Complimenti ragazzi per questo ennesimo traguardo raggiunto!!!
Continuate sempre così! E preparatevi al meglio per gli appuntamenti estivi! 😉
Mchan
Anche se siamo state qui solamente un paio d’ore abbiamo comunque trovato delle cose strane (avremmo il radar, non so…)
Prima di tutto questo:
Qualcuno mi spieghi che cosa sia che non l’ho capito…
Non è un batacchio per i portoni, era su un muro. Ed a dire il vero ce ne erano svariati in giro.
Questa più che una stranezza è una cosa carina:
Sicuramente in origine stava ad indicare un locale tipo ristorante o trattoria, ora però il negozio è di abbigliamento…
E poi questa:
Riusciamo a trovare la Guinness, o meglio un pub irlandese, perfino a Volterra 😉
Ma secondo me la cosa più strana è non aver trovato nulla, ma proprio nulla, che richiami New Moon, il secondo film della saga Twilight ambientato in parte qui. Sarebbe potuto essere un buon elemento di marketing… Mah…
Mchan
Volterra è l’antica dimora dei Volturi, il più potente clan di vampiri…
Ehm, no.
Scusate, questa era un’altra storia.
Probabilmente più interessante, ma comunque…
Come vi ho anticipato il mio viaggio in terra Toscana nasceva dalla curiosità di vedere questo antico borgo, nonché città etrusca, ma si è rivelato una delusione.
Arrivare in città è una vera e propria impresa.
A parte le strade statali tutte curve, la fila nei pressi di un’opera d’arte moderna dove le auto si fermavano per scattare una foto ma non c’era lo spazio necessario (poco più di una piazzola) e quindi si creava disagio per il traffico stradale, e poi non vi dico che opera d’arte di massimo livello, mio nipote con i lego è capace di costruire roba più ingegnosa ed “artistica” (e parlo di quello piccolo di nipote…). A parte che riuscire a trovare un parcheggio è stata una vera e propria mission impossible, sia a pagamento (€12 tariffa fissa, senza possibilità di frazioni) sia libero, a parte che l’entrata da dove siamo capitate noi era a dir poco orribile (un tunnel scuro e sporco che abbiamo percorso di gran passo). A parte tutti a noi (mia madre e me) non è sembrata poi chissà cosa.
Gli edifici erano quasi tutti uguali, le indicazioni per arrivare ai luoghi erano solamente quelle per il Duomo e la piazza principale, trovare qualcosa di carino è stata un’impresa.
Io (da brava viaggiatrice perfettina) mi ero fatta un bel percorso pieno di edifici caratteristici, le case-torri tipiche di qui ed altri palazzi, ma ne avessi trovato mezzo.
La cartina che forniscono al centro informazioni turistiche posto in piazza Priori è di un generico assurdo e non ci sono targhe ad indicare i palazzi. Almeno io non ne ho viste e sono una che scruta ogni citofono tra un po’.
Comunque…
Dopo essere incappate per caso in una chiesa dedicata al primo Papa dopo San Pietro (San Lino) siamo arrivate alla piazza principale, dato che era l’unico luogo dove le indicazioni portavano. Una piazza su cui affacciano i palazzi principali: quello dei Priori e palazzo Pretorio.
Alle spalle si trova il Duomo dedicato all’Assunta. Di fronte il Battistero.
Altro palazzo in cui ci siamo trovate per caso è Palazzo Viti. Una residenza privata visitabile a pagamento, ma possibile l’ingresso fino al primo piano.
Infine, cercando la strada per tornare all’auto, abbiamo ammirato il Teatro Romano.
Mchan
Ps: se qualcuno l’ha visitata e ne ha tratto un giudizio differente me lo dica pure, sempre pronta ad accogliere pensieri diversi dal mio.
La cosa più strana che abbiamo trovato a San Gimignano è stata questa:
Più che altro perché non ne abbiamo capito il senso… Era fuori da un normalissimo negozio di abbigliamento (se non ricordo male). Mah…
Queste sono altre particolarità:
Delle lumachine a decoro di una fontana.
Una banderuola a forma di Italia con le isole nel centro (mi chiedo ancora il senso di ciò….)
Ed infine:
Una simpatica bicicletta con passeggero sul davanti (ma che comunque pedala). L’abbiamo vista in azione ed a mia madre è piaciuto molto il fatto che il passeggero potesse prendere il sole mentre pedalava dato che la postura è leggermente supina.
Mchan
Prima tappa del nostro weekend Toscano!
Abbiamo avuto fortuna e siamo riuscite a trovare parcheggio dalla parte della porta dalla quale volevamo entrare: Porta San Giovanni.
Piccola parentesi sulla questione parcheggi: ne esistono di a pagamento, ma noi abbiamo trovato una specie di zona residenziale a pochi metri da un parcheggio a pagamento e lì c’era posto e modo di parcheggiare senza dover sborsare un centesimo. Abbiamo solamente allungato il tragitto di meno di cinque minuti. E non è per tirchieria, ma quando siamo arrivate i parcheggi a pagamento erano tutti strapieni ed avremmo dovuto aspettare che si liberasse un posto in auto in fila davanti alle sbarre a mezzogiorno…
Dopo una salutare camminata, che dopo il viaggio in auto ci voleva proprio, siamo arrivate al punto in cui volevamo iniziare la visita del borgo.
San Gimignano infatti è un borgo Patrimonio dell’Umanità Unesco situato a 334m s.l.m.
Le sue origini risalgono agli Etruschi ed il suo nome al Santo Vescovo di Modena.
Nel Medio Evo vi passò (e vi passa tuttora) la via Franchigena. A metà del 1300 passò sotto Firenze, ma ciò non aiutò affatto la città che subì comunque degrado ed abbandono. Purtroppo delle 72 torri medievali ne rimangono solamente 14.
Oggigiorno è parte della provincia di Siena ed il borgo/centro storico è un bijoux.
Salendo lungo via San Giovanni si passeggia al centro di due file di palazzine antiche che ospitano le più svariate botteghe. Si arriva a Piazza della Cisterna, chiamata così per il pozzo ottagonale in travertino che si trova al centro di essa. Qui vi si affacciano svariati palazzi.
Proseguendo arriviamo a Piazza Duomo.
Purtroppo il Duomo, o la Basilica Collegiata di Santa Maria Assunta, è visitabile solamente pagando un biglietto.
Davanti si trova il Palazzo Vecchio del Podestà che ora ospita un teatro.
Sulla destra si può ammirare il Palazzo del Comune che risale al 1200 ed è stato ampliato più volte nel corso dei due secoli successivi.
L’edificio principale era la dimora del Podestà e luogo delle riunioni del consiglio. Il cortile interno è affrescato e visitabile.
A sinistra si arriva a Piazza delle Erbe che un tempo ospitava il mercato.
Più su si arriva alla Rocca di Montestaffoli edificata per volere dei Fiorentini con lo scopo di proteggere la città da Siena. E’ a pianta pentagonale con torrette agli angoli (ne rimane solo una dalla quale si può godere un panorama spettacolare che comprende le torri della città e la Val d’Elsa).
Tornando indietro verso piazza Duomo abbiamo poi imboccato l’altra via principale che è via San Matteo (dall’omonima porta). Anche qui svariati negozi di souvenir gastronomici e non.
Arrivando fino in fondo ed imboccando la prima via sulla destra ci siamo ritrovate a Piazza Sant’Agostino dove si trova la chiesa omonima. Davvero molto carina. Con molti affreschi/quadri ed un chiosco delizioso.
Mchan
Lo scorso weekend abbiamo (mia madre ed io) approfittato di un box-regalo e ci siamo recate in Toscana.
La meta del nostro viaggio doveva essere principalmente Volterra, cittadina che mia madre aveva visitato da giovane e che mi incuriosiva ogni volta che sull’autostrada per andare a Ferrara scorgevo la sua uscita.
Così abbiamo scelto un alloggio nei pressi ed il più vicino che abbiamo trovato tra le offerte del box era a San Gimignano.
Si tratta di un appartamentino in un paesino nella campagna, ma davvero molto carino.
Avevamo un salottino con la cucina, un bagno ed una camera da letto più due balconcini, uno sul davanti ed uno sul retro. Gli appartamenti hanno tutti nomi di fiori, a noi è capitato il giaggiolo, di cui i dintorni sono pienissimi.
Quando stavamo progettando il viaggio avevamo pensato di cenare in casa, ma alla fine abbiamo optato per un localino che avevamo intravisto sulla via per arrivare a San Gimignano che aveva la griglia/barbecue in giardino. Il posto si chiama Birreria Trattoria Pietrafitta e ci siamo tornate anche la sera seguente.
Dicevo che la meta principale era Volterra ma il primo giorno abbiamo visitato San Gimignano (dato che ci trovavamo in loco) e nel tardo pomeriggio Colle Val d’Elsa. Solo il secondo giorno siamo arrivati a Volterra. E non so cosa sia stato, forse la giornata uggiosa, forse l’interminabile strada piena di curve, forse il parcheggio praticamente nullo (davvero molto mal gestita come cosa), ma non c’è piaciuta per nulla. L’abbiamo girata in un paio d’ore e siamo tornate a San Gimignano, dove avevamo giù visto tutto ma ci ha fatto molto piacere ripercorrere le vie e rivedere i panorami.
Il terzo giorno abbiamo lasciato l’alloggio e ci siamo dirette a Siena per poi tornare a casa.
Siamo state fortunate che nonostante le previsioni avverse il tempo sia stato clemente ed ha piovuto leggermente solamente la sera del primo giorno, quando stavamo tornando a casa dal ristorante.
Nei prossimi post vi racconterò in dettaglio le varie località.
Vi anticipo che pensavo che la Toscana fosse la regione dei vini, od almeno è rinomata per questo, ma abbiamo visto molti più ulivi, un buon 90% rispetto alle viti. Invece nei negozi la percentuale è ribaltata: molti più vini che olii. Mah…
Mchan
Ps: questo è un mio appunto personale: trovate la cartina del borgo che volete visitare in rete prima di arrivarci perché gli uffici informazioni turistici si trovano solamente al centro e secondo me è una pecca perché così si perde un sacco di tempo. Ci sono molte cose belle da vedere e conoscere prima di arrivare alla piazza principale ma se non sai cosa sono o dove sono ubicate esattamente le puoi perdere. Io sono una abbastanza precisa e mi faccio sempre un prospetto delle cose da vedere, ma è capitato che Colle Val d’Elsa non era in programma e quindi non ho capito molto di cosa ho visto passeggiando trai vicoli.
L’unico libro che ho letto che riguarda questa città è La chiave Gaudì di Esteban Martìn e Andreu Carranza. Il genere è un giallo/thriller che si basa sulle opere architettoniche di Gaudì. Molto bello da leggere se già si è stati a Barcellona perché rievoca le atmosefere, per chi non ci è stato sarà un pochino più difficile capirlo perché tutta la trama è incentrata sui dettagli delle sue opere ed anche se sono ben descritti il ricordo è tutta un’altra cosa rispetto all’immaginazione.
Vi riporto la seconda di copertina:
Barcellona, inizi del Novecento. Logge e società segrete trasformano la città nella capitale dell’esoretismo, e Antoni Gaudì, il creatore del fantastico Parc Guell (scusate ma sulla mia tastiera non trovo la u con i due puntini sopra) e delle bizzarre case moderniste, ricopre un ruolo chiave nell’ambito di una profezia millenaria. Tanto da celare nella Sagrada Familia, la più importante e simbolica delle sue opere, una reliqua che ha il potere di decidere le sorti dell’umanità.
Barcellona, ventunesimo secolo. La profezia deve giungere a compimento. La missione ricade sulla giovane Marìa che raccoglie le ultime volontà del nonno, il bambino che aveva assistito alla tragica morte di Gaudì. Trascinata suo malgrado in una vicenda più grande di lei, la ragazza è diventata “la prescelta”: di cosa, e perché, dovrà scoprirlo battendo in velocità e astuzia uomini che non si fermano davanti a nulla. Ma non è sola. C’è Miguel – un affascinante matematico -, ci sono i Moria, una confraternita più antica degli stessi Templari, e votata alla stessa causa. In una lotta contro il tempo, Marìa percorre la città guidata dal simbolismo magico del grande artista catalano, comprendendone via via i reali significati, fino alla rivelazione ultima, in una sconvolgente scena sotto le volte della celeberrima cattedrale. Uno straordinario romanzo su un architetto geniale e il mistero della sua opera.
“Una trama in cui si gioca con gli spunti suggeriti dall’architettura di Gaudì. Un thriller che ha il respiro del Codice Da Vinci” El Paìs
Mchan