Il 21 aprile è il compleanno di Roma.
Lo so che oggi è il 21 maggio, ma ne voglio comunque parlare.
Lo scorso mese si è tenuta a Roma una bella manifestazione a parer mio. Ques’anno, fortunatamente, il 21 di aprile cadeva in concomitanza con il Lunedì dell’Angelo, o più comunemente noto come Pasquetta, ed ancora più fortunatamente c’è stato bel tempo. Dico fortunatamente (per la terza volta, lo so) perché altrimenti non ci sarebbe stato modo di assistere all’evento. Questo giorno così importante per noi romani, ma anche per il resto d’Italia perché è da qui che è partita la nostra storia, non è festa nazionale. Non si sta a casa e quindi questa bella iniziativa non è potuta essere vissuta a pieno negli scorsi anni.
La storia della nascita di Roma credo che sia nota a tutti, ma vi faccio lo stesso un riassunto. La vestale Rea Silvia rimane incinta del dio Marte di due gemelli, ma essendo appunto una vestale ossia una sacerdotessa devota alla dea del focolare Vesta, aveva fatto voto di castità, quindi quando scoprirono che aveva partorito la punirono gettando i bambini nel fiume Tevere. Ma i gemelli erano dentro ad una cesta che li ha salvati e portati verso una riva dove li trovò una lupa che li accudì fino a quando non vennero trovati da un contadino che li portò nella sua capanna. Una volta adulti vendicarono la madre e fondarono la nuova città. Ma litigarono sul luogo dove edificarla e sul nome da dargli. Romolo vuole chiamarla Roma ed edificarla sul Palatino mentre Remo la vuole chiamare Remora e fondarla sull’Aventino. Per questo litigarono e Romolo uccise il fratello. Alla fine Roma fu edificata sul Palatino e Romolo ne fu il primo Re. Ne seguirono altri sei.
Poi arrivarono gli imperatori, la divisione, i papi e nel 400 d.C. i saccheggi. Così finì la gloria del Grande Impero Romano.
Finita la lezione di storia torniamo all’evento.
Il luogo dove si è svolto è il Circo Massimo, proprio sotto al Palatino. Per chi non lo sapesse è un grandissimo piazzale erboso che un tempo era adibito ad ippodromo. Da qui sono partiti i più di duemila figuranti in costume, comprese un paio di bighe ed una decina di cavallerizzi.
Il tragitto che poi hanno compiuto è stato il seguente: sono passati sotto al Campidoglio, poi hanno percorso tutta via dei Fori Imperiali fino ad arrivare al Colosseo. Qui c’è stata una specie di cerimonia ma non ne so molto perché sono rimasta al Circo Massimo. Poi, nel pomeriggio, sono iniziate le esibizioni.
Quest’anno, lo ripeto, il tempo è stato clemente, anche troppo, ad un certo punto si schiattava (come si dice dalle mie parti) di caldo. Pensate quei poveri figuranti provenienti dall’Europa dell’Est che erano vestiti di pelliccia od a quelli con su le armature…
Per chi ne volesse sapere di più riporto il link al sito dell’associazione che si preoccupa dell’organizzazione e della preparazione. Preciso che è un’associazione privata, il comune non c’entra nulla, infatti sul sito ufficiale del Comune di Roma non è stato per nulla riportato. E questo è un gran peccato perché è stata davvero una bella rappresentazione che meritava, quanto meno, un pochino di pubblicità dalle istituzioni competenti.
Mchan