Madrid parte 1

Il mio primo viaggio a Madrid è stato ormai 10anni fa… Con la scuola, una tragedia…

Dovevamo averne un presagio già dalla partenza: quello stesso giorno gli Stati Uniti attaccavano l’Iraq con l’appoggio della Spagna. Ed in più si era in pieno allarme SARS…

Comunque partiamo di mattina presto con la compagnia di bandiera Thailandese. E già qui le mie ex compagne di classe erano in agitazione. Da dove arrivava quel volo se non da Bangkok? Ora, per chi in quegli anni era ancora troppo piccolo o avesse una memoria non propriamente da elefante la SARS dicevano provenisse dall’Asia per cui noi stavamo volando su di un aereoplano probabilmente “contaminato”, almeno nel cervello delle mie ex compagne che non hanno toccato nulla della colazione a noi offerta e sono state in agitazione per tutta la durata del volo. Ed il bello è che all’arrivo a Madrid le hanno anche trattenute per pochi minuti per esaminarle. Alla sottoscritta no. Io lo chiamo karma. Non che non fossi preoccupata anche io, ma siamo realisti, no? Vero che l’aereoplano proveniva dall’Asia ma in quel periodo c’erano anche dei controlli abbastanza rigidi e poi non ci si contraminava di certo mangiando un croissant, buonissimo tra l’altro, ancora ho il ricordo della pasta fragrante che ti si scioglieva in bocca… Torniamo al viaggio.

All’uscita dell’aeroporto vi era un pullman che ci ha prelevate (in tutto 4 classi, 2 soli maschi per cui parlerò al plurale femminile che è più comodo) e portate in giro per la città. La guida ci ha mostrato i luoghi più significativi ossia:

Plaza Mayor : una bellissima piazza rettangolare formata da palazzi del 1800 circa, ma risalente alla metà del 1600. In tempi passati vi si trovava il mercato, attualmente è pedonabile e perfetta per manifestazioni ed eventi, oltre che costeggiata da locali e bar che d’estate offrono il servizio all’aperto. Il palazzo principale si chiama la Casa de la Panaderìa ed ha la facciata ornata dagli affreschi di Carlos Franco. Al centro vi si trova una statua equestre raffigurante Filippo III.

La Gran Vìa : lunga 2km con edifici di vari periodi archittettonici, piena di negozi e locali.

Plaza de España : circondata da edifici franchisti e con al centro il monumento dedicato a Cervantes (Don Chisciotte)

La fuente de Cibeles : fontana nella piazza omonima che rappresenta la dea pagana dell’abbondanza, un tempo vi ci si tuffavano i tifosi del Real Madrid dopo la vittoria della Liga, ma poi hanno emesso una legge che lo vieta.

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Poi fummo portate in albergo. E qui il racconto prende una piega tra l’horror ed il surreale. Il così detto albergo in realtà era un motel situato ai margini di una specie di nostra tangenziale, con le camere distaccate dal corpo centrale. Immaginate la reazione di una sessantina di liceali alla sola sua vista: non volevamo assolutamente saperne di scendere dal pullman, purtroppo il conducente ci ha preso i bagagli e li ha mollati sul marciapiede. Costrette a scendere, lui si è dato alla fuga. I nostri professori/accompagnatori hanno cercato di tranquillizzarci, ma si sono dovuti arrendere alla vista degli altri ospiti. Vi dico solo che abbiamo dormito in 6 in una stanza per 4 e con la poltrona spostata davanti alla porta, usando il bagno il meno possibile. Per non parlare del mangiare. Stendiamo un velo pietoso sulla minestrina e la cotoletta con patatine fritte che ci hanno dato per cena. Naturalmente praticamente tutte abbiamo chiamato casa informando i nostri genitori della situazione, loro hanno tempestato il Preside ed il giorno dopo abbiamo traslocato. Ma questo ve lo racconto nel prossimo post.

Mchan

Ps: il fatto dell’albergo è stato davvero un dramma. Ce lo avevano spacciato per un hotel a tre stelle situato non al centro ma ben collegato. Bhè, quello prima di tutto era un motel, e c’è una bella differenza tra una h ed una m, e poi nelle vicinanze non abbiamo visto l’ombra di una fermata di autobus, quindi collegato di che? E poi c’era la questione altri ospiti. Dei tipi, e già sono fin troppo gentile ed educata a chiamarli così, non proprio raccomandabili. Della serie: le camere le affittavano ad ore. Non per fare la moralista però ripeto che eravamo solamente delle liceali, in maggioranza di sesso femminile ed in un paese straniero. Per contentino quella sera ci hanno portato di nuovo a Madrid con il pullman, ma siamo incappate nella manifestazione contro la guerra. Lasciamo stare…