E’ il titolo di un altro anime di Makoto Shinkai e si riferisce alla velocità di caduta dei petali dei fiori di ciliegio.
Stavolta ho visto prima l’anime e poi letto il manga (in 2volumi)
L’anime è diviso in 3 capitoli.
Il primo è lento, troppo lento ed a tratti surreale. Prima di tutto un tredicenne prende da solo più treni per arrivare dalla sua amichetta dopo la scuola impiegandoci in previsione 3ore e praticamente più di 7 a causa dei ritardi causati dalla neve, non faceva prima a saltare la scuola od ad andarci in un giorno di festa? Mah… Poi si ritrova a dover rimanere lì e non avvisa affatto i genitori. La ragazza che lo aspetta indossa la gonna dell’uniforme della scuola e sotto ha solamente dei calzettoni a metà polpaccio, con quel freddo cane, ari mah… Invece di portarlo a casa sua trascorrono la notte in un capanno abbandonato. Terzo mah…
Il secondo è quello che mi è piaciuto di più. Il punto di vista cambia, si sposta su di una ragazza che ha una cotta per il protagonista ma che non riesce a dichiararsi. Sarà che mi ci sono immedesimata, ma mi è piaciuto molto.
Il terzo è quello che mi è piaciuto di meno, ma che soprattutto ho capito di meno. Ci si sposta di luogo e di tempo, 10 anni dopo circa a Tokyo. Troviamo sempre lui che pensa all’amichetta dell’inizio (il suo amore eterno ed impossibile) mentre un’altra gli scrive dei messaggi. Ad un certo punto si semi incontrano, ma sembra che non si riconoscano. Poi vediamo lei che fa capire che si sta per sposare. Infine lui che si licenzia dal lavoro e finisce così.
Mah al cubo! 😛
Sarò tarda io ma non l’ho capito. Comunque i disegni sono bellissimi, forse potevano fare di più per i personaggi, ma i fondali sono davvero belli.
Veniamo al manga. Autori: Makoto Shinkai e Yukiko Seike.
I capitoli sono quasi quadruplicati (11) e la trama riprende molto l’anime, è praticamente uguale a parte la terza parte.
Avendo più tempo/spazio le storie sono più particolareggiate a parte quella di mezzo che rimane fedelissima all’anime senza nessuna aggiunta, ma comunque si riusciva a capire bene già di suo.
La terza parte ha finalmente una trama più comprensibile.
L’ultimo capitolo è dedicato interamente alla ragazza della seconda parte e fa vedere come è proseguita la sua vita dopo la partenza di lui. Mi è piaciuto molto, infatti me la auguravo proprio una cosa del genere. Lo ammetto: ho un debole per questo personaggio 😛
Il finale poi fa ben sperare per il mio personaggio preferito!
Comunque i protagonisti dovrebbero essere i due amichetti d’infanzia ed invece risulta molto più protagonista la ragazza della seconda parte che non il grande amore del protagonista maschile che si vede poco o niente e non viene per nulla approfondita la sua vita dopo la partenza all’ultimo anno delle elementari. Nemmeno quando si vedono in terza media si sa qualcosa in più di lei.
Lui non lo sopporto proprio, comunque. Sarà che ha lo stesso carattere della maggior parte dei ragazzi che mi sono piaciuti ed essendo leggermente maturata al momento mi risulterebbero tutti abbastanza irritanti se dovessi conoscerli ora. E’ il classico ragazzo che non parla e non sa esprimere i propri sentimenti, che va avanti per inerzia. Mi dispiace ma ho già dato abbastanza grazie. Forse, anzi probabilmente, è proprio per questo che mi piace molto la ragazza della seconda parte.
Lei, l’amichetta d’infanzia, è inclassificabile dato che non si parla affatto di ciò che pensa e nemmeno si descrive molto per come è.
I disegni sono similissimi a quelli dell’anime, l’unico difetto è che non si riescono molto a distinguere le ragazze, a parte quella della seconda parte, dato che sia l’amichetta d’infanzia che la ragazza che ha nella terza parte hanno i capelli lunghi, neri e con la frangetta. Avrei preferito delle differenze, oltre agli occhiali, perché, specialmente all’inizio facevo fatica a distinguerle.
Trama: vi lascio il link di wikipedia perché è davvero molto lunga.
https://it.wikipedia.org/wiki/5_cm_per_second
Mchan