Sono stata a Lisbona proprio un anno fa. Direi che 3/4 giorni possono bastare.
Volo: easyjet con un orario favoloso h8e55, certo alzataccia ma sono arrivata verso mezzogiorno all’hotel nel centro della città. Unica pecca: il bagaglio in stiva ha un sovrapprezzo considerevole e sull’aereo puoi portare solamente un trolley od una valigia, se ti beccano anche con solo un portadocumenti te lo fanno passare come bagaglio a mano e il trolley o valigia te la fanno imbarcare dopo aver pagato il sovrapprezzo naturalmente. Quindi è un pò un casino quando ti trovi all’aeroporto con documenti e biglietti, consiglio giacchino con tasche capienti e con zip per non perdere i documenti. E comunque un giacchino fa sempre comodo a bordo.
Hotel: ripeto centro città vicino la stazione Roxa, si chiama Hotel Americano. La camera era spartana (giusto i letti, i comodini e gli armadi), il bagno idem però cambiavano gli asciugamani tutti i giorni ed in generale era abbastanza pulita. Colazione continentale per cui sia salato che dolce e macchinetta per caffè, latte e cioccolata.
Un plus: all’angolo c’è un supermercato con dei prezzi molto bassi.
Siccome l’hotel era ad una traversa di Praça Dom Pedro IV il pomeriggio dell’arrivo ho fatto una passeggiata nei dintorni. Rua Augusta è pedonale e piena di negozietti, e circa a metà vi è il punto informazioni per il turismo e mentre camminate guardate a terra che la pavimentazione è carinissima. Ah! Consiglio di comprare la Lisboa Card appena usciti all’aeroporto perchè vi dà lo sconto per l’autobus verso il centro e poi potrete viaggiare gratis su tutti i mezzi pubblici. Aperta e chiusa parentesi.
Alla fine della via vi è l’arco di trionfo e Praça do Comercio che si affaccia direttamente sul mare, vi è anche una piccola discesa che porta alla spiaggietta.
Io ho proseguito a piedi verso il Castello di Sao Jorge dal quale si gode una vista sulla città fantastica per cui entrate, e poi al tramonto è qualcosa di eccezionale.
Se non volete farvela a piedi prendete il mitico tram 28 (passano a pochissimi minuti di distanza, mica come qua) che vi lascia a largo das Portas do Sol, anche qui c’è un bellissimo panorama dal miradouro de Santa Luzia. Ma durante il tragitto potrete imbattervi nella Cattedrale del Sé e notare l’architettura del quartiere dell’Alfama.
Il giorno seguente sono salita sull’Elevador de Santa Justa fino al quartiere superiore del Chiado (Lisboa sorge su sette colli ed i suoi quartieri si trovano a vari livelli di altezza) qui vi è il monastero do Carmo che è stato quasi distrutto dal terremoto del 1755 (grado 9 della scala Richtel) e che purtroppo era chiuso. Da qui sono ridiscesa verso il quartiere Bairro Alto (dove vi è una chiesa italiana dedicata alla Madonna di Loreto) fino ad arrivare alla stazione Do Sodré per prendere il treno (tipo regionale) per Belém. Questo quartiere è molto importante per un sacco di monumenti. Innanzitutto vi è la Casa Rosa, sede della Presidenza della Repubblica portoghese, poi vi è il fantastico Monastero dos Jeronimos, con una cattedrale ed un chiostro bellissimi.
Oltrepassata la piazza, con una bellissima fontana circolare, si arriva alla riva del fiume Tago dove vi sono decine di moli, ma soprattutto il monumento ai navigatori/scopritori di nuove terre (in originale a los Descubrimientos).
Il monumento è visibile dall’esterno ma vi si può anche entrare e salire all’ultimo piano, su di una specie di terrazza ed ammirare il panorama.
Alla sua sinistra si può vedere il ponte del 25 aprile mentre alla sua destra vi è un altro monumento importante: la torre di Belém. Anche qui si può entrare e salire fino all’ultimo piano per ammirare sia l’interno che il panorama. La scala è molto stretta e magari non particolarmente adatta a chi soffre di claustrofobia ed a chi non è paziente dato che è unica per salire o scendere per cui bisogna fare i turni e non è sempre facile farsi capire dagli altri.
Prima di andare via non potete non andare al caffè chiamato Confeitaria de Belém (su Rua de Belém) a comprare le famose pasteis de Belém o de nata, delle deliziose pastarelle di pastafrolla e crema pasticciera da assaporare con una spolverata di cannella o zucchero filato.
Il giorno seguente ho ripreso il treno, sempre alla stazione Do Dodré, con destinazione Cascais. Questa località marittima è la tipica località delle vacanze, un tempo abitato da pescatori, con un bel porticciolo e le palme nei viali. Consigliata nel periodo estivo, anche a fine settembre se il tempo lo permette e per quanto mi riguarda quel giorno faceva un caldo atroce!!! Statevene pure in spiaggia a godervi il sole, ma dovete assolutamente fare un salto, o meglio una bella passeggiata, al punto denominato Boca do Infierno che è qualcosa di spettacolare. E se avete una canna da pesca potrete unirvi alle decine di pescatori che vi si trovano abbarbicati sugli scogli (voglio dire: chi è che non si porta in viaggio una canna da pesca, no? ;-)). Il sito è una grotta scavata nella roccia dall’erosione secolare dell’Oceano Atlantico. In questo punto è alta quasi 20m.
Ultima tappa del viaggio: Sintra.
Sempre solito treno ma stavolta dalla stazione Do Rossio si arriva in un paesino molto carino in mezzo ai monti. Già la stazione è caratteristica poichè interamente ricoperta da piastrelle di ceramica con disegni barocchi. Appena fuori si può prendere l’autobus per arrivare al Palacio de la Pena, costruito per volere di Fernando II. Questo edificio è immerso nel verde e già è un bene per occhi e polmoni. Anche se dall’aspetto esteriore uno pensa che sia malandato (diciamo che potrebbero anche dargli una riverniciata esterna che non gli farebbe affatto male) dentro è un vero gioiellino. E’ una mescolanza di stili architettonici (moresco, gotico, manuelino, rinascimentale e barocco) messi insieme da un architetto tedesco che gli donano un aspetto fiabesco.
Anche qui il panorama è spettacolare, si può scorgere l’oceano.
Una volta fuori fate una passeggiata nel giardino adiacente. Nei laghetti artificiali potrete incontrare un bell’esemplare di cigno nero. Statene alla larga però.
Nel paese vi è un altro palazzo, il Palacio da Vila, il palazzo reale di Sintra. Purtroppo era tardi quando sono ridiscesa in paese per cui era chiuso.
Se avete tempo rimanete a Sintra per una notte in modo da poter visitare entrambi i palazzi e perchè no, per poter proseguire fino a Cabo da Roca il punto più occidentale del continente europeo.
Il tour è terminato.
Nel prossimo post consigli su cibo e shopping.
Mchan