Fino a quando Hana non capisce che non può più continuare a fare l’eremita in una grande città come Tokyo, specialmente vivendo di soli risparmi, e così decide di trasferirsi in campagna, in un posto isolato in cui i suoi bambini possono vivere all’aria aperta senza essere guardati da occhi indiscreti. Ma ad un certo punto devono comunque fare la conoscenza degli altri abitanti vicini ed andare a scuola. Ecco, se all’inizio la femmina, Yuki, era la più selvatica, capricciosa ed “arrogante”, mentre il fratello Ame era cagionevole, mingherlino e pauroso, con l’avvento della scuola cambiano completamente carattere. Yuki diventa più quieta mentre Ame comincia a voler trascorrere molto più tempo nei boschi.

Non vi svelo il finale, ma è dolceamaro.

Sicuramente è una bella storia sulla forza e l’amore di una madre che da sola deve crescere i propri figli e proteggerli dal mondo esterno, ma ci sono alcune cose che hanno disturbato la delicatezza della storia.

A parte la scena all’inizio quando lui le svela il suo segreto (e si trovano in un parco) e subito dopo sono a casa di lei, sul letto, nudi, e lui, in forma di lupo, le chiede se ha paura di lui. Mi è parso un pochino troppo tardi per fargli chiedere una cosa del genere, all’inizio ho pensato ad un errore di traduzione o di adattamento dei dialoghi, ma succede la stessa cosa nel manga, per cui…

Ma il punto centrale che secondo me ha proprio stonato è il cambio di carattere di Ame. Quello di Yuki potevo anche capirlo, quando inizia la scuola e frequenta le altre bambine si rende conto di essere un po’ troppo maschiaccio e per farsi accettare comincia a comportarsi più da femmina. Mentre lui all’inizio era proprio un pauroso cronico. Non voleva nemmeno rimanere a vivere in campagna. E’ vero che c’è stato un episodio in cui si è sentito un pochino più forte in quanto lupacchiotto, ma è stato troppo radicale.

E poi troviamo di nuovo un genitore troppo permissivo. A cominciare dall’inizio, quando bastava che Yuki facesse un po’ di capricci per dargliela vinta, oppure quando i due bimbi in forma di lupacchiotti vandalizzassero la casa e la madre non diceva nulla. Per poi continuare qualche tempo più tardi quando Ame non andava praticamente mai a scuola e lei di nuovo nulla da dire, si arrabbiava la sorella, ma non la madre, pazzesco. Infine il bambino ha lasciato definitivamente la scuola, alla sola età di 10 anni, e se ne andava tutti i giorni in giro per il bosco da solo. Alla fine la cosa l’hanno giustificata dicendo che nell’età di lupo a 10 anni si è già adulti. Vabbé. Per non parlare del fatto che ad un certo punto c’è un grosso temporale e la scuola chiama i genitori per far andare a prendere i figli prima dell’orario di uscita consueto e nel preciso instante in cui la madre sta per uscire Ame decide di sparire nel bosco e lei lo insegue. Naturalmente non lo trova e invece di tornare indietro ed andare a prendere l’altra figlia continua a cercarlo perdendosi nel bosco e lasciando la figlia da sola a scuola per tutta la notte. Assurdo, se solo si pensa che fino a due secondi prima ogni volta che il bimbo scompariva nel bosco a lei non importava granché e lo lasciava fare.

Altra cosa un po’ stupida, una sciocchezza però ci si fa caso, è che i bambini indossano sempre gli stessi abiti. Il maschio poi sembra una copia in miniatura del padre sia come colori che come abbiglliamento, mentre la femmina fortunatamente fisicamente cambia un pochino, ma per ben 4 anni di seguito indossa lo stesso abito in ogni occasione. So che questo espediente viene usato spessissimo negli anime per riciclare i disegni, ma la bimba cresce quindi non c’è nulla da riciclare e poi alla madre questo non accade, lei cambia abiti spesso.

Il manga non si discosta di praticamente nulla dall’anime. Le differenze sono prettamente stilistiche: nel primo i disegni dei personaggi sono più dolci, nel secondo i paesaggi sono decisamente più spettacolari. La scena più bella poi è stata quella della corsa nella neve che sulla carta è stata descritta in meno di due pagine e naturalmente non aveva lo stesso effetto.

Mchan

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