Napoli a Roma

C’è un posto a Roma in cui si può assaporare la cucina napoletana ed in particolare la pizza. Ok, forse ce ne è più di uno, ma io conosco questo. Si chiama Mangianapoli ed è in zona Villa Gordiani.

Come tutti sapete la pizza napoletana è ben diversa da quella romana ed anche se a me piace molto di più quest’ultima, è più bassa e croccante, ogni tanto mi piace andare in questo locale. Soprattutto per una specie di antipasto che chiamano Angioletti o Diavoletti Napoletani, dipende dall’essere piccanti o meno. Ma che io chiamo pizzelle.

Siccome ultimamente di uscite fuori a cena non se ne parla, ma ne avevo voglia, me le sono fatte in casa.

Basta pochissimo: farina, acqua gassata, sale, olio extravergine d’oliva, lievito, olio per friggere. E per la salsa: passata di pomodoro, olio extravergine d’oliva, sale, peperoncino, aglio, pecorino.

Io sono andata un po’ ad occhio con le dosi. Il procedimento è facilissimo. Basta mischiare tutti gli ingredienti e poi lasciarli riposare almeno una mezz’oretta in frigorifero. Fare la salsa in una padella, riempire un pentolino con circa 4 dita di olio per friggere e formare tante piccole palline da immergerci. Una volta ben dorate si scolano, si fanno asciugare su della carta da cucina (o per fritti) e poi ci si fa colare sopra la salsa di pomodoro e si cospargono di pecorino (o parmigiano, ma è più saporito il primo). A me piacciono moltissimo con il peperoncino, ma si possono fare anche senza.

Questa è la foto della versione del ristorante che la mia è stata spazzolata in cinque minuti netti. 😛

pizzelle

Mchan

Ps: Le mie sono più a forma di pallina.

 

Mah…

Ieri Studio Aperto ha dato la notizia che a Roma verrà realizzato un nuovo stadio entro il campionato di calcio 2015/2016, costo 300milioni di €. O_O

Ora, dico io, ne avevamo bisogno???

Soprattutto a fronte di tutte le altre cose molto più necessarie?

La società americana che ne ha ordinato il progetto e la realizzazione non poteva investire quei soldi (od anche una parte di essi) nel completamento della metro C? Che prevista per il 2011 è ancora in alto mare?

Poteva anche fare i treni e le stazioni tutte con i colori della squadra (la A.S.Roma) che tanto sono anche i colori del comune di Roma, basta che la terminava che mezza città sono anni che vive nel caos causato dai cantieri e forse dovrà farlo per altro tempo ancora. Oltre ai molti che sperano di poter pensionare l’automobile ed andare al lavoro con la metro. Ma mi sa che andranno prima in pensione loro…

Ribadisco: MAH…

Io questo paese lo capisco ogni giorno di meno…

Mchan

 

 

Sondaggio

Hallo!

Per il mio prossimo post non so di quale viaggio parlare…

Mi date una mano?

Di cosa vorreste leggere?

Dell’assolata e calda Spagna oppure della dorata e fredda, in tutti i sensi, Russia???

Esprimete la vostra preferenza nei commenti. Thanks! 😉

Mchan

 

American food

Quando sono stata in America eravamo in una casa in affitto per cui quando la sera tornavamo all’ovile avevamo l’opportunità di cucinare la pasta o qualsiasi altra cosa (ma noi abbiamo sempre scelto la pasta al sugo dopo una disastrosa avventura con la carne). Di giorno mangiavamo qualcosa al volo, quasi sempre hamburger ed hot dog, cibo da asporto o veloce da consumarsi dato che eravamo sempre in giro.

Di recente mi è capitato di vedere due film sull’America degli anni ’60 ed in entrambi si cucinava un golosissimo pollo fritto.

Dopo essermi procurata la ricetta in rete ho deciso di provare a farlo.

Gli ingredienti sono i seguenti, le dosi dipendono da quante persone siete.

Pollo

Farina di mais (quella gialla, tipo polenta)

Farina normale

Uova

Acqua fredda gassata

Olio per friggere

Sale, pepe

Nei film il pollo era intero (le cosce soprattutto) ma io preferisco usare il petto tagliato a pezzetti che infarino con la farina normale prima di metterlo nella pastella fatta con la farina di mais, l’uovo intero, il sale, il pepe e l’acqua. Tutte dosi ad occhio. Metto l’olio in padella e quando è ben caldo ci immergo il pollo.

Ed il risultato è il seguente:

SAM_2033

Naturalmente è un piatto da cucinare una volta ogni tanto, altrimenti povero fegato, anche perché io lo accompagnerei con una bella birra ghiacciata… 😛

Mchan

Ps: i film sono “The Help” e “The Butler”

 

Weirdness part 5

Queste le ho trovate a Bruxelles

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Questa dovrebbe essere un’opera d’arte. A me sembra un cono di patatine fritte, solo che al posto delle patatine ci sono delle gambe di manichini con annesse scarpe. Vabbè…

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Questa porta si trovava nella piazza principale di Bruxelles.

Cosa c’è di strano? Davvero non notate nulla? Nulla di nulla di nulla?

Nemmeno una lupa che allatta due bambini? A Bruxelles??? 😉

Mchan

 

Leggende metropolitane

Quanti di voi ne avranno sentite a bizzeffe?

Oggi vi voglio parlare di una in particolare ed alla fine scoprirete perché.

Quando ero piccola e frequentavo il liceo sui muri vicino le fermate dell’autobus prossime all’istituto vi erano dei graffiti fatti con gli stencil. Essi rappresentavano varie cose, ma al momento mi ricordo solamente di uno in particolare che rappresentava la siluette di una Superchicca, quella bionda con i codini (che tra l’altro era anche la mia preferita ;-)).

Tipo questo:

graffitiastencil

In giro circolava la voce, o meglio la leggenda metropolitana che essi avessero uno scopo ben preciso. Ovvero indicare il luogo dove si spacciava una certa sostanza. Per questo su uno stesso muro se ne potevano trovare di diversi, uno per ogni sostanza spacciata. Insomma, era una sorta di insegna o cartello pubblicitario.

Siccome nessuna di noi aveva mai visto con i propri occhi una cosa simile, l’abbiamo sempre catalogata come leggenda metropolitana. Di quelle cose che si raccontano ma che nessuno ne ha mai le prove concrete.

Purtroppo oggi posso affermare che non era affatto una leggenda.

Poco tempo fa sul muro del mio palazzo è apparso uno stencil del genere. Nessuno ci ha dato peso, io poi non l’ho nemmeno mai notato fino all’altro giorno quando ero giù a parlare con il portiere che ci ha detto che nel nostro palazzo c’erano degli spacciatori. E non erano solo chiacchiere, è arrivata anche la polizia per il baccano che facevano di notte in preda alla droga che oltre a vendere assumevano. Molti condomini hanno segnalato strana gente che si aggirava per le scale e lo stesso portiere ha notato che entravano e riuscivano poco dopo. Anch’io, tra l’altro, ho notato che di notte c’è più movimento sotto il mio palazzo, soprattutto in mezzo alla settimana. Che d’estate è normale, ma in pieno inverno un po’ meno, anche perché non ci sono locali nelle vicinanze.

Ora però non voglio dire che tutti i graffiti a stencil rappresentino questo, non facciamo di tutta l’erba un fascio. Ce ne sono molti “artistici” come questo:

graffitiastencil3

Oppure di quell’artista che ha fatto “impazzire” la polizia di New York poco tempo fa (e di cui non mi ricordo il nome…).

Altri sono si protesta come questo:

graffitiastencil2

Oppure quello che abbiamo visto in gita scolastica a Madrid contro Aznar (ricordo che era marzo del 2003 e scusate per il flash ma la macchinetta fotografica non era digitale…).

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Però, se vedete questi graffiti a stencil molto semplici e senza alcun messaggio significativo riprodotti varie volte su diversi muri, bhé, state attenti a circolare da quelle parti di notte o da soli (o tutt’e due).

E voi siete a conoscenza di alcune leggende metropolitane che alla fine si sono rivelate reali? E qual è la leggenda metropolitana top della vostra città?

Mchan

Gand

Ultima tappa del viaggio in Belgio.

La mattina che siamo andati in giro a visitarla non ha fatto altro che piovere, sigh…  E la visita guidata era pure a piedi, arisigh…

La prima cosa che abbiamo visto è stata la chiesa St. Baafskathedraal nella quale si trova il  polittico dell’Adorazione dell’Agnello di Jan Van Eyck.

gandpolittico

Per il resto è una cittadina costruita su dei canali, con dei begli scorci, un castello medioevale, un mercato coperto del pesce molto carino, con questa bella entrata:

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Un ponte di San Michele, un altro mercato al coperto ma stavolta di salumi, in specialmodo prosciutti che pendevano dalle travi.

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Purtroppo, ripeto, non abbiamo potuto gustarcela poi molto a causa della pioggia.

Mchan